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Il Crotone sfiora il pari, 3-2 per la Lazio

Lazio – Crotone 3-2

LAZIO: Reina; Patric, Acerbi, Radu (38’st A. Pereira ), Marusic, Milinkovic-Savic, Leiva (25’st Escalante), Luis Alberto, Fares (25’st Lulic); Correa (31’st Muriqi), Immobile (31’st Caicedo). A disp: Strakosha (GK), Alia (GK), Hoedt, Musacchio, Cataldi, Parolo. All. S. Inzaghi

CROTONE: Cordaz; Magallan (1’st Djidji), Golemic, Luperto; Pedro Pereira (25’st Benali), Messias, Petriccione (43’st Di Carmine), Molina, Reca (20’st Rispoli); Ounas, Simy. A disp: Festa (GK), Crespi (GK), Cuomo, Zanellato, Rojas, Vulic, Eduardo, Riviere. All. Cosmi

ARBITRO: Rapuano di Rimini

MARCATORI: 14’pt Milinkovic-Savic (L), 29’pt e 5’st su rigore Simy (C), 39’pt Luis Alberto (L), 39’st Caicedo (L)

NOTE – AMMONITI: Djidji (C), Petriccione (C)

ROMA Un Crotone solido e un po’ sfortunato lotta e capitola solo nel finale all’Olimpico.

Parte forte la Lazio e, dopo un brivido su una rasoiata di Messias, concretizza gli sforzi passando in vantaggio con con un gran tiro al volo di Milinkovic Savic al 14′. Ma i rossoblù non ci stanno e al 29′ trovano il pareggio con una bella azione di Simy che salta due avversari e dal limite dell’area lascia partire un preciso tiro che si insacca all’angolo basso alla sinistra di Reina. Al 34′ un episodio da moviola: Ounas va giù in area ma sorprendentemente né Rapuano né il var giudicano il contatto meritevole di calcio di rigore. Passata la paura sono i padroni di casa e tornare in vantaggio con Luis Alberto al 39′, anche qui con un tiro preciso dal limite.

La ripresa inizia con Djidji che prende il posto di un acciaccato Magallan ma soprattutto con il fallo di Fares su Messias, questa volta punito dal direttore di gara con il penalty: perfetta la trasformazione di Simy per il due a due. La Lazio inizia a premere ma il Crotone regge bene l’urto e dove non arrivano i suoi compagni ci pensa super Cordaz a difendere il risultato. Ma sul finale, dopo una grande occasione per Rispoli – con Reina che si supera – ed una per il solito Milinkovic-Savic splendidamente neutralizzata dal capitano, i biancocelesti trovano il gol al con un tiro sbagliato da Escalante e trasformato in assist dagli specialista delle sostituzioni Caicedo. Una bella partita per gli uomini di Cosmi che però tornano a casa con zero punti e l’amaro in bocca.

Nel diluvio di Crotone vince la Lazio 2-0 (il tabellino)

SERIA A, 8ª Giornata

Crotone – Lazio 0-2

CROTONE: Cordaz; Magallan, Marrone, Cuomo; Rispoli (46’ Pedro Pereira), Benali, Petriccione (68’ Dragus), Vulic (78’ Riviere), Reca; Messias, Simy. A disp: Festa (GK), Crespi (GK), Djidji, Eduardo, Cigarini, Zanellato, Crociata, Rojas, Siligardi. All. Stroppa

LAZIO: Reina; Patric (78’ Hoedt), Acerbi, Radu; Lazzari, Parolo (46’ Akpa-Akpro), Leiva, Luis Alberto, Fares (46’ Marusic); Correa (61’ Caicedo), Immobile (75’ Pereira). A disposizione: G. Pereira (GK), Furlanetto (GK), Armini, Cataldi, D. Anderson, Muriqi. All. S. Inzaghi

Arbitro: Sacchi di Macerata

MARCATORI: 21’ Immobile, 13′ st Correa

NOTE – Ammoniti: Rispoli (C), Marrone (C), Fares (L), Parolo (L), Cuomo (C), Leiva (L), Luis Alberto (L). Recupero: 1′ pt, 3′ st. 

