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Solidarietà e buonumore, “Confluenze” presenta “Laportaperta”

RENDE (CS) – L’associazione Confluenze, in collaborazione con l’Università Popolare dell’Età Libera Uniauser Rende e i Lions Club Cosenza Host, Cosenza Rovito Sila Grande e Cosenza Castello Svevo, ha organizzato uno spettacolo di beneficenza in favore dell’associazione di volontariato Marco Rendace, che offre la sua importante attività solidaristica all’interno del reparto di Pediatria dell’Ospedale Annunziata di Cosenza.

L’evento, che si terrà venerdì 5 aprile, alle ore 21.00, presso il Palacultura Giovanni Paolo II di Rende (CS), è uno spettacolo comico surreale, scritto e diretto da Andrea Solano, dal titolo “Laportaperta”, interpretato dall’affiatata e talentuosa compagnia teatrale Confluenze nella quale spiccano nomi noti della scena calabrese (tra tutti, i più conosciuti Marco Tiesi e Carmelo Giordano).

A qualche giorno dalla rappresentazione, la presidente Francesca Daniele ha annunciato che si è quasi giunti al sold out per uno spettacolo che è sicuramente molto atteso dagli amanti del teatro amatoriale, visti i precedenti successi ottenuti dagli attori del gruppo teatrale di Confluenze.

“Laportaperta” è una storia brillante che coinvolge un trittico famigliare, composto da uno zio e due nipoti adulti, alle prese con un precario equilibrio domestico già profondamente segnato dalle scorrette abitudini alimentari dell’uno, dalla taccagneria del secondo e dalla pungente invadenza dell’altra.

Soprattutto, la storia narra di una casa con la porta sempre aperta e una serie di personaggi che si avvicendano in un’esilarante girandola d’incastri e situazioni paradossali, fraintendimenti, rivelazioni, battibecchi, innamoramenti e piccoli immancabili drammi quotidiani. Ritmo sostenuto e grande umorismo, una variegatura dinamica e spassosa per una commedia ricca di ironia e umanità, che offre interessanti spunti di riflessione e che pone l’accento sull’esigenza, oggi più che mai, della riscoperta di una questione morale alla quale la società, partendo dal rapporto di coppia, dovrebbe fare necessariamente riferimento.

L’autore gioca con i suoi personaggi, li colora e ne esaspera caratteri e caratterizzazioni per poi metterli a confronto e dare vita così al contrasto, vero e proprio generatore di comicità. Oltre Tiesi e Giordano, gli attori coinvolti in questa nuova esperienza teatrale di Confluenze sono: Annarita Femia, Rocco Malivindi, Eugenio Vocaturo, Elio Lappano, Marie José D’Alessandro, Sonia Fortino, Antonio Mondera, Gabriella Donnici, Patrizia Guzzo, Francesca Guzzo. I costumi sono stati curati da Rosalba Catte, mentre l’assistenza tecnica è stata assegnata a Liborio Salerno.

 

Teatro Amatoriale – Premio Ausonia, in scena la commedia “Senti chi parla”

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Mercoledì 2 agosto nuovo appuntamento con la III edizione della “Mostra Nazionale d’Arte del Teatro amatoriale Italiano”.  Al Quadrato Compagna di Schiavonea, a Corigliano Calabro, andrà in scena lo spettacolo realizzato da Gruppo di attività teatrale Peppino Mancini (proveniente da Fasano, Brindisi), dal titolo “Senti chi parla”, per la regia di Fabiano Marti su un testo di Derek Benfield.  Ad ideare la manifestazione: la Fita – Comitato provinciale Cosenza (Federazione italiana teatro amatori) con il patrocinio della Provincia di Cosenza; delle amministrazioni comunali di Corigliano Calabro, Oriolo, Rossano e Cassano all’Ionio; Unpli; Rotary Distretto 2100 – Corigliano, Rossano, “Sybaris”. A curare la direzione artistica del festival, il presidente Fita Comitato provinciale Cosenza, Antonio Maria D’Amico. Il Premio Ausonia ha visto la luce tre anni fa grazie all’intuizione del Presidente della Fita provinciale di Cosenza, Antonio Maria D’Amico. Quest’anno, grazie al successo conquistato nelle precedenti edizioni, diventa “Mostra del Teatro Amatoriale – Premio Ausonia”. Una rassegna che si articolerà in tre sezioni: Premio Ausonia; Premio Miglior regista e Premio per il Teatro Popolare e di tradizione.  L’edizione 2017  si svolgerà  nei quattro grandi centri che compongono la Piana di Sibari: Corigliano Calabro, Rossano, Oriolo e  Cassano all’Ionio e che rappresentano le porte d’accesso del Quadrato Compagna, come ha spiegato il direttore artistico D’Amico.

