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Concorso di video-poesia su Leopardi, vince Maria Assunta Scalzi

COSENZA – In occasione del “duecentoventesimo” compleanno del poeta recanatese più famoso d’Italia, la pagina Facebook ufficiale di Giacomo Leopardi ha indetto un concorso di poesia denominato “I ragazzi del Sabato del villaggio”, al quale si partecipava inviando una video-poesia mentre si declamavano i versi di opere del Leopardi.

Tra tutte le poesie arrivate in redazione ne sono state selezionate dieci, che poi sono state pubblicate sulle pagine Facebook ufficiali di “Giacomo Leopardi”, “Casa Leopardi Recanati Pagina Ufficiale” e “GiacomoMaina gioia Leopardi”.

Tra i finalisti era presente il video di Maria Assunta Scalzi, studentessa che frequenta il secondo anno magistrale di “filologia moderna” all’Unical, con la poesia “il sabato del villaggio” in dialetto calabrese. La video-poesia “U sabbitu du villaggiu” ha subito ottenuto moltissime visualizzazioni, oggi conta oltre 14 mila visualizzazioni, circa 80 condivisioni e oltre 300 mi piace. La studentessa calabrese si aggiudica la vittoria ufficialmente con 265 mi piace, anche se il “gradimento” aumenta, è come afferma la pagina ufficiale l’apprezzamento “va oltre i confini”.

Il divertente video inoltre è stato condiviso anche su youtube ed è stato filmato proprio nel parco dell’Università della Calabria. L’idea di tradurre e reinterpretare il “sabato del villaggio” in dialetto calabrese, anche se in realtà il dialetto è Isolitano, perché la studentessa è di Isola di Capo Rizzuto provincia di Crotone, è nata cinque anni fa, quando Maria Assunta Scalzi frequentava ancora il “liceo classico Pitagora” di Crotone. Inserisce la poesia nel suo percorso tesi che, aveva come argomento centrale proprio il “dialetto”. Recita in commissione d’esame la poesia, quella che poi interpreterà nella video-poesia per il contest e che le farà ottenere il primo posto. La studentessa, inoltre, ha già ottenuto altri riconoscimenti in precedenza per poesie dialettali, in questo ultimo periodo, ha preso parte al laboratorio di giornalismo presentato da Ottoetrenta, in cui è ancora impegnata.

Il Duo Messinese Carullo-Minasi chiude in grande stile il More Young

COSENZA – Ieri sera il teatro Morelli ha chiuso il sipario sull’ultima rappresentazione in programma per More Young, rassegna dedicata ai giovani artisti emergenti under 35.

Sul palco il duo messinese Carullo-Minasi con la loro “De Revolutionibus. Sulla miseria del genere umano”, con cui hanno vinto il premio Teatri del Sacro 2015. L’opera riprende due delle Operette Morali di Giacomo Leopardi: “Il Copernico” e “Galantuomo e Mondo”, portando in scena i testi originali e regalando al proprio pubblico uno spunto di riflessione sulla natura umana, usando raffinatezza nel proporre le parole dell’autore.

De Revolutionibus. Sulla miseria del genere umano

Amara ironia, una scenografia semplice, due figure sul palco, questi gli ingredienti che fanno di questa rappresentazione un progetto magnetico, in cui gli attori si rimbeccano, punzecchiano e interagiscono in maniera incalzante e mai noiosa.

Altro punto focale è l’amore per il teatro che nei tempi moderni, afflitti da una cultura che ci impone i 16:9 e le risate da poltrona, la società pian piano dimentica. Luci spente nei teatri e poltrone rotte abbandonate a loro stesse. Una prospettiva da arrestare, incentivando i movimenti culturali validi, come quelli emergenti che il More porta avanti con orgoglio.

Miriam Caruso
ph. Joe Santelli

Ultimo spettacolo per la rassegna More Young con Leopardi “in scena”

COSENZA – Si chiude il sipario su “MoreYoung”, la rassegna del “Progetto More” dedicata a giovani artisti emergenti e under 35. E’ ancora uno spettacolo, vincitore del premio Teatri del Sacro 2015, a calcare il palcoscenico di via Oberdan:  “De Revolutionibus. Sulla miseria del genere umano”, su testi originali di Giacomo Leopardi, dalle due Operette Morali: Il Copernico e Galantuomo e Mondo, diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi. L’appuntamento è venerdì 18 marzo alle ore 21.00.

Dopo il successo di Due passi sono, presentato al More nel 2013, ecco il nuovo lavoro del duo messinese. Uno spettacolo di grande semplicità formale, una partitura raffinata di gesti e parole, un’amara e ironica riflessione sulla natura dell’uomo. I due autori-attori, in scena con un improbabile Carro di Tespi, quasi due funamboli, artisti di strada d’altri tempi, raccontano e recitano intorno a una tematica “difficile” trasformandola, seppure con grande rispetto, in un’occasione ironica e divertente di riflessione. Un Leopardi ‘inedito’, in due atti unici definiti dagli autori “operetta infelice e per questo morale” e “operetta immorale e per questo felice.”

«Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo d’una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole e povere cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e dunque ritrovarsi – affermano Carullo e Minasi. Passeggiando con il Maestro della più amara e saggia ironia, ci disperdiamo giocando con scenari che danno largo all’immaginazione, sperando di far scivolare il pubblico nella finestra di questo “oltre” che ancora in vita ci rimane e che può, con i suoi scherzi, renderci partecipi rivoluzionari del Sentimento del Sublime.»