Truffa ai danni dell’Inps, maxi operazione tra Calabria e Lazio

GIOIA TAURO (RC) – Un’operazione condotta dal Gruppo di Gioia Tauro della Guardia di finanza, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, ha consentito di scoprire una presunta truffa all’Inps, con l’arresto di 11 persone e sequestri di beni su tutto il territorio nazionale.

Nell’ambito dell’operazione, denominata “Ghimpu”, condotta con l’ausilio di personale del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma e di altri Reparti dipendenti dal Comando provinciale di Reggio Calabria, è stata disposta la detenzione in carcere per gli 11 arrestati, residenti a Gioia Tauro, Palmi, Reggio Calabria ed a Roma, e l’esecuzione di un sequestro preventivo di beni a carico di 152 persone.

Tutte le persone coinvolte nell’operazione sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, reato commesso ai danni dell’Inps.

Operazione delle Fiamme Gialle, 18 arresti per droga tra Lazio e Calabria

ROMA – La Guardia di Finanza di Roma sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 18 persone appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con base nel quartiere romano di Montespaccato.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, le Fiamme Gialle hanno arrestato in flagranza 7 soggetti tra corrieri e fiancheggiatori e sequestrato, complessivamente, oltre 100 chili di cocaina, circa 143 chili di hashish, un laboratorio clandestino, nonché un vero e proprio “arsenale” in cui hanno rinvenuto 20 armi da fuoco, 6 kg di esplosivo e 5 detonatori.

Fonte Ansa

La Royal Team Lamezia saluta la Serie A con una sconfitta

LAMEZIA TERME (CZ) – Si è chiuso ieri il primo torneo di serie A della sua giovane storia per la Royal Team Lamezia.

Lametine sconfitte (5-1) al PalaGems di Roma contro la Lazio.

Mister Carnuccio ritrovava diversi elementi per quest’ultima gara di campionato rispetto al match con la Salinis. Intanto uno dei portieri (la titolare Cacciola) e poi Corrao oltre alla riabilitata Di Piazza, mentre Kale è acciaccata.

Royal in campo dall’inizio con Cacciola, Gatto, Di Piazza, Primavera e De Sarro. Pronti via e dopo 3 minuti e mezzo passa la Lazio col bomber Grieco con un tiro da fuori; idem dopo 8 minuti Neroni. Fa tris Neroni dopo un’azione da sinistra, appoggio dietro e da due passi la laziale chiude il tempo 3-0. Non prima di due conclusioni di Saraniti da fuori, respinta la prima coi piedi da Scarcella e parata centralmente la seconda.

Dopo l’intervallo fa poker subito ancora Neroni con triangolazione veloce delle locali. Quindi ecco il gol (il 15° stagionale) di Saraniti su assist di Di Piazza, ripresasi da problema muscolare accusato alla vigilia della gara con la Salinis. La giovane palermitana corona una stagione positiva per lei: tanta esperienza accumulata e crescendo di prestazioni di Di Piazza che le abbellisce con tre gol totali, e per un’esordiente (come tante altre) è sicuramente un bel biglietto da visita. Sul 4-1 passano ancora un paio di minuti e la Lazio fissa il risultato sul 5-1 con la segnatura di D’Ambrosio. La Royal non rinuncia a giocare e va vicina al gol con Primavera che dopo una lunga sgroppata palla al piede mette fuori di poco. Quindi Cacciola respinge a tu per tu con Grieco, che poco dopo colpisce il palo. Ancora una parata di Cacciola su Vanelli e c’è il tempo anche per un minuto finale per Anita Furno. La brava siciliana della Royal, anche lei all’esordio, ritorna a saggiare il campo dopo aver saltato diverse partite per l’infortunio subìto a gennaio contro l’Olimpus, sicuramente una buona maturazione anche per lei.

In archivio la prima stagione in A per la Royal

Tante criticità e problematiche per la squadra del presidente Mazzocca che ha sicuramente acquisito esperienza, in un torneo però condizionato oltremodo dal fatto di giocare (ed allenarsi) da oltre un anno e mezzo sempre in trasferta per la chiusura del PalaSparti. Rinviando a breve il bilancio finale, c’è da ringraziare il gruppo che ha consentito comunque di vivere questa avventura e soprattutto chi è stato vicino alla Royal, per concludere dignitosamente questo torneo nell’Olimpo del futsal femminile.