In scena, 16 compagnie teatrali amatoriali italiane che si contenderanno il primo premio. A valutare le migliori produzioni una giuria di esperti del settore.

Palmi, alla Casa della cultura Leonida Rapaci L’Angelo custode di Alfred Savoir

PALMI (RC) – Il 7,  l’8 e il 9 aprile, alla Casa della cultura “Leonida Repaci” di Palmi, a partire dalle 20.45, si rinnova l’appuntamento con il teatro d’autore, organizzato dall’associazione culturale “Great Talent”, nel 23esimo anno di attività. La compagnia teatrale palmese ha infatti esordito nel lontano 1994 con la rappresentazione del giallo di Agatha Crhistie dal titolo “Trappola per topi”, portato in scena al vecchio teatro “Sciarrone”. Da allora sono state innumerevoli le opere rappresentate, in una ricca e variegata selezione di autori e di generi teatrali, alternando la commedia al giallo, la tragedia alla farsa. Tra quelle di maggiore successo ricordiamo anche “L’amico di papà” di Eduardo Scarpetta, nel 1997; “Gli innamorati” di Carlo Goldoni, nel 1998; “Il malato immaginario” di Moliere, nel 2001; “Così è se vi pare” di Luigi Pirandello, nel 2005;  “Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta, nel 2009; “Verso l’ora zero” di Agatha Crhistie, nel 2011; “Miseria e nobiltà” di Scarpetta, nel 2013; “Edipo re” di Sofocle, nel 2014; “La Locandiera” di Goldoni nel 2015.

Quest’anno, è la volta de “L’angelo custode”: una commedia brillante scritta da Alfred Savoir nel 1928 e pubblicata nella versione italiana di Ada Salvatore nel 1953. Alfred Savoir è lo pseudonimo dell’autore teatrale francese di origine polacca Alfred Poznanski. Le sue commedie, dai dialoghi scintillanti ed estrosi, furono tra le più valide del teatro boulevardier, frizzante e salottiero della Parigi del primo novecento. Solo per citarne alcune, ricordiamo “L’ottava moglie di Barbablù” del 1921 da cui Ernst Lubitsch, nel 1938, ne trasse un film, “La granduchessa e il cameriere”, e “Il domatore”.

La commedia è stata riadattata e ridotta a due atti, della durata complessiva di due ore circa, rispetto alla versione originale in tre atti. La scena è ambientata in un residence di Parigi degli anni 50, quando ancora l’uso del telefono era sottoposto al passaggio dei centralini periferici dove gli operatori, inevitabilmente, ascoltavano le comunicazioni degli utenti che mettevano in contatto tra loro. È proprio su questa circostanza che ruota la trama della rappresentazione con una serie di intrecci e di equivoci molto divertenti.

