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Nasce il Distretto di Economia Solidale del Lametino

LAMEZIA TERME (CZ) – Nasce un nuovo soggetto di economia solidale. I Gruppi di Acquisto Solidale di Lamezia-Curinga e Decollatura infatti hanno deciso di unire i propri progetti per dare vita ad un DES, ovvero un Distretto di Economia Solidale del Lametino.

Le tre realtà che hanno intrapreso questo percorso di rete sono il Collettivo Autogestito Casarossa40 di Lamezia Terme, l’Associazione Costa Nostra di Curinga ed il Coordinamento Territoriale del Reventino, già da tempo impegnate sul proprio territorio a promuovere e sostenere forme di economia solidale e di consumo critico. Un’idea che parte dall’esigenza di mettere al centro del proprio essere un’autoproduzione sostenibile e rispettosa della natura, la difesa e la valorizzazione del territorio, l’abolizione dello sfruttamento sul lavoro, l’equità e la giustizia sociale, la dimensione collettiva e relazionale nel produrre e consumare.

La crisi economico-sociale in Calabria segna una fase estremamente drammatica per molti cittadini che iniziano a registrare difficoltà anche nell’affrontare la spesa quotidiana delle derrate di prima necessità riversandosi spesso sull’acquisto di prodotti di pessima qualità ma economici.

Il DES del Lametino, e con esso i Gruppi d’Acquisto Solidali aderenti, vogliono costituire una risposta popolare al problema del (mancato)reddito provando a fornire prodotti di qualità ad un prezzo che possa essere “competitivo” rispetto a quello offerto dalla grande distribuzione. Il sistema dei GAS favorisce così l’intreccio tra l’esigenza del consumatore critico e dell’autoproduttore locale.

Dall’Utopia alla costruzione di realtà possibili

COSENZA – Un fine settimana all’insegna dell’economia solidale quello vissuto dalla città di Cosenza. Una ricorrenza importante quella dei 10 anni di “Utopie sorridenti”, rete di movimenti e realtà locali animate dallo spirito del cambiamento.

Dal 2004 la città bruzia è attraversata da un fermento di esperienze alternative che dal basso si impegnano a realizzare percorsi di cittadinanza consapevole per migliorare la vivibilità degli spazi e delle relazioni. L’area delle ex Officine FdC è il cuore pulsante di questo progetto e in questi due giorni ha raccolto riflessioni ed esperienze virtuose di diverse zone della Calabria e d’Italia per analizzare il percorso finora realizzato insieme e il cammino da programmare per il futuro. Uno spazio – inteso non solo come luogo fisico – che ha confermato il proprio ruolo di fucina di scambi di buone prassi e contenitore di sperimentazioni sociali.

I festeggiamenti sono stati avviati con la presentazione del libro “Un’economia nuova, dai Gas alla zeta. L’economia solidale e le sue reti: Gruppi d’acquisto solidali, Distretti di economia solidale, filiere corte. Per cambiare il sistema economico con le relazioni e il consumo critico”, a cura del Tavolo per la Rete italiana di Economia Solidale. Consistente la presenza di studiosi e di esperti sull’argomento, soprattutto provenienti dal mondo accademico dell’Università della Calabria, ma non sono mancati curiosi e simpatizzanti dei modelli di alternativa proposti. A dimostrazione che l’opportunità del cambiamento non è solo interesse di pochi “addetti ai lavori”, ma si fa strada sempre di più tra la gente che vuole sentirsi protagonista attiva e partecipe.

Partecipazione e protagonismo che il libro raccoglie attraverso il racconto dei nodi della rete su tutto il territorio nazionale. 50 autori – due dei quali presenti a Cosenza, Davide Biolghini e Mario Coscarello – con altrettante esperienze concrete di costruzione di un nuovo modello economico che abbia come proprio “capitale” le relazioni e un consumo più responsabile. Gruppi di acquisto solidale, filiera corta, distretti di economia solidale, finanza etica: un mondo variegato e multiforme che intende incidere positivamente sugli attuali stili di vita per creare un’alternativa possibile non solo al sistema economico ma soprattutto sul piano politico e culturale.

