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Blitz nelle piazze dello spaccio, due calabresi arrestati in provincia di Bergamo

CALCIO (BG) – Sono stati trovati con circa quaranta chili di cocaina nascosti in parte in un’auto e il resto in un’abitazione.

E’ la scoperta fatta dagli uomini della Fiamme Gialle di Bergamo che hanno arrestato in flagranza di reato due persone originarie della Calabria rispettivamente di 62 e 37 anni residenti nel Nord Italia.

A destare sospetto un continuo andirivieni di persone nei pressi di un parcheggio pubblico nel comune di Calcio, nella bassa bergamasca.

I militari hanno così fermato i due intenti allo spaccio e hanno deciso di estendere la perquisizione nell’abitazione di uno dei fermati, dove oltre ad altra droga e a materiale utilizzato per lo spaccio sono stati ritrovati anche oltre 34.000 euro.

Lo stupefacente, se immesso sul mercato avrebbe fruttato oltre due milioni e mezzo di euro.

Operazione delle Fiamme Gialle, sequestrate slot machine nel cosentino

SCALEA (CS) – Nuova tornata di controlli da parte delle Fiamme Gialle di Scalea a tutela del Monopolio statale del gioco e delle scommesse. Quattro pubblici esercizi controllati, tredici slot machine sequestrate e € 140.000 di sanzioni: questo il bilancio dell’ultima operazione della Guardia di Finanza dell’alto Tirreno cosentino.

Di ogni genere le violazioni in cui si sono imbattuti i militari, ma il caso più eclatante ha riguardato un bar all’interno del quale è stato rinvenuto un apparecchio manipolato con il sistema della “doppia-scheda”; in pratica, attraverso un telecomando il gestore del bar poteva riprodurre un gioco diverso da quello per cui era autorizzato, le cui puntate non venivano tracciate dalla rete dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli,
Sono stati sequestrati anche due “totem”, apparecchi che consentono di giocare online su piattaforme prive di titolo concessorio.

Altre slot machine sono risultate illegali in quanto non collegate alla rete
telematica e prive di “nulla osta” da parte degli uffici AAMS. Il rispetto della normativa di settore ed il collegamento al sistema di controllo dell’Agenzia, oltre a rispondere ad esigenze di pubblica sicurezza e a garantire il pagamento delle imposte dovute in relazione al volume delle giocate, è posto anche a tutela dei consumatori dal momento che consente di monitorare il rispetto della percentuale minima destinata alle vincite (il c.d. pay-out). I titolari degli esercizi segnalati, oltre alle sanzioni, rischiano anche la
sospensione della licenza fino ad un mese.

Lavoravano in nero in un ristorante, multato il titolare

VIBO VALENTIA – I finanzieri del neo istituito Gruppo di Vibo Valentia, nel corso di un controllo in materia di sommerso da lavoro, hanno scoperto 4 lavoratori in nero impiegati all’interno di un noto ristorante della frazione Marina del capoluogo.

L’operazione, che ha avuto origine dallo sviluppo di una attività informativa, svolta con il coordinamento del Comando provinciale, ha permesso di constatare la presenza, nel ristorante, di ragazzi di giovane età intenti a prestare attività lavorativa dipendente, principalmente come camerieri, in assenza di un regolare contratto di lavoro.

Le Fiamme gialle hanno quindi elevato sanzioni amministrative per circa 7.000 nei confronti del titolare dell’attività, il quale ha successivamente proceduto alla regolarizzazione delle posizioni lavorative accertate.

Abbigliamento contraffatto, sequestro delle Fiamme Gialle

CROTONE – Circa 600 tra capi di abbigliamento e accessori con marchi contraffatti di importanti firme dell’alta moda sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Crotone che ha denunciato sei persone.

I baschi verdi del Gruppo di Crotone, nell’ambito di un controllo delle bancarelle allestite nel mercato che si svolge mensilmente in città sul viale Regina Margherita, hanno individuato e sequestrato centinaia di scarpe e giubbotti che riproducevano segni distintivi contraffatti di note griffe.

 Il blitz, scattato a seguito di un’attività di osservazione e pedinamento e che ha visto impegnate anche dodici unità della componente specialistica antiterrorismo e pronto impiego, ha permesso di localizzare i sei soggetti impegnati nella vendita di capi d’abbigliamento e accessori taroccati e di sequestrare i prodotti messi illegalmente in vendita.

