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Assoluzione Nano e Gambarara, la soddisfazione dell’Associazione Amici dell’Università della Calabria

COSENZA – L’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” esprime la propria soddisfazione, attraverso la diffusione di un comunicato, per  la sentenza emanata dal giudice monocratico, Urania Granata, presso la sezione penale del Tribunale di Cosenza,  che stabilisce l’assoluzione completa, in quanto “il fatto non costituisce reato”, per i propri soci, Daniele Gambarara e Pino Nano, coinvolti nel processo “Esami falsi all’UniCal”. Una vicenda che ha toccato profondamente i nostri due soci senza comunque far vacillare la convinzione nel presidente, dott. Aldo bonifati, scomparso lo scorso 27 ottobre, e nei membri tutti della stessa associazione, della loro perfetta innocenza rispetto ai capi di accusa contenuti nel provvedimento di rinvio a giudizio  emanato, prima dal gip del tribunale di Cosenza e poi dal gup del tribunale di Catanzaro, nel 2012. Pur presi dallo sconforto per la grave accusa, l’Associazione ed il presidente in particolare non hanno accettato all’epoca le dimissioni dal direttivo presentate dal giornalista Pino Nano, invitandolo al contrario  a non far mancare il suo apporto di intensa collaborazione, stimolandolo a credere nella giustizia con fiducia e spirito di attesa. Certo sono stati cinque anni duri che lo hanno portato nell’ambiente di lavoro ad un certo isolamento vietandogli di andare in onda in video ed audio, cosicché il suo modo di essere nella società è stato quello, per certi aspetti, di appartarsi con spirito di umiltà senza perdere, comunque, la brama e la sete di giustizia e verità. Valori indispensabili per una convivenza civile, sana e matura, anima e corpo di una società che vuole vivere in pace con amore, spirito di solidarietà, nel rispetto della legalità. In tutto questo tempo l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” non ha fatto mancare a Daniele Gambarara e Pino Nano il  sostegno morale dando loro quanto necessario a tutela della loro dignità umana e professionale. Oggi che ci si trova di fronte ad una sentenza di assoluzione non si può fare altro che rimproverare quella “fonte confidenziale” che indirizzò gli organi di giustizia a verificare le procedure di conferimento del diploma universitario in “filosofia e scienze della comunicazione e conoscenza” a Pino Nano nel mese di dicembre del 2004, che come risaputo finirono con il coinvolgimento del prof. Daniele Gambarara ed il loro rinvio a giudizio; percorso felicemente chiarito in questi anni attraverso il lavoro e la competenza giuridica dei rispettivi legali, Nicola Carratelli e Amedeo Bianco, di cui la sentenza di assoluzione ne costituisce una prova. Da una “fonte confidenziale”, ignara delle procedure, dei percorsi burocratici amministrativi e didattici, dimentica della stessa storia dell’Università della Calabria, rilevabile  attraverso la lettura degli atti amministrativi dei massimi Organi Accademici, si è manifestato qualcosa che ha portato ad infangare l’immagine di un atto dovuto e di un ricordo, come quello del conferimento del titolo accademico, che rappresentava allora il simbolo di una professionalità nuova per tanti giovani come quella del giornalismo e dei comunicatori  istituzionali da inserire negli apparati della Pubblica Amministrazione, quali soggetti chiamati a lavorare per la trasparenza e combattere la corruzione. Quella immagine, grazie alla sentenza di assoluzione, è tornata a splendere e come Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” non ci resta che continuare a lavorare per far sì che ci sia un incontro tra il mondo della giustizia e quello dell’informazione per come meglio collaborare, nei rispettivi ruoli, a garanzia di una società più giusta ed umana.

Una sala ricerca della biblioteca dell’Unical intitolata a Tullio De Mauro

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – L’Università della Calabria con il dipartimento di studi umanistici e la Biblioteca di Area Umanistica, intitolata alla memoria del prof. Ernesto Francesco Fagiani, si appresta a celebrare la figura del prof. Tullio De Mauro, scomparso a Roma lo scorso 5 gennaio, le cui opere letterarie fanno parte del patrimonio librario della Biblioteca che lui stesso, in qualità di Ministro della Pubblica Istruzione, inaugurò il 5 giugno 2001. Evento che aprì la strada per un forte legame del linguista ed educatore con la dirigenza della Facoltà di Lettere e Filosofia, grazie alla presenza di suoi valenti allievi come il prof. Daniele Gambarara, tanto da spingerlo lo scorso anno ad offrire in dono alla stessa Biblioteca parte della sua ricca biblioteca alla Collezione saussuriana dell’Ateneo di Arcavacata. Mentre in Italia la figura di Tullio De Mauro è stata ricordata nella giornata del 31 marzo in numerose scuole, librerie e biblioteche con la promozione di seminari ed incontri avendo al centro la lettura delle sue opere; la Camera dei Deputati, con il Presidente Laura Boldrini, lo celebrerà nel pomeriggio del 5 aprile con una manifestazione commemorativa aperta al mondo della politica e soprattutto a quello della cultura e dell’accademia universitaria.
Proprio l’Università della Calabria, il cui legame di conoscenza risale al 2001, grazie anche alla donazione ricevuta di alcuni libri di estremo valore ed importanza culturale e scientifica che fanno parte della collezione delle opere di Ferdinand de Saussure della Biblioteca di Area Umanistica, ha pensato bene di promuovere dal 6 al 7 aprile due tavole rotonde avendo come tema di riflessione: “Lavorare con De Mauro” e “Lavorare su Saussure”, presiedute dai professori, Daniele Gambarara ed Emanuele Fadda, che vedranno la partecipazione di dodici studiosi provenienti da varie università italiane e straniere, nonché dieci docenti e ricercatori dell’Ateneo di Arcavacata. Due tavole rotonde che saranno precedute nel pomeriggio del 6 aprile, alle ore 14,30, con l’inaugurazione di una sala ricerca della Biblioteca che verrà intitolata alla memoria del prof. Tullio De Mauro con la partecipazione di Silvana Ferreri.
«Una sala ricerca – ci dice il prof. Daniele Gambarara – che costituisce uno dei punti di eccellenza della biblioteca Bau in quanto è la prima che viene concepita per facilitare le ricerche degli studiosi, raccogliendo secondo percorsi predisposti materiale che normalmente sarebbe disperso fra settori diversi. Bisogna tener conto che l’interesse per Saussure è cresciuto nell’ambito internazionale negli ultimi anni, come anche la collezione saussuriana, che copre due secoli di ricerca, non solo linguistica, ma anche filosofica e di tutte le scienze dell’uomo» . Proprio il prof. Tullio De Mauro nel 1967 aveva tradotto e commentato il corso di linguistica generale del grande linguista ginevrino Ferdinand de Saussure, edizione di grande importanza scientifica, e tradotta in molte altre lingue, compreso il francese, per accompagnare dal 1972 le ristampe del testo originale dell’opera. «Da più di dieci anni – ci dice ancora il prof. Daniele Gambarara – si assiste a una ripresa su scala internazionale degli studi saussuriani, e l’Università della Calabria vi partecipa con un ruolo importante. Laureandi e dottorandi dedicano spesso le loro dissertazioni finali sia a Saussure, sia alle diverse prospettive teoriche che oggi ne traggono ispirazione, aiutati e stimolati anche dalla ricca collezione presente all’interno della biblioteca Bau Ernesto Francesco Fagiani».