Con la festa dei “costruttori di Utopie Sorridenti” si passa poi facilmente dalla teoria alla pratica. L’ampia partecipazione al mercatino bio-etico, arricchito per l’occasione da nuove proposte provenienti da fuori provincia e da fuori regione, è testimonianza tangibile di un movimento attivo e in crescita. Una contaminazione che parte dal semplice gesto dell’acquisto, ma che apre in realtà un varco nel modo stesso di concepire il proprio essere cittadini. La preferenza data ad un prodotto che esce dai circuiti di economia solidale sottintende infatti una sfera d’attenzione più ampia alla sostenibilità ambientale, alla sovranità alimentare, al rispetto delle persone, alla cura delle relazioni, alla riduzione delle divergenze sociali.

Un circolo che può diventare vizioso o virtuso a partire dalle scelte di ciascuno. Non è un caso che nelle riflessioni portate alla luce nel corso dei diversi appuntamenti, il tema dei rifiuti e delle battaglie attualmente in corso per lo smaltimento della spazzatura nei nostri territori sia stato ripreso più volte come esempio di attivismo trasversale: un aspetto che interessa tutti e su cui ci si può unire per un cambiamento di impatto politico duraturo.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

“Come affrontare la crisi”: esperienze alternative sul territorio

RENDE (CS) – C’è chi subisce drammaticamente questo periodo difficile di crisi economica, chi si rassegna e si lamenta, chi si arrabbia e punta il dito verso i politici di turno. C’è chi invece prova a capirci qualcosa, a trovare delle risposte e magari delle soluzioni.

Nella ricorrenza del 66° anniversario della morte di Gandhi, l’associazione Sentiero Nonviolento di Cosenza ha organizzato un incontro-dibattito sul tema “Come affrontare la crisi” – Segni di speranza sul sentiero della nonviolenza nel mondo e in Calabria.

Presso la sede dell’ACRIP, nel cuore di Villaggio Europa, si sono ritrovati alcuni rappresentanti di movimenti e organizzazioni che sperimentano quotidianamente attività alternative al modello di economia e di cultura dominante. Attraverso vari interventi o brevi filmati sono state presentate le esperienze della cooperativa Otra vez sul commercio equo e solidale, della cooperativa sociale Dignità del Lavoro sull’educazione alla legalità e al gioco da tavolo Cittadini. La sfida quotidiana della Legalità, dell’economia di comunione con testimonianze di imprenditori che hanno scelto di basare il loro lavoro su valori di solidarietà e collaborazione. È stato raccontato l’impegno del Mo.C.I. nell’ambito del riciclo e del riuso, così come quello dell’Ufficio Missionario Diocesano di far entrare nelle parrocchie la riflessione sugli stili di vita, nonché dei gruppi d’acquisto solidale e del progetto avviato in questi anni di ricostruzione della filiera dal grano al pane.

Elemento comune di tutti gli interventi è stata la necessità di accrescere la consapevolezza del ruolo del singolo all’interno della propria comunità. Se la crisi viene presentata come un fenomeno globale causato dalle scelte politiche e finanziarie di pochi “eletti”, il cittadino non può certo sentirsi esonerato da responsabilità dirette. Ciascuno di noi, nelle scelte e nei gesti di ogni giorno, compie un passo che influenza un cammino più generale.

E a proposito di azioni concrete, nel corso del dibattito è scaturita l’idea di realizzare a Cosenza uno slotmob, ovvero una iniziativa di mobilitazione contro il gioco d’azzardo e di sostegno agli esercizi commerciali che hanno scelto di rinunciare ai proventi delle slot machine. Più che il voto nell’urna – secondo i principi dell’economia solidale – vale oggi il potere dell’acquisto: ogni prodotto (o servizio) che viene comprato porta dentro sé la complessità del processo che lo crea. Di conseguenza ogni scelta di consumo ne comporta una politica, intesa come corresponsabilità nella costruzione della società in cui viviamo.