Fonte e foto Ansa

Fiamme Gialle di Crotone, iniziativa di solidarietà a favore della Croce Rossa

CROTONE – Grazie alla meritoria opera disposta dal Tribunale e dalla Procura della Repubblica di Crotone scaturita da una richiesta formale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza Pitagorica, si è attivata un’iniziativa di solidarietà con lo scopo di donare oltre quattromila capi di abbigliamento, sequestrati nel corso di varie operazioni a contrasto del commercio illegale di capi «griffati», ai cittadini bisognosi, in particolare agli innumerevoli extracomunitari che, durante il loro arrivo attraverso il mare lungo le coste Crotonesi, necessitano di numerosi capi di vestiario. Il tutto attraverso i volontari della Croce Rossa Italiana – Comitato di Crotone . I vari capi di vestiario saranno distribuiti dai volontari nella provincia, alle
persone bisognose che versano in stato di grave indigenza, nonché utilizzati durante i frequentissimi sbarchi lungo le coste crotonesi, dando, così la possibilità alla Croce Rossa Italiana di far fronte alla vertiginosa richiesta di generi di conforto nonché di abbigliamento. Le Fiamme Gialle Crotonesi, consapevoli del disagio sociale presente sul territorio e delle necessità a cui deve quotidianamente far fronte il personale della Croce Rossa Italiana, considerato che l’enorme quantitativo di vestiario riportante numerose “griffe” sarebbe dovuto essere posto ad opportuna “bonifica” con la rimozione o la cancellazione di tutti i segni distintivi dei prodotti contraffatti al fine di poterlo destinare ad organizzazioni caritatevoli
quali la Croce Rossa, hanno pertanto chiesto all’Autorità Giudiziaria la possibilità di devolverlo in beneficenza per un utilizzo a fini umanitari, nello stato originario, trovando immediata sintonia con il Procuratore della Repubblica dott. Giuseppe Capoccia e con il Presidente della Sezione Penale dott.ssa Abigail Mellace. I capi di abbigliamento, oggetto della donazione, sono il frutto di operazioni anticontraffazione, sottratti al mercato illegale nel corso di interventi di polizia giudiziaria eseguiti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Crotone, della Compagnia di Crotone e dalla Tenenza di Cirò Marina. L’iniziativa si pone nel variegato quadro del costante impegno della Magistratura e del Corpo della Guardia di Finanza a favore della collettività ove, a fianco alla lotta ad ogni forma di criminalità economico – finanziaria, trovano spazio diverse iniziative benefiche volte ad assicurare la vicinanza del Corpo della Guardia di Finanza e della Magistratura ai più bisognosi in nome di una maggiore Giustizia ed equità sociale. In tale contesto condiviso, termini come “lotta alla contraffazione” e “solidarietà” si fondono insieme, contribuendo con esemplare slancio ed abnegazione al conseguimento di importanti risultati nel campo assistenziale, a tutela delle fasce deboli.

Rifiuti pericolosi a cielo aperto, sequestrata discarica abusiva (VIDEO)

PAOLA (CS) – Discarica di rifiuti speciali a cielo aperto. Quasi sette tonnellate di rifiuti, in avanzato stato di decomposizione sono stati scoperti, dai finanzieri della compagnia di Paola, in un territorio montano del cosentino. I militari oltre all’immediato sequestro dell’area hanno provveduto a denunciare anche i presunti responsabili dell’illecito chiamati alla raccolta, al trasporto e al deposito del materiale, pneumatici ormai in disuso. Dalle indagini si è poi appurato che il terreno in questione appartiene ad una persona che opera nel settore agricolo il quale adesso, oltre alla rimozione del materiale dovrà anche provvedere alla bonifica dell’intera area. L’attività condotta dalle Fiamme Gialle ha potuto accertare anche la pericolosità del materiale per l’ambiente e la natura, in quanto i pneumatici abbandonati possono contaminare il terreno e di conseguenza rappresentare una minaccia anche per la salute pubblica.

I soldi di un’associazione per acquisti personali, sequestrati 3 milioni di euro

VIBO VALENTIA – Maxi sequestro stamane a Vibo Valentia, dove le Fiamme Gialle hanno eseguito una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale. Si tratta di beni immobili, conti correnti postali e bancari, fondi pensione, polizze assicurative per un totale di oltre 3 milioni e mezzo di euro. L’ordinanza è stata emessa nei riguardi di soggetti responsabili di un’associazione sindacale attiva nella provincia di Vibo.

Le indagini

La Guardia di Finanza, a seguito delle investigazioni, è riuscita a risalire ad operazioni illegali per mezzo delle quali i soggetti coinvolti nell’operazione depositavano su conti correnti personali, attraverso varie operazioni bancarie e postali, i soldi destinati all’associazione. Sempre secondo la Procura i soldi servivano successivamente per acquistare beni di lusso come case al mare, appartamenti in città d’arte e anche elettrodomestici e calzature. Un tenore di vita troppo alto rispetto ai redditi conseguiti.

