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L’Elena di Euripide fa tappa ai Ruderi di Diamante

DIAMANTE (CS) – Dopo il successo del debutto nazionale nel teatro antico Segesta, all’interno del cartellone Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2019. l’opera “Elena” di Euripide farà tappa questa sera a Diamante alle ore 21.

Quarto appuntamento della rassegna Dialoghi Mediterranei a cura della Compagnia Arciere e con la direzione artistica di Marco Silani.

In scena Marco Silani, Benedetta Nicoletti, Mario Massaro, Andrea Puglisi, Alessandra Chiarello e Mirko Iaquinta. Aiuto regia Miriam Guine, musiche originali di Susanna Dibona e Salvatore Sangiovanni, realizzazione scenografica Gino Veneruso, costumi Essa Kuyateh, eleborazioni video Valerio Massimo Pilke.

NOTE DI REGIA

A risalire la stretta più arcaica del mito si fa presto a smarrirsi – spiega nelle sue note di regia Nat Filice – Perdipiù, la visione diacronica dell’uomo contemporaneo, la sua idea di sviluppo, di scienza, di progresso, di ‘evoluzione’, ci induce a considerare a priori il Mito come sintagma immaginale, articolato in componenti e elementi concatenati esclusivamente dalle leggi della causalità e della propedeuticità. Eppure, una visione antinomica, rispetto al setting generalistico e paternalistico della cultura attualmente dominante, è ancora possibile. Il problema fondamentale, comunque, resta il prosciugamento semantico e i restringimenti interpretativi che fanno terra bruciata attorno ai segni e ai simboli, al fine di ricondurli a significati noti e certi, già acquisiti, non pericolosi. E così, di quadro in quadro, di opera in opera, di teatro in teatro, la questione si allarga, cristallizzandosi in varie forme e costituendo una sorta di grande museo immaginale ed emozionale. Secondo questa via, il Mito ha insegnato e insegna all’uomo a pensare, a distinguere e a concepire idee complesse: come in un gioco di specchi multidimensionali. E allora perché l’Elena? Forse per abbeverarsi, una volta di più, alla filosofia e alla teologia euripidee in quanto capaci di insegnare o re-insegnare all’uomo contemporaneo i valori fondamentali della vita? No, grazie! Forse perché una tragedia che non è una tragedia può costituire una sfida stimolante per teatranti “senza nome” ansiosi di sperimentare? No, grazie! Ciò che ci interessa, invece, è l’aspetto più squisitamente teoretico della tragedia euripidea – in altre parole, non il ‘messaggio’, ma la cruciale ri-creazione del tempo. Il Tempo, appunto, è il riferimento principale della nostra lettura, in quanto capace di regolare, sregolare, organizzare e disordinare eventi e dimensioni. L’idea non banale del Tempo, quindi, letto come organismo trans-teatrale e performante, lambisce, urta, permea e scolpisce gli apparati e le architetture previsti in questo allestimento. La scena: col suo corpo frontale, bidimensionale e pubblico, e quello prospettico, tridimensionale e privato, che guida lo sguardo lungo la direzione della spada di Aiace; la musica: con le sue dinamiche apparentemente monodiche, che ridistribuisce nel tempo e nello spazio i cristalli impazziti della rottura del Mito. Così Elena di Euripide si fa contemporanea, come ingrandimento di quella stessa rottura della linearità del mito che oggi ancora possiamo chiamare tragedia”.

“Le troiane o il dolore delle donne” reading da Euripide a Trebisacce

TREBISACCE (CS) – Lunedì  01 agosto presso il Parco Archeologico di Broglio a Trebisacce sarà presentato in anteprima lo spettacolo teatrale “Le troiane o il dolore delle donne, reading da Euripide”, con la collaborazione e l’organizzazione dell’ Asas, del Comune di Trebisacce e dal centro internazionale Antinoo/archivio M.Yuorcenar di Roma della sezione di Perugia.

Lo spettacolo nasce da un’idea di Enzo Cordasco per l’ASAS. Un testo della tragedia greca che è di grande attualità poichè si tratta di un’opera che mette in evidenza il problema dei profughi e delle donne che andranno prigioniere e profughe lontano dalla loro terra. Ogni troiana, compresa la desolata regina Ecuba, andrà schiava e concubina di un re o guerriero greco, è la tragedia delle donne ( femminicidio ), dei deboli, dei vinti, il canto di Euripide per il dolore del mondo. E’ stato scelto, e anche per la Compagnia degli Innamorati del Teatro che hanno formato lo scorso anno o meglio due anni fa qui nella Sibaritide.

 Il coordinamento registico è di Enzo Cordascco. In scena gli attori Maria Zanoni, Ecuba, Tullio Masneri, Poseidone, Rosanna  Lucente, Cassandra, Angela Lo Passo, Andromaca, Mirella Franco, prima Corifea, Angiola Italiano, seconda Corifea, Giuseppe Costantino, Taltibio, Micaela Cuccaro, Elena, Damiano Pisarra, Menelao, Giovanna  Spatola, altra Corifea, Lucia  Franzese, Atena e  altra Corifea.

Le musiche dal vivo saranno eseguite alla chitarra classica da Vincenzo Caiafa e alle percussioni da Egidio Palagano della Accademia Musicale ‘Gustav Mahler’. A comporre il coro giovani donne figuranti.

Lo spettacolo sarà replicato a Francavilla Marittima in piazza Fontana Vecchia il 2 agosto alle ore 21, con l’organizzazione dell’AUSER.

Anna Maria Schifino