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Unical, il Consiglio degli Studenti replica al Rettore

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Riceviamo e pubblichiamo integralmente la risposta del Consiglio degli Studenti dell’Università della Calabria, a firma del Vice Presidente Vincenzo Fallico, al Rettore Crisci:

 

«Magnifico Rettore,
la recente lettera che Ella ha indirizzato alla comunità accademica, in relazione alle elezioni
studentesche e alla mozione di sfiducia presentata dal Consiglio degli Studenti nei suoi confronti,
lascia noi studenti davvero sconcertati. Non vogliamo cadere nel tranello di ricondurre la trattazione
di tematiche cruciali, come quelle affrontate dal Consiglio degli Studenti, a questioni personali e di
basso profilo: è stato fatto, ma noi non la seguiremo su questa strada. Le Sue riflessioni sono
difficilmente riconducibili alla responsabilità e alla dignità del ruolo che Ella (immeritatamente)
ricopre.
Nel ricordarle che il Consiglio degli Studenti è l’organo più autorevole di rappresentanza studentesca
del nostro Ateneo, che in esso siedono gli studenti eletti afferenti a tutti i movimenti studenteschi
dell’Unical, ci tocca anche precisare, perché su questo punto Ella interpreta tendenziosamente
e personalizzando le questioni (come è sua abitudine) e le nostre rimostranze, che la mozione di
sfiducia è stata votata in maniera unanime dal Consiglio Degli Studenti, per tutte le motivazioni in
essa esposte, tra le quali è ben presente la questione delle elezioni studentesche seppur non in
modo esaustivo.
Il ripetuto aumento delle tasse universitarie, la drastica riduzione degli iscritti, la perdita sistematica
di risorse umane ed economiche, il taglio dei servizi, la didattica obsoleta, la desertificazione del
Campus, la conflittualità esasperata, la politica di gestione emergenziale, l’arroganza decisionale,
l’aggiramento sistematico di leggi e regolamenti, la sensazione diffusa d’illegalità e, soprattutto, la
mancanza di buon senso (elemento fondamentale per un buon amministratore), sono gli elementi
tangibili e inconfutabili di un declino inesorabile del nostro Ateneo e rappresentano i fattori
determinanti delle decisioni assunte dal Consiglio degli Studenti.
È questa, purtroppo, la triste eredità che Ella, con la Sua gestione, lascia a questa Università, ecco
perchè riteniamo che una comunità sana dovrebbe prenderne coscienza prima possibile, onde
evitare di continuare a perdere tempo, aggravando, ancora di più la situazione e scaricando ulteriori
oneri sulle spalle degli studenti e delle loro famiglie. Per quanto concerne, invece, la questione
relativa alle elezioni studentesche, quello che traspare dalla sua lettera è “pietrificante”.
Nell’esposizione delle Sue argomentazioni, Ella tralascia di raccontare la vergognosa vicenda della
sospensione delle elezioni di Maggio 2018; per Lei è come se la stessa non fosse mai accaduta, come
se tale questione non fosse ancora pendente nonostante il TAR Calabria abbia invitato
l’amministrazione dell’Unical a riattivare l’iter elettorale da oltre 7 mesi.
Forse per Lei gli oltre 900 candidati, che si sono spesi e impegnati in quella campagna elettorale,
sono solo da considerarsi alla stregua di comparse virtuali (magari da attivare e spegnere con un
click!) che non meritano alcuna chiarezza. Probabilmente, anche il lavoro e le risorse impegnati, sia
dagli studenti che dalle strutture organizzative dell’Ateneo, per Lei non hanno nessun valore. È come
se il Funerale della Democrazia nel nostro Ateneo per Lei non si fosse mai celebrato.
Invece, caro Rettore, tutto ciò, purtroppo, è accaduto e l’artefice di tale scempio è proprio Lei!
Ora, caro Rettore, è tempo di dare certezze, pertanto, la invitiamo a fare meno salotto con i suoi
“autorevoli” rappresentanti supporters (magari gli stessi che in maniera illegittima continuano a
sedere negli organi di governo e a votare provvedimenti a danno degli studenti) e, come si direbbe
in gergo studentesco, a “uscire il decreto” per riportare almeno in parte una parvenza di legalità in
questo Ateneo.
Ci tocca, poi, fare una dovuta precisazione sui dubbi, da Lei maldestramente insinuati, in relazione
alla tempistica con la quale il CDS ha mosso la Mozione di sfiducia nei suoi confronti a 9 mesi dalla
scadenza del mandato rettorale.
Sono ormai quattro anni che, in maniera costante, la nostra componente Le chiede di invertire la
rotta e di dare impulso a quel nutrito programma elettorale per il quale molti di noi nel lontano 2013
l’hanno sostenuta. In ogni occasione, abbiamo sempre espresso in maniera chiara le nostre proposte
e ampiamente motivato e documentato le ragioni del nostro dissenso, sia in occasione “interne”
(come l’approvazione di bilanci, regolamenti, bandi tasse e diritto allo studio, ecc.), che in occasioni
pubbliche, tra tutte le inaugurazioni degli anni accademici alla presenza di istituzioni nazionali apicali
come l’allora Prefetto Franco Gabrielli e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Lo abbiamo fatto sempre in maniera critica, ma mai distruttiva e, sempre, nel rispetto dei ruoli e
delle persone, nell’interesse generale del nostro Ateneo.
Infine, un’ultima considerazione sulla politica sviluppata durante il suo mandato, da Lei definita
come: “finalizzata a mettere al centro gli interessi della fondamentale componente studentesca”.
Enfatizzare risultati poco significativi e prendersi meriti che non le appartengono, come più volte
abbiamo riscontrato, è nel Suo stile. Nel caso specifico, il raggiungimento della copertura totale delle
borse di studio, vede ben poco del suo operato. Tutti sanno che il merito va ascritto al Presidente
della Regione Calabria, accolto all’Unical da una nutrita assemblea nella quale lei non era presente,
chissà perché! Piuttosto, dovrebbe spiegare agli studenti e ai contribuenti come sono state
impiegate le risorse relative all’avanzo di bilancio 2015 del Centro Residenziale (circa 4 milioni di
euro) che sono state sottratte dal diritto allo studio, dai servizi e dalla socialità nel Campus (motivo
per cui nel 2016 come CDS abbiamo chiesto le dimissioni del Pro-rettore Filice).
Se, poi, gli esempi più significativi del suo mandato sono: aver esteso la no tax area e scaricato
l’onere economico di tale scelta sugli altri studenti (perché in fase di approvazione dei bilanci
preventivi, Ella, insieme al suo CdA, ha deciso di dirottare la maggior parte delle risorse
compensative del MIUR sulla spesa corrente), aver inaugurato 2 nuove residenze universitarie
(peraltro costruite dalla precedente gestione) e, nel contempo, aver lasciato morire la socialità del
campus (con crescenti fenomeni di vandalismo e abusivismo), aver intrecciato rapporti col tessuto
produttivo del territorio con il risultato di aver fornito manodopera intellettuale a basso costo al
mondo dei call center; allora, caro Rettore, come rappresentanti degli studenti, che amano questo
Ateneo e questa terra, possiamo affermare, con ancora più forte convinzione, che la strada che
abbiamo deciso d’intraprendere è quella giusta.
Noi miriamo in alto e non personalizziamo l’individuazione né la soluzione dei problemi, perché la
politica universitaria non prende mai, per noi, la forma del pettegolezzo o dell’insinuazione, perché,
in conclusione, la nostra visione è agli antipodi della sua e perché i nostri fini sono orgogliosamente
altri e ben più nobili dei suoi»