Occorre aprire gli occhi e prendere coscienza che l’attuale sistema economico di crescita continua non è più sostenibile, da molteplici punti di vista. Occorre ripensare ad un modello di società che riporti al centro la persona e le relazioni, relegando ricchezza e successo ad elementi marginali. È una strada non proprio agevole perché comporta un radicale cambiamento culturale, ma chi ha già intrapreso questo percorso si sente pronto a fare da motore propulsivo e contagioso: far circolare le corrette informazioni, mettere in rete le piccole esperienze sparse sul territorio, dare voce a chi vuole uscire dalla nicchia. E, riprendendo le ormai famose parole di Gandhi, iniziare dal basso e dalle persone che si hanno intorno una rivoluzione nonviolenta per diventare il cambiamento che vogliamo vedere.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

GAS in piazza

COSENZA – Torna l’appuntamento con i Gruppi d’Acquisto Solidale. In piazza XI settembre si ripropone la giornata dedicata alla spesa sostenibile, per i consumatori e per i produttori.

Un momento di scambio tra domanda e offerta che si concretizza nell’incontro. Persone che si ritrovano per condividere prodotti, ma soprattutto saperi, esperienze, competenze, idee.

Un mercato plurale e variegato che copre principalmente il settore alimentare ma che si arricchisce anche della presenza di diversi artigiani. Dalla verdura – rigorosamente di stagione – ai legumi, dalla frutta al pane, dai saponi agli oggetti per la casa realizzati con materiale riciclato.

Un’esplosione di colori e odori che invita alla prova e stuzzica la curiosità dei passanti. Un’occasione per scoprire ed imparare cose nuove o anche riscoprire ciò che la frenesia moderna e la globalizzazione stanno pian piano lasciando scomparire.

Una forma innovativa di vivere la piazza che le restituisce lo status di agorà e di centro della vita sociale e culturale della città: non più solo luogo di passeggio distratto, ma uno spazio che torni ad essere vivibile e vissuto da tutti. Incubatrice di socializzazione e di riflessioni.

In questo sabato che precede un importante appuntamento democratico come quello delle elezioni, la spesa diventa emblema e fulcro di una reale partecipazione, perché frutto di una ritrovata consapevolezza. Ciascuno diventa importante nella quotidianità delle proprie azioni, diventa responsabile in prima persona, senza deleghe. L’acquisto tramite GAS significa qualità, salvaguardia dei territori, rispetto per la natura, incentivi al lavoro onesto, prezzo trasparente, eticità, attenzione ai più deboli. L’idea della sostenibilità dunque che si declina da un punto di vista economico, ma non solo. Tanti aspetti diversi – spesso trascurati dalle agende politiche – che si possono racchiudere in un semplice gesto. Una scelta che viene maturata come nuova possibilità di intendere il consumo.

L’evento di oggi si inserisce in un percorso più ampio, di continuità con il primo esperimento del 26 gennaio, ma costituisce anche un volano ideale per il lancio della campagna “Fera ara ‘mmersa”, la tradizionale manifestazione di accoglienza dei migranti durante la Fiera di San Giuseppe, che si terrà dal 16 al 19 marzo prossimi presso le ex officine delle Ferrovie della Calabria tra viale Mancini e via Popilia.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Nuova vita agli scarti: un diverso punto di vista su oggetti e non solo…

COSENZA – Carnevale è la festa dell’allegria per eccellenza. È, più di ogni altra, la festa della fantasia e della creatività. Per qualche giorno si può decidere di essere qualcun altro: con una maschera si può diventare un supereroe, un personaggio dei libri, persino un oggetto o un animale.

È, più di ogni altra, l’occasione per divertirsi a mescolare colori, materiali, tessuti, dando libero sfogo alla propria immaginazione.

È quello che devono aver pensato anche Debora Falcone, Enza Garritano e Gilda Pupo che hanno realizzato in questi giorni il loro laboratorio di riciclo solidale con alcuni ospiti delle case famiglia (Divina Provvidenza, Santa Teresa Bambin Gesù e alcuni ragazzi dell’oratorio di San Gaetano). Il progetto si pone in continuità con il laboratorio realizzato già durante le festività natalizie, in cui sono stati coinvolti circa 80 tra bambini e bambine di ogni età.

