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Conferenza stampa, convegno scientifico e Premio Docimo

COSENZA – Si rinnova l’appuntamento annuale con il convegno scientifico della Fondazione “Lilli Funaro” diventato parte integrante di tutta la meritoria attività della stessa Fondazione che ha il duplice obiettivo di mantenere desta l’attenzione sulla ricerca e sulle novità terapeutiche in oncologia, unitamente allo sforzo di fornire un costante aggiornamento alle diverse figure professionali impegnate in progetti di ricerca, con particolare riferimento ai giovani.

Per due giorni, venerdì 6 e sabato 7 marzo la Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” ospiterà l’iniziativa, giunta quest’anno alla sua XI edizione e patrocinata dall’Amministrazione comunale con la quale la Fondazione “Lilli Funaro” è entrata in un rapporto sinergico sempre più stretto grazie anche all’Assessore alla sanità di Palazzo dei Bruzi Massimo Bozzo che ha stipulato con i responsabili della stessa Fondazione un protocollo d’intesa per l’istituzione del premio intitolato al medico cosentino “Rocco Docimo”, figura di spicco e di assoluto prestigio nell’ambito della chirurgia nazionale, scomparso il 5 luglio 2002.

Il Premio “Docimo”, alla sua prima edizione, sarà consegnato nel pomeriggio di venerdì 6 marzo, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” alla memoria di un altro medico cosentino scomparso, il prof.Peppino Mollica, anch’egli figura di primo piano della nostra città, dalle indiscusse doti professionali e soprattutto umane.

Questa mattina, sempre nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, il convegno scientifico è stato presentato nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’Assessore alla Sanità e qualità della vita Massimo Bozzo, Michele Funaro, in rappresentanza della Fondazione “Lilli Funaro”, e il dott.Domenico Migaldi del Comitato Scientifico della stessa Fondazione.

In apertura, Michele Funaro ha detto: “Il convegno scientifico è il culmine della nostra attività. La nostra missione resta quella di fare il punto della situazione sulle tematiche scientifiche in campo oncologico, attraverso il coinvolgimento di autorevoli personalità sia del territorio cosentino che di altre realtà italiane”. Le sessioni scientifiche del convegno saranno, infatti animate da nomi importanti del mondo scientifico ed accademico calabrese e nazionale come i professori Giovanni e Antonio Gasbarrini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il prof.Sebastiano Cavallaro del Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania, il prof.Sebastiano Andò dell’Università della Calabria e il prof.Ludovico Docimo della Seconda Università di Napoli. La lezione magistrale di apertura sul tema “La famiglia davanti al problema della malattia” è affidata a Mons.Luigi Renzo, Vescovo di Mileto.

Nel corso della manifestazione di venerdì e sabato prossimi saranno presentati i risultati delle attività di ricerca finanziate dalla Fondazione “Lilli” e saranno assegnate le borse di studio e i contributi alla ricerca (per un importo complessivo di 8 mila euro)  derivanti dai proventi del 5 per mille e dell’annuale concerto di solidarietà  (live d’autore) organizzato dalla stessa Fondazione durante il periodo estivo.

“Nella giornata di sabato – ha precisato Michele Funaro –  assegneremo la borsa di studio “Lilli” da cinquemila euro, il premio “Irene Mancuso”, dell’importo di mille euro e il premio “Carola Nicoletti”, per un importo di mille e cinquecento euro. Inoltre, finanzieremo l’attività dell’Associazione Mo.Ci., l’associazione non governativa che opera qui a Cosenza e che ha come missione quella di aiutare le popolazioni in difficoltà dell’Africa, uno degli aspetti su cui noi abbiamo sempre cercato di insistere”.