L’azione scenica vede coinvolti i seguenti personaggi e interpreti: Luigi Vernet – maggiordomo all’hotel “Mueblè” di Parigi, un personaggio molto divertente interpretato da Domenico Latino; Lucille Lanfort – direttrice dell’hotel, burbera ma allo stesso tempo benefica, interpretata da Rosanna Cannizzaro; Paolo De Lussac – giovane ingegnere minerario di stanza al residence “Mueblè”, da poco tornato dalla Guinea equatoriale dove ha scoperto un giacimento di gas naturale, benestante, giovane e spensierato, dedito alle avventure amorose  e alle corse dei cavalli, interpretato dal Giuseppe Filippone; Anna Le Blanc – giovane telefonista in servizio al residence, molto attenta a quello che succede al monsieur De Lussac, interpretata da Cristina Casa; Margherita Cintos – una nobildonna che tenta di sedurre Paolo De Lussac per favorire i loschi affari del proprio consorte, interpretata da Teresa Greco; Ramon Cintos – eclettico attore di teatro, successivamente diventato uno spregiudicato faccendiere senza scrupoli, che tenta di soffiare l’affare della vita a Paolo De Lussac, interpretato da Maurizio Colosi; L’ispettore Breston  – della Polizia di Parigi, una versione più divertente del poliziotto più volte interpretato da Gianni Parrello anche in televisione; L’Agente Le Roux – inflessibile collaboratore dell’ispettore Breston, personaggio tutto d’un pezzo, interpretato da Filippo Nostro; Susy Flamberg – giovane intellettuale appartenente a una famiglia facoltosa di Parigi, innamorata di Paolo De Lussac, interpretata da Maria Francesca Cipri; Gustavo Flamberg – industriale, operatore di borsa, ma soprattutto padre burbero e severo di Susy, interpretato da Franco Baldo.

La regia è stata curata anche questa volta da Gianni Parrello, che si è dedicato con grande impegno e con zelo, coordinando abilmente la compagnia teatrale, come solo lui sa fare, nel lungo ma necessario percorso di preparazione.

Hanno collaborato alla regia lo storico presidente della “Great Talent”, Mauro Del Sordo e Maurizio Colosi. Direttrice di scena Domiziana Pezzani. Musiche a cura del maestro Saverio Caminiti.

Vacantiandu, successo per la commedia “Cornuti e contenti”

LAMEZIA TERME (CZ) – Al teatro “Costabile ” di Lamezia Terme si è tenuta la commedia “Cornuti e contenti” inscenata dalla compagnia di Altamura di “La banda degli onesti”. L’evento è inserito nel programma relativo alla sesta edizione della rassegna teatrale “Vacantiandu 2016/2017”. Tradimenti e scappatelle. Intrighi e bugie a non finire. Il tutto colorito con un inconfondibile e coloratissimo dialetto pugliese.
Protagoniste della commedia in vernacolo pugliese due coppie amiche che finiscono per essere invischiate in una vicenda intricatissima: prima infatti tradimenti e scappatelle filavano lisci senza intoppi, finché la moglie di uno dei due rientra a casa all’improvviso, prima del previsto, facendo precipitare gli eventi. Da questo momento in poi inizia un intreccio di bugie che darà vita ad una serie di equivoci in un crescendo esilarante di colpi di scena a ripetizione, al fine di coprire maldestramente le loro avventure amorose. Anche se alla fine fingeranno di essere tutti cornuti e contenti. Successo per gli attori sul palco, a cominciare da Silvano Picerno che ha rivestito i panni di Sante, Leo Coviello che ha interpretato Giulio Calore, Antonella Macella nei panni di Carla Vacca, Rosanna Tafuno che ha interpretato Irene e Natascia e Irene Giorgio. A conclusione dello spettacolo, presentato dalla giornalista Ketty Riolo, i direttori artistici della rassegna Nicola Morelli e Walter Vasta, hanno consegnato alla compagnia “La banda degli onesti”, la maschera gialla in ceramica simbolo della sesta edizione di “Vacantiandu”.

Cropalati, venerdì 3 giugno andrà in scena la commedia “Non si pensa mai a tutto”

CROPALATI (CS) – Venerdì 3 giugno, alle 20:30, al Teatro Comunale di Cropalati andrà in scena ‘Non si pensa mai a tutto’, una commedia ambientata nel Settecento che tre secoli dopo è ancora attuale.