Royal Team Lamezia – Lazio 1-5

ROYAL: Cacciola, Gatto, Di Piazza, Primavera, De Sarro, Corrao, Siciliano, Kale, Saraniti, Furno. Carnuccio

Lazio: Scarcella, Barca, Ceccobelli, Vanelli, Grieco, Neroni, D’Ambrosio, Felicetti, Luzi, Umbro, D’Angelo, Pelone. All. Chillemi

ARBITRI: Roscini di Foligno e Bernardino di Terni. Crono: Fardelli di Cassino.

RETI: pt 3’36 Grieco, 11’05 Vanelli, 14’52 Neroni. St 1’58 Neroni, 5’36 Saraniti (R), 7’15 D’Ambrosio.

 

Gol e spettacolo a Fiano Romano, ma per lo Sporting Locri arriva solo un pari

LAZIO-SPORTING LOCRI 7-7

LAZIO: Vecchione, Pomposelli, D’Incecco, Duco, Di Turi, Catrambone, Benvenuto, Barca, Patri Jornet, Agnello, Guercio, Tirelli. All. Chilelli
LOCRI: Cacciola, Beita, Soto, Marino, Giuliano, Sabatino, Rovito, Diodato, Borello, Sgrò, Modestia. All. Sansotta
MARCATRICI: 0’17” p.t. Pomposelli (L), 4’52” aut. Catrambone (L), 7’42” Di Turi (L), 12’31” Patri Jornet (L), 13’12” Beita (LO), 13’43” Giuliano (LO), 19’21” Beita (LO), 3’59” s.t. Giuliano (LO), 7′ e 15’20” Patri Jornet (L), 15’31” Soto (LO), 15’57” Pomposelli (L), 16’38” Beita (LO), 18’03” Pomposelli (L)
AMMONITE: Agnello (L), Soto (LO), Duco (L), Marino (LO), Patri Jornet (L), Pomposelli (L)
NOTE: al 9’32” s.t. Soto (LO) si fa parare un rigore da Vecchione (L)
ARBITRI: Tescarollo (Roma 1), Di Resta (Roma 2) CRONO: Pisani (Aprilia)

FIANO ROMANO – Finisce con un rocambolesco 7-7 l’ultima giornata del Gold dello Sporting Locri. Il pari in casa della Lazio di Daniele Chilelli arriva dopo una prestazione di tutto rispetto, con le calabresi che hanno dimostrato di aver lavorato tantissimo in vista di questo finale di stagione, e forse con un po’ di fortuna in più si sarebbe potuto centrare anche la vittoria. Tante le occasioni da gol della gara, tanta la pressione amaranto che ha messo alle corde, spesso e volentieri, le laziali.
Come nelle ultime due apparizioni lo Sporting entra in campo distratto e prende gol prima dello scoccare del primo minuto; infatti la Lazio passa dopo soli 17 secondi grazie ad una rete di Arianna Pomposelli. Stavolta però in campo c’è uno Sporting diverso, una squadra che si batte su ogni pallone e che vuole vendere cara la pelle. E’ un autogol della Catrambone a riportare subito il risultato in parità. Beita e Roberta Giuliano fanno impazzire la difesa biancoceleste che è spesso fallosa, tanto da commettere cinque falli nei primi otto minuti. Le romane passano però di nuovo in vantaggio poco dopo; stavolta ad andare a rete è la Di Turi. I falli biancocelesti diventano sei, ma Soto non sfrutta il tiro libero che avrebbe portato nuovamente le squadre in parità. E’ ancora la Lazio invece a passare, stavolta con una prodezza balistica di Patri che batte Martina Cacciola con un terra-area che finisce sotto la traversa. Le locresi non sono però dome, non vogliono perdere e lo dimostrano quando Beita, a tu per tu con la Vecchione, la salta per poi batterla implacabilmente. Non basta, passano solo trenta secondi ed è pari grazie a Roberta Giuliano che risponde al gol di Patri con una volée da 10 in coordinazione. Tutto finito? Neanche per sogno, 39 secondi prima dell’intervallo la Giuliano manda in porta Beita che ringrazie e ribalta il risultato.
Nella ripresa è show. Le due squadre si fronteggiano a viso aperto, a vantaggio di gol e spettacolo che non mancheranno. Martina Cacciola è imbattibile e salva due volte il risultato; nella seconda occasione la parata vale quasi il gol perché sulla ripartenza è Roberta Giuliano a siglare il 5-3 amaranto. A tenere la Lazio in gara è ancora Patri che realizza di tacco. Soto sbaglia un rigore concesso per l’atterramento di una grandissima Beita, e la Lazio, anzi Patri, non perdona; il gol del 5-5 è, infatti, ancora della spagnola. Lo Sporting non si vuole accontentare del punto, e Soto si fa perdonare l’errore dal dischetto realizzando di tacco il 6-5. Chilelli non ci sta, e col portiere di movimento la Lazio pareggia ancora stavolta grazie ad Arianna Pomposelli. C’è ancora spazio per altre due marcature, prima quella di Beita, tripletta per lei, e poi ancora Arianna Pomposelli per il definitivo 7-7. Il pari di Roma ci ha restituito un buono Sporting, cinico e spietato avanti, forse un po’ distratto in difesa, ma senza dubbio una squadra viva, che farà di tutto per ben figurare nei Play Off Scudetto.

