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[Books] Presentazione del Libro “La Profezia del quinto vertice: la prova dei quattro”

Domenica 17 gennaio alle ore 17, presso Fumettomania di Cosenza, si terrà la presentazione del libro “La profezia del quinto vertice, libro I: la prova dei quattro” (edito per Città del Sole Edizioni) primo volume della trilogia fantasy ideata da Marzia Matalone.

Marzia Matalone, giovane autrice reggina laureata in teoria della comunicazione e comunicazione pubblica presso l’Università della Calabria, ha riscoperto, tramite la scrittura creativa, la nostra regione attraverso un nuovo punto di vista, quello fantasy. La profezia del quinto vertice racconta il nostro territorio con gli occhi della giovane Metide, protagonista del libro, mostrandone un lato magico e interessante.

Metide, giovane novizia dei “Magi Guardiani”, congregazione segreta nata allo scopo di sorvegliare e salvaguardare l’equilibrio tra le forze della natura, si ritrova candidata dalla sua mentore al posto di grande sacerdotessa dei “Quattro Vertici” della Tribù. Spinta ad intraprendere, seppure controvoglia, un viaggio di iniziazione che la condurrà al di là dei confini delle sue terre, e incontro ad un destino imprevedibile, la ragazza si troverà ben presto a fare i conti con se stessa e con una serie di eventi del tutto inaspettati.
Alla presentazione saranno presenti, oltre all’autrice, alcuni ospiti del mondo della scrittura e dell’editoria calabrese. L’evento sarà moderato da noi di Nerd30. Al termine della presentazione sarà offerto ai partecipanti un aperitivo con l’autrice. Ingresso Libero.

Oggi a Roma la presentazione di “Lessico deviante” edito Città del Sole

ROMA  – E’ prevista per oggi giovedì 12 dicembre, alle ore 18, presso l’Ambasciata Palestinese in Italia a Roma, la presentazione del libro “Lessico Deviante” di Patrizia Cecconi edito dalla casa editrice Città del Sole edizioni e disponibile sia in formato cartaceo che in ebook. Il breve saggio parla del rapporto tra un particolare tipo di manipolazione mediatica e  la confusione tra quel che può a buon diritto definirsi democratico e quel che della democrazia nega la stessa essenza. L’autrice afferma che il percorso, partendo da un “lessico deviante” pro-Israele, ha condotto all’affievolimento della percezione stessa della cultura democratica fino a rendere prima accettabile, poi addirittura auspicabile da parte di una comunità anestetizzata nella sua capacità critica, la demolizione dei principi costituzionali, chiamando questo disfacimento dei valori fondanti della Carta costituzionale italiana “democrazia”. Il testo si conclude con l’invito rivolto a coloro – e soltanto a coloro – che della  democrazia condividono l’impianto e i valori reali, a riflettere sul fatto che il Diritto universale è valido per tutti o non è. Conseguentemente, la benevolenza e addirittura l’ammirazione verso uno Stato che si muove sistematicamente nell’illegalità internazionale, rappresenta uno strumento funzionale alla demolizione della cultura democratica anche in Italia.

L’autrice, Patrizia Cecconi si occupa da molti anni di diritti umani e in particolar modo di diritti violati del popolo palestinese. Ha curato e pubblicato articoli e libri su temi diversi ma sempre incentrati sul rispetto e sulla tutela del Diritto universale sia in relazione all’ambiente che alle comunità umane. Dal 2009 è presidente della onlus “Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese”, associazione umanitaria che sostiene la resistenza del popolo palestinese adottando a distanza i bambini feriti o resi orfani dall’esercito occupante israeliano e contribuendo a diffondere la storia e la cultura palestinese in Italia.

Saranno presenti a discutere con l’autrice, l’ambasciatrice dello Stato di Palestina, la dr.ssa Mai Al Kaila, il rappresentante della Comunità Palestinese, prof. S. Ashour, il delegato della Mezzaluna Rossa in Italia, dr. Y. Salman e alcuni rappresentanti di media nazionali. A fine presentazione verrà offerto un aperitivo palestinese ai partecipanti.

Giovanna Maria Russo

 

Presentazione di “Inferno di fango” il libro che racconta le devastanti alluvioni che colpirono il messinese

REGGIO CALABRIA – Si terrà il prossimo 12 febbraio 2013 alle 17.30 presso il Palazzo della Provincia -sala Biblioteca Storica- di Reggio Calabria la presentazione del libro “Inferno di Fango – 2009 – 2011. Le alluvioni di Messina e Provincia”, di Gianluca Rossellini edito da Città del sole.
Il libro sarà presentato dal Presidente della Associazione culturale Anassilaos Dr. Stefano Iorfida. Relazioneranno: Carmelo Ardito, presidente Collegio Geometri di Messina; Peppe Caridi, giornalista direttore di Meteoweb e Strettoweb; Enrico Costa, professore ordinario di Urbanistica Università Mediterranea; Edoardo Russo, studente di Architettura, responsabile Ass. “Viviamo Barcellona Pozzo di Gotto”. Saranno presenti l’autore Gianluca Rossellini e l’editore Franco Arcidiaco. La prof.ssa Daniela Sansalone leggerà alcuni brani del libro.