Gli_Astolfi_sulla_LunaA salire sul palcoscenico, saranno gli attori della compagnia teatrale rossanese ‘Gli Astolfi sulla Luna’, diretta dall’attore e regista Antonio Iapichino. La pièce, liberamente tratta dall’opera di Alfred de Musset, sarà interpretata, oltre che dallo stesso Iapichino, anche da Achiropita Bosco, Giorgia Cannata, Serena Fiorentino, Sirma Kuncheva ed Emilio Surà.

Gli attori, vestiti con costumi ispirati a quelli dell’epoca e truccati da Manuela Graziano, interpreteranno un barone nevrotico e maniaco del tempo, un marchese scanzonato e perdutamente invaghito di una contessa leziosa e attraente, due servi che si prenderanno gioco, senza malizia, dei loro padroni.

sindaco_Lettieri «Divertirsi, certo. E dopo una risata, magari fermarsi a riflettere su quanto un attore, uno scrittore, un musicista sia riuscito a cogliere con la propria opera i problemi e le emozioni che viviamo ogni giorno. L’arte – ha commentato il sindaco di Cropalati Luigi Lettieri – serve proprio a darci uno spunto per riflettere su noi stessi, a immaginare nuovi soluzioni. Per questo, come amministrazione, siamo contenti di dare sempre più spazio a iniziative culturali nel nostro paese. A cui, ci auguriamo, parteciperà anche chi non abita a Cropalati».

Lamezia, ultimo doppio spettacolo per la chiusura della rassegna “Vacantiandu”

LAMEZIA TERME (CZ) – La rassegna teatrale lametina “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo, volge al termine. L’ultimo appuntamento è previsto al Locandina I VacantusiTeatro Grandinetti con gli attori della compagna lametina “I Vacantusi”, che si esibiranno nella commedia “Cesare, due figlie e tre valigie” in un doppio spettacolo: l’uno mercoledì 1 giugno alle 20,45, l’altro giovedì 2 giugno alle 18,45. La commedia, diretta da Giovanni Carpanzano, è un libero riadattamento e riduzione in due tempo di una commedia di Claude Magnier. Una commedia ricca di equivoci che racconta la storia dell’industriale Cesare De Filippis e della moglie Geltrude, i quali subiscono un ricatto dal loro dipendente, Antonino, che dopo una frode assicura di restituire il malloppo solo una volta sposata Susanna, che crede essere la loro figlia, legata sentimentalmente all’autista Oscar. Vere protagoniste, però, saranno tre valigie cariche di gioielli, in una serie di colpi di scena e stravolgimenti che metteranno a nudo le ipocrisie della classe borghese e le sue manie.

I personaggi e gli interpreti sono: l’industriale Cesare de Filippis (Nicola Morelli), la moglie Geltrude De Filippis  (Sabrina Pugliese), la figlia Susanna De Filippis (Daniela Muraca), l’impiegato Antonino Pica (Walter Vasta), la ragazza Isabella (Rita Scalzo), la donna piacente Sophia (Arianna Perri), la governante Caterina (Angela Gaetano), il pedicurista Filippo (Paolo Morelli), la sarta stilista Rità Dorè (Rossellina Aiello), l’ex autista Oscar (Nunzio Santoro). Aiuto regia Jacqueline Gisele Rodriguez, Andrea Maltraversi; scenografia Ennio Stranieri; audio luci Camillo Benzo; trucco Patrizia Michienzi, acconciature Candidato Parrucchieri Aerre.

