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Alessandra Amoroso al centro commerciale metropolis: in diecimila disposte a file di ore pur di “Vivere a Colori”

ale amoroso metropolis 2Rende (CS)-Sono state capaci di restare in piedi, in fila per più di otto ore, solo per quel suo sorriso sincero e scanzonato che fa davvero venir voglia di abbracciarla. Oggetto di un sacrificio tanto grande è Alessandra Amoroso, ex vincitrice del talent tv “Amici”  e oggi artista a tempo pieno e i protagonisti del sacrificio sono le oltre diecimila persone che, in una domenica già difficile per quanti non abbiano troppa familiarità con il Carnevale, hanno deciso di rimanere ore ed ore davanti alle porte del centro commerciale Metropolis di Rende (Cs) ad attendere la cantante, solo per un autografo e una foto a mezzo busto.

Regola di base, infatti, per poter incontrare la loro beniamina, il possesso del suo ultimo cd “Vivere a colori” , uscito di recente e già disco d’oro e il possesso di una buona dose di pazienza. Del resto, se c’ è una cosa che proprio non manca ad Alessandra Amoroso, oltre alla voce, è l’umiltà. La sua aria amichevole, il suo atteggiamento da “una di noi”, la gioia che sprizza in ogni abbraccio, in ogni bacio, in ogni firma che fa al suo pubblico, è ciò che la rende soggetta a tanta devozione.  Voce a parte, naturalmente. Questo, almeno, è quanto dichiarano le giovani ragazze in fila dalle 9 del mattino (qualcuna anche da prima), sorridenti e instancabili tanto quanto il loro idolo. Alla domanda “Che cosa ha Alessandra che altri non hanno”,  non esitano un istante e rispondono, coralmente, ” umiltà ed allegria”. ale amoroso metropolis

E la Amoroso non si smentisce. Niente boria, mai un sospiro di noia di fronte ad un pubblico entusiasta e insaziabile che è disposto a sacrificare la propria domenica, solo per stringerle la mano. Ha l’aria di chi è perfettamente consapevole di chi è realmente responsabile del suo successo e l’atteggiamento, ilare e divertito, di chi quel lavoro lo ama davvero. Le sue canzoni “Immobile, Stupida, Stupendo fino a qui, Fuochi D’artificio” sono inni d’amore che fanno sognare,  piangere e  sperare, come solo le adolescenti sanno fare. L’arrivo, previsto per le 17.30, sbalza di un’ora avanti ma nulla sembra scalfire la gioia di quante contano i minuti per vederla. In lei rivedono loro stesse, la possibilità  di assomigliarle pur venendo da piccole realtà, da mondi fatti di lavori semplici, nei quali nessuno conosce nessuno per arrivare fino a lì. Gli unici ad apparire insoddisfatti sono i clienti dei negozi, che si trovano a dover fare i conti con problemi di passaggio, affluenze estreme, spintoni e coriandoli. Effetti di un pomeriggio decisamente ” a colori”.

 

Lia Giannini

 

 

 

 

Piste da sci chiuse ma aperte agli slittini. Mancati controlli o semplice menefreghismo?

neve silaCamigliatello (Cs)-E’ domenica. E’ il 24 gennaio. Tre giorni fa, in Calabria, a quote molte basse, raccontavamo i disagi e i blocchi autostradali dovuti ad una neve preannunciata ma, pare, per molti imprevista. Oggi, la neve continua ad essere protagonista, ma di un’altra triste e disagevole situazione. Imprevista anche questa? A Camigliatello, ridente meta turistica della Sila cosentina, le piste da sci non esistono più. O meglio, esistono per chi di sciare proprio non vuole saperne dal momento che, come documenta la foto, sono diventate meta preferita per giochi e divertimento per quanti hanno pensato bene di lasciarsi andare con buste e slittini, noncuranti di rovinare l’unico terreno disponibile per gli sciatori. Colpa degli impianti ancora chiusi? Dell’assenza assoluta di sicurezza e controllo? Della voglia, irrefrenabile, di fare ciò che si vuole senza tener conto di limiti ambientali? Dell’inesperienza, dell’ignoranza?

La Calabria non è nuova a certe situazioni. A turisti o pseudo tali che sono convinti di poter fare ciò che vogliono senza alcun controllo, rovinando l’ambiente e quel poco di territorio che si presterebbe al marketing territoriale. Vige il pressapochismo, la noncuranza, l’ignoranza, d’estate sulle coste, d’inverno in montagna. Feroce la rivolta di una gruppo di sciatori e di professionisti del settore che sulla neve ci lavorano.

