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Oscar Green 2014 – Calabria – Intervista a Lea Corigliano

Intervista a Lea Corigliano
Frantoio Badia

– Quando e come nasce il frantoio Badia?
La mia azienda è stata fondata nei primi anni del 900 dal mio bisnonno, Domenico Corigliano, che decise di realizzare un edificio con macine in pietra. Poi è passata a mio nonno, mio padre e adesso ci sono io a capo dell’azienda.

– Quali sono i prodotti di punta dell’azienda?
Principalmente ci siamo sempre occupati della produzione di olio extravergine di oliva, da trent’anni stiamo facendo anche l’olio extravergine biologico.
Produciamo anche degli oli aromatizzati, non lavorati con essenze e oli artificiali, ma direttamente con il frutto fresco, utilizzando sempre l’olio extravergine di oliva biologico aromatizzato al limone, al peperoncino e all’arancia.
Insieme a Cremolia, il prodotto che vince di più, soprattutto nella ristorazione è il pesto di mandorle, con l’80% di mandorle tritate e olio extravergine di oliva. In Calabria e in Sicilia amiamo la cucina agrodolce e quindi il pesto di mandorle ha un’elevata committenza. Addirittura a Roma stanno facendo un gelato con il nostro olio extravergine di oliva biologico e con il nostro pesto di mandorla. È un prodotto veramente originale che nessuno aveva fatto prima, non si era mai sentita una crema spalmabile dolce alla mandorla.

– Come si arriva dal frantoio a Cremolia e è cosa rende queste creme così diverse da quello che oggi si può trovare sul mercato?
C’è stata la presentazione di Cremolia a novembre, c’è stato un anno e mezzo di sperimentazione e di lavorazione. Cremolia nasce dal desiderio di voler ricercare un prodotto nuovo e completamente naturale, contro gli stereotipi che ci sono in giro e che si trovano al supermercato. Ciò che noi troviamo sugli scaffali non è sempre un prodotto naturale, ma un prodotto corretto, per essere utilizzato nei consumi comuni, di massa. Qui, invece, è possibile trovare tutto il vero sapore della nocciola, della mandorla e del pistacchio. C’è il 40% di frutta secca e il 22% di olio extravergine di oliva, senza aggiunta di conservanti. Contiene solo il 5% di zucchero, pensato apposta per i diabetici che sono ormai in numero elevatissimo.
È per questo un prodotto unico.

Qual è la risposta del mercato sia a livello nazionale che internazionale?
Stiamo avendo molte soddisfazioni, Cremolia è un prodotto che piace. Siamo in collaborazione con il mercato pasticcere della nazionale atletica di Zurigo, di cui cremolia sarà uno degli sponsor ufficiali.
Per il resto io mi rivolgo sempre a piccoli rivenditori, tra quelli che prediligono l’originalità e la qualità di un prodotto, parliamo di ristoranti, enoteche, degusterie.
Per entrare in altri sistemi è chiaro che bisogna essere molto competitivi sul prezzo e questo non è un prodotto che può finire in scaffale come tanti altri.
Io, poi, amo lavorare con i calabresi nel mondo, per i quali resta sempre forte il senso di appartenenza, persone che sono anticamente emigrate, degli avi, e che vogliono portare nel paese dove sono attualmente un prodotto calabrese. Quindi ho contatti con persone in Svizzera, in Germania e in Belgio con persone che commercializzano il nostro olio.

– Cosa ha rappresentato questo premio per la sua azienda e per lei giovane imprenditrice?
I miei raggiungimenti ripagano tutti gli sforzi che ha fatto prima di me mio padre, nel voler credere in un lavoro semplice, umile. Molte persone che fanno questo mestiere, l’agricoltore, non vivono solo di questo, fanno un altro lavoro e magari hanno il frantoio per hobby. La mia famiglia, invece, con dedizione e passione ha sempre fatto solo questo. E io ho voluto continuare su questa strada perché qui mi sento nel mio mondo, nella propria vita bisogna lasciare un segno ai propri cari, alle persone che verranno, e io posso farlo qui. La mia quindi è stata una scelta pienamente voluta. Aver vinto il premio oscar green regionale è stato un bel riconoscimento e un grande onore. È arrivato in modo del tutto inaspettato, sono stata contattata per i miei prodotti e per l’idea innovativa che ho portato a compimento. Su questa targa c’è scritto il mio nome, ma c’è anche il sudore di mio padre, Francesco Corigliano.

 

di Maria Mastroianni

 

Oscar Green 2014: fra tradizione e innovazione
Un oscar all’innovazione in agricoltura