Un modo nuovo e curioso per intrattenere ragazzi e ragazze, ma soprattutto per trasmettere loro l’idea di poter vedere le cose da un diverso punto di vista. Oggetti e materiali scartati e apparentemente inutili riprendono vita sotto altre forme e con altri scopi. Attraverso le attività manuali imparare a dare valore non solo a ciò che passa per le mani, ma soprattutto al proprio lavoro e a se stessi.

Abbiamo incontrato Debora Falcone per farci raccontare qualcosa di più sulla sua attività di artigiana del riciclo.

1) Cos’è esattamente Rici-Crea edf? Presentatevi a chi non vi conosce…

RiciCrea edf le artigiane del riciclo è costituito da me e mia madre. Edf sta per Debora ed Enza Falcone.

2) Partiamo dall’inizio. Quando e perché nasce l’idea di produrre con gli “scarti”?

Io sono sempre stata appassionata dal trasformare gli oggetti. A 15 anni una delle mie passioni era trasformare le scatole di scarpe con carte regalo in portafotografie, portagioie, ecc…. Per me era normale creare degli oggetti avendo una madre altrettanto creativa. Era solo un hobby ma tre anni fa la nascita della mia bambina ha spalancato la porta della creatività. In questa avventura si è aggiunta anche mia madre e sono ormai due anni che esponiamo nei mercatini dell’artigianato prima a Roma, perché io abito lì, e da luglio anche a Cosenza. In occasione del periodo natalizio abbiamo avuto l’opportunità di poter esporre in un negozio temporary store in questa bellissima location che è il nostro centro storico di Cosenza.

3) La pratica di conservare e riutilizzare materiali comuni viene considerata in maniera differente in base ai contesti in cui si propone: per alcuni è segno di eccessivo attaccamento alle cose, per altri diventa necessità soprattutto in questo periodo di crisi, per altri ancora è più assimilabile ad una moda. Che riscontro avete dalla vostra attività?

Pablo Picasso diceva “Alcuni pittori trasformano il sole in un puntino giallo. Altri trasformano un puntino giallo in un sole”.

Con questa domanda ho l’occasione di chiarire un punto: un artigiano del riciclo non è un commerciante dell’usato che allunga la vita di un oggetto mantenendo l’utilizzo per cui è stato creato, per l’artigiano del riciclo il concetto di base è la trasformazione aiutando in maniera creativa l’ambiente, dà una seconda vita ad un oggetto, cambiandone l’utilizzo. Cambiando punto di vista una pentola può diventare un lampadario, un quotidiano una collana piuttosto che uno sgabello, una vecchia gonna può diventare una borsa o ancora meglio un fiore. Spesso sono gli stessi oggetti che suggeriscono cosa vogliono diventare. In realtà per chi come noi utilizza ciò che altri considerano rifiuto e lo trasforma in oggetto da design o accessori è una scommessa, c’è dietro gioco, ricerca, studio, sperimentazione e lavoro…lavoro… lavoro.

4) In base alla vostra esperienza quanto è legato l’acquisto delle vostre creazioni ad un interesse reale e concreto per pratiche più generali di consumo critico? Chi sceglie i vostri oggetti è consapevole del valore del proprio gesto o è semplicemente incuriosito dalla particolarità e dalla novità?

Noi arriviamo da un’esperienza di mercatini sia dell’artigianato generico sia di mercatini in contesti dove ci sono produttori biologici e prodotti equo-solidali e quindi abituati ad una clientela eterogenea ma anche ad una clientela consapevole del consumo critico. Voler aprire un negozio temporary store basato solo sul riciclo è stata una scommessa per noi vinta. Quasi tutte le persone che sono entrate nel nostro negozio erano interessate al valore del riciclo, altri incuriositi si sono appassionati all’idea di comprare per sé o per altri oggetti ecologici, economici ed unici.

5) Agli acquirenti e ai visitatori offrite una lista di materiali da poter fornire per le realizzazione dei diversi oggetti. Proviamo a fare una nuova lista: qual è il materiale più curioso che utilizzate, quello che reperite con maggiore difficoltà, quello che piace di più ai clienti?

