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Laureati in fuga al Nord, Gregorio Crudo scrive al Ministro per il Sud

COSENZA – «Vi auguro un buon lavoro e Vi invito ad un confronto costruttivo perché possano i vostri interventi contribuire a indirizzare le mie prossime azioni e iniziative». Cosi il Ministro per il Sud Barbara Lezzi termina la lettera inviata ai relatori dell’iniziativa organizzata a Lamezia da Agenda SUD 34%, nata da un appello per l’equa ripartizione delle risorse dello Stato nel Mezzogiorno. Tra questi relatori c’è anche il rappresentante degli studenti dell’Università della Calabria Gregorio Crudo che accoglie l’invito di Rosella Cerra, a partecipare al confronto su questo tema sensibile, specie alle nuove generazioni, ed essere portavoce delle istanze dei giovani meridionali agli organi di Governo.

La lettera al ministro per il Mezzogiorno

«Signora Ministra,

con piacere ho deciso di partecipare ad un momento di confronto con tante parti sociali e portare la voce e il volto della nostra generazione. Agenda Sud 34%, ritengo sia il tornello dello sviluppo del Mezzogiorno, ripartire i fondi statali secondo criteri di eguaglianza ed equità rappresenterebbe la volontà di rilanciare con azioni concrete una parte di paese, Il SUD di cui non voglio soffermarmi nella constatazione della realtà che tutti i giovani conoscono e potrebbero raccontarci. Da rappresentante degli studenti dell’Università della Calabria ritengo che altresì bisogna riprogrammare, la ripartizione dei fondi alle Università del Sud per dare luogo a quell’investimento in capitale umano imprescindibile per concretizzare lo sviluppo, in tutte le sue accezioni, del Mezzogiorno d’Italia.

Duecento mila laureati in fuga al Nord, il numero di colleghi studenti e laureati secondo la stima contenuta nella Rivista economica del Mezzogiorno, edita dallo Svimez, è un dato che ci preoccupa assai. Lo stesso studio, afferma che per il periodo 2000-2015 si sono persi circa 30 Miliardi d’investimenti in formazione di quella attuale nuova generazione che dovrà vedere per forza di cose il futuro lontano dalla loro terra, il SUD.

Signora Ministra, ritengo che oggi si debba invertire il trend iniziando dalla volontà di investire maggiormente in istruzione ed adeguarci alla media europea, e riprogrammare la ripartizione dei fondi per le Università. L’attuale criterio di ripartizione lede principalmente le università del Sud attraverso una formula ambigua che siamo disposti ad esaminare e discutere negli organi adepti; con un’attenta analisi potremo esporre la nostra revisione secondo criteri meritocratici di quegli illogici tecnicismi dell’attuale ripartizione di risorse per i luoghi del sapere, che non tutelano oggi più che mai, gli Atenei Meridionali.

Per tali ragioni, chiediamo un incontro dove addurremo le relazioni tecniche di quanto esposto corredate dalle nostre proposte, affinché si trovi una soluzione che tenga in considerazione le istanze dei giovani del SUD». 

ELEZIONI UNIVERSITARIE/ Gregorio Crudo e la sfida europea. “All’Unical studenti a tempo pieno per un futuro precario”

Gregorio Crudo, condidato di Rinnovamento è Futuro al CdA alle prossime elezioni universitarie
Gregorio Crudo, condidato di Rinnovamento è Futuro al CdA alle prossime elezioni universitarie

RENDE (CS) – A poche settimane dalle elezioni per il rinnovo della componente studentesca degli organi universitari, all’Unical entra nel vivo la campagna elettorale.

Corre per un posto al Consiglio d’Amministrazione dell’Universita Gregorio Crudo, candidato dell’Associazione D.a.s. all’interno della lista Rinnovamento è futuro. La sua visione sull’Ateneo è amaramente critica e parte da considerazioni di stretta attualità, fra disoccupazione giovanile e un mancato isolamento fra l’Unical e il mondo del lavoro. “L’Università è percepita da troppi studenti come una struttura isolata, incapace di connettersi in modo produttivo con il mondo del lavoro e di promuovere un dialogo fertile con le altre istituzioni. Al suo interno non c’è quest’unione tra pratica e teoria, tra Università e mondo del lavoro che la Learning Society postmoderna prevede. E’ obsoleta e nozionistica. Università e mondo del lavoro vengono così ad essere due entità totalmente separate, sconnesse. L’Università della Calabria è l’emblema di questo ragionamento. Il quadro che emerge dall’indagine condotta da Almalaurea (consorzio interuniversitario che dal 1994 fotografa la situazione dei neolaureati) sull’indagine condotta sui laureati Unical non è affatto confortante. Ad un anno dal conseguimento della laurea per gli studenti Unical che si affacciano al mondo del lavoro, solo il 26,7 % lavora e situazione ancora più grave è rappresentata dal fatto che di questa effimera percentuale che lavora, quasi la metà il 44,5% ha un inquadramento contrattuale part-time. Almalaurea fotografa quindi per l’Unical un percorso formativo che difficilmente agevola l’entrata nel mondo del lavoro. La didattica è obsoleta e le competenze pratiche che si acquisiscono, durante il percorso che porta alla tanta sognata laurea, sono pari allo zero. Potrebbe sembrare una condizione legata alla collocazione al SUD dell’Università della Calabria ma in una comparazione tra gli Atenei grandi nella zona del Mezzogiorno (Università del Salento, Messina e Napoli Federico II) la percentuale di studenti che lavora dopo il percorso universitario è gravemente la più bassa per l’università calabrese. Sarà, insieme ad altri fattori, la scarsa possibilità di lavorare che l’Unical offre ai suoi iscritti la causa del calo degli iscritti? La riforma della didattica, argomento di punta della campagna elettorale che ha portato all’elezione del Rettore Crisci, è stata disattesa e abbandonata nel dimenticatoio, non favorendo così quel tanto agognato processo di modernizzazione ed attrattività dell’Università della Calabria. Questo gap preoccupante è sempre di più oggetto di attenzione da parte degli studenti che si impegnano affinchè l’Università possa essere propulsore di una formazione volta allo sviluppo del territorio e dello studente.”

Dopo la lunga disanima, Crudo, iscritto a Scienze delle pubbliche amministrazioni, indica quindi la sua idea alternativa per uscire dall’isolamento e offrire agli studenti maggiori chances di essere competitivi nel mercato del lavoro: “Per garantire l’acquisizione di maggiori competenze le associazioni studentesche Dimensione Area Studentesca e Rinnovamento Democratico Universitario si sono attivate nella promozione e assistenza agli studenti Unical sulle opportunità di stage ed esperienza di studio all’estero (tirocini presso le Istituzioni Europee come Commissione, Comitato Economico e Sociale, Comitato delle Regioni con sedi in Bruxelles). Quest’impegno congiunto ha visto conseguire risultati notevoli nell’approvazione di Progetti Europei nel campo Erasmus per aumentare le possibilità di accedere al mondo del lavoro per mezzo dell’acquisizione delle competenze, tramite esperienze studio o lavorative retribuite dall’Unione Europea.
“Laddove l’Università non garantisce opportunità concrete, non tutti gli studenti stanno a guardare!” conclude il venticinquenne Crudo.