A.A.A cercasi responsabili e responsabilità.

 

Lia Giannini

 

Presenze ebraiche in Calabria: il 26 Gennaio Officine Miramare presenta “Dialoghi sulla città”

invito patrimonio ebraico (1)Martedì 26 gennaio alle ore 18.00 le Officine Miramare ospitano il terzo appuntamento con i DIALOGHI SULLA CITTÀ, tavole di confronto per conoscere, amare, valorizzare e promuovere il patrimonio e l’identità culturale di Reggio Calabria Città Metropolitana. Un ciclo di incontri concepiti come dialoghi, appunto, a due o più voci tra studiosi, ricercatori, associazioni, club service.

I Dialoghi sulla città si articolano secondo quattro grandi famiglie: Raccontaci una storia, Raccontaci un monumento, Raccontaci un’esperienza, Raccontaci una visione.Il terzo degli incontri, in particolare, vede il racconto di una storia, quella della secolare permanenza delle comunità ebraiche in Calabria fino al XVI secolo e di un patrimonio latente, non riproducibile, celato ma di grande valore storico e documentale.

Alla vigilia della Giornata della Memoria, l’obiettivo dei due relatori è approfondire quel legame tra la cultura europea e il popolo ebraico che è stato per troppo tempo ricondotto esclusivamente agli orrori della Shoah allo scopo di guidare una tendenza positiva verso la scoperta del patrimonio ebraico e verso la sua tutela.

A raccontare, la storia,Pasquale Faenza, Conservatore di Beni Culturali e Storico dell’arte, con il contributo La giudecca ritrovata: il quartiere degli ebrei a Bova e Chiara Corazziere, PhD in Progettazione e Pianificazione della Città Mediterranea, con il contributo L’identità culturale per interpretare e ri-progettare i luoghi.

 

Tra bellezza e opere d’arte A Pois presenta “Percorsi di Moda Al Mab”

le sei modelle del calendario con le sorelle falconeUna cornice nuova per un successo che si ripete. Cresce l’interesse della cittadinanza verso le tante iniziative dell’ agenzia A Pois, pilastro locale tra le agenzie di hostess e modelle che ieri, 10 gennaio, nella sala dell’ Enoteca Provinciale, ha presentato il calendario “Percorsi di Moda al Mab”, girato nei giorni scorsi per le vie di Cosenza, in linea con una serie di iniziative che vedono la città al centro, almeno dal punto di vista architettonico e culturale,  dell’attenzione di giovani energie creative.

Protagoniste del calendario, le sei giovani aspiranti modelle che, lo scorso anno, si sono dibattute il titolo di “Miss Ciak si sfila” insieme alla reginetta di bellezza Federica Florio, vincitrice di quest’ultimo. Un concorso, fortemente voluto dalla sua organizzatrice di punta, Giada Falcone, che a proposito dell’ultimo appuntamento ha dichiarato:”La molla che ha fatto scaturire il tutto è stata l’esigenza di  istituire un singolare connubio tra l’arte, di cui sono espressione le opere del MAB e gli scatti fotografici del calendario, ma anche fornire un ulteriore stimolo di conoscenza a chi già conosce il museo all’aperto ed incuriosire chi viene a scoprire per la prima volta questo enorme patrimonio artistico che rappresenta per la città di Cosenza un valore aggiunto.”

La serata, condotta dalla giornalista Federica Montanelli, ha visto sfilare le collezioni di Sandro Ferrone e  un defilè ispirato al cinema degli anni trenta con gli abiti dell’ Accademia New Style che ha realizzato in esclusiva anche quelli indossati dalle modelle per il calendario.  Abiti basati su una libera interpretazione di alcune tra le più importanti opere d’arte, rivisitati e, nel contempo, ancorati al periodo storico e artistico in cui sono state concepite. ( Nel dettaglio: Miriam Belluscio  è affiancata a “Ferro Rosso” di Pietro Consagra, Martina Colla a “San Giorgio e il Drago” di Salvador Dalì, Federica Florio a “La rinascita della cultura” di Mimmo Rotella, Maria Francesca Palermo a “Le Tre colonne” di Sacha Sosno, “Alessandra Crocco a “Testa di Cariatide” di Amedeo Modigliani e Manuela Caruso a “Il Grande Metafisico” di Giorgio De Chirico. Nella copertina, ancora Federica Florio posa accanto a “Testa di medusa”  di Giacomo Manzù.

Gli scatti sono di Luca Di Biase che ha curato anche la grafica del calendario, mentre il simpatico back stage finale è frutto dell’impegno di Settimio Martire. A concludere, nel rispetto della cornice che li ha ospitati, una degustazione di vino e prodotti tipici calabresi che ha reso ancora più tangibile l’ottimo lavoro condotto dall’agenzia, capitanata appunto da Giada e Selene Falcone.