L’Assessore Massimo Bozzo ha annunciato: “L’edizione 2015 del concerto della Fondazione Lilli Funaro si svolgerà nella città di Cosenza: la nostra idea è quella di inserire il concerto nella programmazione del Lungofiume Boulevard e magari organizzarlo in Piazza XV Marzo. Mi sa che Cirella per quest’anno può anche rinunciare”, per poi proseguire “La speranza, è quella che per l’anno prossimo oltre al premio ci sia anche una borsa di studio riservata agli studenti dell’Università della Calabria. Ho un sogno: quello di realizzare nella città di Cosenza una Casa delle associazioni, quelle che si occupano di prevenzione, volontariato e di patologie oncologiche. Spero possano trovare un unico luogo dove ritrovarsi per lavorare in sinergia. Il problema oncologico non è un problema che colpisce solo l’ammalato. È un tunnel nel quale una volta che si entra, si rischia di non vedere mai la luce. Io dico che è importante camminare nel tunnel. Il paziente deve essere messo nelle condizioni migliori, ma bisogna stare vicini anche a chi vive accanto al paziente per uscire dalla solitudine. In occasione della Fiera di S.Giuseppe ci sarà uno spazio, nei pressi dei Due Fiumi, dove si farà prevenzione (“Prevenzione in Fiera”) insieme all’Unione Ciechi, alla Lega Tumori, alla Fondazione “Lilli” e all’Associazione Sud Italia Trapiantati”. Quando si muoveva in giro per l’Italia, il prof.Docimo difendeva la sua cosentinità e la sua appartenenza alla comunità, ovunque si spostasse. Per salvare la nostra sanità dobbiamo cercare di riavvicinare quei cosentini e quei calabresi che per tante ragioni, dopo gli studi, sono rimasti fuori dalla Calabria ed oggi si trovano ai vertici dei reparti degli ospedali più importanti d’Italia”.

Un’idea, quella lanciata da Bozzo, immediatamente condivisa dal dott.Domenico Migaldi, del comitato scientifico della Fondazione “Lilli Funaro”: “ È importante  far tornare i nostri corregionali o concittadini in Calabria. La Calabria spende qualcosa come 780 milioni l’anno come rimborso spese per prestazioni erogate fuori regione. Con questa cifra pagheremmo i migliori professionisti del mondo. I soldi ci sono, ma vengono spesi male. Quest’anno abbiamo centrato l’attenzione sui tumori del pancreas della tiroide che sono lontano dall’essere risolti. Sono studiatissimi perché sono tra i tumori più invasivi e penalizzanti. L’aspetto che ha sempre contraddistinto la Fondazione “Lilli” è stato quello di premiare i giovani ricercatori attraverso delle borse di studio dedicate. Un percorso lodevolissimo, così come lo è quello intrapreso per avvicinare le istituzioni e la sanità alle famiglie e promuovere la solidarietà territoriale per i pazienti oncologici e le loro famiglie che si trovano spesso a dover affrontare svariate problematiche in mezzo ad un labirinto di burocrazia ed inadempienze”.

Violenza di genere: convegno domani al Museo del Presente

COSENZA – Domani lunedì due marzo, si terrà il convegno “Fare rete: il rafforzamento delle buone prassi nel contrasto alla violenza di genere” alle 17:30, presso la sala “Tokyo” del museo del Presente. Questi i punti peculiari su cui verterà il convegno, promosso dall’assessorato alle Pari Opportunità:  evidenziare ed approfondire le cause della violenza di genere, fare il punto su cosa è stato fatto e cosa si può fare, rinvigorire una rete interistituzionale attraverso un approccio multidisciplinare. Convegno tutto al femminile: vi prenderanno parte la presidente e la vice-presidente del CUG dell’ateneo di Arcavacata Giuliana Mocchi e Franca Garreffa; la consigliera regionale di parità Maria Stella Ciarletta; Antonella Veltri del direttivo nazionale D.i.Re.; la legale della Fondazione Lanzino Ornella Nucci; Daniella Ceci delegata del Centro contro la violenza alle donne “R. Lanzino”; la presidente del CPO Ordine avvocati di Cosenza Rosa Masi e Giovanna Vingelli direttrice del centro Women Studies-Unical.

