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Caracciolo all’Unical: «L’Intelligence italiana per l’interesse nazionale negli anni del caos»

RENDE (CS) – «L’Italia è un paese molto importante perché ci troviamo alle frontiere del mondo del caos». È quanto ha affermato il saggista e Direttore della rivista di geopolitica “Limes” Lucio Caracciolo, ospite nei giorni scorsi al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, dove è stato introdotto dal Direttore Mario Caligiuri. «Il pianeta – ha proseguito – è costellato da guerre dimenticate, con organizzazioni terroristiche diffuse che contribuiscono alla decomposizione delle istituzioni, con Stati fragili e falliti, come la Somalia, la Libia, la Transnistria, il Niger, alcuni dei quali controllati direttamente dalla criminalità». «È probabile – ha proseguito – che il mondo del futuro, che nel 2100 raggiungerà gli 11 miliardi di abitanti dei quali 9 tra Africa e Asia, sarà governato non dagli Stati ma da megalopoli collegate tra di loro, con tanti giovani, concentrati in spazi piccoli e relativamente ordinati. Questa circostanza può rappresentare anche un’opportunità, poiché si potrebbe concentrare il sapere e in questo caos si possono liberare straordinarie energie». Infatti, il saggista ha sostenuto che «Caoslandia coincide in gran parte con la fascia tropicale del pianeta dove ci sono guerre, terrorismo, fragilità istituzionali, incremento demografico, migrazioni continue, povertà e cambiamenti climatici devastanti, con la desertificazione e l’innalzamento delle acque». Ha precisato che la maggior parte delle migrazioni avviene in Africa e solo una piccola percentuale, circa il 5 per cento, si indirizza verso l’Europa, ribandendo che il movimento migratorio deriva da ragioni economiche e proviene da territori poco governati. Caracciolo ha poi proseguito che la fragilizzazione degli Stati incombe sull’Europa e anche sull’Italia, dove «dobbiamo importare 220 mila immigrati all’anno per mantenere il welfare e lo standard di vita, per cui ci siamo trasformati da paese di smistamento in paese di accettazione». Il giornalista ha poi trattato il tema dell’euro, poiché si intendeva costruire uno Stato federale partendo dalla moneta. Secondo la sua impostazione, con l’introduzione dell’euro si intendeva integrare la Germania in Europa in posizione non dominante. Invece, la nazione tedesca, imponendo tassi di cambio e politiche fiscali insostenibili, è diventata centrale nell’Unione Europea, tanto che di fatto anche l’Italia, fino alla linea gotica, fa parte della catena produttiva tedesca. Caracciolo ha quindi parlato di Donald Trump, la cui posizione, secondo il giornalista, parte dalla premessa che gli Stati Uniti non siano oggi all’altezza dei loro valori ed ideali, affermando che «nella visione di Trump, la Cina è il capro espiatorio, per cui l’avvicinamento alla Russia risponde alla strategia di non combattere contemporaneamente su due difficili fronti. Infatti la Cina e la Russia rappresentano le priorità della politica americana, mentre l’Europa viene dopo». Caracciolo ha poi affrontato il tema della Cina come potenza mondiale, evidenziando che le relazioni sino-americane saranno il tema geopolitico più rilevante dei prossimi anni, sostenendo che l’Italia avrebbe tutto da guadagnare dallo sviluppo cinese e dobbiamo adoperarci di conseguenza poiché negli ultimi anni abbiamo seguito delle politiche economiche e militari contro i nostri interessi. Caracciolo ha poi ribadito che se la Nato viene smantellata potrebbero esserci problemi seri poiché si richiederanno notevoli risorse e impegno politico per ricostruire un sistema di sicurezza. Il direttore di “Limes” si è successivamente soffermato sul rapporto geopolitica e intelligence italiana, mettendo in rilievo che si sta riscontrando un interesse sempre maggiore dell’intelligence nell’approccio geo-politico per partecipare a un mondo globale ma ancora in gran parte disconnesso, dove gli Stati, invece di scambiare le informazioni contro nemici comuni, tendono ad occultarle. «È fondamentale – ha precisato – la piena collaborazione tra le agenzie nazionali e il mondo istituzionale. Infatti, il ruolo delle agenzie di intelligence è quello di raccogliere informazioni per tutelare l’interesse nazionale dal terrorismo e dalle infiltrazioni economiche e tecnologiche degli altri Paesi. Occorre quindi tutelare le infrastrutture materiali e immateriali. Appunto per questo vanno ulteriormente rafforzati i canali tra politica e intelligence. Indicativo è il modello americano, dove ogni giorno il presidente effettua un briefing con il responsabile dell’intelligence. Il problema, infatti, non è solo informare la politica ma anche comunicare all’intelligence le intenzioni del potere politico». In conclusione della sua lezione Caracciolo ha individuato alcuni interessanti temi di studio che potrebbero essere rappresentati prima di tutto dalle informazioni dell’intelligence, considerate come un mercato economico. Inoltre, è importante l’investimento sulle capacità previsionali dell’intelligence per stabilire un collegamento con il mondo universitario poiché il sistema dell’intelligence va inserito nello sviluppo culturale e viceversa. Infine, ha ricordato che con le colonie avevamo sviluppato una cultura dell’intelligence che si è andata poi indebolendo fino agli anni Sessanta, mentre oggi una parte dei nostri ex colonizzati arrivano da noi e potrebbe essere utile inserirli nelle reti dell’intelligence. Infatti, dobbiamo creare un circuito virtuoso per fare in modo che i nostri giovani più brillanti visitino e studino altri paesi per acquisire informazioni e conoscenze. Si potrebbe pensare quindi di promuovere una sorta di “Erasmus dedicato all’intelligence”. Caracciolo ha terminato sostenendo che «le nuove tecnologie hanno un ruolo enorme e in un certo senso eccessivo poiché la raccolta di massa diventa ridondante mentre l’intelligence deve raccogliere meno informazioni ma rilevanti per selezionarle e utilizzarle al meglio».