La lista esiste ma per oggetti che sono già stati creati, collaudati e sperimentati. In realtà qualsiasi cosa può stimolare la creazione. L’anno scorso, ad esempio, ci hanno regalato molte mattonelle mosaico arredo bagno da campionario. Il materiale era bello e interessante ma ancora non sapevamo come le avremmo utilizzate. Queste mattonelline sono rimaste lì per un po’ di mesi finché non le abbiamo fatte diventare collane, orecchini e anelli. Al momento, facendo qualche ricerca, siamo le prime ad averlo fatto. Trasformare è un atto creativo, lo stimolo spesso parte dall’oggetto. La lista è un’occasione per stuzzicare i nostri clienti a cambiare punto di vista e diventare in qualche modo partecipi delle nostre creazioni, altre volte si parte invece da una richiesta e si cerca il materiale con cui creare l’oggetto richiesto.

6) Concludiamo quindi con uno sguardo ai progetti futuri: l’esperienza del temporary store, i laboratori nelle case famiglia e poi?

Quella del temporary store è stata una bellissima esperienza. Bella sia per il calore e l’ospitalità degli abitanti del centro storico, sia per i complimenti ricevuti per il nostro lavoro e la risposta positiva al riciclo da chi ha visitato il negozio, sia per il dispiacere dimostrato dagli stessi clienti per il termine di questa esperienza, ma che potremmo ripetere in futuro. Adesso continueremo a fare le nostre esposizioni con i Gruppi di Acquisto Solidale e altri eventi che faremo sapere tramite mail a tutti coloro che vorranno seguirci – ricicreadf@gmail.com – anche solo per vedere le nuove creazioni. Noi siamo sempre work in progress!

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

 

Le arance della salute

COSENZA – Sarà un sabato colorato d’arancio il prossimo 26 gennaio. Lo saranno soprattutto le piazze italiane in cui saranno allestiti i gazebo dell’AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, che offriranno sacchetti di arance in cambio di offerte per le attività dell’organizzazione. Un contributo di 9 euro in cambio di 2,5 kg di agrumi, di un numero speciale della rivista “Fondamentale”, ma soprattutto un gesto di solidarietà e partecipazione. Da oltre 45 anni infatti l’AIRC lavora per rendere il cancro sempre più curabile. Per questo è attiva nel sostegno di progetti di ricerca innovativi, supportati da una raccolta fondi trasparente e costante, dalla diffusione di un’approfondita informazione scientifica e dalla promozione di una cultura di prevenzione.

In Calabria i volontari saranno attivi in circa 20 piazze, concentrati soprattutto nella provincia di Cosenza. Sul sito www.arancedellasalute.it/arance-trova-la-piazza.asp è possibile rintracciare tutte le zone in cui sono presenti i banchetti.

In città il luogo scelto per la distribuzione delle arance è piazza XI settembre, tappa centralissima dell’affollato corso principale. Una scelta oculata che permette di raggiungere un alto numero di “passeggiatori” del sabato. Tra una vetrina e l’altra, la sosta al gazebo AIRC sarà l’occasione per fare una buona azione, ma soprattutto per ricevere adeguate informazioni su una terribile malattia quale è il cancro. Una malattia che purtroppo è ormai entrata a far parte della nostra quotidianità, con esiti non sempre positivi, ma che la ricerca sta cercando di arginare. Una ricerca che va sostenuta e incentivata per ottenere risultati sempre più efficaci. Un aiuto per chi lavora in questo campo, per chi sta affrontando le cure, per chi domani potrebbe trovarsi a lottare contro il cancro.

Un appuntamento che racchiude dunque un duplice scopo. Da un lato l’espressione diretta della raccolta fondi per le attività dell’associazione, dall’altro un’occasione per diffondere le giuste informazioni sull’importanza della prevenzione. Prevenzione che si concretizza nella realizzazione di controlli medici periodici, ma anche in una sana alimentazione e in un corretto stile di vita. Da qui la scelta delle arance, ricche di vitamina C e flavanoidi, utili per contrastare l’effetto dell’invecchiamento e dell’ossidazione cellulare.