Il 1 ottobre 2009 un’area ristretta della Sicilia Nord-orientale viene colpita da un violento nubifragio che devasta Messina e in particolare la sua provincia; enormi danni vengono provocati dai  220/230 millimetri di precipitazioni caduti nell’arco di 3-4 ore, 31 le vittime e 6 dispersi. Un copione simile si ripete appena due anni dopo, quando il 25 novembre 2011 un’onda di fango travolge le stesse zone mietendo tre vittime.

Gianluca Rossellini, messinese, 34 anni, giornalista e scrittore. Laureato in Scienze della Comunicazione all’Università La Sapienza di Roma, ha poi conseguito un master di secondo livello in Giornalismo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Collabora con l’Agenzia nazionale “Ansa”, il giornale on line “Corrieredelmezzogiorno.it, il quotidiano nazionale “Il Messaggero”, “Radio Vaticana” e il periodico “Vanity Fair”. È stato direttore responsabile di numerose testate. Ha condotto inchieste che hanno avuto rilevanza nazionale e ha seguito tutte le alluvioni che dal 2009 al 2011 hanno colpito Messina e provincia. Inferno di fango è il suo primo libro.

 

Valori negoziabili? Conversazione attorno al libro “La settimana del dottor Morgante”

REGGIO CALABRIA – “Valori non negoziabili?” è il titolo dell’incontro che si terrà sabato 27 ottobre alle ore 17.30 presso l’Aula magna dell’Istituto S. Vincenzo di Reggio Calabria. La conversazione tra il sociologo Tonino Perna, il dottore Vincenzo Trapani Lombardo, padre Giovanni Ladiana s.j., introdotta e moderata dalla giornalista e scrittrice Ida Nucera, ruoterà intorno ai temi posti dal romanzo “La settimana del Dottore Morgante” di Tonino Perna, recentemente pubblicato da Città del Sole Edizioni.

Il racconto segue il protagonista, medico geriatra, lungo una settimana lavorativa particolarmente travagliata, alle prese con le visite a pazienti anziani, afflitti da varie patologie, bisognosi non solo di cure mediche, ma anche di sostegno sociale e di attenzioni sul piano emotivo. Il sistema sanitario pubblico non può fare fronte alle problematiche poste da una società sempre più “vecchia” e affida ad una burocrazia cieca la risoluzione di situazioni che avrebbero bisogno di approcci diversi.

Il Dottore Morgante deve far sottoscrivere il testamento biologico e la soft-death e insieme tagliare le prestazioni assistenziali e la somministrazione di farmaci. Stretto tra l’angoscia di tradire la sua missione di medico, l’umana pietà verso malati e anziani, la rigidità del suo superiore, rappresentante del “sistema”, il protagonista attraversa la città arroventata da un’afosa estate, una mai nominata ma riconoscibile Reggio Calabria, cercando di appianare, aggiustare, rimandare.

Un viaggio tra un’umanità sofferente, preda della solitudine, tra anziani abbandonati dai figli emigrati, badanti straniere vittime del sospetto e della diffidenza, piccole meschinità e grandi atti d’amore. Un lungo racconto, che si muove abilmente tra il lieve e l’amaro, tra surreale e comicità, che riesce a porre fondamentali interrogativi sulla società moderna, e sulle varie questioni riguardanti il finis vitae.

Una parte dei compensi della vendita del libro sono devoluti all’Hospice, Centro di cure palliative di Reggio Calabria, secondo la volontà dell’autore e dell’editore, e in questa occasione una prima tranche sarà consegnata direttamente al vicepresidente della struttura, dott. Trapani Lombardo.

Legalità, impegno, partecipazione nel dibattito su Toghe rosso sangue, presentato a San Giovanni in Fiore

Si è tenuto ieri il penultimo degli incontri dell’evento letterario organizzato dall’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore, “Libri Liberi in montagna”, dedicato alla presentazione e al dibattito socio-culturale e librario. Ad ospitare l’evento, dedicato al libro Toghe rosso sangue di Paride Leporace, un’accogliente piazzetta del centro storico del borgo silano.

