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Consiglio Provinciale-Comunale di Catanzaro Su Riordino Province

consiglio-provincia-catanzaroCATANZARO – Il Consiglio provinciale di Catanzaro e il Consiglio Comunale di Catanzaro, riunitisi in seduta congiunta per discutere le ipotesi di riordino delle Province calabresi alla luce della spending review e alla vigilia del Consiglio Regionale appositamente convocato per il 24 ottobre allo scopo di formulare una proposta al Governo, esprimono forte preoccupazione per le anticipazioni di stampa sui contenuti del decreto che il Governo Monti è sul punto di varare sulla questione e, in particolare, sull’ipotesi di istituire due nuove Province in Calabria che risulterebbe tra di loro fortemente squilibrate come numero di abitanti: la nuova Provincia di Cosenza-Crotone che sfiorerebbe il milione di abitanti e la nuova Provincia di Catanzaro-Vibo Valentia che ne avrebbe poco più della metà.

Tale ipotesi si scontra con una serie di fattori politici, sociali, storici ed economici, ma soprattutto rischia di operare una netta lacerazione tra la Calabria settentrionale (Cosenza-Crotone) e la Calabria meridionale (Reggio Calabria) , riducendo il peso e la funzione di cerniera dell’Area centrale della Calabria.

Nel caso il Consiglio Regionale non abbia la forza di decidere, delegando al Governo centrale le delicate scelte sul riordino istituzionale, chiedono al Presidente del Consiglio Monti e ai Ministri dell’Interno e della Funzione Pubblica di rivedere lo schema di riordino delle Province della Regione Calabria, tenendo contro dell’evidente squilibrio che creerebbe nel territorio calabrese la nascita di una maxi Provincia di un milione di abitanti.

Si chiede inoltre l’elezione diretta del Presidente e dei Consigli Provinciali quale espressione fondamentale del potere democratico che impone agli Enti territoriali che gestiscono funzioni di primaria importanza per i cittadini di rispondere direttamente, tramite l’elezione dell’operato dei loro organi nel pieno rispetto della carta europea della democrazia locale.

Disagi del sistema scolastico: appello del consigliere provinciale Antonio Armignacca rivolto agli organi competenti

Catanzaro – Nell’esprimere il plauso per l’impegno  assunto dall’on. Michele Traversa ed oggi dall’attuale presidente Wanda Ferro, che hanno posto le politiche scolastiche come punto preminente della propria azione di governo, il consigliere provinciale Antonio Armignacca fa il punto sulle pesanti disfunzioni che pure quest’anno  si registrano su tutta la scuola calabrese e quindi anche quella catanzarese, a causa degli effetti del calo demografico e del dimensionamento della rete scolastica.

“Poco meno di novanta le istituzioni scolastiche che sono risultate sottodimensionate, perdendo di conseguenza l’autonomia, causando anche particolari e gravi disfunzioni nell’assegnazione dei dirigenti scolastici, con le prevedibili disfunzioni e le ricadute negative sulla gestione e la vita delle istituzioni scolastiche che si troveranno per forza di cose ad avere dei dirigenti “part-time”, non avendo bontà loro ancora il dono della bilocazione.”

Questo quanto evidenziato dal Consigliere che prosegue con i dati ufficiali in merito alla situazione calabrese: “i dati pubblicati dal Ministero dell’Istruzione, solo qualche giorno fa, fotografano una scuola calabrese particolarmente penalizzata anche nel raffronto con altre regioni: la Calabria con 407 istituzioni scolastiche si trova con 88 sedi sottodimensionate, a fronte per esempio dell’Emilia Romagna con 551 sedi di cui solo 39 sottodimensionate,  il Piemonte con 40 sedi sottodimensionate su un totale di 607, la Toscana 499 sedi e solo 46 sottodimensionate, solo per fare qualche esempio.”

Secondo il consigliere massima attenzione dev’essere prestata ai prossimi piani di dimensionamento da parte “del mondo politico e istituzionale tutto, l’Assessore Regionale all’Istruzione Mario Caligiuri, i Presidenti delle Province, i Sindaci, il mondo sindacale. I piani di dimensionamento rappresentano documenti particolarmente importanti per la vita e lo sviluppo della scuola calabrese dei prossimi decenni. Solo infatti un’oculata disamina di ogni singola istituzione scolastica, potrà realmente rendere effettiva la razionalizzazione della rete, consentendo una politica di gestione della scuola improntata ai principi di efficienza, economicità ed efficacia, nell’interesse esclusivo del territorio e degli allievi tutti, cui va garantito il raggiungimento dell’obiettivo finale di un pieno, maturo e consapevole successo formativo.”