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Unità d’intenti per bonificare la Calabria

 

CATANZARO – Grazioso Manno, presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, commenta positivamente la notizia che in Calabria, Sindacati ed Industriali hanno ritrovato compattezza, confrontandosi sui problemi della Regione e le soluzioni possibili per uscire dalle secche della crisi. Ne è nata una piattaforma comune, un Patto per la Calabria.

In una Regione come la nostra che, – prosegue – per numero di abitanti, conta meno della città di Milano, l’UNITÀ , è un VALORE importante.  manno-graziosoAnche nel mondo agricolo e nel mondo delle bonifiche – continua Manno – è necessario ritrovare compattezza, e proporre un ulteriore Patto per la Calabria, con una visione a 360 gradi, che riguardi lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura, legato al turismo oltre ad un vero Piano di sicurezza del territorio per la diminuzione del rischio idrogeologico. Serve più unità per poter essere ascoltati e per produrre risultati concreti, perché stare insieme, in una terra come quella calabrese, imbrattata dalla malavita e dalla ndrangheta, aiuterà tutti ad essere più coraggiosi. Viviamo in una Regione – insiste Manno – che fatica ad agganciare la ripresa e con il più alto tasso di disoccupazione giovanile e non; una terra nella quale tutti i Comuni sono a rischio frane e alluvioni, una Calabria martoriata da quotidiani scandali di ogni genere. Abbiamo dilapidato fondi comunitari e gli altri fondi Regionali e Statali senza creare sviluppo e occupazione con un impoverimento costante delle famiglie. Cumuli di rifiuti ci sommergono ed i depuratori, costati centinaia di milioni di euro, funzionano poco e male.

Ritrovando orgoglio, coraggio ma anche una profonda umiltà c’è da salvare e bonificare la Calabria, in tutti i sensi e l’unica strada è fare insieme le scelte. Lo chiedono i cittadini e lo impone la drammatica situazione economico-sociale.

100 mila euro dalla Regione a Cassano

CASSANO (COSENZA) – Poco più di 100.000 euro. È questa la somma che la Regione Calabria presieduta dal governatore Giuseppe Scopelliti, su proposta dell’assessore alle politiche sociali Nazzareno Salerno, ha ritagliato per Cassano nell’ambito del piano degli interventi di inclusione sociale negli agglomerati urbani a maggiore densità abitativa. Lo ha reso noto il consigliere regionale Gianluca Gallo nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale cassanese, annunciando misure – di recente pubblicate sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria – che vengono commentate positivamente dal gruppo consiliare e dalla segreteria sezionale dell’Udc. «La somma stanziata, rinveniente da una specifica legge regionale entrata in vigore a metà del 2013 – spiega il segretario dello scudocrociato, Antonio Atene – sarà messa a disposizione del Comune per azioni di contrasto alla povertà e di integrazione socio-sanitaria.

Il Centro Lanzino non deve chiudere

COSENZA – Dopo la casa rifugio adesso anche la sede del Centro Antiviolenza Roberta Lanzino, dopo 20 anni di attività ed esperienza attiva sul campo, rischia la chiusura perché soffocato dai debiti e per la mancata erogazione dei fondi regionali relativi al bando attuativo della legge 20/2007 (Disposizioni per la promozione e il sostegno dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà).

Nonostante le donne continuino a essere stuprate, perseguitate e uccise la violenza di genere rimane ancora una questione fin troppo marginale tanto da non suscitare un reale interesse da parte delle istituzioni locali che continuano a sottrarsi alle responsabilità di questa emergenza.

Essere donna non è facile ed è proprio per questo motivo che la presenza di strutture come il Centro sul territorio è vitale, nascere donne significa vivere con la certezza di essere sempre in guerra, in lotta continua per dimostrare di non essere inferiore agli uomini, pronte a battersi contro un destino che le vuole sottomesse all’osservanza remissiva e rispettosa, contro chi le vuole vittime silenziose di stupri e violenze, contro chi non le considera mai abbastanza belle e certamente mai troppo brave, contro chi considera la maternità ancora un dovere e non una libera scelta.

E’ vero la libertà non è mai un atto dovuto, va conquistata giorno per giorno ma per le donne questo concetto diventa ancora più drammaticamente reale, perché la disubbedienza nei confronti di chi le vuole domare non è contemplata e la capacità di reagire alle offese, al ricatto, alle provocazioni viene spesso punita o fatta coincidere con l’espressione “avere i coglioni” per meglio definire il coraggio di ribellarsi, dote che secondo più di qualcuno parrebbe non appartenere al sesso femminile, ecco allora che le donne si ritrovano a essere vittime anche di erronee accezioni semantiche come se possedere le ovaie non fosse abbastanza eroico.

Il Centro Lanzino non può e non deve chiudere, diventa fondamentale soprattutto in una terra come la nostra ancora troppo radicalizzata nei contrasti, offre alle donne un’alternativa, da loro il coraggio di affrontare la sofferenza per non continuare a credere al “non lo faccio più”, aiuta a slegarsi dell’inganno del bisogno, a trovare la forza per superare la solitudine, ad autodeterminarsi ma soprattutto perché opera sulla prevenzione tentando di sovvertire gli ordini culturali che si fondano sulla discriminazione sessuale, mettendo le donne in guardia anche dai loro padri, fratelli, cugini perché neanche lo stesso sangue deve diventare un’attenuante, educa alla bellezza dell’amore quello in grado di resistere alle prove della vita perché fatto di rispetto, di ascolto, quell’amore per cui qualunque cosa accada non si smette mai di parlare la stessa lingua.

Gaia Santolla