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A Ciambra candidato all’Oscar, Carpignano incontra Mario Oliverio

CATANZARO – Il presidente della Regione Mario Oliverio ha incontrato, nella sede della Cittadella, il regista italo-americano Jonas Carpignano regista del film drammatico A Ciambra, sostenuto dal progetto Luca (Fondazione Calabria Film Commission e Lucana Film Commission), coprodotto da Martin Scorsese, dalla commissione dell’Anica per rappresentare l’Italia agli Oscar 2018.

A Ciambra è l’unico prodotto cinematografico candidato all’Oscar per quanto riguarda l’Italia. «E’ un fatto che evidenzia la particolare importanza e qualità di questa pellicola – ha sottolineato Oliverio – per la vicenda che tratta il film e per la location, Gioia Tauro, dove vive questa comunità rom. Credo sia un viatico importante per scenari ancora più grandi che si apriranno per la nostra regione e per la produzione cinematografica. Per questo abbiamo investito nella “Calabria Film Commission”. E’ uno strumento per consentire ai nostri talenti di dimostrare le loro qualità e le loro passioni».

Carpignano ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a realizzare questo film: «Sono sette anni che vivo a Gioia Tauro dove ho conosciuto questa comunità rom. Attraverso un ragazzo, che conosco bene e che è anche protagonista del film, Pio, sono riuscito ad entrare in questa realtà e mi sono innamorato. Mi sono affezionato tanto ai personaggi e, quindi, ho voluto raccontare questo mondo. Ho voluto fare un film in cui il pubblico avrebbe avuto l’opportunità di avvicinarsi ad un mondo che altrimenti rimane invisibile».

Ciak si gira, ad Orsomarso le riprese di “Trust” con Hilary Swank e Brendan Fraser

ORSOMARSO (CS)-  A Orsomarso, suggestiva località del Tirreno cosentino, partono i ciak delle riprese della nuova serie tv Trust, prodotta dalla rete americanaFX, del regista Premio Oscar Danny Boyle, che incantato dalle bellezze naturalistiche e architettoniche del borgo ha personalmente scelto i luoghi in cui girare. Molte scene della serie televisiva si stanno girando in queste settimana in alcune località della nostra regione, sostenuta dalla Fondazione Calabria Film Commission. Trust è una fiction ambientata nel 1973 che racconta la storia di John Paul Getty III, erede di un grande impero petrolifero, rapito a Romadalla ‘ndrangheta, convinta che la sua famiglia avrebbe pagato un sostanzioso riscatto per il suo rilascio. Ma, come ricorda la storia del fatto criminale, i rapitori scopriranno che i Getty sono un clan decisamente complicato, invischiato in fatti di droga, fallimenti e tradimenti. L’amministrazione comunale di Orsomarso, con a capo il sindaco Antonio De Caprio, ha dato la massima collaborazione per la realizzazione delle riprese, che sono diventate così uno degli eventi più importanti dell’anno. «Continua la nostra opera di promozione per rilanciare a livello planetario l’immagine e l’incanto che offre agli occhi di chi lo visita il nostro splendido borgo – dichiara in una nota il sindaco -. Tante le comparse locali impegnate e i luoghi pubblici e privati messi a disposizione del regista, risorse che rappresentano un elemento di orgoglio e opportunità, di lavoro ma soprattutto di promozione, per valorizzare le bellezze del nostro territorio in una serie televisiva di produzione e diffusione internazionale». La serie tv, sarà trasmessa probabilmente nei primi mesi del prossimo anno su Fox, viene girata tra Londra, Roma, Orsomarso, Civita e Camigliatello Silano. Stellare il suo cast, che va da Hilary Swank e Brendan Fraser fino al grande Donald Sutherland, attore canadese che interpreterà J. Paul Getty, imprenditore, mecenate e fondatore della omonima Oil Company. #Orsomarsoborgodascoprirenaturadavivere

[#CiNerd] La Torre Nera sfrutta il brand, ma dimentica il volto di suo padre

Quando sono andata a vedere La Torre Nera, sono entrata al cinema come molte aspettative: una parte di me desiderava uscire dalla sala ed evitare l’inevitabile, mentre l’altra parte voleva vedere quanto era profonda la tana del bianconiglio.