 

 

Frode milionaria e appalti truccati al Comune di Cosenza

COSENZA – Dalle prime ore dell’alba i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Cosenza, nell’ambito di due diverse indagini dirette dalla Procura della Repubblica di
Cosenza, stanno eseguendo delle misure cautelari reali e personali.La prima attività sta interessando i cosiddetti  appalti “spezzatino” del comune di Cosenza. Nello specifico le fiamme gialle stanno eseguendo tre misure interdittive della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di dirigenti/funzionari del comune di Cosenza ed una misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriale per un appaltatore cosentino. I reati contestati ai diversi indagati, per le singole fattispecie, vanno dalla corruzione per atto d’ufficio all’abuso d’ufficio. L’attività di indagine si è concentrata principalmente sui lavori affidati con il sistema del cottimo fiduciario dal Comune di Cosenza ad un numero ristretto di imprese, senza il rispetto dei principi di rotazione e di trasparenza, in violazione all’art.125 del D.Lgs. n. 163/2006 – cd. Codice degli appalti (oggi art. 217 D.Lgs.50/2016). L’analisi delle circa cinquemila Determine dirigenziali del Comune di Cosenza prese in considerazione hanno evidenziato anomalie nell’utilizzo della procedura di affidamento dei lavori in economia, nella non osservanza del principio di rotazione, trasparenza e parità di trattamento previsto al comma 8 dell’art 125 nonchè nell’affidamento dei lavori, molto spesso al di sotto dei 40.000 euro, ad un numero ristretto di operatori economici, anche in violazione del divieto di frazionamento previsto al comma 13 dell’art 125. Le indagini hanno altresì dimostrato come il mancato rispetto della normativa vigente in tema di affidamento dei lavori sia collegata all’ottenimento di altre utilità, per sè o per i propri familiari, da parte di alcuni dipendenti e dirigenti del comune di Cosenza. L’importo complessivo contestato, in riferimento ai lavori affidati da parte del Comune di Cosenza, nelle annualità dal 2012 al 2015, è pari ad € 2.150.595,00 (oltre IVA). Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere il provvedimento notificato in data odierna agli indagati.  Contemporaneamente i militari della Compagnia di Cosenza, stanno eseguendo un Decreto di sequestro per equivalente emesso dal G.I.P. presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, per quasi tre milioni di euro nei confronti di quattro società responsabili di aver realizzato una frode fiscale milionaria attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Gli investigatori cosentini stanno sottoponendo a sequestro tutti i beni di proprietà delle società, ovvero i saldi attivi presenti sui rapporti finanziari, gli immobili situati in territorio calabrese e le quote sociali. Il sequestro scaturisce da una verifica fiscale svolta nei confronti di un azienda cosentina, attiva nel settore immobiliare, nel corso della quale venivano individuate operazioni commerciali “anomale” intercorse con altre sei società, operanti nel medesimo settore, di cui tre con sede in Cosenza e tre con sede “dichiarata” in Roma. Mirati accertamenti effettuati presso le sedi romane delle tre società permettevano di rilevare che le stesse erano meramente cartolari e che quelle effettive erano ubicate nella Provincia di Cosenza. A seguito di ulteriori approfondimenti contabili, svolti nei confronti delle società coinvolte nel meccanismo fraudolento, veniva rilevato l’inserimento in contabilità di fatture ed altri documenti falsi per diversi milioni di euro al fine di “gonfiare” fittiziamente i costi e ridurre gli utili dell’impresa. Falsi acquisti di edifici in costruzione, compravendite fittizie di immobili già costruiti, adibiti ad uso abitativo o commerciale, e finte realizzazioni di impianti o altre opere murarie su diversi fabbricati, attestavano false operazioni e costi in realtà mai sostenuti. Rilevata altresì la presenza di un contratto di appalto, stipulato tra due società coinvolte nelle indagini, con cui la prima demandava alla seconda la realizzazione di un importante complesso immobiliare, seppur quest’ultima era sprovvista della necessaria capacità operativa, poiché nel corso degli anni aveva assunto solo personale con mansioni amministrative. Tutte le società nei cui confronti venivano svolte le attività ispettiva risultavano gravate da una rilevante esposizione debitoria prevalentemente nei confronti dell’Erario e di Istituti previdenziali. La Procura ha avanzato istanza di fallimento per tre delle società interessate dal provvedimento, in ordine alle quali ha ottenuto dal Tribunale fallimentare la dichiarazione di fallimento per una e la riserva di decisione per le altre due. L’indagine rientra in un più generale contesto investigativo portato avanti dall’ufficio. Prosegue l’attività della Procura della Repubblica di Cosenza volta a garantire il rispetto delle leggi e l’osservanza delle norme fissate dal Legislatore volte a tutelare il libero esercizio delle attività imprenditoriali in condizioni di parità, eguaglianza e trasparenza.