Presenti al dibattito, assieme al direttore del Quotidiano della Basilicata, l’editore, Franco Arcidiaco di Città del Sole edizioni, il sindaco del Comune di San Giovanni Antonio Barile, l’assessore Giovanni Iaquinta e il giornalista e scrittore Emiliano Morrone che ha moderato gli interventi. Avrebbe dovuto prendere parte alla serata anche l’assessore regionale Mario Caligiuri, assente, perché trattenuto da impegni di natura istituzionale.

In occasione dal ventennale della strage di via D’Amelio e oggi che si accende il dibattito attorno conflitto di attribuzione dei poteri dello Stato, cui si legano le spinose questioni come quella della trattativa Stato – mafia di cui il giudice Borsellino avrebbe pagato il prezzo,  sembra essere più che mai attuale. Il libro ripercorre le vicende di ventisette personaggi che si sono spesi per la rettitudine e il rispetto della legge, pagandone le conseguenze con la loro stessa vita. Racconta, tra le altre, le storie di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e della compagna di quest’ultimo, il magistrato Francesca Morvillo; narra le vicende nel corso delle quali perse la vita il giudice Antonino Scopelliti e ricorda Paolo Adinolfi, sparito nel 1994 e mai più ritrovato. Nel raccontare queste tragiche circostanze, delinea la figura del difensore della legge come forse oggi non esiste più, offrendo diversi spunti di riflessione sull’attuale lavoro svolto dalla magistratura e sul concetto stesso di legalità; temi che nel corso della manifestazione di San Giovanni in Fiore sono stati legati alla percezione e partecipazione, all’impegno civile, nonché all’apporto delle istituzioni e della stampa alla tutela della giustizia, accendendo un intenso dibattito che ha via via attirato l’attenzione di un numero sempre crescente di ascoltatori.

Introdotto da Emiliano Morrone, il dibattito è proseguito con l’intervento dell’assessore Iaquinta che ha portato i saluti degli assenti, gli assessori Caligiuri e Magarò e introdotto i temi del libro protagonista della serata, ponendo l’accento sul tema della legalità e sull’importanza del lavoro della magistratura.

E’ seguito l’intervento dell’editore della Città del sole, Franco Arcidiaco, che ha voluto ricordare il singolare iter editoriale di questo libro: pubblicato nella prima edizione dal quarto grande editore nazionale, la Newton Compton, è passato nella seconda edizione, al marchio di una casa editrice locale – che, ricordiamo, sempre protesa verso temi di impegno civile –, compiendo dunque un percorso editoriale “inverso”. Arcidiaco ha inoltre posto l’accento sulla necessità delle istituzioni di fare da supporto all’attività editoriale, coadiuvando il lavoro dell’editore nella diffusione di contenuti e saperi in un territorio difficile come quello calabrese.

Successivamente, l’intervento del sindaco Barile, di recente vittima assieme alla sua stessa famiglia di atti intimidatori, che ha lanciato un accorato appello alla partecipazione da parte della comunità a sostegno della legalità e dunque della civiltà. Testimonianza la sua, che si è a tratti rivelata anche una denuncia nei confronti della stampa, non sempre presente e attiva nel coinvolgere l’opinione pubblica mettendola al corrente di fatti lesivi dei beni e delle attività di interesse collettivo.

Paride Leporace ha chiuso la serie degli interventi prima del dibattito che ha coinvolto anche il pubblico presente; avendola vissuta da cronista sul campo, Leporace ha raccontato il proprio legame con la comunità di San Giovanni in Fiore, ringraziando l’amministrazione comunale per l’invito e l’editore per il suo impegno editoriale nel Mezzogiorno. Il direttore del Quotidiano della Basilicata ha proseguito poi raccontando i perché del suo lavoro per questo libro, facendo cenno ad alcune delle tragiche storie in esso contenute e allo scopo di portarne alla luce le verità, anche quelle troppo spesso negate, per renderle note a tutti, con l’intento di stimolare l’interesse del singolo cittadino ma soprattutto omaggiare questi uomini “giusti” esempio di dovere civile. E’ importante non dimenticare il lavoro di chi ha lottato pagando con la propria stessa vita per il bene della comunità, raccontarne le vicende proiettandone l’insegnamento nel quotidiano; perché, con le parole dello stesso Leporace “i morti vanno ricordati da vivi e forse dei vivi dovremmo parlare come morti”. I magistrati caduti per mano armata, rivivono nella memoria e nell’impegno di chi intende ricordarli, ma anche nella volontà e nel lavoro della comunità a portare avanti questa memoria traendone esempio.

Molto partecipato, il dibattito è proseguito con diversi interventi dei presenti, cittadini di San Giovanni e non, che si sono fatti essi stessi portavoce di quella partecipazione e impegno di cui tanto si è parlato sin dall’apertura.

G M.Russo