Diplomazia e nuove minacce planetarie, Valensise al master Unical in Intelligence

RENDE (CS) – Nei giorni scorsi al Master in Intelligence dell’Università della Calabria si è parlato di diplomazia per illustrare “I fronti planetari del disordine”. Docente d’eccezione Michele Valensise, segretario generale del Ministero degli Esteri fino all’aprile del 2016, che è stato introdotto dal Direttore del Master Mario Caligiuri. Per Valensise l’equilibrio della guerra fredda si è dissolto inaspettatamente, con la caduta del muro di Berlino, avviando tra l’altro una globalizzazione che ha modificato in profondità l’economia mondiale. Da un sistema quasi immobile si è passati a uno estremamente fluido. E gli stessi capisaldi storici della politica estera nazionale, l’Unione europea e l’Alleanza atlantica, sono sembrati vacillare alla ricerca di un ruolo aggiornato. L’emergenza delle migrazioni, gli sviluppi demografici e il terrorismo sono oggi tra le fonti principali del disordine globale, che vanno analizzate con obiettività e gestite con attenzione e rigore, e soprattutto con un’adesione ai principi di libertà e rispetto dei diritti umani propri dell’Occidente. In particolare sul terrorismo, al di là degli evidenti errori di valutazione sinora compiuti sul piano internazionale sul modo più efficace di contrastare i suoi orribili crimini, oggi occorre una strategia internazionale coordinata anche con i paesi islamici per stroncare il fenomeno sul piano militare, politico, culturale e religioso. Anche il tema dei rapporti con gli Stati Uniti e del ruolo di quel paese, nostro tradizionale alleato, è stato evocato nel corso dell’incontro, con interrogativi sul nuovo corso del Presidente Trump e sulla maggiore o minore realizzabilità, nello stesso contesto interno degli Usa, di alcuni propositi da lui sostenuti in campagna elettorale. Il nuovo presidente americano può d’altra parte rappresentare un elemento di novità nelle relazioni internazionali e costituire un’occasione straordinaria, un forte stimolo per l’Europa per superare le sue attuali incertezze, divisioni e debolezze. Infine Valensise si è soffermato sul tema “Diplomazia e intelligence”, illustrando il rapporto tra due mondi diversi, ma con l’obiettivo comune di promuovere l’interesse nazionale. Ha ricordato la crescente collaborazione tra diplomazia e intelligence, grazie a opportuni meccanismi di raccordo istituiti dal governo e soprattutto a una più moderna visione che ispira l’attività dei due settori, con una efficace sinergia tra i rispettivi addetti sia al centro sia nelle sedi estere.