Lia Giannini

 

Beppe Fiorello e Domenico Modugno: al teatro Rendano ritorna “il sogno”

13Fiorello, suo padre e Domenico Modugno. La capacità di affrontare un viaggio in tre pur essendo guidati solo e sempre da uno, all’interno di una narrazione, intrisa di ricordi, che ha i contorni e la magia del sogno. La stessa che accomuna tre anime del Sud Italia, diverse tra loro, ma tutte coraggiosamente unite dalla capacità di “volare”. E’ questo il filo conduttore di Penso che un sogno così..Omaggio a Domenico Modugno, di scena al teatro Rendano il 9 e il 10 gennaio. Una serata che, forse per la prima volta dall’inizio della nuova stagione, fa davvero registrare un tutto esaurito. Non a parole, ma nei fatti. Inizialmente sommesso, a tratti persino incomprensibile, lo spettacolo spiega ben presto le ali, condotto abilmente dal talento minore(solo anagraficamente) di casa Fiorello che, grazie alla figura di Mimì, può raccontare di sé, del suo picciriddu, così silenzioso, così sognatore, così diverso dal resto della famiglia e dell’amato padre.

Sul palco, momenti di vita familiare si alternano ai grandi inni che hanno reso celebre Domenico Modugno, La donna riccia, La Lontananza, Tu si ‘na cosa grande, Meraviglioso, con lo stesso garbo, la stessa eleganza, la stessa capacità visionaria che accompagnava il grande artista. Fiorello non esagera mai, non esce mai fuori dalle righe. Anche quando sbaglia, quando si confonde, quando si aspetta un applauso che, impaurito, tarda ad arrivare. La misura e l’emozione che lo accompagna durante lo spettacolo e che trasmette allo spettatore è ciò che ne consacra il successo a fine serata, eleggendolo vincitore. La sua bravura è una pozione segreta che mescola abilità tecniche e cuore, in un alternarsi continuo di immagini, suoni e colori, dove non è solo la nostalgia, spesso scanzonata, a farla da padrone, ma  il racconto di ciò che fu, a livello civile, il Sud Italia rispetto ad oggi. La storia personale e familiare di Fiorello diventa, così, una scusa per raccontare i cambiamenti che avvenivano all’epoca in Sicilia e in tutto il Mezzogiorno, l’avvento dell’ industria che  cancellò per sempre  “la natura”, la nascita del primo bordello legalizzato grazie a personaggi poco “raccomandabili” come “Joe Conforte”, e nel contempo, l’incapacità di riconoscere a quei sognatori come lui e Modugno, un valore che nel tempo li avrebbe aiutati a cambiare le sorti del mondo. La stessa ad unire il destino dell’attore e dei suoi due grandi punti di riferimento.

Il teatro è estasiato, nel pubblico ci sono anche giovanissimi che, per ragioni cronologiche, il vero Modugno non  l’hanno mai conosciuto ma che grazie all’ attore, possono non rimpiangerlo. Quel “Ciao” a pugno chiuso, quell’entusiasmo che si traduce in un paio di braccia aperte a mo’ di ali,  quella giacca color carta da zucchero indossata al festival di Sanremo, fanno di Beppe Fiorello davvero il “meraviglioso” erede di Modugno. Ad aiutarlo, nella resa identificativa, scenografie e pannelli che si integrano perfettamente nella narrazione, evitando buchi e pause forzate. Il risultato finale è strabiliante,al punto tale da consentire all’attore di sciogliere la tensione con qualche battuta sull’eterna inimicizia tra Cosenza e Catanzaro e l’invito, all’amministrazione comunale, a concentrare maggiore l’attenzione su un centro storico, quello cosentino, degno di nota e lasciato un po’ andare. Beppe alias Domenico saluta il pubblico promettendo di tornare, non prima di aver fatto suonare, solo per Cosenza, quei mille violini  che fanno “Volare”.

 

Ph. Fabio Santojanni

 

Lia Giannini

 

 

 

 

 

Da NexTv al cinema: Mattia Scaramuzzo e “L’abbiamo fatta grossa”

12539912_10206478496379076_660072565_n (1)E’ un paese, Acri (CS), che supera di poco i 20.000 abitanti  tra i quali si nascondono, a quanto pare, tanti giovani dotati di passione ed umiltà. Non sono ancora terminati i festeggiamenti per il grande successo di Fabio Curto, vincitore dell’ultima edizione del talent The Voice, che ecco apparire all’orizzonte, un altro giovane della provincia calabrese,  determinato a conquistare un posto di valore all’interno di quella difficile industria chiamata cinema.