Miracolo Crotone, batte la Lazio e resta in serie A

CROTONE – Il miracolo per il Crotone si materializza lontano dall’Ezio Scida. Al minuto 31 del secondo tempo il Palermo segna con Nestorovski allo stadio Barbera contro l’Empoli. Sulle tribune dell’impianto pitagorico l’esultanza è più forte di quella esplosa poco prima al gol del 3-1 di Nalini con cui la formazione di Nicola ha virtualmente  chiuso il conto contro la Lazio. Con la sfida in terra di Calabria ormai indirizzata, l’unico ostacolo tra il Crotone e la salvezza era rappresentato dal risultato ancora in bilico tra Palermo ed Empoli. Il perdurare dello 0-0 aveva alimentato l’idea tra i tifosi rossoblù, che l’Empoli fosse in grado di vincere la sua partita in casa della compagine rosanero, da tempo retrocessa e dunque, in teoria, priva di stimoli. Invece il Palermo ha compiuto fino in fondo il proprio dovere arrivando addirittura a raddoppiare con Bruno Henrique. Inutile il gol di Krunic. Al triplice fischio Crotone batte Lazio 3-1, Palermo batte Empoli 2-1. Il sorpasso al fotofinish consente di stappare lo champagne. La squadra calabrese è rimasta nella massima serie grazie a un girone di ritorno eccezionale: dopo i soli nove punti conquistati fino al giro di boa, il ritmo della formazione di Nicola è stato da Champion’s League. Il 3-1 sulla Lazio è maturato in virtù  della doppietta di Nalini, per la prima volta a segno in serie A, e al gol del solito Falcinelli.

Caso Sporting, proposta shock del presidente della Lazio: “Fermiamo il campionato! Abbiamo paura di giocare a Locri”

Una formazione dello sporting locriROMA – “Fermiamo il campionato! Forse, in questo modo, si potrebbe provocare il giusto rumore”. La proposta shock arriva da Valerio Piersigilli, presidente della Lazio Femminile di Calcio a 5, la squadra che il prossimo 10 gennaio dovrebbe sfidare a Locri la squadra dello Sporting, ammesso che il patron del club amaranto Armeni, decida di non ritirare la propria società dal massimo campionato. Piersigilli aggiunge: “Domenica 10 gennaio noi dobbiamo giocare a Locri, ma non sappiamo cosa fare. Stiamo chiamando in Divisione per conoscere nei dettagli la vicenda, come sempre noi dobbiamo organizzarci per andare in trasferta. Tuttavia, pur esprimendo la nostra solidarietà allo Sporting Locri Femminile Calcio a 5, noi abbiamo paura ad andare lì. Ho la responsabilità di tutelare 30 persone fra giocatrici, staff tecnico, dirigenza, per non parlare dei nostri tifosi – aggiunge il dirigente – Spero si risolva al più presto la questione, non è piacevole praticare uno sport, una passione con una ambiente ed un clima intorno del genere. Mi metterò in contatto anche con il Presidente dello Sporting Locri Armeni, per avere un quadro più chiaro possibile della situazione. Noi vogliamo essere sicuri come lo debbono essere anche le altre partecipanti del campionato di serie A di Calcio a 5 Femminile”.