Minniti inaugura il Master in Intelligence

RENDE (CS) – La minaccia del terrorismo è diventata imprevedibile ed è per questo che occorre una “grande alleanza” tra l’Intelligence istituzionale e i sentimenti del popolo italiano. La partita si gioca su questo. A sostenerlo, è scritto in una nota, è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle informazioni per la sicurezza della Repubblica Marco Minniti intervenendo, a Rende, all’inaugurazione della sesta edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Minniti ha sostenuto che l’Intelligence è il cuore della sicurezza nazionale ed ha sottolineato come, a suo avviso, stia probabilmente cadendo quel muro di straordinaria diffidenza che identificava sistematicamente nei servizi segreti tutte le vicende che non avevano una spiegazione. Il direttore del Master Mario Caligiuri, che nel 2007, con il sostegno del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, ha avviato per la prima volta in Italia un percorso di studi sull’Intelligence, ha detto che l’Intelligence è un metodo di trattazione delle informazioni fondamentale per cittadini, imprese e Stati, aggiungendo che nella società della post-verità dove si confondono fatti e opinioni, informazione e propaganda, l’Intelligence è uno strumento decisivo per comprendere la realtà.

Intelligence, sottosegretario Minniti all’inaugurazione del master Unical

RENDE (CS) – La sesta edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria verrà inaugurata sabato 26 novembre, alle ore 9 presso l’Aula Magna “Baniamino Andreatta” ‘Università della Calabria, dal Sottosegretario alle informazioni per la sicurezza Marco Minniti. Il programma della giornata inaugurale prevede i saluti del Rettore Gino Mirocle Crisci, del Direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione Franco Altimari e del Presidente del Corso di Laurea di Scienze dell’Educazione Angela Costabile. La relazione introduttiva sarà a cura del Direttore del Master Mario Caligiuri, che nel 2007, con il sostegno del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, ha avviato questo percorso di studi sull’intelligence, primo del genere nelle università italiane. Seguirà intorno alle 10.30 la lectio Magistralis di Marco Minniti sul tema “L’intelligence e la Repubblica. Democrazia e sicurezza nel XXI secolo”. È poi previsto un dibattito con gli interventi programmati dei professori dell’Università della Calabria del Presidente del Centro calabrese del Mediterraneo Islamico Alberto Ventura, del Presidente della John Dewey European Foundation Giuseppe Spadafora, dal Direttore del Laboratorio di Documentazione dell’Unical Roberto Guarasci e dal docente di Pedagogia della R-Esistenza dell’ateneo calabrese Giancarlo Costabile.

Caligiuri, Trump e i servizi segreti

COSENZA – L’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca ha echi di risonanza anche in Calabria. Nel suo primo discorso da 45esimo presidente a stelle e strisce, Trump ha citato e ringraziato i servizi di Intelligence. Un riconoscimento questo che, secondo il professore Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence dell’Unical, corrisponde allo sdoganamento dell’attività svolta dai servizi segreti. «Che Donald Trump fosse un candidato fuori dagli schemi lo ha anche confermato nel corso del suo primo intervento appena eletto, quando ha fatto esplicito riferimento ai servizi segreti – spiega Caligiuri -. Non si era finora mai visto un presidente degli Stati Uniti che, addirittura a caldo, subito dopo un trionfo imprevisto  si riferisse agli uomini dei servizi definendoli “persone acute, intelligenti, incredibili”, proseguendo “con loro non mi sentirei mai in pericolo” e concludendo “voglio ringraziare di cuore i servizi segreti”».

