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Insieme si può

COSENZA – La terra non smette di tremare, da Nord a Sud e l’Emilia Romagna resta la regione più ferita, messa in ginocchio da un sisma infinito che continua a seminare il terrore all’interno delle tendepoli allestite per le 15 mila persone sfollate.
Anche questa tragedia, così come fu per l’Abruzzo, ha scosso l’intero paese spingendolo alla solidarietà e Cosenza è ancora una volta in prima linea. E nella serata di giovedì 31 maggio, in meno di 24 ore, il Collettivo Musicisti Calabri, in collaborazione con il Beat Music Club, ha organizzato una Session per la raccolta di generi di prima necessità, come acqua e alimenti a lunga conservazione, per le vittime del terremoto dell’Emilia. Chitarre, sax, voci e tutti con almeno una borsa della spesa tra le mani.
Un occasione per stringersi attorno al dolore delle famiglie delle vittime e di un’intera comunità, cercando di offrire loro un aiuto che fosse il più concreto possibile.
Ora più che mai c’è la necessità di impegno, di coesione e di sostegno nei confronti di chi ha perso la propria vita sotto le macerie e di chi rischia di perdere la fiducia nel proprio futuro, c’è la necessità di aiutare tutte le vittime a ricucire le tele strappate attraverso semplici e piccoli gesti, perché è solo nell’aiuto reciproco la chiave per superare tutte le difficoltà.
Per ritornare a vivere dopo una sospensione della normalità c’è sempre bisogno di qualcuno che ti ascolti, che ti comprenda e la direzione da perseguire per una reale ricostruzione, aldilà dei fondi e dei progetti, è quella della condivisione emotiva, il capire che la condizione umana è una condizione di pluralità alla quale nessuno può sottrarsi. Solo nell’incontro con i volti e le espressioni degli altri ci si può percepire come parte di un mondo comune ed è nell’intreccio tra le diverse esperienze che si abbandona definitivamente la prigionia dell’individualità.
Bisogna insomma ricominciare a nutrire un autentico sentimento di empatia inteso come condivisione partecipe, come una chiamata a vivere insieme, perché è quando diventa assunzione di responsabilità verso l’altro che goisce e che soffre come te che l’empatia cessa di essere un semplice sentimento per diventare qualcosa di più importante ossia un fondamentale valore etico.

Gaia Santolla