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Manifestanti bloccati a Villa San Giovanni, nota di Rifondazione Comunista

COSENZA – Dopo quanto è successo a Villa San Giovanni si delinea sempre più la strategia fascista messa in atto dal governo contro diritti costituzionalmente garantiti, che pertanto dovrebbero essere ormai cristallizzati. Così non è, evidentemente, e l’episodio capitato a 13 compagni cosentini lo dimostra senza possibilità di smentita. Da parte nostra, oltre allo sdegno per quanto accaduto in questa occasione e che ci tocca da vicino, c’è la preoccupazione forte per la pericolosa deriva che sta trasformando uno Stato di diritto nel suo esatto opposto». Lo sostiene, in una dichiarazione, il segretario regionale della Calabria del Partito della Rifondazione comunista, Pino Scarpelli. «I nostri compagni – aggiunge – erano partiti per manifestare il proprio legittimo dissenso contro le logiche di potere ancora una volta viste sfilare a Taormina, ma si sono ritrovati bloccati per ore e poi rispediti a casa con un foglio di via che li ha irragionevolmente e deliberatamente privati di un diritto intangibile secondo quanto previsto dalla nostra Carta fondamentale. Il nuovo decreto Minniti-Orlando, nuovo solo anagraficamente ma che ricalca forme di repressione vecchie di decenni e risalenti al periodo più oscuro del nostro Paese, è l’ennesimo e forse il peggiore attacco degli ultimi anni alle nostre libertà democratiche, tanto più biasimabile perché partorito da un Governo che si ostina a definirsi di centrosinistra ma che noi non esitiamo a bollare come fascista. Misure che affrontano le delicate materie della sicurezza e dell’immigrazione soltanto in termini di repressione, non trovando alcuna valida soluzione alle problematiche che certo esistono e vanno affrontate, ma anzi aumentando il senso di disorientamento dei cittadini e privandoli delle proprie imprescindibili libertà, offrendo solo una facile via di fuga a una classe politica evidentemente incapace di proposte concrete. Noi di Rifondazione Comunista – dice ancora Scarpelli – diciamo basta alla logica della forza disposta a calpestare tutto e tutti in ragione della sola difesa delle rocche di potere, ai necessari servizi d’ordine utilizzati come guardie del corpo dei “signori della Terra” anziché come tutori del bene pubblico e dei diritti intangibili. Continueremo ad alzare la voce contro tutto questo, continueremo a ribellarci a uno stato di cose inaccettabile e a portare il nostro dissenso nelle piazze e nelle strade. Ovunque ci siano delle libertà da difendere».

Sei calabresi eletti nel comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista

CATANZARO – Sei esponenti calabresi di Rifondazione Comunista sono stati eletti nel comitato politico nazionale del Partito a margine del X Congresso, svoltosi a Spoleto dal 31 marzo al 2 aprile. Si tratta di Pino Scarpelli,  Francesco Saccomanno, Joseph Condello, Anna Rita Coppa, Monica Nardi e Renato Siragusa. Maurizio Acerbo è il nuovo segretario nazionale. Il Congresso, dopo i saluti degli ospiti italiani ed internazionali, con delegazioni dei movimenti comunisti e di liberazione dei cinque continenti, ha tributato un significativo ricordo della figura di Fidel Castro. Tre nodi politici sono stati al centro della discussione congressuale: l’attualità del socialismo come alternativa alla barbarie capitalista, la proposta di Rifondazione Comunista per uscire dalla crisi e la costruzione nel nostro Paese di un soggetto unitario della Sinistra di alternativa. L’assise, dopo aver rivolto accorati ringraziamenti al compagno Paolo Ferrero, recentemente eletto vice-presidente della Sinistra Europea, per l’impegno di segretario profuso in questi anni, ha deliberato di proseguire con determinazione nella costruzione dell’unità della sinistra sociale e politica con tutti i soggetti che  si oppongono alle politiche liberiste dispiegate dalle forze di destra e dal Partito Democratico. Su tale direttrice, nei prossimi mesi, le sezioni calabresi del partito si faranno promotori di una serie di iniziative da predisporre con le organizzazioni sociali, sindacali e politiche che si renderanno parti attive del  percorso.