«Com’è consuetudine negli States – prosegue nelle sue considerazioni l’ex assessore regionale -, entrambi i candidati alla presidenza durante la campagna elettorale hanno come interlocutori gli uomini e le strutture dell’intelligence. E proprio in un’intervista di queste ultime settimane il direttore della National Intelligence James Clapper, ha evidenziato qual è il rapporto con i responsabili politici: “Se non credono nel nostro lavoro, è affar loro: noi riferiamo”. E proprio nel suo primo discorso Trump ha, invece, ribadito la sua fiducia in questa istituzione dello Stato. E poiché i Servizi dovunque sono considerati degli ambiti inevitabilmente opachi se non oscuri, si potrebbe considerare come una specie di sdoganamento, di riconoscimento mondiale dell’intelligence, considerato in modo evidente come uno strumento fondamentale per la democrazia. Questo attestato di credibilità dei Servizi è la dichiarazione per nulla evidenziata, ma secondo me, quella più significativa emersa dal primo messaggio di Trump, reso possibile dal clamoroso risultato elettorale che ha dimostrato che la realtà stavolta ha prevalso sullo storytelling, cioè sulla sua narrazione. Attraverso il riconoscimento di Trump, l’intelligence viene tirata fuori dal cono d’ombra per assumere una funzione centrale. Non a caso il tema della sicurezza, è stato chiaramente affrontato dal presidente appena eletto quando ha parlato in modo accorato dei veterani e quando ha dichiarato: “Andremo d’accordo con tutti i Paesi che vogliono andare d’accordo con noi”. Il passaggio di Trump sull’intelligence potrebbe costituire un’ulteriore sconfitta del “politicamente corretto” che ha interpretato sistematicamente i Servizi come il “luogo dell’inconfessabile”. Trump pone, invece, in primo piano la “Ragion di Stato” che prevede prima di tutto la sicurezza e il benessere reali dei cittadini, in opposizione a valori irrinunciabili ma a volte astratti e retorici.

Di fronte a un sistema mediatico che, sulla base di sondaggi, esperti e statistiche, narra una visione distorta dei fenomeni, l’intelligence può costituire lo strumento fondamentale per comprendere la realtà, poiché dal diluvio e dal delirio informativo occorre estrarre solo le notizie rilevanti. E questo consente di porre al centro le informazioni davvero utili. Non a caso l’importanza di questo processo lo descrive meglio di nessun altro proprio Bill Gates, un uomo che ha contribuito a rivoluzionare il mondo: “Ho una certezza semplice ma incrollabile: bisogna eccellere sul piano dell’informazione. Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono al modo in cui si raccolgono, gestiscono e utilizzano le informazioni”. Donald Trump, contro ogni previsione, ha sconfitto l’establishment più potente del pianeta. È successo come con il crollo del muro di Berlino: imprevisto ma non imprevedibile, perché i segnali c’erano tutti solo che non abbiamo voluto vederli. Con tutti i suoi limiti, l’intelligence, con la sua caratura preventiva, può aiutarci a non rimanere attoniti e impreparati davanti agli inevitabili cambiamenti. L’intelligence, in definitiva, può essere una risorsa indispensabile per ricostruire la democrazia e per essere davvero contemporanei. E questo la vittoria di Trump lo mette in evidenza».

 

Unical, in scadenza il bando di ammissione al Master in Intelligence

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Domenica 30 ottobre scadono i termini per le iscrizioni alla sesta edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Si tratta della prima esperienza di questi studi in un ateneo pubblico italiano e avviato nel 2007 con il sostegno del Presidente Emerito della Repubblica Francesco COSSIGA. Le domande vanno inoltrate esclusivamente online all’indirizzo http://www.unical.it/portale/concorsi/view_bando.cfm?Q_BAN_ID=5018&Q_COMM=

