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Nella Cittadella regionale il Consiglio nazionale dei consumatori

CATANZARO – Per la prima volta in Calabria, si svolgerà nelle giornate di martedì 22 e mercoledì 23 prossimi, nella sala “verde” della Cittadella regionale, la sessione annuale del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti. L’occasione di rilevanza nazionale, quest’anno dedicata al ruolo delle associazioni e della pubblica amministrazione nell’economia collaborativa, è stata resa possibile – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – su candidatura dell’Assessore regionale allo “Sviluppo Economico” Carmen Barbalace, condivisa dalla Giunta guidata da Mario Oliverio, e con il sostegno del Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico Antonio Gentile. Tra i rappresentanti istituzionali ed esponenti delle associazioni riconosciute a livello nazionale, provenienti da ogni regione, al nuovo appuntamento annuale, sono già accreditate circa duecento persone, chiamate a confronto su varie problematiche. Da prospettive differenti, i contributi di ciascuno, saranno utili per capire come la sfida dell’innovazione, a partire dai nostri territori, sia in costante evoluzione e richieda reciproca apertura dei ruoli, tra associazioni ed amministrazioni, per riuscire a tutelare i diritti delle persone. Articolato sui fronti aperti che la nuova economia collaborativa pone, caso Ubert ad esempio, il programma messo a punto da Ministero e Regione, inizierà alle ore dieci del mattino di martedì, con i saluti dei rappresentanti delle istituzioni territoriali coinvolte, del Presidente Mario Oliverio e del Sottosegretario Antonio Gentile, per concludersi il giorno dopo con la presentazione di un documento finale  da indirizzare al governo. L’intervento conclusivo, affidato al Direttore generale del MISE, Gianfranco Vecchio, porrà in luce gli orientamenti regolatori su cui il Consiglio nazionale intenderà orientare gli interventi normativi delle assemblee legislative nazionali e regionali per rafforzare le tutele degli utenti nell’evoluzione di questa nuova forma di economia. Per l’Assessore Barbalace “Le regole sono necessarie. I numeri indicano opportunità da non sottovalutare A partire dai nostri territori, la sfida è quella di tutelare i diritti degli utenti prima di tutto, attraverso regole condivise, e nello stesso tempo favorire le opportunità economiche e la modernizzazione che deriva da questa innovazione. L’economia collaborativa mette in discussione i rapporti consolidati tra economia e società ma rappresenta al contempo una sfida importante in cui è compito dei governi, regionali e nazionali, mettere a punto regole capaci di garantire gli utenti favorendo l’innovazione. Per comprendere quanto sia essenziale affrontare anche come pubblica amministrazione il ruolo dell’economia collaborativa, basta considerare due aspetti: che tra i settori della sharing economy, quelle cresciute di più sono quelle relative ai trasporti (il 18% delle piattaforme analizzate), servizi alle persone (16,6%), servizi alle imprese (8,7%), cultura (9,4%), e turismo (12%). Mediamente, gli utenti utilizzano le piattaforme sharing per l’83% via internet e per il 17% via app.

 

Ricotta: consigli utili sul consumo

 

Primo Mastrantoni, il segretario dell’Aduc, ossia Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, da alcune informazioni utili sul consumo della ricotta. La ricotta (di pecora) e’ un alimento “leggero”, fatto essenzialmente di acqua 74%, di grassi 11,5%, di proteine 9,5% e di zuccheri 4,2%, adatta a chi vuole mangiare leggero perche’ 100 grammi di ricotta forniscono appena 157 kcalorie, cioe’ l’equivalente di un bicchiere e mezzo di vino. Dovrebbe essere un “latticino derivato dalla ricottura del siero del latte, residuato dalla lavorazione del formaggio”. La richiesta di ricotta e’ aumentata e alcune ditte aggiungono al prodotto latte o crema di latte, che rende la ricotta più cremosa e anche spalmabile, con effetti piacevoli ma illusori perché viene persa la caratteristica leggerezza del prodotto stesso. Suggeriamo ai consumatori di diffidare da ricotte cremose o “light”. La ricotta e’ di per se’ “light”.