Sono invitati a partecipare il presidente della giunta regionale Mario Oliverio, Mario Occhiuto presidente della Provincia di Cosenza, il rettore dell’Unical Gino Crisci, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Cosenza Oreste Morcavallo, il presidente f.f. del tribunale di Cosenza Rosa Scotto di Carlo, il procuratore capo presso il Tribunale di Cosenza Dario Granieri, il prefetto Gianfranco Tomao, il questore Luigi Liguori, il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza Giuseppe Brancati, nonché i sindaci dell’area urbana.

L’avvocato Marina Pasqua ha dichiarato: “La situazione di emergenza che si evidenzia sul nostro territorio, non ultimo lo stupro subito di recente da una studentessa Unical, ci obbliga a riflettere sulle cause profonde della violenza contro le donne attraverso l’analisi dei diversi aspetti sociali, culturali, economici, psicologici, sessuali e, dunque, a moltiplicare gli sforzi per arginare tale criticità. Questo convegno vuole essere momento di confronto tra le diverse esperienze di enti, professionisti e volontari attivi nell’area urbana partendo dalla analisi culturale delle radici della violenza di genere. Come nel solco tracciato dalla Convenzione di Istanbul dobbiamo intervenire in ogni luogo di aggregazione affinché si favorisca un reale rispetto tra i sessi ed una visione laica della sessualità. È infatti dalle buone pratiche che bisogna muovere per parlare finalmente di parità al di là degli schemi patriarcali che vedono la donna troppo spesso relegata da una cultura dominante a ruoli marginali: è una questione di civiltà prima che di cultura. È per tale motivo che si cercherà di trattare la violenza di genere non solo come emergenza di ordine pubblico, ma anche come questione politica e morale che investe la sfera individuale e collettiva. Appare dunque necessaria un’attenta analisi della mentalità, sottilmente connivente, che ancora alimenta il terreno culturale da cui si genera e che alimenta abusi e discriminazioni.”.

Ascolto Donna, incontro a Palazzo dei Bruzi tra Comune, Asp e associazioni

COSENZA – Cominciare a strutturare una rete locale di interventi che sappia mettere a frutto il lavoro avviato, dallo scorso mese di ottobre, dal Dipartimento di Prevenzione Psichiatria Forense- Medicina Legale dell’Asp di Cosenza, in collaborazione con l’Associazione “Archè”, attraverso il progetto “Free-Fly -Ascolto Donna”, finalizzato alla tutela delle donne vittime di violenze fisiche e psicologiche. Un progetto che, in un’ottica di piena collaborazione, anche il Comune di Cosenza ha voluto sposare, entrando a pieno titolo nella rete interistituzionale che, oltre all’Asp, prevede il fattivo coinvolgimento di Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri.

E questa mattina l’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Manfredo Piazza ha chiamato a raccolta, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, le associazioni che sul territorio si occupano di donne in difficoltà e della tutela delle donne contro ogni forma di violenza, proprio per avviare un discorso quanto più condiviso del progetto proposto dall’ASP, avendo come obiettivo la realizzazione della rete locale.

All’incontro con le associazioni femminili ha partecipato anche la dottoressa Patrizia Nicotera, dirigente di psichiatria forense dell’UOC di Medicina Legale dell’Asp di Cosenza, insieme alle dottoressa Stefania Spadafora, dirigente dell’UOC Medicina Legale della stessa Asp.

Il progetto Free-Fly, che dispone anche di un numero verde (“Ascolto donna”, già attivo da tempo, 800 050590) mira a tutelare la donna vittima di violenze psicologiche e fisiche attraverso una serie di attività che vanno dalle prestazioni socio-sanitarie più adeguate, alla riduzione del danno, all’identificazione dei fattori di rischio e alla identificazione delle cause, alla prevenzione primaria e secondaria in collaborazione con le scuole, le famiglie, i servizi sanitari, le forze dell’ordine, i comuni e la Chiesa. Il progetto prevede una serie di interventi che vanno dal primo ascolto, attraverso il numero verde, all’accoglienza vera e propria del soggetto che ha subito maltrattamenti o violenza fisica e/o psicologica presso l’ambulatorio d’ascolto e d’accoglienza, colloqui e percorsi personali di uscita dalla spirale della violenza, visite presso l’ambulatorio di medicina legale per violenze fisiche ed abusi sessuali, eventuale ricovero presso i servizi ospedalieri, consulenze legali gratuite, attivazione di un eventuale protocollo con le forze dell’ordine e ricovero presso una casa di fuga temporanea.