Sporting Locri, la Binetti annuncia un’amichevole con la squadra femminile delle parlamentari. Tutti i messaggi di solidarietà

MalagòLOCRI (RC) – Il ritiro della squadra femminile dello Sporting Locri dal massimo campionato di calcio a 5 è diventato un caso nazionale. Dopo le parole del presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, che ha preannunciato l’arrivo a Locri della nazionale azzurra di categoria, anche il presidente del Coni Malagò ha manifestato la propria vicinanza alla dirigenza del club. «Locri deve giocare. Il 10 gennaio voglio vedere le ragazze in campo. Lo sport italiano è al fianco della società Sporting Locri, dei suoi dirigenti, dei tecnici e soprattutto delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti, intollerabili in un Paese civile. Sono a disposizione per qualsiasi iniziativa necessaria a far tornare le ragazze in campo».

Com’è noto il presidente Armeni ha deciso di ritirare la squadra dopo le numerose minacce di stampo mafioso ricevute negli ultimi giorni. Nonostante i tanti attestati di solidarietà, però, Armeni ha annunciato che non tornerà sui propri passi ma si è detto disponibile a cedere la società a costo zero per consentire il prosieguo della stagione sportiva. «Ringrazio tutti – ha detto Armeni – per la vicinanza ed il sostegno che ci hanno dato in questi giorni, anche inaspettato. Con gli altri soci ci confronteremo nei prossimi giorni per la decisione. La vicinanza va bene, ma la situazione è più ampia. Tra l’altro ci sono anche dei tempi tecnici per cui entro l’anno dovremo verificare il da farsi, anche per dare moto alle ragazze di trovare nuove squadre». Il campionato adesso è fermo per la pausa natalizia e riprenderà il 10 gennaio quando il Locri dovrebbe ospitare la Lazio. «La Lazio – ha spiegato Armeni – ci ha già dato la disponibilità a spostare la data dell’incontro. Se qualcuno volesse la società sarei contento e la partita si potrebbe giocare. Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – fa piacere l’affetto ricevuto, ma la serenità d’animo non c’è. Chi vuole fare del male può farlo quando l’attenzione cala. Quello che mi spiace è che venga messa in cattiva luce una città, Locri, dove si sta bene, anche se spesso è strumentalizzata». Nonostante ci pensi continuamente ormai da settimane, Armeni non è riuscito a spiegarsi da chi possano venire le minacce. «Magari sono quattro sciacalli che vogliono solo creare difficoltà – ha detto – e non succede niente, ma se poi succede?».

Armeni si è incontrato, nella sede municipale di Locri, con il presidente della Lega nazionale dilettanti, Antonio Cosentino, il presidente del comitato regionale Saverio Mirarchi ed il sindaco di Locri Giovanni Calabrese. Nel corso del colloquio ha telefonato il presidente della Figc Carlo Tavecchio che ha ribadito il suo incoraggiamento alla dirigenza, invitandola a proseguire l’attività e manifestando la vicinanza della Figc. I vertici della Lnd hanno ribadito il sostegno del mondo sportivo, mentre il sindaco si è detto disponibile a rappresentare la società “nella speranza e col desiderio fortissimo che a Locri non ci sia niente che non sia confacente con la legalità ed il vivere civile”. Durante il colloquio è stata anche presa in esame la possibilità della cessione della società. Al riguardo la situazione è stata temporaneamente “congelata” per vedere gli sviluppi ma qualora dovesse essere questa la strada da percorrere, tutti gli intervenuti hanno ribadito la necessità che un’eventuale alternativa sia trovata sul territorio. “Questa società – è stato il giudizio di tutti -appartiene a Locri ed è giusto che rimanga in questo territorio”.