Congresso di Rifondazione a Cosenza, Ferrero: «Il Paese ha bisogno di sinistra»

L’obiettivo dichiarato da Rifondazione Comunista è quello di costruire una sinistra alternativa al centro destra ma anche allo stesso Partito Democratico. Coinvolgendo anche sinistra Italiana ed il movimento Possibile, l’idea è quella di ricompattare sotto un unico tetto tutti gli organismi ispirati alle battaglie per il lavoro e l’uguaglianza sociale, anche per raggiungere i numeri necessari a rientrare nelle istituzioni. A Cosenza si è celebrato il congresso provinciale del partito con la partecipazione del segretario nazionale Paolo Ferrero. «Bisogna fare un soggetto politico unitario che tenga tutti insieme coloro che vogliono costruire un’alternativa al partito democratico e per alternativa intendo sia al Partito Democratico in quanto tale, l’Internazionale Socialista, le politiche liberiste. Da questo punto di vista – ha aggiunto – Massimo D’Alema che esce dal Pd ma continua a rimanere nell’internazionale socialista e sostiene il governo Gentiloni, è la stessa cosa di Renzi. Qua bisogna mettere insieme quelli che vogliono costruire un’alternativa a Gentiloni e a Renzi, non quelli che litigano con uno e si mettono d’accordo con l’altro. Dopo il governo Prodi c’è stata la crisi radicale della sinistra e la nascita dei Cinquestelle che sembravano l’alternativa. I Cinquestelle, in realtà, lì dove sono andati a governare, diciamo che hanno dimostrato di non essere all’altezza dell’aspettativa, piegandosi ai poteri forti, concentrandosi sulle sciocchezze e trascurando le riforme su argomenti essenziali. Ecco perché adesso nel paese c’è la riscoperta e la necessità di avere una sinistra vera, per far questo è necessaria l’unità».

Elezioni Cosenza, si allarga la coalizione di Valerio Formisani

COSENZA – La sinistra sottrae terreno fertile ad Enzo Paolini che in queste ore non deve soltanto tenere a bada l’emorragia di sostenitori attratti dalle sirene di Guccione e dell’Alleanza Civica di Lucio Presta ma anche il blocco di liste che si sta raggruppando attorno alla candidatura a sindaco di Valerio Formisani e che pescano tra la sinistra colta e intellettuale ma anche in quel nutrito gruppo ancorato ai valori comunisti presente nel capoluogo bruzio. Un elettorato al quale Enzo Paolini, anche per la sua formazione politica, ha sempre guardato con interesse. Valerio Formisani sarà il candidato di riferimento di Sinistra Italiana, di Rifondazione Comunista e anche di Sel. Il partito di Vendola ha ufficializzato la propria adesione alla coalizione per bocca del segretario provinciale Fernando Pignataro il quale, durante i lavori dell’assemblea provinciale, ha detto di ritenere «assolutamente prioritario e importante lavorare alla costruzione del nuovo soggetto unitario della Sinistra, dandosi da subito regole e un maggiore raccordo tra forze e singole sensibilità, per promuovere una forte iniziativa politica autonoma e alternativa». L’Assemblea, all’unanimità, considerando estremamente positiva la proposta di “Cosenza in comune”, ha ufficializzato la piena condivisione di questo percorso di riscatto morale e civile per la città dei Bruzi. «La candidatura di Valerio Formisani – si legge nella nota – è il segnale giusto, di impegno sociale, di disponibilità ad un’idea di città nuova, solidale ed inclusiva,  di un nuovo modello urbano basato sull’equilibrio e la vivibilità, l’accoglienza e l’efficienza dei servizi e del sistema delle tutele alle persone. La città di Cosenza aveva bisogno di una proposta alternativa chiara, sia al governo degli ultimi anni della destra, che all’aggregato trasformista e trasversale che si è costruito intorno al Partito della nazione. Sinistra Ecologia e Libertà – conclude la nota – è impegnata sia alla costruzione di un programma di governo nuovo, che risponda pienamente a questa idea di città, che a sostenere con forza e con proprie risorse umane il progetto “Cosenza in comune” e Valerio Formisani a sindaco di Cosenza.