Le arance saranno domani protagoniste in piazza XI settembre anche per un’altra iniziativa, ovvero la campagna “Arance sorridenti – spemi gli agrumi, non i braccianti” legata ai fatti di Rosarno del 2010 e alle sfruttamento dei migranti nell’agricoltura.

Le tradizioni popolari hanno sempre indicato negli agrumi uno strumento adatto a combattere i raffreddori e i malanni della stagione invernale. Da domani le arance avranno qualche buon motivo in più per finire sulle nostre tavole.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

L’economia solidale in piazza sabato a Cosenza

COSENZA – Il 26 gennaio prossimo, a Cosenza, intera giornata dedicata all’economia solidale, all’ambiente e alla difesa dei territori.

L’appuntamento voluto e organizzata da associazioni, comitati, realtà che si impegnano nella diffusione di una nuova cultura dei territori (Rete Difesa del Territorio ‘F. Nisticò’) e dell’economia solidale (Rete di Economia Solidale ‘Utopie Sorridenti’), propone una riflessione sulla possibilità di una economia altra, diversa da quella dello sfruttamento che colpisce soprattutto i migranti e gli abitanti del sud del mondo. La giornata sarà anche caratterizzata da momenti seminariali e laboratoriali per ragionare e sperimentare, insieme, nuove forme di economia solidale oltre che da giocoleria, riciclo creativo, cortometraggi e musica.

Programma Piazza XI Settembre:

ore 10,30 – 19,00: Gruppo di Acquisto Solidale (G.A.S.)

ore 12,00: Laboratorio di riciclo creativo

ore 14,00: Incontro di formazione sull’Economia Solidale

ore 17,00: Incontro: Sfruttamento del lavoro al Sud con Antonello Mangano, Equosud, SOS Rosarno, Ass. Il vagabondo- Matera, Orto Migrante, Giulia Spanò (produttrice solidale), Boubkar Elfian (mediatore culturale piana di Gioia Tauro)

ore 18,00: CINEFORUM – “Uno specchio d’umano transito”

La giornata sarà allietata dalla musica popolare del gruppo YESNOFOLK.

In serata le conclusioni saranno affidate allo spettacolo teatrale “asso di mondezza” di e con Ulderico Pesce, direttore del “Centro Mediterraneo delle Arti”, che si svolgerà nell’area delle ex officine F.D.C. (via Popilia- viale G. Mancini9. Le associazioni e i movimenti organizzatori della giornata, intendono quindi, tramite il teatro, riflettere su quello che sta accadendo nei nostri territori che sono attanagliati da una continua e diffusa emergenza rifiuti che investe, ormai tutta la regione.

 

 

La solidarietà passa anche dalla tavola

lenticchie di MormannoCOSENZA – Dopo il successo dell’operazione “Parmigiano solidale”, i Gruppi d’Acquisto Solidale dell’area cosentina promuovono una nuova campagna per sostenere le popolazioni colpite da eventi sismici. L’emergenza in Emilia Romagna purtroppo non è l’unica che merita attenzione. Quella del Pollino è una zona che trema ormai da più tempo con una frequenza quotidiana.

Al di là delle belle parole e dei buoni propositi, la solidarietà attiva si manifesta attraverso l’apertura di nuovi canali commerciali, nuove possibilità di sviluppo per le aziende locali. Si punta sui prodotti tipici, i bocconotti per i più golosi, ma soprattutto legumi, come ceci, fagioli, e le rinomate lenticchie già riconosciute come presidio slow-food. Una scelta che si inserisce perfettamente nei criteri adottati Gruppi d’Acquisto Solidale. I prodotti selezionati infatti provengono da coltivazioni e produzioni di piccole dimensioni, a conduzione familiare, che privilegiano quindi la qualità e la sicurezza alimentare alle grandi quantità. In tutti i casi si tratta di coltivatori e produttori che hanno dovuto spostare le proprie attività o che sono stati costretti a modificare il proprio programma di lavoro a causa dei danni provocati dalle scosse.