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L’inizio delle lezioni è previsto per il 26 NOVEMBRE 2016 e tutte le attività termineranno entro il mese di dicembre 2017. Possono presentare domande esclusivamente i laureati del vecchio ordinamento (4 anni) e quelli in possesso della laurea magistrale (5 anni), essendo un Master di II livello. La quota di iscrizione è di € 4.000 (quattromila), suddivisibili in due rate. È previsto uno sconto per gli appartenenti alle forze dell’ordine. MIl master si articolerà il 19 lezioni d’aula, che si svolgeranno di sabato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30. Sono pure previste, alla fine del ciclo delle lezioni, attività laboratoriali che si terranno in 10 giornate consecutive di due settimane (da lunedì a venerdì). Sono anche possibili assenze in una misura massima del 20 per cento e inoltre vanno svolte 300 ore stages in strutture convenzionate. Come in ogni edizione, i docenti saranno professori universitari ed esperti italiani del settore. Nelle edizioni precedenti sono intervenuti, tra gli altri, gli ex Direttori dei Servizi Franco GABRIELLI, Vittorio STELO, Luigi RAMPONI e Nicolò POLLARI; il Direttore della Scuola di Formazione del comparto intelligence Paolo SCOTTO di Castelbianco, gli ex ministri Paolo SAVONA e Giulio TREMONTI, i professori Alberto DE TONI, Antonio BALDASSARRE, Roberto BALDONI, Antonio TETI e Umberto GORI, i prefetti Carlo Mosca e Marco VALENTINI; i generali Fabio Mini e Carlo Jean; i giornalistiLucio CARACCIOLO, Paolo MESSA, Massimo FRANCO e Andrea CANGINI; i magistratiNicola GRATTERI, Rosario PRIORE, Giuseppe PIGNATONE e Mario SPAGNUOLO; gli ambasciatori Michele VALENSISE e Domenico VECCHIONI; i funzionari dello StatoAlessandro FERRARA, Adriana PIANCASTELLI e Giuseppe SCANDONE; i dirigenti della sicurezza di multinazionali Alfio RAPISARDA e Alberto ACCARDI. Le attività di approfondimento in questa edizione saranno riservate alla cyber intelligence, con lo svolgimento di seminari e laboratori. Per gli studenti sono previste attività di stage che nelle precedenti edizioni si sono svolte presso istituzioni pubbliche e società private, tra le quali ENEL ed IRI.

Per qualunque informazione ci si può rivolgere al Direttore del Master ai recapiti 337 980189 oppure mario.caligiuri@unical.it.

Presentata all’Unical la sesta edizione del master in Intelligence

RENDE (CS) – «L’intelligence, oltre ad essere una materia affascinante, è uno strumento insostituibile per l’interesse nazionale, e per la sicurezza dei cittadini». Con queste parole il Direttore del Master sull’Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri ha aperto la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione del Master sull’Intelligence che partirà il prossimo 26 novembre (iscrizioni fino al 30 ottobre su www.unical.it). Un’iniziativa di grande rilevanza scientifica e formativa, la prima di questo genere in un Ateneo pubblico, partita nel 2007 su sollecitazione del Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga. La nuova edizione del master sarà connotata da una giornata di studi su “Aldo Moro e l’intelligence” che vedrà il coinvolgimento di istituzioni, storici e specialisti dell’opera dello statista democristiano. «Del resto – ha evidenziato Caligiuri – abbiamo presentato proprio oggi il master perché ricorrono i 100 anni della nascita di questo grande statista il cui studio– anche in rapporto all’intelligence – viene spesso limitato alla sua uccisione, dimenticando un po’ l’attività politica ed i ruoli importantissimi di Governo». Nel corso degli anni il Master sull’Intelligence ha dato tanti buoni frutti come un Centro di Documentazione Scientifica sull’Intelligence che ha svolto diverse attività ed ha promosso una collana editoriale con la Rubettino, che finora ha pubblicato numerosi volumi, che valorizzano anche le ricerche effettuate e i lavori di tesi di coloro i quali frequentano il master. Inoltre, questa iniziativa formativa, s’è avvalsa sempre di docenti di prim’ordine come professori universitari, esperti del settore pubblico e privato, operatori dell’Intelligence, ambasciatori e giornalisti. In questa edizione grande spazio sarà dato ai temi come “l’interesse Nazionale”, il “segreto di Stato”, il contrasto alla criminalità, il processo di selezione dell’informazione, la privacy, la geopolitica e la geoeconomia e la cyber intelligence. Previsto anche lo svolgimento di seminari e laboratori presso alcune strutture dell’Università della Calabria che completeranno il percorso teorico con le opportune conoscenze tecniche.
Il Master è rivolto ai laureati di tutte le discipline anche per sottolineare la interdisciplinarietà di questa materia che – come evidenziato più volte da Mario Caligiuri – è auspicabile che diventi oggetto di uno specifico corso di laurea triennale.

