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‘Ndrangheta, maxi blitz. Arrestato il sindaco di Cosoleto

COSOLETO (RC) – Il sindaco di Cosoleto, Comune del Reggino, Antonino Gioffré è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Propaggine” condotta dalla Direzione investigativa antimafia. Il suo nome compare nell’elenco dei 34 soggetti raggiunti da un’ordinanza di custodia emessa dal gip su richiesta della Dda reggina contro la cosca Alvaro-Penna di Sinopoli. L’indagine è collegata a quella della Dda di Roma. Nel filone calabrese, 29 persone sono finite in carcere e 5 ai domiciliari. Gioffré è accusato di scambio elettorale politico-mafioso. In sostanza avrebbe favorito l’assunzione di un altro soggetto indagato.

Gli altri reati contestati dai pm sono l’associazione mafiosa, il favoreggiamento commesso al fine di agevolare l’attività del sodalizio mafioso e la detenzione e vendita di armi comuni da sparo ed armi da guerra
aggravate.

Le indagini sviluppate dal Centro Operativo Dia di Roma hanno fornito gravi indizi sull’esistenza dell’associazione di ‘ndrangheta denominata cosca Alvaro-Penna, i cui sodali, secondo l’accusa, risultano detentori di un radicato controllo del territorio e delle attività economiche, nonché infiltrate nella gestione di alcune amministrazioni locali. Il possesso di armi, anche da guerra, da parte dei componenti dell’associazione criminosa determina la pericolosità dell’associazione stessa.

Scoperta piantagione di cannabis, tre arresti

COSOLETO (RC) – Carmelo Versace, di 57 anni, e i suoi due figli Francesco (33 anni) e Giuseppe (28),sono stati arrestati e posti ai domiciliari dai carabinieri per coltivazione di sostanze stupefacenti. I tre, noti alle forze dell’ordine per reati specifici, sono accusati di avere realizzato una piantagione di cannabis indica, scoperta e sequestrata durante un servizio di controllo del territorio. Sul terreno sono stati trovati cento arbusti dell’altezza media di due metri, in pieno stato vegetativo e per un peso complessivo di un quintale, la cui vendita avrebbe fruttato circa 200 mila euro. Nelle immediate vicinanze della piantagione, che era nascosta dalla vegetazione, sono stati trovati vari attrezzi agricoli verosimilmente utilizzati per la coltivazione della sostanza stupefacente. Alcuni campioni di droga sono stati prelevati per essere inviati al Ris di Messina dove verranno espletate le analisi tossicologiche, mentre tutto il resto è stato distrutto.