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Corigliano-Rossano, il 20 agosto in scena “Il malato immaginario” della compagnia IBaki

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Il 20 agosto, nella splendida cornice del Chiostro di “Palazzo San Bernardino”, a Corigliano-Rossano, nell’ambito della IV edizione di “Quadrato in scena”- Mostra Nazionale D’arte del Teatro Italiano, promossa dalla FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori) provinciale di Cosenza, si esibirà il Gruppo Teatrale iBaki- Associazione Juovi Santu” di Mendicino con “Il Malato immaginario” di Molière.
Lo spettacolo ha registrato un ottimo successo di pubblico e di critica in occasione del debutto.
Il Gruppo teatrale “iBaki” ha già portato in scena lo spettacolo, presso il Teatro Comunale di Mendicino, il 23 ed il 24 Giugno ed il 6 luglio presso l’Arena“Mia Martini” di Castiglione Cosentino, nell’ambito della rassegna teatrale FITA 2018.
Il Gruppo Teatrale “iBaki”, figlio delle Associazioni Culturali “Juovi Santu” di Mendicino e “Maschera e Volto”, nasce dal desiderio di un gruppo di allievi del laboratorio teatrale, condotto dalla regista e teatroterapeuta Imma Guarasci, di sperimentare le tavole del palcoscenico.

IL CAST

Luigi Gaudio interpreta Argan, il “Malato immaginario”; Maria Rosa Gaudio, Antonietta, l’astuta serva di casa; Mike Gaudio è il Notaio Bonafede ed il neodottore Tommaso Cagherai; Rita De Cicco veste i panni della sorella di Argan, Beralda e della moglie del Dott. Cagherai, (entrambi i personaggi, concepiti nell’opera di Molière al maschile, in questo allestimento, sono stati resi al femminile); Monica Rossi interpreta Belina, la moglie, in seconde nozze di Argan; Caterina Luci, Angelica, primogenita di Argan; Patrizia Fancellu, Luisona figlia minore del malato immaginario; Alessandro Bartoletti è Cleante, l’innamorato della bella Angelica ed il dott. Aulenti, il terribile farmacista; Tonino Perricone, il dott. Cagherai, è sapientissimo medico di Argan.

IL GRUPPO TEATRALE IBAKI

La denominazione del gruppo teatrale “iBaki” rievoca simbolicamente le metamorfosi del baco da seta ed è un omaggio a Mendicino: Città della seta.
I bachi da seta, originariamente bruchi, attraverso la loro “bava” creano, intorno al proprio corpo, un bozzolo. Questo diviene, nel corso delle loro metamorfosi, un habitat naturale, che abitano fino alla trasformazione finale che li muta in agili ed eleganti farfalle.
In tale stadio i bozzoli, vengono lavorati dall’uomo, che ne ricava il preziosissimo filo di seta.
L’idea che ha ispirato gli allievi-attori del gruppo teatrale “iBaki” nel corso del tempo laboratoriale era ed è proprio questa.
Spinti dal desiderio di mettere in scena un’opera teatrale importante, quale il “Malato immaginario” di Molière, da un iniziale stato larvale, con la sola esclusiva grezza capacità di rappresentare dei personaggi, attraverso l’esperta guida della regista Imma Guarasci, “iBaki”sono divenuti interpreti consapevoli dei propri limiti e capacità.
Il “malato immaginario”, secondo la visione registica, è “figlio” di ogni tempo.
Argan avverte un infantile bisogno di comprensione e di attenzioni da parte delle donne che lo circondano; in realtà non è affatto malato: ogni dolore è frutto della sua fantasia.
Appollaiato su due troni, impartisce ordini dal seggiolone (età infantile) e dalla poltrona rossa (età adulta), e si illude di essere considerato dagli altri solo perché piagnucola, mentre tutti ruotano intorno a lui.
La sua ipocondriaca, nata dal desiderio di attirare l’attenzione delle donne-madri che si alternano sulla scena (Antonietta, Belina, Beralda,Angelica, Luisona) lo conduce alla scoperta dei reali affetti di cui è circondato e lo convince a curare la “parte realmente malata” della sua famiglia, consentendo a se stesso di guarire e ad accettare l’amore tra la figlia Angelica e Cleante.
Alla fine, il suo premio consisterà nella proclamazione a dottore proprio in casa sua (attraverso una farsa ideata dall’ironica e astuta Beralda) , tra il compiacimento dei propri familiari, e le “malattie” di cui si credeva affetto miracolosamente ed improvvisamente scompaiono.
Le scenografie, ideate e realizzate da tutti i componenti del gruppo teatrale, rappresentano simbolicamente la stanza dei giochi di Argan ed idealmente una casa di inizio XVIII secolo.
I costumi di scena, magistralmente realizzati dalla costumista Natalia Kotsinska, sono ispirati ai personaggi del repertorio de la“Comédie Française” ed alle maschere della “Commedia dell’Arte” e catapultano gli spettatori nella Parigi del 1600.
Le musiche di scena e gli intermezzi musicali, nella versione di “Les Arts Florissants”, diretta da William Christie, sono una riproposizione delle musiche originali composte da M.A. Charpentier per la “Prima” de“La Malade imaginaire” – Musique et danses pour la comèdie de Molière (Paris 1673).