Unical, aperte le iscrizioni del master in Intelligence

RENDE (CS) – Sono aperte le iscrizioni alla sesta edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, che rappresenta la prima esperienza di questi studi in un ateneo pubblico italiano e avviato nel 2007 con il sostegno del Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga. Ne dà comunicazione il Direttore del Master Mario Caligiuri che evidenzia come la scadenza per presentare le domande sia prevista per il 30 ottobre 2016 e possa avvenire esclusivamente on Line all’indirizzo
http://www.unical.it/portale/concorsi/view_bando.cfm?Q_BAN_ID=5018&Q_COMM=.
L’inizio delle lezioni è previsto per il mese di novembre 2016 e tutte le attività termineranno entro il mese di dicembre 2017. Possono presentare domande esclusivamente i laureati del vecchio ordinamento (4 anni) e quelli in possesso della laurea magistrale (5 anni), essendo un Master di II livello. La quota di iscrizione è di € 4.000 (quattromila), suddivisibili in due rate. Il master si articolerà il 19 lezioni d’aula, che si svolgeranno di sabato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30. Sono pure previste, alla fine del ciclo delle lezioni, attività laboratoriali che si terranno in 10 giornate consecutive di due settimane (da lunedì a venerdì). Sono anche possibili assenze in una misura massima del 20 per cento e inoltre vanno svolte 300 ore stages in strutture convenzionate. Come in ogni edizione, i docenti saranno professori universitari ed esperti italiani del settore. Nelle edizioni precedenti sono intervenuti, tra gli altri, gli ex Direttori dei Servizi Franco Gabrielli, Vittorio Stelo, Luigi Ramponi e Nicolò Pollari; il Direttore della Scuola di Formazione del comparto intelligence Paolo Scotto di Castelbianco, gli ex ministri Paolo Savona e Giulio Tremonti, i professori Alberto De Toni, Antonio Baldassarre, Roberto Baldoni, Antonio Teti e Umberto Gori, i prefetti Carlo Mosca e Marco Valentini; i generali Fabio Mini e Carlo Jean; i giornalisti Lucio Caracciolo, Paolo Messa, Massimo Franco e Andrea Cangini; i magistrati Nicola Gratteri, Rosario Priore, Giuseppe Pignatone e Mario Spagnuolo; gli ambasciatori Michele Valensise e Domenico Vecchioni; i funzionari dello Stato Alessandro Ferrara, Adriana Piancastelli e Giuseppe Scandone; i dirigenti della sicurezza di multinazionali Alfio Rapisarda e Alberto Accardi. Le attività di approfondimento in questa edizione saranno riservate alla cyber intelligence, con lo svolgimento di seminari e laboratori. Per gli studenti sono previste attività di stage che nelle precedenti edizioni si sono svolte presso istituzioni pubbliche e società private, tra le quali ENEL ed IRI.

