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Lamezia, nuove intitolazioni in memoria di don Luzzo, Salvatore Giudice e dei piccoli Dodò e Cocò

L’Amministrazione comunale di Lamezia Terme ha deliberato nuove significative intitolazioni di alcune aree e strutture della città dedicate alla memoria di don Pasquale Luzzo, Salvatore Giudice, Domenico Gabriele detto Dodò e  Nicola Campolongo detto Cocò.

Monsignor Pasquale Luzzo, deceduto il 12 agosto 2013, è stato vicario generale della Diocesi di Lamezia Terme per oltre 40 anni, ma viene ricordato dalla maggior parte dei cittadini per essere stato il sacerdote della parrocchia della Madonna del Carmine.

Nella comunità cittadina è vivo il ricordo di una persona speciale, una guida illuminata, un uomo di Dio che ha saputo testimoniare con semplicità ed umiltà l’essenzialità del messaggio evangelico anche in contesti sociali difficili.

Scout convinto, amante dello sport e della cultura, sempre vicino alle problematiche giovanili e al riscatto dei più deboli, nel corso della sua attività sacerdotale è stato sempre pronto a dare il suo contributo ad iniziative culturali perché vedeva nella coesione, nella solidarietà e nell’amore i valori chiave da ritrovare nella società moderna. Per questi motivi l’Amministrazione procederà all’intitolazione del parco all’interno di piazza Garibaldi a Don Pasquale Luzzo.

Salvatore Giudice, dipendente comunale dell’Ufficio Sport del Comune di Lamezia Terme, ha sempre inteso lo sport  quale strumento di aggregazione sociale, di crescita civile e di partecipazione. Diversi consiglieri comunali di maggioranza e minoranza avevano già richiestol’intitolazione della piscina comunale a Salvatore Giudice.

Per tutto ciò l’Amministrazione intitolerà la struttura, espressione e simbolo del’attività sportiva intesa nei suoi molteplici aspetti, a Salvatore Giudice, quale interprete e testimone di una visione altamente educativa dello sport.

Il piccolo Domenico Gabriele detto Dodò è stato ucciso per sbaglio a Crotone il 20 settembre 2009 mentre giocava in un campo di calcio, vittima di un regolamento di conti tra ‘ndrine. Il piccolo Nicola Campolongo detto Cocò è stato ucciso il 20 gennaio 2014 a Cassano Ionio a soli tre anni d’età, perché figlio di una famiglia in cui storie di droga e rapporti di mafia erano cosa quotidiana.

In questa ottica, nell’ambito dell’attività amministrativa, il Comune ha intitolato il nuovo ponte di via Po a Lea Garofalo, il parco urbano di località Scinà a Peppino Impastato, il viale antistante al parco a Placido Rizzotto.

 

Per queste ragioni l’Amministrazione procederà all’intitolazione dell’auditorium del parco Peppino Impastato ai due bambini vittime innocenti di delitti mafiosi.