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Il maltempo danneggia i cavi Tim, problemi di viabilità a Spezzano

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Una squadra di tecnici specializzati della Tim e’ al lavoro a Spezzano Albanese per riparare i danni e i disagi provocati agli utenti dal maltempo delle scorse settimane. A creare problemi e’ un grosso cavo danneggiato in piu’ parti. Per poter effettuare i lavori e’ stato necessario bloccare la viabilita’ allo scopo di consentire ai mezzi meccanici (escavatori e camion) di eseguire opere di scavo e di posa del nuovo cavo. La Tim fa sapere che «i tecnici stanno lavorando senza soluzione di continuita’ per completare l’intervento nel piu’ breve tempo possibile. Al momento si stima di ripristinare tutti i servizi voce e dati entro la serata di domani».

Donate tre sculture contemporanee al Mab di Cosenza

Corso-Mazzini1_jpgCOSENZA –  Le sculture “Testa di Cariatide” di Amedeo Modigliani, “Spirale 82” di Giò Pomodoro e la “Grande maternità” di Antonietta Raphaël Mafai sono state donate al museo all’aperto Bilotti (Mab) di Cosenza. Le opere saranno collocate, come tutti gli altri capolavori di maestri come Mimmo Rotella, Salvador Dalì e Giorgio de Chirico, lungo l’elegante e affascinante corso Mazzini, la via principale della città calabrese.

“La Testa di cariatide” di “Modì” è la fusione in bronzo di un modello in legno del 1910, oggi conservato in museo australiano. Nel periodo in prevaricava l’astrattismo, Modigliani rimase legato alla grande cultura figurativa rinascimentale e in quest’opera è riconosciuta una delle più alte sintesi di classicismo e purezza.

“Spirale 82” di Giò Pomodoro è ascrivibile al ciclo degli Alberi ed è forse uno dei più caratterizzanti esempi, in scala monumentale, dei movimenti a spirale che sono stati fra i temi cardine della ricerca dell’artista. L’opera è dedicata a Giacomo Leopardi, di cui sono scolpiti sulla parte più bassa alcuni versi tratti dal’Infinito: “…Così tra questa immensità s’annega il pensier mio e il naufragar m’è dolce in questo mare.”

Nella “Grande maternità” della Mafai, infine è sintetizzata tutta la poetica dell’artista, unica donna attualmente presente al Mab. La sua produzione è segnata da una concezione vigorosamente antiaccademica che viene trasferita nella materia delle sue sculture: pietra e bronzo. Una tenera e vibrante carnalità, per un’epica stagione dell’arte in Italia, di cui l’opera è uno straordinario esempio.