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Sanità, ok del Consiglio dei Ministri alla proroga del Decreto Calabria

CATANZARO – “Il Consiglio dei ministri ha approvato la proroga del decreto Calabria.
Questa decisione rappresenta un segno di attenzione vera da parte del governo nei confronti della nostra Regione e soprattutto nei confronti del diritto alla salute dei calabresi.
Ringrazio il premier Meloni, il vice premier Tajani, i ministri Giorgetti e Schillaci, e tutto l’esecutivo per la sensibilità dimostrata.
Con l’intera struttura commissariale avremo così la possibilità di proseguire quell’imponente lavoro di riorganizzazione e razionalizzazione avviato in questi mesi e finalizzato a due obiettivi principali: porre ordine al piano contabile e alla ricostruzione del debito, e imprimere una svolta nell’ambito delle risorse umane e del superamento del precariato.
Ci siamo posti un orizzonte d’azione impegnativo, quello di una sanità che operi nel segno dell’efficienza, del giusto equilibrio fra costi-benefici, che ponga al centro la tutela della salute dei calabresi e i doverosi livelli di assistenza, e per realizzare tutto ciò abbiamo bisogno del tempo e degli strumenti necessari.
La proroga di sei mesi del decreto Calabria va sicuramente in questa direzione ed è doveroso da parte nostra dare atto di una preziosa sinergia d’intenti e d’azione fra Regione Calabria e governo nazionale”.

Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Decreto Calabria in scadenza. Occhiuto “il Governo lo proroghi di 6 mesi”

CATANZARO – “Il prossimo 10 novembre scade il cosiddetto decreto Calabria.
Il governo proroghi questo provvedimento per 6 mesi, ci servono per completare il consolidamento della struttura manageriale della sanità che ho costruito in questi mesi e per continuare con le manovre che abbiamo avviato sulle risorse umane, sull’eliminazione del precariato, e con l’opera di ricostruzione della contabilità e del debito.
Abbiamo ancora bisogno di qualche mese per far partire a pieno regime Azienda Zero, ed avere così operativa la struttura di governance della sanità regionale.
Lo stesso tempo ci serve per chiarire lo scenario economico-finanziario nel quale si muoveranno le Asp e le Ao alla fine del commissariamento, e per farlo entro il 31 dicembre completeremo la circolarizzazione come previsto dalla legge e immediatamente nei mesi successivi ne analizzeremo gli esiti anche con il contributo di altre istituzioni come la Guarda di Finanza.
Vogliamo poter chiudere bene questo scrupoloso lavoro che rappresenterà il punto di partenza della nuova stagione della sanità calabrese”.

Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Decreto Calabria, quando Santelli scrisse a Conte per opporsi al commissariamento della sanità

Il 13 settembre 2020 il presidente della Regione Jole Santelli, scomparsa il 15 ottobre scorso, aveva scritto al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, per esternare la sua contrarietà al commissariamento della sanità calabrese.

La lettera è stata resa pubblica oggi dal presidente facente funzioni della Giunta, Nino Spirlì.

Questo il testo integrale:

Egregio presidente Conte, scrivo da una Regione in cui i diritti dei cittadini sono troppo spesso calpestati. La Calabria è una terra che ha tante potenzialità ma anche troppi, troppi problemi irrisolti. Il più importante dei diritti calpestati è quello alla Salute.

Siamo vittime da anni di un commissariamento governativo che, improntato esclusivamente a logiche meramente ragionieristiche, ha distrutto la Sanità calabrese. In questo le responsabilità politiche devono essere chiare e nette. Tutte le scelte sanitarie competono in Calabria al governo ed ai suoi commissari. Sono stata attenta ad evitare lo scontro istituzionale, non credo faccia bene a nessuno, ma chi decide di commissariare e di effettuare le scelte, poi deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità che ne conseguono.

