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Picchia moglie e figlio di sette mesi, arrestato un 29enne cinese

VIBO VALENTIA – Durante un litigio con la moglie, picchia la donna ed il figlio di sette mesi, che era in braccio alla donna. E’  accaduto ieri sera a Vibo Valentia.

Protagonista della vicenda un giovane di nazionalità cinese, Z.Z., di 29 anni, che è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

La lite tra il cinese e la moglie è avvenuta nel negozio di abbigliamento gestito dalla coppia. Il giovane, sopraffatto dalla rabbia, si è avventato contro la moglie ed il figlio, picchiandoli entrambi e procurando loro lesioni comunque non gravi.

Sono stati alcuni clienti che avevano assistito alla scena a chiedere l’intervento dei carabinieri. I militari della Compagnia cittadina, giunti sul posto, hanno proceduto all’arresto di Z.Z. provvedendo poi alla sua traduzione nel carcere di Vibo Valentia.

Sequestrati prodotti a marchio “CE” contraffatto

SPEZZANO ALBANESE (CS) – I Militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Castrovillari, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno sequestrato – presso un negozio di articoli per la
casa di Spezzano Albanese (CS) – oltre mille di prodotti privi delle indicazioni di sicurezza
e recanti il marchio CE contraffatto. Proprio a seguito della scoperta del falso marchio CE, apposto su circa 200 prodotti come certificante la provenienza extracomunitaria del prodotto ovvero “China Export”, il normale controllo dell’attività commerciale si è trasformato in una vera e propria ispezione dei locali. A conclusione del controllo venivano rinvenuti altri 800 prodotti appartenenti a diverse categorie merceologiche (componenti elettrici e piccoli elettrodomestici, giocattoli, etc.) che, oltre ad essere privi del marchio CE, non riportavano i dati dell’importatore e le previste istruzioni in lingua italiana, dati che certificano la conformità in termini di sicurezza del bene e la sua provenienza, nonché informano il consumatore circa le istruzioni d’uso. L’iniziativa si inserisce nel contesto dei controlli finalizzati al contrasto della contraffazione ed alla verifica dei requisiti di sicurezza dei beni di consumo.

Tali condotte illecite provocano un danno al mercato, alterandone il funzionamento attraverso una concorrenza sleale basata sul mancato sostenimento dei costi di ricerca e di sviluppo, nonché sulla totale assenza degli ingenti investimenti in pubblicità che le aziende titolari dei ben più noti marchi effettuano costantemente. A questo si aggiunge, inoltre, la scarsa qualità dei prodotti e l’assenza di garanzie per il
consumatore finale. Infatti, la merce priva e/o recante il falso marchio CE viene veicolata per il tramite di canali “non convenzionali” e, pertanto, sfuggendo ai controlli disposti per legge. All’esito delle operazioni, il titolare dell’attività commerciale – cittadino cinese di 48 anni – è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Castrovillari per tentata frode nell’esercizio del commercio, in quanto ponevano in vendita merce idonea a trarre in inganno i potenziali acquirenti circa la natura, le caratteristiche e la provenienza.
Lo stesso, inoltre, rischia ora una sanzioni amministrativa pecuniarie pari a circa 4.000 euro
per la detenzione, ai fini della vendita, della merce non conforme agli standard di sicurezza e
non recante le informazioni merceologiche in lingua italiana.

[#NerdCuriosity] Po-yang Alchemy, l’oro che potete assumere

In occasione di questa #NerdHorrorNight, noi dei Mistery Hunters vogliamo mostrarvi un’accezione diversa del tema trattato in questa lunga notte, il VELENO, che in greco viene chiamato pharmakon. Il termine è arrivato poi ai nostri giorni come FARMACO, ma la medicina che ci permette di guarire in realtà è una sorta di veleno che ci rende sempre più forti.