Inutile dirvi che una parte è sopravvissuta ed è qui a parlarvi, l’altra no.

Ovviamente in questa recensione non vi saranno spoiler diretti al film. Quello che troverete saranno pareri personali di una povera redattrice che conosce tutti i libri, fumetti, video e giochi online ispirati. Seppur già questo potrebbe farvi storcere il naso e farvi dire “eh, ma allora ora parte la solita pippa che il libro è meglio del film”, vi dirò che invece… beh sì, il libro è meglio del film!

Se La torre nera che trovate al cinema fosse un caffè, potremmo dire che è un espresso ristretto in una caffetteria americana. Le scene si susseguono in maniera rapida, lasciando il più del tempo interdetti sull’obiettivo delle stesse, in quanto cercano di condensare così tanto “caffè” in una scena che nel momento in cui credi di averci finalmente capito qualcosa che è già finito. Restano comunque composte in maniera professionale con fotografia ben elaborata e ambientazioni scelte ad hoc per portarci nel medio mondo del libro.

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Gli attori Idris Elba e Matthew McConaughey si lanciano a pieno regime nel ruolo e fin da subito mostrano di esserci riusciti. Forse l’unico a non aver avuto il tempo di maturare tutti gli aspetti è proprio l’ultimo pistolero, a cui viene dato poco spazio d’interpretazione e che vediamo quindi maturare in maniera scostante. McConaughey invece, fin dalle prime scene, si dimostra una nemesi perfetta e, anche se non si evolve psicologicamente restando un po’ piatto, riesce a condensare bene le diverse rappresentazioni dell’uomo in nero della saga letteraria.

Come dicevo poco fa, Roland viene molto spesso detratto dal suo ruolo di protagonista della saga dalla presenza di Jack Chambers (Tom Tylor) il ragazzo con il dono del tocco. L’attore ha interpretato bene il personaggio, anche se mi verrebbe da pensare al “paradosso di Rey” di Star Wars episodio 7, per la velocità con cui riesce ad apprendere come usare i suoi poteri psichici da 0 a 100. In ogni caso l’attore ha fatto il suo dovere tenendo banco nella prima parte del film e sostenendo poi Roland nella seconda.

Molti gli Easter Eggs ai lavori di King e a La torre nera stessa: da IT a 1408 passando da Il miglio verde a Buick 8. Nel film sono più o meno notabili anche per un profano, ma ce ne sono alcuni a cui bisogna prestare attenzione… Quindi aguzzate l’occhio se volete trovarli tutti!

La colonna sonora di Tom Holkenborg si presenta in maniera soffusa e funge da sostegno a scene di azione o momenti emotivi, senza però lasciare un marchio preciso o brillare di luce propria. Una nota di merito per gli effetti speciali, invece, che sono stati gradevoli e mai così eccessivi da rompere l’atmosfera.

Al regista Nikolaj Arcel è stato consegnato un lavoro troppo grande per le sue mani: seppur abbia provato in tutti i modi di lavorare l’argilla per farne uscire un’opera d’arte, man mano che il film prosegue perde la brillantezza fino ad arrivare ad una pellicola di puro intrattenimento e privo di mordente. Si notano infatti alcune scelte narrative notevoli nel primo quarto del film, che vengono poi perse e sostituite da scene d’azione abbastanza frettolose e poco fantasiose. In più la contrapposizione bene/male, stereotipo del cinema americano, diventa quasi fastidiosa per la mancanza di motivazioni per ciò che concerne l’odio e la sete di vendetta che Roland ha per Walter.

Per concludere

La torre nera prova a mostrarsi in quello che sembra il pilota di una serie tv, ma senza le aspettative di durabilità o la capacità di raccontare una storia spiegandone gli aspetti complessi.