Il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino intanto ha disposto “adeguate misure di protezione” nei confronti della dirigenza della squadra di calcio a 5 femminile Sporting Locri. Gli stessi dirigenti saranno sentiti nei prossimi giorni in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal rappresentante del Governo.

E mentre della vicenda si occupa tutta la stampa nazionale, si moltiplicano le dichiarazioni di sostegno e solidarietà da parte della politica, delle istituzioni e del mondo dello sport.

Paola Binetti, deputata del Gruppo Area popolare ha annunciato che la squadra di calcio femminile delle parlamentari, un vero e proprio gruppo interparlamentare, ha deciso di Paola Binettisfidare in una partita la squadra femminile di Locri. Un gesto concreto e veloce, un modo di dire basta alla violenza in tutte le sue forme. Un modo nuovo di prepararci a festeggiare il prossimo anno nuovo, con ironia e buon umore, ma senza alcun timore. “La squadra di calcio femminile di Locri che ha subito soprusi, ricatti, angherie – dice la Binetti – ha dimostrato di essere formata da donne ben poco convenzionali e soprattutto coraggiose e con la piena consapevolezza della dignità femminile. Ci sono tante forme di violenza contro le donne: alcune drammaticamente aggressive, altre più sottili e non per questo meno difficili da accettare. Per le une e per le altre la vera novità di questi ultimi anni è stata la nuova solidarietà femminile che non ha mai rinunciato a far sentire la propria voce in ogni circostanza, piccola e grande. L’iniziativa della squadra femminile delle parlamentari mi sembra davvero un piccolo capolavoro”. E conclude: “Sono il medico della squadra e mi sembra che tutte le ferite, anche quelle dell’amor proprio vadano curate il più tempestivamente possibile per non dare adito a rivalse di nessun tipo”.

Mario OliverioIl presidente della Regione Calabria Mario Oliverio appena appresa la notizia delle minacce indirizzate alla società ha immediatamente raggiunto telefonicamente il presidente Ferdinando Armeni e lo ha incoraggiato a non mollare. «Le minacce ricevute dalla società di calcio femminile a 5 Sporting Locri sono gravi e devono essere rispedite al mittente, chiunque esso sia, con determinazione e sdegno. Capisco le preoccupazioni dei dirigenti del club e della squadra, e mi permetto di invitarli a desistere dall’idea di ritirare la squadra dal campionato. Soprattutto alla luce di questo grave episodio mi sento di dire loro che non sono soli. A reagire dobbiamo essere in tanti ed insieme: dallo Stato, alle istituzioni, alla comunità nelle sue diverse articolazioni ed espressioni. Mollare avrebbe il significato della rinunzia ad ogni possibilità di crescita civile. Lo sport ha un grande valore educativo, espressione di socializzazione, salute, integrazione, gioco di squadra, tolleranza e rispetto verso gli altri. Lo sport non può e non deve temere le minacce. La squadra di calcio femminile di Locri – ha concluso Oliverio – è un fiore all’occhiello della Calabria. Ad essa non solo non possiamo rinunziare ma, ancor più, su di essa noi oggi dobbiamo puntare. I mascalzoni devono essere scovati e colpiti. La presenza femminile calabrese nelle attività sportive costituisce un fattore di crescita civile e di investimento per il futuro di una regione che anche per questa via vuole affrancarsi e liberarsi da stereotipi negativi che ne hanno deturpato l’immagine per lungo tempo. Alle ragazze della squadra di calcio dico di stare in campo, di non mollare. Anche così si aiuta la nostra terra a crescere». 

Si registra poi un comunicato diffuso dalla nazionale di calcio femminile delle parlamentari: «Portare la violenza e le minacce nello sport è di per se un fatto odioso e incivile. Quando poi vengono minacciate con metodi mafiosi giovani donne, che praticano uno sport già oggetto di attacchi sessisti e di pregiudizi, è un atto ancora più vigliacco. Siamo al fianco delle ragazze e della squadra, certe che riprenderanno a breve il loro impegno sportivo e sociale. Forza, ragazze!»