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L’estratto è stato preso da un antico testo alchemico cinese, intitolato Biografie complete degli immortali, tematica centrale della mia prima tesi di laurea. L’alchimia cinese era particolarmente interessata alla vita eterna o, per lo meno, all’alto tasso di longevità raggiunto tramite la ricerca del veleno nominato oro potabile, che nelle prossime righe scoprirete essere frutto della ricerca dell’alchimista Po-yang:

Po-yang [ed il suo cane bianco] andarono sulle montagne in cerca di farmaci energetici, accompagnati da tre discepoli, due dei quali egli pensava non avessero fiducia assoluta, e così volle metterli alla prova allorché il farmaco fu preparato. Disse allora Po-yang: «Ecco, la medicina aurea è pronta, ma debbo prima provarla sul cane: se non gliene viene alcun pregiudizio la potremo prendere anche noi; se il cane morisse non dovremo prenderla». Po-yang somministrò il preparato al cane ed il cane morì all’istante. Allora egli disse: «La medicina non è ancora a punto se ha provocato la morte del cane. Non ci avverte giusto che la divina luce non è stata raggiunta? Temo che se noi prendessimo la medicina, seguiremmo la stessa sorte del cane. Come si deve fare?» I discepoli domandarono: «Perché non la prendete voi stesso?» e Po-Yang replicò: «Ho lasciato le vie del mondo e non conosco più il cammino che conduce alla mia casa: mi vergognerei a tornarvi senza aver raggiunto l’immortalità, tanto che vivere senza aver preso il farmaco sarebbe lo stesso che morire in seguito al farmaco. Ecco lo prendo» e ciò detto messoselo in bocca morì all’istante. A quella vista uno dei discepoli dichiarò: «Il nostro maestro non era un uomo comune; ha preso la medicina ed è morto e credo che lo abbia fatto a bella posta» prese anch’egli il farmaco e morì.

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Allora gli altri due dissero: «Prender la medicina aveva per scopo di raggiungere la tarda età, ma invece ciò ha provocato la morte. Sarà meglio non prender il farmaco e poter così vivere qualche altra decina di anni». Si partirono insieme dalla montagna senza prender la medicina con l’intenzione di preparare il funerale al loro maestro e al loro condiscepolo. Dopo la loro partenza, Po-yang resuscitò. Pose un po’ del farmaco preparato a dovere in bocca al discepolo e al cane e in pochi istanti risuscitarono anch’essi, prese con sé il discepolo fedele che si chiamava Yu e il cane e s’avviò sul cammino degli immortali.”

Marco “DOC” Florio – Radio MH (Mistery Hunters)

Tenta di importare a Lamezia farmaci dall’oriente, bloccato dalla Finanza

LAMEZIA TERME (CZ) – Il gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme presso l’aeroporto internazionale di Sant’Eufemia, in collaborazione con i funzionari doganali, ha scoperto un tentativo di illecita importazione di farmaci e medicinali di dubbia provenienza e potenzialmente pericolosi. I farmaci sono stati trovati all’interno dei bagagli di un cittadino cinese proveniente dall’estero. 43 le confezioni sequestrate per complessivi sette chili di medicinali non dichiarati, confezionati in blister e flaconi di vario tipo e pezzatura, occultati all’interno delle valigie dell’uomo, denunciato alla procura della repubblica.

 

Prodotti irregolari, sequestro della guardia di finanza

CROTONE – La Guardia di finanza ha sequestrato in Calabria oltre 8.500 prodotti fra cosmetici, apparecchiature elettriche, giocattoli, ferramenta e altro con falsa o mancante marcatura CE, o comunque privi o carenti dell’indicazione dei requisiti minimi di sicurezza previsti dalla normativa dell’Unione Europea e nazionale, a tutela della salute. Le fiamme gialle di Crotone, anche grazie alle analisi delle banche dati a disposizione del Corpo, hanno effettuato perquisizioni, accessi, ispezioni e verifiche delle merci che hanno coinvolto più reparti della Regione. In particolare i controlli dei finanzieri crotonesi prima e di quelli del Gruppo di Lamezia Terme poi, hanno portato al sequestro degli oltre 8.500 prodotti. Sette persone di nazionalità cinese sono state denunciate per frode in commercio attraverso l’illecita commercializzazione di merce non sicura.