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Dinapoli (PD): «La battaglia per la chiusura della discarica di Celico non ha né padri né padrini»

ROVITO (CS) – «E’ proprio vero: spesso ci sono note e dichiarazioni che, anzicchè fare chiarezza e contribuire all’affermazione della verità, servono solo a fare propaganda politica e ad imporre il diritto esclusivo di una parte a parlare a nome e per conto di tutti». E’ quanto afferma la Coordinatrice del Circolo del Pd di Rovito, Rosita Dinapoli.

«E’ il caso – prosegue la nota – delle affermazioni contenute nel comunicato stampa diffuso oggi dal Comitato Ambientale Presilano in cui, con riferimento al ritiro di alcuni codici Cer da sversare nella discarica di Celico, si afferma testualmente: “E’ una proposta messa sul tavolo dall’ing. Pallaria, lo scorso 6 Aprile, durante l’ultimo incontro in Prefettura, e non certo da chi oggi se ne prende inutili meriti, visto l’inconsistenza del provvedimento, essendo la ditta stessa dell’impianto in questione concorde e non penalizzata da tale misura. Non sono passi avanti verso la vittoria di questa battaglia di civiltà, ma fumo negli occhi, demagogia e disinformazione».

«Per amore alla verità e per il rispetto che dobbiamo ai nostri concittadini ci vediamo costretti a smentire tale versione dei fatti, citando un articolo pubblicato sul n. 3 del 31.3.2017 di “Rovito News”, il bollettino periodico del Circolo del Pd di Rovito che è a disposizione di quanti volessero consultarlo, in cui l’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, scriveva testualmente: “In data 7.2.2017 su richiesta di alcuni comuni (Rovito e Celico) si è tenuto un incontro tecnico presso la sede del Dipartimento, con l’intervento dei Sindaci dei predetti comuni, il gestore, l’ente Parco della Sila, il Direttore Generale del Dipartimento Ambiente per discutere sulla possibilità di una rivalutazione ed eventuale riduzione dei codici CER autorizzati, nonché dell’individuazione di possibili ulteriori misure/cautele per il contenimento delle emissioni odorigene.  In tale occasione si è valutato di eliminare i rifiuti contraddistinti con le cifre finali 99, ovvero “rifiuti non altrimenti definiti”  presenti nell’autorizzazione di cui al DDG n AIA DDG n 12587 del 27/10/2014, in quanto trattasi di rifiuti che non necessitano di ulteriori certificazioni di origine da parte del soggetto con feritore”. A queste considerazioni preferiamo non aggiungere ulteriori commenti, né vogliamo prestarci alle provocazioni di bassissimo livello di chi vorrebbe farci apparire conniventi, ambigui o riluttanti sulla chiusura definitiva di un impianto che, a chiare lettere e a più riprese, abbiamo definito assolutamente pericoloso per la salute dei cittadini e devastante per l’ambiente e per il territorio in cui è stato ubicato»

«In questa direzione –conclude la Coordinatrice dem di Rovito- vogliamo proseguire il nostro impegno, riaffermando piena fiducia nell’operato del governo regionale e ravvisando, con estrema franchezza, tra le cause del fallimento e della scarsissima partecipazione dei cittadini presilani ai sit-in che si stanno svolgendo in questi giorni a Rovito (e perché non a Celico, sede della discarica?) l’eccesso di protagonismo di un gruppo che continua a ritenere di propria, “esclusiva” competenza, una battaglia che non può essere monopolizzata, utilizzata a scopi elettoralistici o sbandierata al solo fine di demonizzare e offuscare l’immagine del Pd e dei suoi aderenti.

La battaglia per la chiusura definitiva della discarica di Celico non ha né padri né padrini, ma appartiene a tutti i cittadini presilani, nessuno escluso».