La fase Covid è stata gestita dalla Regione in assoluta sintonia con il governo nazionale. Il nuovo piano sull’emergenza, invece, su richiesta dei commissari è stato predisposto dagli stessi senza alcun coinvolgimento della Regione, e varato dal Ministero competente. Il nuovo piano ribalta totalmente l’impostazione precedente e per quanto mi riguarda lo trovo di difficile attuazione. Nella riunione con il commissario Arcuri e i ministri Speranza e Boccia, il commissario Arcuri ha specificato che nelle Regioni in cui è presente il commissariamento ad acta la Regione non è soggetto attuatore.

Non m’interessa essere soggetto attuatore di un piano che non condivido, ma è necessario che i calabresi sappiano che il governo si sta assumendo tutta le responsabilità della gestione sanitaria del Covid in Calabria e che la Regione è stata totalmente esautorata. Mi spiace dopo mesi di leale collaborazione, ne prendo semplicemente atto.

La responsabilità verso i calabresi deve essere però chiara, se viene ridisegnata la rete oncologica sul tumore alla mammella e, nonostante le proteste della Regione si va avanti per una strada che, purtroppo,porterà a una nuova e pesante emigrazione sanitaria, se vengono bloccate le radioterapie per esigenze di budget, rendendo impossibile si calabresi di curarsi a casa propria e costringendoli ad andare fuori regione per terapie salvavita, i calabresi devono sapere che sono scelte effettuate dai commissari di governo, con la totale contrarietà della Regione.

Non credo che, presidente Conte, Lei sia al corrente di queste cose ma è mio obbligo morale e politico porle in evidenza. Noi calabresi abbiamo diritto ad una sanità da Paese civile, non m’interessa fare guerra contro il governo nazionale, ma non farò da parafulmine a scelte pesantemente penalizzanti per i miei concittadini. L’emergenza sanitaria ci ha insegnato che esiste un destino di comunità.

Nessuno si salva da solo. Non possono esserci divisioni strategiche e strumentali davanti a un diritto fondamentale come la salute. Io sono certa che vorrà ascoltarmi per trovare insieme una strada che faccia onore allo sforzo del Paese tutto di non lasciare indietro nessuno.

Aziende Sanitarie, in Calabria stop nomine vertici. Spirlì: “Chiederò intervento di Mattarella”

«La riproposizione del Decreto Calabria ci preoccupa fortemente, soprattutto alla luce del difficile momento storico che stiamo vivendo a causa dell’emergenza covid. Il rinnovo – e il loro contestuale aggravamento – delle misure straordinarie per la sanità regionale è un atto chiaramente politico che aggiorna, di fatto peggiorandolo, un provvedimento chiaramente incostituzionale, dal momento che limita, in modo evidente e inaccettabile, il principio di autodeterminazione della comunità calabrese. Alla luce di queste considerazioni, la Giunta regionale, nella seduta di ieri, mi ha affidato il mandato di rivolgermi direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui già oggi chiederò di non avallare un atto che, oltre a comprimere i diritti dei calabresi e dell’istituzione che li rappresenta, in poco più di un anno ha peggiorato in modo evidente lo stato della sanità». È quanto dichiara il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.

«L’esecutivo che presiedo – continua il massimo rappresentante della Giunta – nel corso dell’ultima riunione ha inoltre preso atto dell’ottimo lavoro svolto dalla commissione esaminatrice che ha valutato i profili professionali degli aspiranti direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, attualmente commissariate proprio in virtù del Decreto Calabria. Dopo un lungo confronto interno, e anche grazie alle delucidazioni arrivate direttamente dal ministro della Salute, Roberto Speranza, la Giunta regionale ha deciso di non procedere con la nomina dei nuovi vertici delle Aziende. L’esecutivo aspetterà la scadenza del Decreto Calabria – fissata per la mezzanotte di oggi – e, nell’eventualità di una vacatio amministrativa provocata dal Governo, procederà, già nella mattinata del 4 novembre, a nominare i reggenti delle varie realtà sanitarie della regione».

«Quella attuale, per la Calabria – conclude Spirlì – , è una fase più che delicata. Una fase che non ammette confusione, inerzie o superficialità istituzionali. Di certo, la Giunta calabrese non permetterà che le Aziende della regione restino in balia degli eventi e prive di guide stabili in grado di affrontare la gravissima crisi che tutti noi abbiamo davanti».