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Calabria maglia nera per l’emissioni inquinanti di autobus e camion

RENDE- La Calabria continua ad inquinare. La nostra regione registra una pericolosa crescita di emissioni non rispettando le normative comunitarie vigenti. Se non prenderà provvedimenti rischierà di essere multata pesantemente dall’Unione Europea. Causa scatenante l’uso di 27.408 autobus e camion superiori di emissioni Euro 3. I dati parlano chiaro, da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci emerge che l’aumento registrato in Calabria è stato maggiore rispetto a quello nazionale. Secondo i dati, tra il 2010 ed il 2015 vi è stata una crescita di autocarri ed autobus di categoria emissiva superiore a Euro 3 pari al 62,8% . Il 18,4% dei mezzi sono Euro 3, nel 2010 erano 16.837 (l’11,7% del totale). Nello stesso periodo la crescita registrata in tutta Italia è stata del 53,8%. La provincia che porta a casa la maglia nera per il maggior aumento di autocarri e autobus è Vibo Valentia (+74,2%), seguita da Cosenza (+66,7%), Crotone (+66,4%), Reggio Calabria (+60,7%) e Catanzaro (+52,8%). Problemi seri per l’ambiente e la salute dei cittadini dunque. Non solo, i pendolari si lamentano dell’inefficienza dei servizi e del pessimo stato degli autobus. Intervistando i calabresi, emerge lo sfogo di una studentessa pendolare: «A Rende è diventato impossibile viaggiare sugli autobus nella tratta Unical- Commenda. E’ inammissibile che certi veicoli abbiano superato i controlli di revisione per garantire tale servizio. Quattro giorni fa mi è capitato di prendere il bus 136. Per questa tratta bisogna essere fortunati perché se ci si siede in mezzo al bus oppure negli ultimi posti si rischia seriamente di avere problemi respiratori in quanto lo scarico dei gas che dovrebbe uscire fuori, invade la cabina e noi pendolari siamo costretti a viaggiare in piedi e avvicinarci ai primi posti. Vorremmo conoscere e far viaggiare i responsabili che mettono in circolazione questi bus super inquinanti – prosegue la studentessa – Non solo il costo di una corsa è eccessivo. Parliamo di 1.20 euro anche per gli studenti universitari». In conclusione, la cruda realtà è che l’Italia, ma soprattutto la Calabria viaggia controcorrente rispetto alle normative sovranazionali. Ricordiamo che nel 2014 l’Italia insieme a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea ha fissato il quadro per il clima e l’energia che prevede come obiettivo vincolante di ridurre entro il 2030 le emissioni nel territorio dell’UE di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990. Cosenza cerca di difendersi con la nuova metro che collegherà l’intera area urbana. Potrebbe essere una soluzione alle riduzioni di queste emissioni? Dipenderà dal progetto e dalle scelte politiche.

Amelia Aloisio