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Manifestazione contro il G7, 12 cosentini rimandati indietro. Solidarietà di Usb e Sinistra Italiana

COSENZA – «Dodici persone provenienti da Cosenza, tra le quali 4 rappresentanti di USB, sono state fermate a Reggio Calabria mentre si recavano a manifestare contro il G7 di Taormina, senza aver compiuto alcun reato, senza che abbiano fatto o detto nulla di illecito». Lo rende noto l’Unione sindacale di Base, spiegando: «Sono state condotte in questura, riconosciute. Fatte le foto segnaletiche come se fossero criminali. Gli hanno consegnato un provvedimento di polizia con foglio di via per ritornare a Cosenza e divieti per tre anni non si sa neanche a fare cosa o ad andare dove. Altre centinaia di manifestanti sono stati fermati prima di arrivare a Taormina. Come nei peggiori regimi fascisti sud-americani del recente passato – incalza l’Usb – si continuano a ripetere atti e provvedimenti illegittimi, autoritari ed illogici. Una repressione che in Italia non può che riportarci al ventennio fascista». L’unione sindacalista chiede pertanto «l’immediato rilascio dei dodici e la fine del fermo di altre centinaia di manifestanti e pretendiamo che qualcuno spieghi e ci spieghi da chi e perché sono arrivati gli ordini di adottare tali osceni provvedimenti. La militarizzazione della Sicilia in occasione del G7 – conclude l’Usb – non può impedire la legittima manifestazione del dissenso: lo prevede la Costituzione, la stessa che qualcuno ha cercato di cambiare il 4 Dicembre 2016». Tra i destinatari del provvedimento anche Delio Di Blasi, al quale Sinistra Italiana manifesta la propria solidarietà: «Nella vita di Delio fa irruzione, con tutta la sua forza brutale, il decreto sicurezza Minniti, perché a Delio è stato notificato un foglio di via con impossibilità di ritornare a Villa San Giovanni per tre anni, per cui Delio non potrà imbarcarsi per la Sicilia, dove ha amici e parenti. Perché in passato aveva avuto due segnalazioni, per una manifestazione contro Casapound e per un intervento in direzione regionale PD a sostegno di alcuni lavoratori. Episodi ricorrenti nelle biografie di tante e tanti di noi. Un abuso di repressione e criminalizzazione – scrive Sinistra Italiana – che condanniamo e su cui daremo battaglia per la libertà di Delio e per la vita di tutti coloro che inciamperanno, senza aver commesso reati, nelle leggi criminogene di questo governo».

Rifondazione parla di sanità pubblica e propone le candidature per Cosenza

Valerio Formisani
Valerio Formisani

COSENZA – La presenza di Paolo Ferrero a Cosenza per una iniziativa di Rifondazione Comunista sulla sanità coincide con la conferma ufficiale della partecipazione del partito alle amministrative di Cosenza a sostegno di un proprio candidato sindaco. Due i nomi sul tavolo: quello del dottor Valerio Formisani, medico di base, già aspirante consigliere comunale nel 2011 con la lista di Sel a sostegno di Enzo Paolini che cinque anni fa ottenne 163 preferenze e quello di Delio Di Blasi, membro dell’esecutivo dell’USB. Ma non è escluso l’accordo con Sinistra Italiana per arrivare a un candidato di superamento. Paolo Ferrero si è detto distante, sui temi della sanità, sia dal governo nazionale che da quello regionale. Nel corso dell’iniziativa, ospitata in un albergo di Cosenza, si è

Delio Di Blasi
Delio Di Blasi

ribadita la riduzione per il 2016 del Fondo Sanitario Nazionale per un importo di oltre 4 miliardi rispetto a quanto preventivato dal Patto per la salute, con evidenti e sempre maggiori difficoltà a garantire prestazioni dignitose ed i Livelli Essenziali di Assistenza. “La spesa sanitaria è da tempo in calo – denuncia Rifondazione in un comunicato – il rapporto spesa/PIL colloca l’Italia tra le ultime posizioni in Europa ed entro il 2019 sono previsti oltre 8 miliardi di tagli. Subiamo una deriva ragionieristica ed aziendalistica della sanità, si risponde ai conti e non ai pazienti; una gestione contabile della salute che ha come priorità la tenuta dei bilanci e non le esigenze dei cittadini. Tra i medici sempre più ricorrenti sono frustrazione, senso di abbandono, precarietà e si vive uno stato di profondo disagio. I pesanti tagli delle risorse al sistema sanitario determinano al ribasso la dotazione organica, il blocco del turn over, la mancata stabilizzazione
dei precari, dei turni di lavoro insopportabili, nonostante le direttive UE in proposito. Sono centinaia di migliaia in Italia i cittadini bisognosi ed in stato di necessità che fanno fatica a curarsi ed a pagarsi i farmaci. Si rivolgono a enti caritatevoli del territorio e convenzionati con la convenzione Banco Farmaceutico. Negli ospedali si perdono posti letto ed aumentano mostruosamente i tempi di attesa per analisi ed esami, si tagliano indiscriminatamente servizi e prestazioni. Tutto ciò in Calabria assume livelli parossistici, data la gestione politica della sanità regionale che definire vergognosa e criminale è insufficiente. Con il decreto Lorenzin di un mese fa sulla “appropriatezza prescrittiva”, che stabilisce in maniera molto restrittiva le condizioni di erogazione e le indicazioni di appropriatezza, si distrugge l’autonomia professionale dei medici e sparisce ogni attività reale di prevenzione e possibilità di diagnosi precoce. Alcuni farmaci ed analisi, tavolo rifondazione comunistavisite ed altri esami clinici, non potranno più essere prescritti. Anche gli esenti ticket dovranno pagare per intero da loro, quando gli esami non saranno giudicati appropriati. La sanità è diventata un inferno – denuncia Rifondazione Comunista – per i pazienti ma anche per i medici, che stanno producendo da mesi significative, quanto inascoltate, mobilitazioni, e per tutto il personale. La verità è una ed una sola: le prestazioni essenziali non saranno garantite, i livelli di assistenza non verranno assicurati, l’aspettativa di vita si ridurrà, la gente inizierà a non curarsi perché non ha i soldi per pagare quanto dovrebbe essere garantito per diritto. Il governo Renzi sta portando avanti con determinazione totale il perverso disegno di attacco alla sanità pubblica per accelerarne la totale privatizzazione, sul modello statunitense”.  Al dibattito, coordinato dal segretario regionale PRC Pino Scarpelli, oltre a Paolo Ferrero, hanno partecipato Angela Mollica, segretaria dell’Ordine dei Medici Francesco Campolongo, segretario cittadino PRC,  Francesco Masotti, segretario regionale della CGIL medici. Hanno partecipato inoltre Umberto Calabrone, segretario della Camera del Lavoro, Elio Rosati, commissario regionale di Cittadinanzattiva.