Commedia in vernacolo per il VI centenario della nascita di San Francesco di Paola

COSENZA – Una nuova iniziativa della Commissione provinciale speciale per il secentenario della nascita di San Francesco di Paola, con la presentazione della commedia “A’ padda de focu. Franciscu Vulcanu de Carità”. La rappresentazione teatrale in vernacolo, sarà presentata giovedì 21 aprile, alle ore 11, nella sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza.
Interverranno il presidente della Commissione speciale provinciale, Graziano Di Natale, la dirigente del Settore Politiche culturali, Anna Viteritti, l’autrice della commedia, Mirella Turco Romagno. Concluderà l’incontro il vicepresidente della Provincia di Cosenza, Franco Bruno. La prima rappresentazione della commedia, che toccherà diversi centri della provincia di Cosenza, è prevista a Paola, al teatro Odeon, l’11 maggio alle ore 20,30.

“Quasi quasi m’ammazzo”, una tre giorni di suspance e sorprese in scena al PTU

Arcavacata di Rende ( Cs) – Se la soluzione ad una vita d’insoddisfazioni soggiogata dalla forca della miseria fosse davvero di farla finita? No, niente di tragico, né di allarmistico. Il piangersi addosso, tipicamente meridionale, non risolve né aiuta a cambiare strada. Piuttosto girarla in…commedia, e riderci su guardandosi sul palcoscenico.Un gioco teatrale brillante la commedia “Quasi quasi m’ammazzo” in scena 2-3-4 maggio al Piccolo Teatro dell’Unical, con inizio alle ore 21.00. Scritta da Giuseppe Vincenzi, scrittore e musicista, cosentino emigrato a Parigi, a gettare l’occhio (e la penna) sulla sua terra con la lucidità dell’osservarla da lontano. Un fotografare, intriso di atmosfere nostalgiche, delineato da contorni netti e piumati, deliberatamente farseschi. La riflessione globalizzata su attitudini assunte a normalità quando ci si trova imbrigliati dentro: l’attenzione esagerata alla reputazione, il comportarsi per stereotipi riconosciuti a norma, l’apparenza potente quanto la realtà a certe latitudini. E il discreto e allo stesso modo grottesco universo borghese, tinteggiato nella quotidianità che adombra, per decoro,  cadute e basse virtù.   Un cast eccezionale, fiore della pratica teatrale Calabrese: Alessandra Chiarello, Paolo Mauro, Ciccio Aiello, Stefania De Cola. Così sfumati per caratteristiche e così piacevolmente assimilati. Miscela esplosiva. Le parole dei protagonisti sulla piéce: “Il testo, pur non rinunciando a un’osservazione critica della nostra quotidianità borghese, vuole riappropriarsi dei toni di una comicità delicata, raccontando una storia che ha il principale e dichiarato scopo di intrattenere il pubblico: questa volta non sarà la comicità ad alleggerire i contenuti di critica sociale, ma al contrario, la satira sarà il condimento di un racconto leggero. ‘Quasi quasi m’ammazzo’ è il racconto divertente e surreale dell’ultima cena di un uomo, in un triste e isolato ristorante di una grande città dove non ci sono camerieri… Marco, il protagonista, è un piccolo imprenditore ormai sfinito dai debiti, decide di ritirare tutti i soldi che ha in banca, dando fondo ad ogni sua risorsa, e di lasciarli alla moglie per saldare tutti i debiti, dopodiché, secondo la logica dei tempi moderni, dovrebbe farla finita. Decide di riflettere sul da farsi: ‘Intanto mangio, e poi quasi quasi m’ammazzo’. “Intuibili tracce che mettono radici in cifre da teatro dell’assurdo e della più autentica satira di stampo conviviale, occhieggiando a quel modo di rappresentarsi sociale che da Petronio a Fellini identifica strati e substrati sociali amplificati dalla mimesi e dall’edulcorato comico. Di sottofondo le solitudini d’un umanità liquida, tanto più attenta a mettersi in rete e avvicinarsi quanto più individualista e frammentata, dispersa in automatismi informatici. Leggerezza parola d’ordine. Perché il sentirsi leggeri confonde il paradosso di avere coscienza sul presente e lascia immaginare un futuro possibile. Leggerezza perché il pubblico possa saziarsi e non irretirsi, perché le scene risultino proiezione per cui sghignazzare di gusto. Quattro attori, triangolazioni e geometrie dettate dalla parola, materiale creativo singolare per rendere l’atto da verbale a carnale, materico. Il teatro di Calabria frutto d’esperienza, sapienza e globalità. Che guarda altrove osservandosi. Che respira oltre confini. Colpi di scena e soluzioni goliardiche assicureranno soddisfazioni.

