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Forza nuova, Occhiuto: “ci sia mozione condivisa contro tutti i totalitarismi”

CATANZARO – “Il modo migliore per far fronte e isolare i fenomeni violenti è quello di dimostrare che c’è una politica che li contrasta in modo unitario. Una mozione condivisa da tutte le forze politiche sarebbe un bel gesto del Parlamento. Per farla occorre considerare tutti i totalitarismi alla stessa stregua, quelli di destra e quelli di sinistra: non ce ne sono alcuni più buoni degli altri“.
 
Lo ha detto Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati e presidente eletto della Regione Calabria, intervenendo a SkyTg24.
 
“Spero che il Pd si renda disponibile a lavorare a un testo condiviso, altrimenti noi di centrodestra ne faremo uno nostro che abbia questi contenuti”.

Le iniziative del Collettivo Autogestito Casarossa40

LAMEZIA TERME (CZ) – Venerdì 20 febbraio si è tenuta, presso il Parco Peppino Impastato, un’assemblea dal tema“Fascisti ripuliti, come la Lega Nord sdogana i fascisti del nuovo millennio”, organizzata dal collettivo Casarossa40. Ospite privilegiato è stato Saverio Ferrari, giornalista e scrittore che da anni ormai si occupa di studiare il fenomeno delle organizzazioni neofasciste in Italia e non solo e che attraverso l’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre, con cui Ferrari collabora, offre uno strumento di analisi e di informazione prezioso.

L’assemblea ha visto la ricostruzione e l’analisi del fenomeno che vede le formazioni di estrema destra Casapound e Forza Nuova convergere e coagularsi intorno alla Lega di Matteo Salvini. Lamezia da questo punto di vista, rappresenta una sorta di laboratorio, essendo stato uno fra i primi territori del sud a registrare questa unione, insieme a realtà partitiche presenti sul territorio (come il MTL). Operazione di pulizia si diceva, nel tentativo di proporsi quali formazioni democratiche di destra sociale e soprattutto di organizzazione rivoluzionarie e antistitemiche: emblematico il tentativo di appropriarsi di “figure” rivoluzionarie che storicamente sono patrimonio della sinistra rivoluzionaria (Che Guevara su tutti). Tentativo che però ad una analisi più approfondita, non nasconde il carattere profondamente xenofobo, intollerante e razzista (che spesso sfocia in violenza e le ultime aggressioni registrate a Cremona e Milano ai danni di attivisti dei centri sociali lo confermano) delle organizzazioni le quali si rifanno in maniera per niente velata al fascismo quando non direttamente al nazismo. Anche i riferimenti iconografici non sono da meno. Forza Nuova ha come riferimento storico le Guardie di Ferro rumene, organizzazione nazista e collaborazionista che si macchio di atroci crimini durante la seconda guerra mondiale. Non a caso la sezione lametina è intitolata a Corneliu Zelea Codreanu Guardia di Ferro della prima ora. O ancora la sede di Casapound di Cremona è intitolata Stoccafisso: nel “ventennio” infatti, quando una ordinanza del re rese illegale il manganello, gli squadristi usarono lo stoccafisso essiccato ugualmente duro e offensivo.

L’evento fa parte della rassegna organizzata dal Collettivo dal titolo “25APRILE1945-25APRILE2015. SCARPE ROTTE EPPUR BISOGNA ANDARE – 70 ANNI DI LOTTE TRA E VECCHIE E NUOVE RESISTENZE“ caratterizzato da un percorso politico di avvicinamento alla giornata del 25 aprile che offra e aggiunga al carattere commemorativo della giornata, anche uno strumento di conoscenza e di approfondimento oltre che strettamente politico di azione di contrasto delle nuove destre neofasciste.

Nelle precedenti assemblee si è parlato di anarchici calabresi che hanno svolto un ruolo fondamentale nei processi rivoluzionari di inizio 900 nel Sudamerica (dibattito con Oscar Greco, ricercatore all’Unical); nelle prossime si parlerà del ruolo dei contadini rivoluzionari nel sud e l’antagonismo politico durante l’occupazione delle terre (con Pino Fabiano, giornalista e scrittore), del ruolo delle donne nelle nuove resistenze da Kobane alla Palestina (con Nando Primerano, scrittore ed attivista del CSOA A. Cartella e con la presenza di una militante combattente del Rojava). Tutta la “rassegna resistente” è arricchita con cene ed aperitivi sociali, mostre fotografiche, workshop e musica.

Il percorso porterà quindi ad una giornata del 25 aprile “costruita” insieme con altre forze democratiche ed antifasciste cittadine (spazi sociali, collettivi, ecc…) con l’intento di caratterizzarla come momento di sintesi e, soprattutto, di ripartenza per un percorso antifascista condiviso.

Forza Nuova impicca Befana per protesta

CROTONE –  I  militanti di Forza nuova hanno appeso un manichino impiccato raffigurante la Befana davanti la sede dell’Agenzia delle Entrate di Crotone. Il gesto hanno scritto in un comunicato è  ”un’azione goliardica di protesta”. Il manichino ha appeso al collo un cartello con le scritte: “Non chiamatelo suicidio… è omicidio di Stato” e “Non suicidatevi, entrate in lotta”.

“Bancarotta della Vergogna” così Forza Nuova sigilla le sedi MPS calabresi

CATANZARO  – Nelle prime luci dell’alba di oggi, sette febbraio, Forza Nuova ha simbolicamente sigillato molte sedi calabresi del Monte dei Paschi di Siena. Il classico nastro bianco e rosso campeggiava nelle entrate delle filiali di Crotone, Corigliano, Rossano, Lamezia, Scalea e molti altri centri della regione. Ai sigilli v’e’ stato apposto un cartello ironico con scritto ”Bancarotta dalla Vergogna”, il tutto e’ stato accompagnato da uno striscione che recitava: ”Vergogna IMU: Nazionalizzare MPS!”.

”Abbiamo inteso manifestare il nostro sdegno – spiega un comunicato – contro la vergognosa operazione del governo Monti che ha portato nelle casse della banca del PD i soldi ”estorti” agli italiani con l’IMU, consegnandoli per di piu’ ad un istituto di credito che ha dilapidato il patrimonio dei propri risparmiatori per investirlo in derivati spazzatura, acquistare da banche straniere ad un prezzo esorbitante.
Intanto chiediamo che siano restituiti agli Italiani i soldi dell’IMU e che siano poste in essere tutte le misure per tutelare clienti e lavoratori della MPS. L’Italia che auspichiamo e’ un Italia sociale, una nazione libera dove il lavoro ne e’ testa d’angolo, non un paese filiale della grande finanza speculativa”.