Aveva la possibilità di essere un gran film…

Comprendo però quanto sia difficile fare una pellicola su 8 romanzi senza dover dividere, anzi provando a dire tutto (e in questo caso niente) in poco più di 95 minuti. Se non avete letto i libri e volete perdere una serata al cinema, La torre nera può fare per voi. Se invece avete letto i libri, lasciate i vostri ricordi dov’erano, perché questo film non aggiungerà niente all’avventura di Roland, al massimo lo farà per quella di Jack Chambers.

 

Miriam Caruso

“Il liutaio del vento”, al via le audizioni per il film ambientato nel centro storico di Rende

RENDE (CS) – Partito lo scouting per le audizioni de “Il liutaio del vento” pellicola diretta da Franco Barca ed incentrata sulla vita del maestro Emilio Natalizio.  Narrativa ricca di aneddoti in un percorso di vita che, attraverso la malattia, la redenzione , il lavoro, le radici ha trovato nella antica lavorazione del legno l’essenza delle cose.Il cast, in cui figurano già alcuni personaggi di spicco tra i quali Marina Suma, si andrà a definire nel fine settimana a cavallo tra giugno e luglio: il centro storico di Rende, location del film, ospiterà gli aspiranti attori e le comparse che hanno aderito all’appello lanciato sui social da Barca e Natalizio. «È un progetto su cui abbiamo puntato sin dall’inizio -ha affermato l’assessora Marina Pasqua- e al quale teniamo particolarmente. L’entusiasmo contagioso di Emilio Natalizio è l’esempio di come attraverso la cultura delle tradizioni sia possibile rilanciare il nostro borgo». «Il lungometraggio -ha dichiarato Il maestro- nasce dall’omonimo volume scritto da Gualtiero Nicolini, presidente della ANLAI ( Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana) dimostra l’interesse crescente, anche a livello nazionale, per la nostra scuola che, ormai da quasi un anno, opera nel borgo antico di Rende». Appuntamento, dunque, al trenta giugno e al primo luglio al museo civico con diretta streaming internazionale su TVstream 24 -alcune scene saranno girate in Canada- ed il supporto dei commercianti e degli abitanti del centro storico. Chi volesse partecipare potrà iscriversi alla mail: filmliutaiodelvento@libero.it.

[#Anime] In produzione un film per Yuri!! On Ice

È arrivata finalmente la notizia che tutti gli affezionati alle performance su ghiaccio di Victor Nikiforov e Yuuri Katsuki aspettavano, un lungometraggio su Yuri!! On Ice.

Durante l’evento tenutosi il 29 aprile, Yuri!!!on stage, che ha visto protagonisti molti dei doppiatori originali dell’anime Yuri!! on ice, è stata annunciata la messa in produzione di un nuovo film anime di YOI. Non molto si sa dei particolari ma è già stato messo in chiaro per i fan speranzosi che si tratterà di un contenuto inedito e non di una rielaborazione della serie animata.

Il sito ufficiale di Yuri!!! on ice ha inoltre annunciato che il sesto e ultimo DVD/BD, in uscita il 26 maggio, conterrà molte sorprese, tra cui la coreografia esclusiva di Yuri Plisetsky “Welcome to the Madness”, di cui sono già stati rilasciati alcuni spezzoni come anticipazione.

Non ci resta che aspettare l’uscita del film, sperando che i nuovi contenuti raggiungano il livello di qualità della serie e non deludano le migliaia di fan affezionati della serie. Ma Mitsurou Kubo, autrice di Yoi, non sembra per niente intenzionata a farlo.

