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Settembre Rendese, al via la sezione Cinema

RENDE (CS) – Luci spente in sala sabato al Santa Chiara: nel cinema del borgo antico partiranno infatti gli appuntamenti con la settima arte proposti dal cartellone del Settembre Rendese.
Si comincia con la rassegna dedicata al connubio tra cibo e cinema, pronta a soddisfare i palati dei cinefili e non solo.
Alle 19.30, nello spazio antistante il Santa Chiara, un aperitivo proposto dallo staff de “I capricci di Arintha” introdurrà alla visione del film. Curato dall’associazione I Cinepresi il programma di eventi inizia con “Chef-la ricetta perfetta” il 17 alle 20,00 film scritto, diretto, prodotto ed interpretato da Jon Favreau, e che vanta nel cast nomi del calibro di Dustin Hoffman, Scarlett Johansson, Robert Downey Jr. e Oliver Platt. Domenica 18 la rassegna si concluderà con il “Il sapore del successo” pellicola diretta da John Wells e scritta da Steven Knight.
«Il cinema Santa Chiara – afferma l’assessora Marina Pasqua – è parte integrante del progetto di rivalutazione del cento storico portato avanti in questi due anni dall’amministrazione Manna. Si colloca a pieno titolo come fulcro delle attività programmate attraverso il progetto di “Fare Rende” e che vede proprio nella settima arte una delle attività culturali attraverso cui muovere l’economia. Alla luce della rinascente Film Commission e della già avviate collaborazioni con il Dams dell’Università della Calabria e il comitato Matera 2019 vediamo un futuro promettente per la nostra terra».image-2
Partirà invece il 21 settembre e si snoderà nell’arco di quattro serate, “La tela e lo schermo”, l’originale rassegna cinematografica dedicata al complesso rapporto tra le arti visive e il cinema. La manifestazione, – giunta alla sua terza edizione – ideata da Giuseppe Scarpelli e realizzata dal Cineforum Falso Movimento, rappresenta uno degli appuntamenti culturali più interessanti del Settembre Rendese. «La sinergia creata con Roberto Bilotti e il museo Bilotti – ha dichiarato l’assessore Vittorio Toscano- ha portato Rende a poter ospitare eventi di grande spessore. Grazie alla collaborazione, poi, con l’associazione Falso Movimento siamo riusciti a creare una rassegna che del connubio tra arte e cinema fa la sua cifra con risultati e riscontri lodevoli». Si comincia, dunque, mercoledi 21 settembre alle ore 21,00 con Shirley: Visions of Reality di Gustav Deutsch. Filmmaker, architetto e artista sperimentale, l’austriaco Deutsch sceglie di ricreare tredici quadri del pittore americano Edward Hopper per raccontare – dal 1931 al 1965 – i grandi eventi che hanno segnato la storia d’America, dalla Grande depressione fino alle campagne per i diritti civili, passando per la seconda guerra mondiale, il maccartismo e i conflitti razziali. Shirley: Visions of Reality è un film sperimentale, più imparentato con la pittura, da cui si muove, che con il cinema inteso come arte del movimento. Si prosegue giovedi 22 settembre con El artista di Mariano Cohn & Gastón Duprat, film che riesce nella non facile impresa di raccontare, con intelligente ironia, il mondo odierno dell’arte, includendovi la questione della critica e la concezione dell’artista in un panorama culturale come quello contemporaneo, nel quale la definizione di autore e l’attribuzione stessa dell’opera d’arte diventano sempre più problematici. La serata sarà introdotta dallo storico del cinema Ugo G. Caruso.
“La tela e lo schermo” riprenderà poi mercoledi 28 settembre dedicando il suo terzo incontro all’artista spagnolo Antonio Lopez Garcia definito come “il più grande dei pittori realisti” da Robert Hughes del “New York Times”. Per questo pittore, Giuseppe Scarpelli ha scelto 2El sol del membrillo” diretto dallo spagnolo Victor Erice, un film di silente bellezza sulla contemplazione artistica della realtà.

L’ultimo appuntamento giovedi 29 settembre è organizzato in collaborazione con Roberto Bilotti ed il Museo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese di Roma. Verrà proiettato The Great Museum di Johannes Holzhausen. Il film si interroga su quanto lavoro ci sia dietro all’allestimento di una mostra e ce lo racconta fin nei minimi particolari, svelando tutti i retroscena della gestione di un grande museo come il Kunstshistoriches Museum di Vienna. Con un’indagine metodica e rigorosa in cui si osserva, non senza una certa dose di ironia, il lavoro quotidiano che ogni figura professionale è chiamata a fare, il regista Holzhausen cattura giochi di luce, riflessi e sfumature che rendono ancora più suggestive e perfette le opere che nel museo vengono conservate e preservate da un inesorabile logorio.

Ad introdurre la serata ci saranno Marina Mattei, curatrice archeologa dei Musei Capitolini e Gianluca Covelli, curatore museale.