Una solidarietà che non è fine a se stessa, ma che è pensata per essere realmente efficace. La vicinanza agli altri passa attraverso gesti semplici e quotidiani che innescano meccanismi virtuosi di sostenibilità e sussistenza. Scelte che portano dietro un carico di consapevolezza e partecipazione: non sono solamente soldi regalati, ma sono acquisti che valorizzano persone e lavoro, mantenendo vive le comunità.

Ad oggi le richieste hanno prodotto oltre 500 euro di ricavato da destinare alle aziende produttrici, ma gli ordini sono ancora aperti e già sono previste nuove forniture.

Gesti solidali che confluiscono in un più grande movimento di vicinanza alle popolazioni colpite. L’iniziativa viene portata avanti insieme ad altre organizzazioni del territorio, tra cui Radio Ciroma, Teatro dell’Acquario, Associazione Seminaria, CGIL che vogliamo, Compagnia Scena Verticale, NeroMacchiato Factory, Coessenza, AUSER, AIA (Associazione Italiana Arbitri – Cosenza), TerreComuni UNICAL, ARCI Cosenza e molte altre ancora. Per il 20 gennaio è programmata una giornata collettiva a Mormanno, durante la quale richiamare l’attenzione sui luoghi che ancora vivono nell’instabilità. Una giornata di dialogo e di ascolto, di consapevolezza e di festa. Un’occasione per tutti, singoli e gruppi, istituzioni e organizzazioni della società civile di essere partecipi in modo attivo e diretto.

 

Mariacristiana Gugliemelli

 

Appuntamento con il Gruppo d’Acquisto di Cosenza all’Arenella

COSENZA – Tornano gli appuntamenti del Gruppo d’Acquisto Solidale di Cosenza e del mercatino bio-etico. Il sabato mattina si ripropone l’incontro tra produttori e consumatori per costruire insieme un nuovo modello di acquisto e di consumo. Una spesa migliore non solo per la qualità dei prodotti, ma anche per il clima di convivialità che accompagna la compravendita, intessuta di relazioni di conoscenza e di fiducia verso i produttori, il loro lavoro e le tecniche adottate. Una scelta che è frutto soprattutto di consapevolezza e informazione dal parte del consumatore: non un semplice scambio di merci e denaro, ma la circolazione e la condivisione di idee, progetti, pensieri, iniziative. Il gasista sa cosa mangia, cosa indossa e cosa utilizza!

Rimangono dunque immutati lo spirito di partecipazione e la voglia di cambiare un sistema di mercato poco sostenibile. Ad essere differente, da quest’anno, è invece il luogo di ritrovo. Per i lavori di bonifica dall’amianto nell’area del Parco Sociale – ex officine FdC, via Popilia / viale Mancini –, gasisti e produttori hanno traslocato nel centro storico di Cosenza, precisamente all’Arenella. Una scelta forse non casuale se si pensa all’antica destinazione d’uso di questo spazio che un tempo ospitava proprio il mercato e che oggi invece viene utilizzata principalmente come luogo per allestire fiere e concerti.

Una commistione tra tradizione e innovazione che può essere occasione per animare un’altra zona della città, ampliare le relazioni ed allargare la rete. La possibilità di coinvolgere nuovi soggetti, cittadini spinti dalla necessità di far fronte alle più recenti ristrettezze economiche o anche dalla ricerca di prodotti sani e genuini ad un prezzo conveniente.

Da una recente analisi del Censis è emerso che sono saliti a quasi 7 milioni gli italiani che nel 2012 hanno partecipato a gruppi di acquisto formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose. Un fenomeno che va al di là degli slogan, delle trovate pubblicitarie, delle scelte di marketing e delle mode se quasi 2,7 milioni di persone fanno la spesa con questo sistema in modo regolare. Una scelta dettata principalmente dai criteri adottati dai GAS sulla selezionare dei fornitori, il prezzo equo corrisposto per il lavoro, la scelta di prodotti stagionali, il sostegno alle cooperative sociali, la riduzione degli imballaggi, ecc.