E’ Mattia Scaramuzzo, acrese d’origine, romano per adozione, che dal prossimo 28 gennaio reciterà al fianco di Carlo Verdone e Antonio Albanese, nell’ultimo film ” L’abbiamo fatta grossa“. Un’esperienza che non rappresenta un’esclusiva per il calabrese, reduce da altre collaborazioni con il noto attore romano, suo idolo, e che è solo uno dei tanti progetti a cui racconta di star lavorando.

Intervistato in esclusiva per Ottoetrenta, Mattia Scaramuzzo, che, tra le altre cose, è uno dei giovani del progetto NexTv , coordinato e ideato da Lucio Presta, ci ha rivelato curiosità ma soprattutto sogni  per il suo futuro.

“L’abbiamo fatta grossa” è il titolo del nuovo film di Verdone al quale prenderai parte. Interpreterai il proprietario di un ristorante in cui si reca Verdone. Com’è stata l’esperienza con lui?

Pur non potendo svelare nulla, vi dico che mi sono divertito molto perché lo sketch che è venuto fuori con Verdone è davvero esilarante e spero piaccia anche al pubblico. Per me l’esperienza con Carlo non è nuova. Lavorare con lui  per la terza volta significa aver modo di fare  scuola, è un maestro,  non solo di cinema ma soprattutto di vita e mi sta insegnando molte cose. E poi, c’è anche Antonio Albanese che in azione è davvero il top.

Come è nata in Mattia Scaramuzzo, giovane acrese, la voglia di fare cinema e che tipo di progetti ha per il suo futuro?

Ho avuto la passione per il cinema sin da piccolo, basti pensare che ad 8 anni guardavo i film di Totò , Mastroianni e De Sica.  Nel 2005 i miei genitori mi fecero una sorpresa, in occasione di un compleanno, mi regalarono un incontro con il regista Neri Parenti e da li in poi iniziai a frequentare i set cinematografici conoscendo tantissimi attori del nostro cinema, tra questi Verdone. Il 2015 è stato un anno positivo per me in quanto ho avuto la possibilità di lavorare con Pupi Avati nella fiction “Le nozze di Laura”, ho iniziato il corso Nextv  con  Lucio Presta  e in più ho realizzato un docufilm sulla figura di un poeta acrese di nome Vincenzo Padula, dal titolo “La Penna di Bruzio” insieme a due giornalisti,  anche essi calabresi , Giulia Zanfino ed Emilio Grimaldi. Adesso coltivo un altro progetto che mette al centro sempre la Calabria ma è ancora tutto top secret.

A proposito di NexTv, il progetto gratuito ideato da Lucio Presta per dare ai ragazzi calabresi la possibilità di conoscere da vicino il mondo dello spettacolo. Tu fai parte dei giovani che hanno avuto il privilegio di fare, in uno degli incontri, una chiacchierata a tu per tu proprio con lui. Cosa pensi del progetto e di come si sta svolgendo?

Presta ci sta dando una grande possibilità, quella di comprendere non solo il lato bello del mondo dello spettacolo ma soprattutto la parte più dura che è quella relativa ai sacrifici e allo studio. Lui ha saputo consigliarmi e io sto seguendo passo passo i suoi suggerimenti. Di sicuro, ciò che apprezzo di più di tutto e che non mi aspettavo, è l’enfatizzazione dei valori che, incontro dopo incontro, non smette di sottolineare: meritocrazia, legalità, onestà.

Tu, lo abbiamo detto, sei di Acri, terra fioriera, ultimamente, di talenti. Sembra che il luogo comune che vede la Calabria fanalino di coda in queste professioni stia andando a scemare. Cosa pensi in proposito?

Sono orgoglioso che la mia città sforni tantissimi talenti, penso non solo ai già citati ma anche a Marco Taranto e Simone Curto, due giovanissimi ragazzi  diventati pilastri della moda , uno con Trussardi, l’altro con Valentino, Armani ecc.  Per me è l’intera Calabria ad essere piena di menti , di artisti , di tante professionalità che non riescono a trovare spazio, in questo difficilissimo periodo,e io mi auguro che la nostra Regione si svegli e si dia una mossa a creare le giuste condizioni affinché ognuno di noi abbia una possibilità nella propria terra e non altrove.

Ultima domanda. Immagina che un giorno arrivi per te il grande successo e che tu riesca a diventare famoso quanto i tuoi idoli. Che cosa porteresti nel cuore della tua terra e che cosa ti mancherebbe di più?