Oggi l’inaugurazione del Santa Chiara. Soddisfatto il consigliere Bartucci

RENDE (CS) – È arrivato il giorno del gran ritorno del cinema Santa Chiara fra proiezioni, dibattiti e aneddoti legati alla lunga vita di questo piccola sala nel borgo antico di Rende. L’inaugurazione, in stile molto “cinephile” a partire dalle 17, sarà aperta dai saluti istituzionali; a seguire Italo e Orazio Garofalo, ultimi testimoni del legame che unisce la loro famiglia al Santa Chiara dal 1925, anno in cui aprì i battenti. Sarà la giornalista Simona De Maria a intervistare i due Garofalo in una specie di amarcord rendese.

Durante l’incontro saranno proiettate alcune immagini tratte da “Voyage dans la lune” di Georges Meliés e il trailer di “Corri uomo corri” di Sergio Sollima, ultima pellicola vista dal pubblico del Santa Chiara. Correva l’anno 1979.

A seguire un montaggio di pochi minuti con scene tratte dal “Secondo tragico Fantozzi” e dalla “Corazzata Potemkin” di Sergej Eisenstein. Una sequenza che darà il via al secondo momento di cinema raccontato. “Perché la Corazzata Potemkin non è un cagata pazzesca?”. Questo il titolo dell’intervista di Alfonso Bombini a Paride Leporace, giornalista e direttore della Lucana film commission.  La “Corazzata”, al pari del cinema Santa Chiara, compie 90 anni in questo dicembre del 2015.CINEMA SANTA CHIARA- esterno

Poi spazio alla visione “tout court”. Buio in sala per “Casablanca” di
Michael Curtiz, film simbolo del periodo aureo del cinema classico
americano con un immortale Humphrey Bogart. Un cult movie completamente
restaurato e regalato ai cittadini del centro storico di Rende.

La storia del Santa Chiara si intreccia con l’emigrazione e il ritorno nel
paese natale. Fu Pietro Garofalo, tornato dall’America del Nord, a portare
per primo, nel lontano 1925, il cinematografo in provincia di Cosenza.
Pietro riceverà dal Presidente della Repubblica, Giovanni Leone la medaglia
d’oro per I 50 anni di attività nel 1975. Ad accompagnarlo in questo lungo
viaggio è stato il figlio, Italo Costantino. Fino a quel 1979 in cui il Santa Chiara ha chiuso i battenti. Ma domani torna a vivere come in quel dicembre del 1925.

“Un’emozione grande ed un accavallarsi di ricordi legati ad uno dei luoghi della memoria collettiva, simbolo del centro storico che oggi ritorna a disposizione dei cittadini con l’augurio che possa essere l’inizio di un rilancio vero del vecchio borgo, rilancio atteso da tanto, troppo tempo. Intere generazioni di noi rendesi sono legate al Santa Chiara e grati alla famiglia Garofalo che con impegno e grande passione hanno gestito quello che per lungo tempo ha rappresentato l’unico momento di svago e spensieratezza, ma anche di socializzazione e crescita culturale per i cittadini di Rende”, cosi il consigliere comunale Mario Bartocci che ha proseguito ringraziando “l’impegno e la determinazione dell’amministrazione Manna che ha sempre posto il centro storico tra le priorità della sua azione amministrativa.”

Riapre il Santa Chiara, il cinema più antico della provincia di Cosenza

RENDE (CS) – Il centro storico di Rende compie 90 anni e per l’occasione riapre le porte lo storico cinema Santa Chiara, il più antico della provincia di Cosenza e fra i più vecchi dell’Italia del Sud. cinema santa chiara 4

Domani, alle 10,30 conferenza stampa nella vecchia sala del cinema alla presenza del sindaco di Rende, Marcello Manna, degli assessori al Centro storico, Marina Pasqua, alla Cultura, Vittorio Toscano e ai Lavori pubblici, Pia Santelli, per tracciare la nuova vita di questo piccolo monumento del racconto in celluloide fra programmazione d’essai e proiezione di quelle grandi pellicole popolari che abbinano autorialità e diffusione di massa.

A fine dicembre la nuova premiére del cinema con la proiezione di un grande classico della Settima arte e I saluti di rito delle istituzioni. Solo Reggio Calabria aveva una sala più antica. Però chiuse I battenti a dieci anni dal suo esordio, di fatto consegnando a Rende il testimone di un primato filologico e culturale di grandissimo rilievo nel panorama regionale.

La storia del “Santa Chiara” è anche quella della famiglia Garofalo. Fu Pietro, di ritorno dall’America del Nord, a portare per primo il cinematografo in provincia di Cosenza. Correva l’anno 1925. Pietro riceverà dal Presidente della Repubblica, Giovanni Leone la medaglia d’oro per I 50 anni di attività nel 1975.

Il figlio Italo Costantino Garofalo ha calcato le orme del padre, regalando a Rende la grande macchina dei sogni con film indimenticabili.