Unical, il Master in Intelligence apre le iscrizioni alla sesta edizione

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Aperte le iscrizioni alla sesta edizione del Master in Intelligence dell’Universita della Calabria,  che rappresenta la prima esperienza di questi studi in un ateneo pubblico italiano e avviato nel 2007 con il sostegno del Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga. Ne dà comunicazione il Direttore del Master Mario Caligiuri che evidenzia come la scadenza per presentare le domande sia prevista per il 30 ottobre 2016  e possa avvenire esclusivamente on Line all’indirizzo
L’inizio delle lezioni è previsto per il mese di novembre 2016 e tutte le attività termineranno entro il mese di dicembre 2017. Possono presentare domande esclusivamente i laureati del vecchio ordinamento (4 anni) e quelli in possesso della laurea magistrale (5 anni), essendo un Master di II livello. La quota di iscrizione è di € 4.000 (quattromila), suddivisibili in due rate. Il master si articolerà il 19 lezioni d’aula, che si svolgeranno di sabato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30. Sono pure previste, alla fine del ciclo delle lezioni, attività laboratoriali che si terranno in 10 giornate consecutive di due settimane (da lunedì a venerdì). Sono anche possibili assenze in una misura massima del 20 per cento e inoltre vanno svolte 300 ore stages in strutture convenzionate. Come in ogni edizione, i docenti saranno professori universitari ed esperti italiani del settore. Nelle edizioni precedenti sono intervenuti, tra gli altri, gli ex ministri Paolo Savona e Giulio Tremonti; gli ex Direttori dei Servizi Franco Gabrielli, Vittorio Stelo, Luigi Ramponi e Nicolò Pollari; i professori Alberto De Toni, Giorgio Galli, Antonio Baldassarre e Umberto Gori; i prefetti Carlo Mosca e Marco Valentini; i generali Fabio Mini e Carlo Jean; i giornalisti Lucio Caracciolo, Paolo Messa, Massimo Franco e Andrea Cangini; i magistrati Nicola Gratteri, Rosario Priore, Giuseppe Pignatone e Mario Spagnuolo; gli ambasciatori Michele Valensise e Domenico Vecchioni; i funzionari dello Stato Alessandro Ferrara, Adriana Piancastelli e Giuseppe Scandone; i dirigenti della sicurezza di multinazionali Alfio Rapisarda e Alberto Accardi.
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Le attività di approfondimento in questa edizione saranno riservate alla cyber intelligence, con lo svolgimento di seminari e laboratori. Per gli studenti sono previste attività di stage che nelle precedenti edizioni si sono svolte presso istituzioni pubbliche e società private, tra le quali ENEL ed IRI. Per qualunque informazione ci si può rivolgere al Direttore del Master ai recapiti337 980189 oppure mario.caligiuri@unical.it.

Unical, al via le iscrizioni per il primo master in Intelligence

Arcavacata di Rende ( Cs) – “Oggi il problema principale delle democrazie è la sicurezza: economica, sociale, individuale. In tale contesto, lo strumento dell’intelligence diventa insostituibile”.Con queste parole il Direttore del Master sull’Intelligence dell’Università della Calabria, Mario Caligiuri, ha annunciato la giornata inaugurale del Master sull’Intelligence, giunto alla quinta edizione, che si svolgerà sabato 27 febbraio dalle ore 9, nell’Aula Magna “Beniamino Andreatta”. Il programma prevede i saluti del Rettore, Gino Mirocle Crisci, del Direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione, Franco Altimari, del vice Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Giuseppe Esposito, del componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica Angelo Tofalo, e del Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati Nico D’Ascola. Il Master sull’Intelligence dell’Università della Calabria è stato promosso nel 2007 su sollecitazione del Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga ed ha rappresentato la prima iniziativa del genere di un ateneo pubblico italiano, che ha considerato l’intelligence materia di studio accademico. Nel 2008, nello stesso ateneo calabrese, è stato costituito un Centro di Documentazione Scientifica sull’Intelligence, tra le cui attività si segnala la creazione, in collaborazione con la casa editrice Rubbettino, di una specifica collana nella quale sono stati ospitati finora numerosi volumi, e i lavori di tesi dei 103 studenti, italiani e stranieri, che finora hanno frequentato il Master. I docenti del Master sono professori universitari, esperti del settore pubblico e privato, operatori dell’Intelligence, ambasciatori e giornalisti. Le attività di approfondimento in questa edizione sono riservate alla cyber intelligence, con lo svolgimento di seminari e laboratori. Per gli studenti sono previste attività di stage che nelle precedenti edizioni si sono svolte presso istituzioni pubbliche e società private, tra le quali Enel ed Iri.