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Cisl Medici su AO Pugliese-Ciaccio: «violazioni normative e medici penalizzati»

CATANZARO – «La Direzione Generale dell’Azienda “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro a distanza di 10 mesi dalla pubblicazione della delibera n. 135/2017 (a suo tempo contestata dalla Cisl Medici), dall’oggetto “Disciplina sulle graduazioni delle funzioni e degli incarichi dirigenziali», ne ha deciso l’applicazione. Si tratta di un atto adottato in maniera unilaterale, violando norme contrattuali ed individuando criteri e parametri, senza alcuna logica, che impediscono una trasparente ed oggettiva graduazione delle funzioni cui è correlata la retribuzione di posizione”. E’ quanto afferma il Segretario Regionale della Federazione Cisl Medici, dott. Nino Accorinti.

«Addirittura la Direzione Medica di Presidio e la Struttura complessa “Governo delle Eccellenze” – prosegue Accorinti -, non sono graduate secondo criteri prestabiliti, ma sono state valutate incomprensibilmente col massimo della percentuale, mentre sono state escluse dalla suddetta graduazione le strutture a direzione universitaria pur in presenza di dirigenti medici ospedalieri che vi operano da oltre un ventennio. Tutto ciò in contrasto con l’accordo collettivo nazionale della dirigenza medica che stabilisce come la graduazione delle funzioni debba riguardare in modo unitario tutta l’Azienda ed ogni posizione dirigenziale in modo “oggettivo”. Su tali basi si potrebbe raffigurare, pertanto, un conflitto di interesse del Direttore Generale Panella e del Direttore Sanitario Aziendale Pelle che hanno approvato l’atto deliberativo, entrambi dipendenti della Direzione Medica di Presidio e quindi coinvolti nella predetta arbitraria graduazione. La stessa Direzione Generale, orfana di un Direttore Amministrativo ormai da alcuni anni, nonostante la richiesta delle organizzazioni sindacali ha omesso di chiarire e rendere noto preventivamente il finanziamento economico ovvero la parte del fondo contrattuale da cui traggono origine i valori economici assegnati in funzione della complessità/livello dei vari incarichi. Ha, inoltre, ignorato la proposta sindacale sulle clausole di salvaguardia per quei dirigenti che a causa dei mutamenti organizzativi decadono dall’incarico posseduto.  In rapporto alla precedente graduazione, paradossalmente, si verificherà un decremento retributivo per diversi dirigenti medici che perderanno in busta paga oltre duemila euro l’anno, mentre quelli con incarico di base non vengono neanche presi in considerazione. E’, pertanto, inaccettabile tale comportamento penalizzante verso i medici a fronte delle gravose responsabilità nonché del rischio professionale del lavoro svolto in corsia o nei servizi di emergenza-urgenza».

Per il Segretario regionale della Cisl Medici non è tutto: «Mentre il CCNL prevede come l’individuazione e l’utilizzo delle risorse per la retribuzione di risultato siano determinati ogni anno in sede di contrattazione – aggiunge Accorinti -, i vertici aziendali per l’anno 2016 e 2017 hanno omesso qualunque informativa o contrattazione decentrata sulla materia. Ed ancora: un’altra singolare trovata della Direzione Aziendale è l’attribuzione di incarichi di sostituzione di struttura complessa a dirigenti che non fanno parte della stessa e che invece sono titolari di un incarico di struttura semplice dipartimentale. In tal modo lo stesso dirigente percepirà due indennità, mentre un dirigente della struttura complessa andrà a sostituire il responsabile della struttura dipartimentale con conseguente attribuzione economica aggiuntiva ed ulteriore aggravio economico sul fondo contrattuale. La malagestione amministrativa è palese. In merito, per quali oscuri motivi l’Azienda è priva di un Direttore Amministrativo che, tra l’altro, dovrebbe sovraintendere all’applicazione corretta delle norme contrattuali? La Cisl Medici, mentre stigmatizza quanto si sta verificando nell’Azienda “Pugliese Ciaccio” auspicando una esplicita presa di posizione da parte del Governatore Oliverio e del commissario Scura, si riserva il ricorso all’autorità giudiziaria ed iniziative di protesta a fronte di decisioni penalizzanti per la categoria dei medici».