Successo al Politeama per “Se mai ti sposerò”, la commedia napoletana in scena per “Vacantiandu”

Lamezia Terme ( Cz) – Ha riscosso un successo strepitoso la commedia “Se mai mi sposerò”, messa in scena dalla compagnia “Il sipario” di Napoli, scritta e diretta da Sasà Palumbo, codirettore insieme a Nicola Morelli e Walter Vasta della fortunatissima rassegna teatrale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme” che ha preso il via lo scorso 28 novembre e che sta per giungere al termine. Bravissimi tutti gli attori in scena, che hanno conquistato con le loro esilaranti battute, ma soprattutto con la loro mimica e la loro gestualità, il pubblico presente ai due spettacoli andati in scena al Teatro Politeama Costabile di Lamezia Terme. La storia è quella di un giovane, Filippo, che sta per sposarsi, che i giorni prima del fatidico “sì” viene “bombardato” dai consigli contrastanti che gli danni i due fratelli: da una parte c’è Sasà, che ha alle spalle due matrimoni falliti, che cerca in tutti i modi di convincere il fratello minore a non sposarsi. Dall’altra parte c’è il fratello Andrea che, single per scelta e quindi senza esperienze matrimoniali, spinge il fratello Filippo a fare questo importante passo. Nella casa dei fratelli Venturini si vivono quindi attimi di trepidazione durante i preparativi del matrimonio di Filippo, sottomesso a continue pressioni psicologiche da parte dei due fratelli. Sasà, che si trova ad affrontare le difficoltà economiche e non, per garantire gli alimenti ai propri figli e alle due ex mogli, fa di tutto per scoraggiare il fratello, tentando così di boicottare il matrimonio. In opposizione alle pressioni psicologiche di Sasà, ci sono i vari consigli di incoraggiamento di Andrea, fratello maggiore del futuro sposo, che tenta in tutti i modi di far comprendere a Filippo la felicità e la gioia di metter su famiglia con la donna che si ama. Quando arriva il grande giorno, Filippo entra in una crisi profonda, anche per via della festa a sorpresa per l’addio al celibato e la notte trascorsa con una “infermiera”: per questo chiede aiuto al pubblico su come comportarsi. Alla fine, prevarrà l’amore per la sua donna, anche se appena dopo pronunciato il fatidico “sì”, inizia subito il primo battibecco tra marito e moglie. Bella e apprezzata anche la scelta di scendere dal palco e coinvolgere il pubblico in questo turbinio di sentimenti: un modo per rendere partecipe gli spettatori in questo “teatro nel teatro”. Insieme a Sasà Palumbo, sono saliti sul palco Raffaele Wirz, Anna Pirolli, Silvia Licenziato, Rosa Cece, Ciro Lago, Gianni Palumbo, Sara Palumbo, Elisabetta Fulgione e Giuseppe Wirz. Scene Giovanni Palumbo; trucco Rosa Cece; effetti Fox Marsella, tecnico Raffaele Guadagno.

“Se mai mi sposerò” sabato 16 a Lamezia

se mai mi sposerò (2)LAMEZIA TERME (CZ) – Sabato 16 aprile al Teatro Costabile/Politeama di Lamezia Terme andrà in scena la commedia brillante “Se mai mi sposerò”, scritta e diretta da Sasà Palumbo, codirettore artistico insieme a Nicola Morelli e Walter Vasta della fortunatissima rassegna teatrale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”. Due le repliche: alle ore 18.15 (primo turno) e alle ore 21.15 (secondo turno) saliranno sul palco del Teatro Politeama Costabile di Lamezia Terme gli attori della compagnia “Il Sipario” di Napoli.