Tutte caratteristiche che si possono ritrovare nel GAS di Cosenza, portate avanti ormai da diversi anni, sostenute dall’indispensabile volontà di partecipazione. Stili di vita che conducono ad essere davvero cittadini attivi, perché non servono gesti eclatanti ma semplici gesti quotidiani. Come dice Alex Zanotelli “Quando compri, voti. I consumatori esprimono un voto per ogni prodotto che scelgono e segnalano alle imprese i comportamenti che approvano e quelli che condannano”.

Mariacristiana Guglielmelli

Piccolo è meglio? Percorrendo la filiera del grano

RENDE (CS) – Il consueto mercatino dei produttori locali aderenti al Gruppo d’Acquisto di Rende si è arricchito questa settimana di un momento di condivisione particolare, che riporta alla mente elementi di tradizione e di gusto. Si è infatti parlato di grano, di farina e di pane, a partire dal progetto sperimentale per la ricostruzione dell’intera filiera, avviato dalla Rete di Economia Solidale di Cosenza Utopie Sorridenti, in collaborazione con la Casa dei Diritti Sociali.

Un esperimento che punta al recupero dei valori legati al lavoro agricolo, ma soprattutto alla riscoperta di una modalità sana e naturale di produzione e di alimentazione. Un’idea partita da tre persone che hanno messo a disposizione un pezzo di terra, tempo, energie, buona volontà e che pian piano si è estesa ad altri soggetti coinvolti a vario titolo nella raccolta, nella macinazione, nella lavorazione della farina o di altri prodotti. Una prova, nata quasi per gioco, che a distanza di un anno conta già diverse nuove adesioni e nuovi contatti per allargare la rete.

Un’iniziativa che non è unica nel suo genere, come dimostrano le storie raccolte Chiara Spadaro, giornalista di Altreconomia, autrice di “Adesso Pasta” e “Il frutto ritrovato”. Riprendendo il “Piccolo è bello” dell’economica tedesco Schumacher, il suo nuovo libro – dal titolo “Piccolo è meglio” – si struttura come una sorta di viaggio da sud a nord alla scoperta di esperienze virtuose. Per l’autrice il significato dell’aggettivo piccolo non è strettamente legato alle dimensioni delle realtà analizzate, ma si coniuga spesso come corto e vicino – è il caso degli esempi di filiera corta che animano i gruppi d’acquisto solidale – o anche come leggero, ovvero come un approccio più sensibile al territorio e all’ambiente. È il caso questo dei corrieri in bicicletta di Milano o del turismo responsabile della cooperativa Le Mat di Roma. Il filo rosso che segna le storie raccolte è l’importanza attribuita alle relazioni, valutate come capitale e come risorsa per una positiva riuscita delle attività intraprese. Un sistema di organizzazioni e di persone che non si sente a proprio agio nell’attuale modello di consumo proposto dalla grande distribuzione, che tende ad annientare le identità territoriali ed umane. Una piccola rivoluzione dal basso che, attraverso azioni concrete, dimostra la sostenibilità sotto i diversi aspetti ambientali, economici e sociali.

La riflessione è stata arricchita anche dagli interventi di Lucia Bonacci, dottoranda di ricerca dell’Università della Calabria, che ha realizzato un excursus storico e tradizionale delle colture di grano in Calabria, e di Silvia Sivini, ricercatrice del Centro Studi e Ricerche per lo Sviluppo Rurale dell’Università che invece proposto un’analisi legata alla costruzione delle reti. Il punto debole per la diffusione di queste buone pratiche viene infatti spesso rinvenuto proprio nella mancata diffusione di informazione e nella scarsa capacità di penetrazione: rimangono realtà vissute da pochi e per pochi, quasi un settore da addetti ai lavori. Al contrario questo periodo di crisi economica dovrebbe maggiormente spingere i consumatori ad un occhio più attento verso prodotti che meglio riescono a coniugare il rapporto qualità/prezzo.

A dimostrazione del successo e della bontà dell’idea di ricostruire dal basso la filiera produttiva, al termine dell’incontro è stato offerto ai presenti un assaggio di pane e pasta prodotti con la farina proveniente dalla lavorazione del grano “Senatore Cappelli” scelto per il progetto sperimentale.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli