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Rende, una commissione di accesso in Comune per verificare eventuali infiltrazioni mafiose

COSENZA -Il Prefetto di Cosenza, dott.ssa Vittoria Ciaramella, su delega del Ministro dell’interno, ha nominato una commissione di accesso presso il Comune di Rende, allo scopo di verificare la sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su eventuali collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare, ai sensi dell’art. 143 del Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali.

La commissione, composta dal dott. Antonio Reppucci, Prefetto a riposo, dal dott. Giuseppe Zanfini, Dirigente del Commissariato di P. S. di Paola, e dal Ten. Col. Dario Pini, Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza, dovrà concludere i lavori entro tre mesi, eventualmente prorogabili di altri tre mesi. Cosenza, 30 settembre 2022

Africo (RC): Consiglio Comunale sciolto per infiltrazioni mafiose

AFRICO (REGGIO CALABRIA) – “Sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata”. E’ medesima la formula che impone lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose. Stavolta è toccato al comune di Africo (Reggio Calabria), paese dell’hinterland reggino, su delibera del Consiglio dei Ministri.

Per consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali già sciolte per gli stessi motivi, il Consiglio dei ministri ha deliberato, su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, la proroga di scioglimenti già decretati dei Consigli comunali di Siderno, Casignana e Montebello Jonico (Reggio Calabria), San Calogero (Vibo Valentia).

Nel vibonese annullata una delle due processioni commissariate

SANT’ ONOFRIO (VV) – E’ stata annullata ieri la tradizionale processione dell’ Affruntata di Sant’Onofrio, che avrebbe dovuto aver luogo oggi, perché in paese non è stata accettata di buon grado la notizia che le statue dovevano essere portate dai volontari della protezione civile. A darne notizia è il Vescovo di Mileto, mons. Luigi Renzo, che oggi celebrerà messa a Sant’Onofrio. “La popolazione – ha detto il Vescovo – si è ribellata all’imposizione che fosse la protezione civile a portare le statue. Non tutti sono mafiosi”.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d’intesa con la diocesi di Mileto, nei giorni scorsi aveva deciso di commissariare le processioni dell’Affruntata nei due comuni vibonesi di Stefanaconi e Sant’Onofrio, in programma la mattina della domenica di Pasqua.

    La decisione – secondo quanto riportato dal Quotidiano della Calabria – è stata presa per evitare infiltrazioni della ‘ndrangheta nei due eventi religiosi. Già in passato era emerso che gli esponenti delle cosche della ‘ndrangheta avevano l’assoluto controllo delle processioni, decidendo chi doveva portare le statue.

Il rettore Latorre sul caso Rende

(RENDE)- Giovanni Latorre, discusso Rettore dell’Unical, saputo che il Ministro degli Interni Alfano non scioglierà il comune di Rende, ha affermato:

“Sono felice, come cittadino in primo luogo e poi come rettore dell’Università della Calabria, per il decreto con il quale il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha confermato quello che tutti abbiamo sempre saputo: vale a dire che Rende era e rimane una realtà amministrativa esemplare, depositaria di una tradizione di buon governo che ha fatto scuola non solo in Calabria e che, soprattutto, con la ‘ndrangheta non ha mai avuto niente da spartire. Oggi sono lieto di veder confermato l’auspicio, che poi era anche e soprattutto il mio forte convincimento, espresso nei mesi scorsi, che la vicenda di Rende potesse chiarirsi presto e la sua quotidianità tornare alla dimensione qualificata e operosa di sempre. Rende avrà certamente problemi da risolvere, come ogni città che ha conosciuto lo sviluppo e la crescita che essa ha fatto registrare negli ultimi decenni, ma ha dalla sua parte un patrimonio di competenze, di esperienze, di impegno civile e culturale che la mettono al riparo da qualunque rischio di inadeguatezza e ritardi rispetto alle aspettative dei cittadini. Soprattutto, ripeto, è una realtà urbana ricca di positività e di peculiarità attraverso cui ha preso corpo un disegno strategico moderno e lungimirante, di cui è parte centrale anche l’Università della Calabria. In questo momento, perciò, desidero esprimere la mia soddisfazione per la decisione del ministro Alfano a quanti operano oggi perché Rende continui ad esprimersi ai livelli di sempre, ma  rivolgere anche un pensiero a chi ha creato le premesse e, via via, le condizioni di contesto affinché la storia amministrativa della città fosse quella che tutti conosciamo e apprezziamo”.

Tanta contentezza e fiducia attanagliano le parole di Latorre. In questi mesi però, una Commissione nominata dal Prefetto Raffaele Cannizzaro ha lavorato su eventuali infiltrazioni mafiose in Comune e alcuni amministratori sono finiti in manette. La situazione cittadina resta quindi molto delicata.

 

Reggio Calabria, Arena incandidabile: “Scelte favorevoli alla criminalità”

Reggio Calabria.Sono stati “la  causa efficiente dello scioglimento del Consiglio comunale”. Con una sentenza di 120 pagine, il tribunale civile di Reggio falcia quasi un’intera classe politica di centrodestra già travolta lo scorso ottobre dallo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. I giudici hanno stabilito, infatti, l’incandidabilità dell’ex sindaco Demetrio Arena che, dopo essere stato defenestrato da Palazzo San Giorgio con la pesante accusa di guidare un’amministrazione contigua alla ‘ndrangheta, è stato premiato con la nomina ad assessore regionale alle Attività produttive. E se le società miste del Comune sono state travolte dalle inchieste della Direzione Distrettuale antimafia, il tribunale civile presta attenzione anche ai finanziamenti concessi dall’ente alle associazioni culturali e di volontariato. Stando alle indagini, infatti, – scrivono i giudici riprendendo il contenuto della relazione della commissione d’accesso – i clan hanno “usato la veste delle associazioni senza scopo di lucro, intestandole a prestanomi, per introitare i finanziamenti da parte del Comune”.

Ecco la replica di Arena: “Apprendo che il tribunale di Reggio Calabria ha dichiarato la mia incandidabilità limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento del Comune di Reggio Calabria, che produrrà effetti solo se sarà confermata in appello e in Cassazione. Da una prima lettura emerge la disarmante acriticità con cui il Tribunale ha ritenuto di dovere recepire pedissequamente quanto riportato nella relazione ministeriale senza valutare sotto alcun profilo le argomentazioni difensive e la copiosa documentazione ritualmente riprodotta in giudizio”.