Le Fiamme Gialle celebrano il 243° anniversario della loro fondazione

COSENZA – Le donne e gli uomini delle Fiamme Gialle cosentine e della provincia hanno celebrato stamane il 243° anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza. Nel Capoluogo, la Sala Convegno della caserma “Domenico Fazio” di viale Sergio Cosmai è stata festosamente occupata da una nutrita rappresentanza di finanzieri in assetto da cerimonia e dagli appartenenti all’Associazione Nazionale dei Finanzieri d’Italia, storica testimonianza della tradizione e dei valori che da sempre improntano lo spirito di ciascun Finanziere. I Militari schierati hanno ascoltato con viva attenzione ed interesse la lettura del messaggio augurale formulato per l’occasione dal Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale del Corpo, Gen. C.A. Giorgio Toschi, rivolto a tutte le Fiamme Gialle d’Italia. A seguire, il Comandante Provinciale, Colonnello t. ISSMI Marco Grazioli, dopo aver sottolineato «la solennità ed il senso profondo dell’odierno anniversario, in cui si celebra la storia plurisecolare del Corpo», ha voluto ringraziare tutti i militari dipendenti per l’abnegazione e senso del dovere con i quali prestano il loro insostituibile, quotidiano, servizio a garanzia della democrazia, del pluralismo e della libertà, invitandoli a continuare ad operare con lo stesso sacrificio e lo spirito di servizio fino ad oggi profuso, sì da assicurare le migliori condizioni di piena legalità economico – finanziaria, a tutela dei cittadini e del libero e ordinato svolgersi delle loro attività. Come ormai consuetudine, la Festa del Corpo diviene l’occasione per informare l’opinione pubblica locale sull’attività svolta nei primi cinque mesi dell’anno. L’azione operativa dalle Fiamme Gialle di Cosenza, si è sviluppata prevalentemente lungo 4 direttrici: – l’esecuzione di 46 Piani Operativi, definiti a livello centrale, ripartiti in tre obiettivi strategici; – l’attività investigativa, ossia lo sviluppo in tutto il territorio provinciale delle 350 deleghe d’indagini pervenute dalla Magistratura ordinaria e dalla Corte dei Conti; – il concorso al dispositivo dell’ordine e della sicurezza pubblica; – nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata, denominato “Focus ‘ndrangheta”, di concerto con le altre Forze di Polizia, sotto il coordinamento e l’indirizzo dell’Autorità di Governo locale.

Vibo Valentia, bloccata un’agenzia di scommesse illecite

VIBO VALENTIA – Nell’ambito di una mirata attività di servizio volta a reprimere il crescente dilagare di fenomeni quali le scommesse clandestine, il gioco d’azzardo e il gioco compulsivo, le Fiamme Gialle della locale Compagnia della Guardia di Finanza, a seguito di controllo, hanno accertato che presso un’agenzia di scommesse della provincia di Vibo Valentia, venivano raccolte, abusivamente, scommesse relative ai principali eventi sportivi nazionali ed esteri. Il controllo operato dai Finanzieri origina dall’esigenza di contrastare la diffusione sul territorio nazionale di agenzie che ricevono le giocate su incarico di bookmaker esteri privi di concessione e Autorizzazione ad operare in Italia. Il canale privilegiato dagli allibratori esteri per promuovere la raccolta in Italia di scommesse è costituito da agenzie attive sul territorio nazionale che si pongono quali intermediari tra lo scommettitore e il bookmaker. Si tratta di agenzie che raccolgono le giocate degli scommettitori, trasmettendole per via telematica all’organizzatore e movimentando, contestualmente, su appositi conti esteri, gli importi corrispondenti alle giocate incassate e alle eventuali vincite da corrispondere ai giocatori, il tutto a danno degli interessi erariali del Paese. All’esito dei controlli i militari hanno deferito alla locale Procura della Repubblica il titolare dell’impresa per il reato di “esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa”, comminandogli altresì una sanzione amministrativa pari ad euro 9.000,00 e sequestrando, contestualmente, numerosi computer, monitor e stampanti, strumentali per l’esercizio dell’attività illecita.