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Corso gratuito per amministratori pubblici

Sarà introdotto dal professor Renato Rolli e dal professor Domenico Siclari il terzo modulo del corso di formazione gratuito PractiCal PolitiCs rivolto agli amministratori locali ed agli aspiranti amministratori ed organizzato dalle associazioni Ottoetrenta.it e Più di Cento, guidate rispettivamente da Fiorenza Gonzales e Salvatore Magarò.

Questo ciclo di lezioni, inaugurato lo scorso 29 febbraio, è orientato a fornire, attraverso l’intervento di docenti qualificati, una serie di nozioni e di strumenti utili agli amministratori per garantire maggiore qualità nella gestione della cosa pubblica.

“Un tempo questa funzione di formazione era garantita dalle segreterie dei partiti e dalla gavetta seguita di norma

Locandina terzo modulo 4 aprile

dai politici. Prima di giungere a ricoprire cariche e elettive e ruoli di responsabilità, uomini e donne venivano gradatamente introdotti dal basso all’interno delle amministrazioni pubbliche – spigano gli organizzatori del corso – Oggi invece, sempre più spesso, chi arriva ad amministrare pur avendo ottime capacità, ha scarsa conoscenza della burocrazia e poca confidenza con il funzionamento della macchina amministrativa. Abbiamo l’ambizione di colmare questa vacatio offrendo un valido supporto agli amministratori locali e a chi aspira a ricoprire ruoli politico-istituzionali. La risposta del resto è stata molto positiva e la platea dei discenti è sempre più ampia”.

Alle lezioni può partecipare chiunque, gratuitamente. Il prossimo modulo, dal titolo “La contabilità consuntiva, il rendiconto e i suoi aggregati, sarà svolto dal dott. Giorgio Chambeyront a Castiglione Cosentino, nel Frantoio dei Saperi con inizio alle ore 18.30. Info su www.ottoetrentaformazione.com

“Calabria, un posto di passioni” presentato al Morelli. Pregi e difetti di una buona iniziativa


COSENZA – Uscendo dalla presentazione del progetto “Calabria, un posto di passioni”, più di una riflessione nasce spontanea, senza morire dopo poche ore. L’evento, definito come qualcosa capace di promuovere il territorio calabrese, ha quindi smosso pensieri (non sempre positivi) e comunque importanti per chi si batte per lo sviluppo e la salvezza della regione. Come ogni manifestazione ha i suoi meriti e demeriti. Fra i primi, vanno citate lo spirito creativo e  l’ unione di competenze che hanno parlato al pubblico per rafforzare l’iniziativa. Studenti, stilisti, insegnanti, Biagio Oliverio (collaboratore di Wikicultura ed organizzatore del Calendario Sila, progetto che ha usato con furbizia immagini femminili e paesaggistiche per far conoscere bellezze locali), Fiorenza Gonzales (direttrice e fondatrice della rivista online www.ottoetrenta.it, coordinatrice provinciale dei liberal-democratici cosentini), Luigi Bilotta (storico), Alessandra Cappa (esperta di letteratura), Giuseppe Pipicelli, Sonia Miceli e Rossana Muraca (giornaliste di 8@30). Tutti concordi nello spiegare cosa è concretamente il progetto: una raccolta di foto, illustrazioni, fumetti, vestiti e scritti, ispirata da dodici storie d’amore calabresi; una serie di cinque concorsi, in un crescendo di emozioni, ideata per premiare i partecipanti più creativi. Tutte persone che, avvicinando le labbra al microfono, hanno anche ammesso che l’iniziativa potrà essere un buon mezzo per rinforzare la consapevolezza dei calabresi delle proprie tradizioni. In attesa di confrontarsi con gli altri mondi, nell’Expo del 2015. Con la speranza di non fare pubblicità ingannevole.

Evidenziati i meriti, bisogna passare ai difetti. Perché,  in questa mattinata trascorsa in una sala del Teatro Morelli, si poteva fare di più. Si poteva sicuramente concedere uno spazio per le domande del pubblico, cercare di mettersi in gioco con le curiosità e le critiche di chi stava dall’altra parte della sala. Sarebbe bastato rispondere a qualche domanda, pratica che sta scomparendo nel rapporto fra intervistatori e intervistati, fra protagonisti di un progetto e uditori. Per esempio: ad un anno dal progetto Sila, il numero dei visitatori e conoscitori della Calabria è aumentato o è rimasto immutato ? I prodotti calabresi hanno aumentato il loro potere di esportazione o perdono ancora contro quelli asiatici ? E poi, è mancata un’analisi arguta dei motivi per cui la Calabria respira affannosamente: la criminalità, la corruzione, l’evasione fiscale, lo sperpero di denari pubblici e di fondi europei, finiti spesso nelle tasche degli imprenditori e dei politici corrotti.

Il progetto “Calabria, un posto di passioni” è finito nelle cronache per il suo garbo, la disciplinata alternanza di capacità, il catalogo di idee valide  e la sua volontà di cedere il proprio logo (gratuitamente) alle aziende interessate a creare nuovi prodotti. Se alzasse la voce, se solo avesse un po’ più di aggressività, spaventerebbe i tanti portatori di disgrazia che fanno apparire la Calabria come un posto invivibile. Viviamo in un’epoca in cui, oltre alla passione serve tanto coraggio. Nessuno, fra gli uomini e le donne di buona volontà, può sentirsi escluso.

 

 

 

 

 

 

Francesco Cerminara