Uno dei miei idoli, sembrerà scontato, è proprio Carlo Verdone  perché è l’unico in Italia che ha saputo mantenere tutte le regole della commedia italiana: un caratterista unico, senza volgarità, capace di ritrarre in pieno tic e difetti di un Italia in continua evoluzione, regalando sorrisi ma nello stesso tempo denunciando quelle che sono le emergenze nella nostra nazione. Se dovessi diventare famoso  porterei tutto della mia terra, perché ne sono follemente innamorato. Inoltre la famiglia , i ricordi , gli affetti che ho radicato qui, sono indissolubili e quindi non posso pensare di farne a meno.

Lia Giannini

 

 

 

 

No alla soppressione: Salvo il liceo classico di Torano Castello?

Torano_CastelloRigettata la proposta di accorpamento della sede distaccata del liceo toranese all’Istituto di Istruzione superiore di Montalto Uffugo. A sancirlo è un comunicato del dirigente regionale al ramo Sonia Tallarico. Entusiasta la reazione del segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, che dichiara in merito:

Così come per la vicenda del “Garibaldi-Alfano” di Castrovillari, anche questa volta abbiamo avuto ragione e le nostre istanze, presentate agli uffici della Regione, sono state pienamente accolte. Non si poteva privare la cittadina di Torano, che è uno dei centri di riferimento per tanti paesi dell’hinterland della valle del Crati, di un istituto scolastico così importante. Anche in questo caso abbiamo avuto il coraggio di contrapporci a quelle che sono le logiche schematiche e, spesso, cieche del risparmio, ottenendo un buon risultato.

Graziano ha, inoltre,ringraziato Valentino Adimari, rappresentante civico del neo movimento “il Coraggio di Cambiare l’Italia” che ha condotto con perseveranza questa battaglia  per tutelare uno dei presidi di cultura e formazione della comunità toranese.  L’auspicio, pertanto, è che la Provincia di Cosenza, anche alla luce delle diverse obiezioni poste dalla Regione Calabria al Piano di dimensionamento, riveda il programma di riorganizzazione scolastico e – conclude Graziano – lo renda, quanto più possibile, sostenibile rispetto alle esigenze della collettività.

LIA GIANNINI

 

Al via la XIII edizione di Ri-Crii, la rassegna teatrale di Lamezia Terme

12400754_918453014911708_7693498985870641248_nLamezia Terme (CZ)- Il 3 gennaio, alle ore 18, presso il teatro Umberto di Lamezia Terme, prendera il via la tredicesima edizione della rassegna teatrale ideata da Dario Natale, “Ri-Crii”. Si tratta di un’iniziativa patrocinata dal comune di Lamezia Terme che esordirà con “Patres”.

A seguire:

venerdì 5 febbraio 2016 alle 21:00 “La marcia lunga” con Achille Iera, SoukainaMaktoum, Roberto Calimeri, regia e drammaturgia Saverio Tavano.

domenica 14 febbraio alle 18:00 Proxima Res (Sicilia) “Antropolaroid” di e con Tindaro Granata.

mercoledì 2 marzo ore 21:00  “Io muoio e tu mangi” 2° capitolo di “Tutto è bene quel che finisce”  (3 capitoli per una buona morte) di e con Roberto Scappin e Paola Vannoni.

sabato12 marzo alle 21:00 “Spingi e respira” scritto e interpretato da Lorenzo Praticò

venerdì 15 aprile ore 21:00  “In religioso silenzio” di e con Alberto Ierardi e Giorgio Ierda.

 

 

 

Spara in aria per festeggiare capodanno: immediata la denuncia

spariGiffone (RC)- Ha pensato bene di iniziare l’anno utilizzando, al posto dei botti tradizionali, un fucile calibro 12 regolarmente detenuto. Un uomo di 51 anni, nel Reggino, è stato denunciato dai carabinieri di Giffone, per il reato di spari in luogo pubblico, poiché sorpreso mentre dal balcone, poco dopo la mezzanotte, faceva fuoco in aria, creando paura e pericolo per le persone presenti.

L.G

 

Un concorrente calabrese approda a “L’eredità”: questa sera su Rai Uno

logo_ereditaCi sarà un concorrente calabrese nella puntata di questa sera del quiz di Rai Uno “L’eredità” condotto da Fabrizio Frizzi.

Si tratta di Pierluigi Iapichino, figlio del Dott. Antonio Iapichino, originario di Mirto Crosia. L’appuntamento è per le 18,40 su Rai Uno. In bocca al lupo!

L. G