Sul ruolo che avrà il Comune rispetto al progetto “Ascolto Donna” e su quello che sarà demandato alle associazioni è intervenuto l’Assessore Manfredo Piazza. “Il Comune – ha detto Piazza – deve riacquistare una centralità che faccia da propulsore, pur in assenza di risorse economiche da impiegare direttamente. Il terzo settore – ha aggiunto – non è qualcosa di staccato dal pubblico, anzi. Dove non è in grado di arrivare la pubblica amministrazione, il terzo settore è in grado, invece, di dare risposte concrete.

E lo dimostra ogni giorno di più, atteso che oggi si parla sempre più spesso di innovazione sociale, con un’esigenza di cambiamento che investe anche il terzo settore. Il progetto Ascolto Donna – ha detto ancora il titolare della delega al welfare del Comune di Cosenza – è al passo coi tempi, perché ha anche previsto delle applicazioni di carattere telematico, così come aver pensato ad una piattaforma tecnologica significa aver contezza della realtà sociale nella quale il progetto va ad incidere.

Cosenza deve essere una città in cui ci sia un confronto anche su progettualità importanti come questa ed è solo dal confronto che possono nascere contributi positivi.” Piazza ha, infine, anticipato che sull’idea di costituire una rete, riempiendola di contenuti, ci sarà un nuovo incontro. “Sarà decisivo anche il ruolo della scuola e delle professionalità che di volta in volta interverranno in questo percorso che resta un progetto aperto a nuovi contributi concreti.”

Sul punto ha concordato pienamente la dottoressa Patrizia Nicotera dell’ASP che ha un ruolo di coordinamento del progetto. “Il lavoro ancora da fare è proprio quello nelle scuole, a cominciare dalla scuola primaria e deve avere come referenti non solo gli studenti, ma anche i loro genitori e i dirigenti scolastici.” Per Patrizia Nicotera è importante “agire in rete, altrimenti ogni sforzo sarà vanificato. Il rapporto con il mondo del terzo settore e dell’associazionismo va inteso in maniera sinergica, senza sovrapposizione alcuna. Solo così le tessere del mosaico potranno andare al loro posto.”

Tra le associazioni intervenute nella discussione, la Fondazione Lanzino, attraverso il suo Presidente Franco Lanzino che si è soffermato sulle due proposte di legge presentate recentemente in Consiglio regionale per la tutela della donna che – a giudizio del Presidente della Fondazione – andrebbero emendate, sia perché si sovrappongono, sia perché presentano degli aspetti non condivisibili. Lanzino ha inoltre ricordato il ruolo importante che viene svolto dalla “Casa di Roberta” in relazione all’ospitalità temporanea di donne e minori costretti dalla violenza a lasciare la propria residenza.

Ha puntato con decisione alla valorizzazione dell’esperienza delle singole associazioni evitando le sovrapposizioni ed i protagonismi, l’intervento di Nadia Gambilongo, Presidente dell’Associazione “Mediterranea Media”. Per la Gambilongo “è necessaria un’azione sistemica in cui ciascuna associazione e ciascuna istituzione dia il proprio contributo, aprendosi al confronto e mettendosi in rete.”

Nel corso dell’incontro sono inoltre intervenuti Giamaica Puntillo, delle Acli di Cosenza, che si occupa di un punto di ascolto per le immigrate, Franca Cosentini, del Centro di Ascolto alle donne che opera con grande impegno e spirito di abnegazione in una realtà difficilissima come il centro storico di Cosenza, ed Eliana Vetrò del Centro S.Rita per donne in difficoltà di Montalto Uffugo.