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Omicidio avvocato Ciriaco, assolti tutti e quattro gli imputati

CATANZARO – Il gup del Tribunale di Catanzaro Giovanna Gioia ha assolto per non aver commesso il fatto, a conclusione del processo con rito abbreviato, i quattro imputati del processo per l’omicidio dell’avvocato Torquato Ciriaco, ucciso il primo marzo del 2002 a Lamezia Terme. L’assoluzione riguarda le tre persone accusate dell’assassinio, Tommaso Anello, presunto esponente dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, ed i fratelli Vincenzino e Giuseppe Fruci, ed il collaboratore di giustizia che li accusava, Francesco Michienzi. Per Anello ed i fratelli Fruci il pm della Dda di Catanzaro, Elio Romano, aveva chiesto la condanna all’ergastolo, mentre per Michienzi erano stati chiesti dieci anni. Secondo la tesi sostenuta dall’accusa, Ciriaco sarebbe stato ucciso perché intenzionato ad acquistare un’azienda edile che la cosca Anello voleva che finisse ad un imprenditore già sottoposto ad estorsione.

Esponente di ‘ndrangheta e socialmente pericoloso torna in libertà per decorrenza dei termini

REGGIO CALABRIA – Eddy Branca, detenuto di ‘ndrangheta in regime di 41 bis per la sua pericolosità sociale, è stato scarcerato per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva su disposizione del gup del Tribunale di Reggio Calabria. Branca, genero del boss di Archi Giovanni Tegano, era stato arrestato nel 2014 assieme ad Andrea Giungo, un altro dei fiancheggiatori di Tegano. Lo scorso 9 dicembre, in previsione della scadenza dei termini di carcerazione preventiva, il pm distrettuale di Reggio Calabria aveva chiesto ed ottenuto dal gip Domenico Santoro, una nuova ordinanza di custodia cautelare dopo la deposizione di nuovi verbali contenenti le dichiarazioni del pentito Mariolino Gennaro che indicavano Branca e Giungo come due elementi di primo piano nell’organigramma della cosca Tegano. Il provvedimento era stato contestato dai difensori dei due presunti mafiosi, gli avvocati Francesco Calabrese e Francesco Albanese. Nonostante la pericolosità sociale e la detenzione al regime del 41 bis di Eddy Branca, il gup Filippo Aragona ha dovuto prendere atto della scadenza dei termini ottemperando alla scarcerazione come richiesto dai difensori dei due indagati. Per Branca e Giungo, il gup Aragona ha disposto comunque l’obbligo di dimora a Reggio Calabria, con divieto di espatrio, e la presentazione in orari prestabiliti negli uffici della Questura.