Paola Greco

MYArt a Cosenza, aperte le iscrizioni al film festival promosso da “La Kasbah”

COSENZA – Si sono aperte nei giorni scorsi e si chiuderanno il 31 marzo le iscrizioni al “MYArt”, il Film Festival organizzato in Calabria dall’associazione culturale multietnica “La Kasbah” di Cosenza e dalla giovane casa di produzione cinematografica Lago Film di Cosenza che avrà luogo a Cosenza dal 28 al 30 aprile. L’iniziativa ha il sostegno di Provincia e Comune di Cosenza; del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar); della Fondazione Migrantes e della Fondazione Calabria Film Commission. In giuria il documentarista Gianfranco Pannone, il produttore cinematografico Mario Mazzarotto, il regista calabrese Fabio Mollo, l’operatore culturale Giuseppe Scarpelli. Il tema al centro del festival è il Mediterraneo, le migrazioni e i diritti umani e affida alla Calabria il ruolo di terra di mezzo tra le diverse sponde del Mare Nostrum. Un ruolo che, come testimoniano le cronache degli ultimi dieci anni, è divenuto centrale nelle rotte migratorie che attraversano queste acque.

“L’amore ai tempi del colera”, la riproposizione del film in ricordo di García Márquez,

LAMEZIA TERME (CZ) – Lo scrittore Gabriel José de la Concordia il prossimo 6 marzo avrebbe compiuto 90 anni. Nato proprio il 6 marzo 1927 in Colombia, García Márquez nel 1982 è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura ed è tra i maggiori scrittori in lingua spagnola tanto che il suo romanzo più famoso, Cent’anni di solitudine, è stato votato, durante il IV Congresso internazionale della Lingua Spagnola del 2007, come seconda opera in lingua spagnola più importante mai scritta, preceduta soltanto dal Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes.Gabriel García Márquez, in precarie condizioni di salute da tempo, muoreil 17 aprile 2014  all’età di 87 anni in una clinica di Città del Messico, dove era stato ricoverato pochi giorni prima. Lunedì 6 marzo il Sistema Bibliotecario Lametino vuole rendere omaggio all’importante scrittore del XX secolo, visionando, alle ore 21,30 presso la sede sita a Palazzo Nicotera-Severisio (entrata via G. Carducci), “L’amore ai tempi del colera”, adattamento cinematografico del romanzo scritto da García Márquez e pubblicato nel 1985. Nel lungometraggio diretto dalregista britannico Mike Newell, rivivremo la turbolenta e romantica storia di Florentino Ariza e Fermina Daza, con l’attesa di 51 anni, 9 mesi e 4 giorni da parte dell’uomo per abbracciare la sua amata.Nel corso della serata verrà anche presentato il nuovo ciclo cinematografico “Cinema di notte” che accompagnerà gli utenti per cinque settimane dal 28 marzo al 26 aprile.I cinque film di cui consta la rassegna sono stati scelti tramite un sondaggio e nella serata di lunedì verranno svelati i film vincitori del contest.

 

 

 

Giornate della memoria, il programma completo della maratona cinematografica alla Casa della Musica

COSENZA – Tre giornate di riflessione per non dimenticare. Sono quelle promosse dall’Amministrazione comunale per domani, venerdì e sabato 28 gennaio alla Casa della Musica per sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto le giovani generazioni in ricordo della Shoah, la persecuzione dei cittadini ebrei, e delle altre persecuzioni razziali, come quella subita dal popolo armeno sulla quale sarà aperta una particolare finestra.
Il programma delle iniziative, coordinato dalla delegata alla Cultura del Sindaco Mario Occhiuto, Eva Catizone, è stato messo in piedi dall’Amministrazione comunale con la collaborazione del Conservatorio di musica “Stanislao Giacomantonio” e la partecipazione del Liceo Musicale “Lucrezia Della Valle”.
Le giornate della memoria saranno ufficialmente aperte domani, alle ore 10,00, alla Casa della Musica, dai saluti del Sindaco Mario Occhiuto, del Prefetto Gianfranco Tomao, dell’Assessore alla scuola e alla formazione della coscienza civica Matilde Lanzino Spadafora, del Direttore del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” Giorgio Feroleto e di Roque Pugliese, responsabile della Comunità ebraica per la Calabria.
La collaborazione  tra Comune e Conservatorio e la specificità del contesto assumono un significato particolare, in quanto il nuovo corso di musiche tradizionali del “Giacomantonio” si inserisce a pieno titolo nelle iniziative pensate dal Comune per le giornate della memoria. “Nel prossimo futuro – sottolinea in una dichiarazione il Direttore del Conservatorio Giorgio Feroleto – la collaborazione tra le due istituzioni, per la promozione ed il consolidamento della cultura musicale in città, porterà sicuramente ad ottimi risultati”.
Il clou della prima giornata sarà, subito dopo i saluti istituzionali, la conversazione sul tema “La musica nella cultura yiddish” con la partecipazione di Rudi Assuntino e Marta Petrusewicz. Rudi Assuntino, cantautore, regista e autore televisivo, appartiene a quel gruppo di intellettuali ed artisti che, all’inizio degli anni sessanta diede vita, a Milano, ad una importante attività di studio e ricerca della espressività popolare, del canto sociale e della canzone popolare e politica italiana. Traduttore di Master of war di Bob Dylan (L’uomo che sa) e di Eve of destruction (L’alba della fine) di Barry Mc Guire, Assuntino ha pubblicato nel 1998, insieme a Wlodeck Goldkorn, per l’editore Sellerio, e successivamente per l’editrice polacca Znak e per la tedesca Verlag C.H.Beck, il libro “Il Guardiano. Marek Edelman racconta” che contiene le memorie del vice comandante dell’insurrezione del Ghetto di Varsavia, cardiologo, leader di Solidarnosc, difensore del popolo bosniaco e dei diritti civili, uno dei maggiori testimoni della storia del ventesimo secolo, scomparso nel 2009.
Ma la presenza a Cosenza di Rudi Assuntino è legata alla conversazione, durante la quale sarà affiancato dalla docente universitaria Marta Petrusewicz, sul tema della musica nella cultura yiddish, con particolare riferimento a Mordechaj Gebirtig, il più grande autore della canzone yiddish, al quale Assuntino ha dedicato, nel 1997, il volume “Le mie canzoni”, edito da “La Giuntina” e da cui ha tratto lo spettacolo “Tre figliole” che sarà proiettato alla Casa della Musica di Cosenza nel corso della manifestazione di apertura delle giornate della memoria e che venne presentato a Torino, Roma, Cracovia e Varsavia e registrato dal canale culturale satellitare RAISAT nel 1999. Subito dopo l’incontro con Rudi Assuntino e  Marta Petrusewicz, il programma proseguirà con l’inizio delle proiezioni cinematografiche a tema. Una vera e propria maratona di film sul cinema e le persecuzioni.
Sarà il film L’isola in via degli Uccelli del regista danese Soeren Kragh Jacobsen, tra i fondatori del movimento “Dogma 95”, ad aprire ufficialmente, alle ore 12,00, la rassegna cinematografica. Il programma prevede, poi, alle ore 14,00, la proiezione de La Rosa bianca – Sophie Scholl  diretto dal regista tedesco Marc Rothemund. Decisamente per bambini, ma capace anche di parlare agli adulti, il terzo titolo della rassegna: il film di animazione Galline in fuga, diretto da  Peter Lord e Nick Park, della scuderia Dreamworks e che sarà proiettato alla Casa della Musica alle ore 16,00. Un successo della stagione cinematografica 2015 è il quarto titolo in programma, sempre giovedì 26 gennaio, alle ore 18,00: Il labirinto del silenzio di Giulio Ricciarelli, regista italiano, alla sua opera prima, selezionato dalla Germania per la corsa all’Oscar per il miglior film straniero. Ultima proiezione di giovedì 26 gennaio è il bellissimo e recentissimo Il figlio di Saul, film del regista ungherese László Nemes, vincitore dell’Oscar 2016 per il miglior film straniero e, nel 2015, del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes.
La seconda giornata di proiezioni cinematografiche dedicate al ricordo della Shoah e delle altre persecuzioni razziali inizierà venerdì 27 gennaio, alle ore 9,00, con il film Jona che visse nella balena di Roberto Faenza. Alle ore 11,00, seconda proiezione con Arrivederci, ragazzi di Louis Malle, Leone d’oro a Venezia nel 1987. Dichiaratamente autobiografico, il film fa riferimento ad un fatto storico di cui il regista fu testimone durante la seconda guerra mondiale. Dalla regista ungherese Márta Mészáros arriva, invece, il film che sarà proiettato il 27 gennaio alle ore 14,00, La settima stanza, nel quale l’autrice riflette le sue personali esperienze subite sia durante il regime fascista di Horty, sia durante la rivolta d’Ungheria del 1956. Particolarmente significativa la proiezione delle ore 16,00. In programma, infatti, il documentario di Paolo Santoni, Tzigari, una storia rom. La proiezione di “Tzigari”, a cura dell’Associazione Lav Romanò,  è promossa dalla Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta dalla consigliera comunale Alessandra De Rosa, e sarà preceduta da un’introduzione di Fiore Manzo, attivista dell’Associazione  Lav Romanò e di Enzo Abruzzese, vice presidente della stessa Associazione. Dopo la proiezione del documentario sarà dato ampio spazio al dibattito con il pubblico. Nella rassegna cinematografica della Casa della Musica non poteva mancare un titolo come Train de vie (ore 18,00) del regista rumeno  Radu Mihaileanu, autore di una spiritosissima e amara commedia, divenuta una sorta di cult del genere che mescola dramma e   umorismo. A chiudere la maratona cinematografica  sarà il film di Margarethe Von Trotta Rosenstrasse (ore 20,00),  microstoria di un capitolo dell’Olocausto. Altre iniziative collaterali saranno, sia il 26 che il 27 gennaio, alla Biblioteca civica, la consultazione libera  di testi e documenti d’epoca riguardanti la Shoah, l’attivazione della filodiffusione su tutta l’isola pedonale di Corso Mazzini con musica della tradizione ebraica ed armena, tratta quest’ultima dal canzoniere di Charles Aznavour (ambasciatore ONU per l’Armenia, ambasciatore itinerante dell’Armenia per l’Unesco oltre ad essere eroe musicale del suo Paese di appartenenza). In occasione delle giornate della memoria l’Amministrazione comunale propone, inoltre, sabato 28 gennaio, con inizio alle ore 15,30, un’edizione speciale di “Cinque sensi di marcia”, la collaudata iniziativa promossa dall’Assessorato al turismo e marketing territoriale guidato da Rosaria Succurro, in collaborazione con l’Associazione di Promozione Turistica “Città di Cosenza” e l’Associazione “Cosenza Autentica”. Tema dell’edizione speciale di “Cinque sensi di marcia” è “La città dei Bruzi in ricordo della Shoah”.
L’itinerario proposto condurrà i partecipanti alla scoperta dei segni materiali e immateriali che la comunità ebraica ha lasciato nella città di Cosenza. Il raduno è previsto alle 15.30 alla Confluenza dei fiumi. L’itinerario si articolerà nel centro storico, percorrendo Lungo Crati Miceli e, attraversando la “postierla”, antica porta secondaria delle mura cittadine, raggiungerà via Cafarone, il cui toponimo, secondo alcune tesi, riporterebbe alla memoria Cafarnao, antica città della Galilea, centro spirituale dell’evangelizzazione di Gesù. Qui è prevista una sosta a Palazzo Gervasi che potrebbe, secondo ultime ipotesi, svelare nuove indicazioni riguardo alla localizzazione del quartiere ebraico e della Sinagoga. Si proseguirà alla volta di Salita Liceo raggiungendo Piazza dei Follari, luogo di memoria della straordinaria operosità della comunità ebraica che favorì la produzione e la diffusione della seta. Tappa successiva, il Monastero delle Vergini realizzato, secondo le fonti, sul sito dell’antica Sinagoga. Dopo la visita alla Chiesa, sarà percorsa via Gaetano Argento fino a raggiungere alcuni dei pannelli del museo storico all’aperto, posti nelle vicinanze della Chiesa di San Francesco d’Assisi, che mostreranno ancora una volta l’importante espansione artigianale della seta nel periodo svevo. Attraverso via del Seggio si arriverà in Piazza Duomo per una visita in  Cattedrale, riconosciuta il 12 ottobre 2011 patrimonio testimone di cultura di pace dall’UNESCO. Tutte le iniziative delle giornate della memoria a Cosenza saranno gratuite.

[#CiNerd] Assassin’s Creed The Movie, oltre la polemica

Per la visione di questo titolo ho atteso alcuni giorni. Isolata in uno spazio a prova di spoiler, recensioni, polemiche e quant’altro, mi dovevo predisporre psicologicamente alla visione di Assassin’s Creed – The Movie.

È necessario, a mio parere, doversi “preparare” alla visione di un videogame a cui si è tenuto, a cui si tiene e forse si terrà ancora per molto altro tempo (sempre se non peggiorano ulteriormente) presentato su di un supporto o media diverso da quello per cui è nato. Quando finalmente sono entrato in sala, ho riaperto i canali con il mondo, scoprendo l’inevitabile sanguinolenta guerra tra fan, giornalisti e GiornalistiFan.

Qui di seguito, quindi, NON TROVERETE nessuna polemica, ma una recensione reale, concisa ed effettiva del film, priva di sentimentalismi o affezioni che uccidono la verità e fanno scaturire solo una sterile polemica.

Assassin’s Creed è di base una storia che parla di eventi e fatti che si sviluppano dalla creazione del genere umano fino ai giorni nostri. Un mondo parallelo dove ogni persona ha nel proprio DNA i ricordi ancestrali dei propri antenati. In questo mondo, delle persone/divinità/alieni/entità hanno creato degli artefatti per controllare il genere umano, chiamati “frutti dell’eden” poiché provengono da quello che si pensi sia il Paradiso cristiano. Da qui nasce la fratellanza degli Assassini, uniti al fine di risvegliare le masse, aizzare rivoluzioni e smuovere le torbide acque della tirannia di qualunque natura. Dall’altra parte ci sono i Templari, una società simile alla massoneria (da cui trae ispirazione) che desidera ottenere il controllo globale tramite la coercizione psicologica e il sistema legislativo. I due gruppi si scontrano in sanguinolente battaglie dall’inizio dei tempi, in un’eterna lotta per la libertà e il potere.

Questa è la trama di tutta la serie, il concept, il plot. Tutti i videogiochi, romanzi e fumetti ruotano su questo tema principale, ed è ovviamente presente anche nella pellicola.

michael fassbender

Il film di Assassin’s Creed è ben fatto: Justin Kurzel, già regista di altri titoli in cui è presente l’attore protagonista Michael Fassbender, ha portato sullo schermo quest’opera cercando di essere il più fedele possibile e inserendo al suo interno molte (moltissime) citazioni dai diversi capitoli della saga. Preferisce dare rilievo alla fotografia rispetto ai dialoghi e dà in mano al protagonista, Cal Lynch, la nostra inesperienza di questo mondo, che viene presentato ai nostri occhi per la prima volta.

Per la prima volta…

Assassin’s Creed, seppur viva nel “presente”, ha la peculiare e famosa sezione in cui si torna nel passato alla scoperta delle posizioni degli artefatti divini. Questa parte è divenuta, andando avanti nel tempo, un nucleo portante della saga e ha soppiantato il presente. Questo film cambia rotta (come Edward Kenway con la propria nave) ed inserisce spezzoni dell’antichità in un film prettamente ambientato nei giorni nostri. Sfrutta questi elementi per riparare a quello che è una profonda “lacuna scientifica” dei videogiochi: il rapporto con il passato.

I ricordi, come il passato di ognuno di noi, non si cambiano e Kurzel ha deciso di tagliare l’interazione con esso rendendoci spettatori (come lo è il protagonista) di questo tuffo indietro nel tempo. Utilizza un nuovo Animus, che permette alla persona inserita di muoversi effettivamente nello spazio presente e con esso ritornano i fantasmi dell’osmosi, impiegati anche questa volta come metafora e realizzati egregiamente con effetti in computer grafica.

assassins volo

Effetti che permeano il film, riempiendo i buchi tipici dati dall’impossibilità di ricostruire in un set l’Andalusia del 1400; le proiezioni olografiche e i tanti altri effetti non disturbano la vista e non sforano nell’impossibile. Seguono le scene di Parkour (immancabile compagno della saga), dialoghi sul limite della filosofia e messaggi diretti allo spettatore, che rendono questo film quasi meta-cinematografico. Un po’ come lo era una delle sezioni famose di Assassin’s Creed 2, dove Minerva, con la scusa di parlare a Desmond attraverso Ezio, interloquisce direttamente con il giocatore per smuoverlo dalla passività.

Ma questa è un’altra storia.

La colonna sonora è emozionante, travolgente ed adatta ad entrambi i tempi storici. Cita più volte quella dei videogiochi (anche grazie alla presenza di Jesper Kyd nel dipartimento musicale guidato da Jed Kurzel) e si conferma uno dei frammenti indispensabili per la resa della saga, come d’altronde lo sono le grandi panoramiche dall’alto, che si susseguono ogni volta che il protagonista raggiunge un punto sopraelevato (metaforico o meno).

Marion Cotillard, Michael Fassbender e Jeremy Irons rendono appieno le loro parti e trasmettono, come solo degli attori di altissimo livello sanno fare, le istruzioni del regista e della sceneggiatura, impersonando i loro ruoli con precisione e dedizione. Anche gli assassini secondari (Michael Kenneth Williams, Callum Turner, etc.) interagiscono egregiamente, anche se il primo citato spicca maggiormente rispetto al secondo per via della sua meccanicità nei movimenti durante le lotte, caratteristica che vediamo a volte anche in Fassbender e che forse potrebbe essere voluta.

Riassumendo passiamo ai voti:

  • la fotografia si prende un bell’ 8 per la spettacolarità di colori e luci;
  • Regia impeccabile, forse migliorabile in qualche scelta, tuttavia non male quindi assegno un 8;
  • La sceneggiatura aveva un compito difficile e purtroppo in qualche scena poteva essere sviluppata diversamente e si guadagna un 7;
  • Colonna Sonora eccellente quindi 8;
  • Degli attori è inutile parlare, con questo calibro non si può che dare un 8, soprattutto per Marillon Cotillard che è stata fantastica; Fassbender forse un po’ statico nelle espressioni.

cotillard

E con questo concludo la mia recensione, sperando di non avervi annoiati né aizzato al fuoco dell’hate. Se così è, scrivetelo!

Miriam Caruso

Il cosentino Salvatore Frega firma le musiche del colossal su Re Salomone

COSENZA – La serie colossal in sette episodi Half Untold, incentrata sulla vita leggendaria di Re Salomone, firmata dal regista Gino Payne ed interamente girata in territorio americano, è accompagnata dalle musiche composte dal cosentino Salvatore Frega. Si tratta del battesimo quale autore di musiche da film per Frega, fresco di debutto alla Biennale di Venezia, e già collaboratore di giganti della scena contemporanea quali Ivan Fedele, Franco Battiato (in occasione della produzione dell’opera Telesio, grazie a cui si è avvicinato alla scrittura musicale su base drammaturgica) e con Andrea Portera, suo docente, che lo volle come collaboratore nel Dipartimento di Musica Contemporanea della Scuola di Musica di Fiesole. Il “colossal” a puntate è stato girato con l’ausilio di una tecnologia di effetti speciali adottata da due anni a Hollywood. I set di posa spaziano dalla Georgia a Las Vegas mentre per la realizzazione del sequel il produttore pensa già al Medio Oriente.