Il capitano della nazionale di calcio femminile Patrizia Panico si è detta incredula: «Si tratta di un fatto sconcertante. sono indignata e impressionata. E’ una cosa gravissima e che desta preoccupazione. Invito però a non restare negli spogliatoi. La migliore risposta a simili nefandezze è quella di non mollare Mi piacerebbe che si facesse una partita simbolo tra le giocatrici del calcio a 5 e quelle del calcio a 11: ecco, una partita di calciotto sarebbe lo slogan migliore contro la malavita e la criminalità».

ALTRE REAZIONI

Flora Sculco – consigliere regionale di Calabria in Rete: «A tutte le ragazze dello Sporting Locri va il mio abbraccio più sincero per l’attenzione stucchevole e ignominiosa di cui sono state fatte segno, tra l’altro in giornate in cui dovrebbero prevalere i sentimenti del cuore, del dialogo e dell’incontro, come ha sostenuto di recente il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva. In Calabria lo sport, specie quello praticato da donne in gamba, andrebbe incoraggiato, sostenuto e promosso, non certo sporcato e condizionato da oscuri messaggi i cui responsabili ci auguriamo possano essere consegnati alla giustizia. Cosi come speriamo che, oltre a ricevere solidarietà, i giornalisti Francesco Mobilio del Quotidiano del Sud, Pietro Comito direttore de LaC e l’avvocato Mauro Talarico di Vibo e l’altro giorno la giornalista Alessia Candito del Corriere della Calabria, possano presto conoscere i nomi e cognomi di chi nell’ombra ordisce intimidazioni ed infausti propositi».

Maurizio Condipero – presidente del Coni Calabria: «Esprimo solidarietà e vicinanza allo Sporting Locri, alla squadra e alla dirigenza. Non posso che ricalcare le parole del presidente Malagò mettendomi a totale disposizione di questa realtà che non deve minimamente cedere a tali becere provocazioni. Il Coni, a tutti i livelli, intende andare fino in fondo e contribuire a mantenere in vita questa realtà, carica di significato non solo perché femminile, ma anche in relazione al territorio interessato. La gente perbene si sta schierando senza indugio con lo Sporting Locri e sono certo che il 10 gennaio potremo applaudire una loro vittoria».

Ernesto Magorno – deputato Pd e segretario regionale del partito: «La chiusura dello Sporting Locri è un brutto colpo ad un territorio complesso e aspro, dove chi non si arrende alla prepotenza mafiosa e combatte quotidianamente all’insegna dei valori della solidarietà e dell’altruismo ha bisogno di essere sostenuto. Quanti operano in settori come lo sport e lavorano accanto alle giovani generazioni per radicare ogni giorno il seme della cultura della legalità e della trasparenza attraverso valori sani, come la fratellanza che si alimenta dello spirito di squadra, compiono un meritorio impegno sociale che deve essere tutelato».

Fabrizio Tonelli – presidente della Divisione Calcio a 5: “Così no! Ho seguito in questi giorni con il Consiglio la difficile situazione che sta vivendo lo Sporting Locriche milita nel Campionato di serie A femminile di calcio a 5 e ripeto, cosi no! esprimo con forza solidarietà allo Sporting Locri, al suo Presidente, ai suoi dirigenti ed alle sue tesserate e mi faccio interprete dei numerosi messaggi di solidarietà giunti da tutta Italia. Sono a disposizione della Società e delle Istituzioni per ogni iniziativa che permetta la prosecuzione dell’attività”.

Stefania Covello – deputata Pd: “Esprimo vicinanza e solidarietà alla società, ai tifosi e sopratutto alle giovani calciatrici della Sporting Loci. Abbiamo il dovere morale di tutelare il loro entusiasmo, che si materializza quotidianamente nello Sport, un impegnativo e lungimirante esercizio di inclusione sociale. Per questa ragione in qualità di responsabile Nazionale per il Mezzogiorno del Partito Democratico dò il mio pieno sostegno e la mia solidarietà a questa squadra convinta che tutti insieme dobbiamo compiere il percorso contro la criminalità organizzata, con gli enti locali, forze dell’Ordine, le rispettive leghe nazionali e ovviamente il Governo Regionale e Centrale compiendo uno straordinario sforzo di natura morale per salvaguardare la serenità di tutti gli sportivi che operano nei contesti ambientali più complicati. Noi nel frattempo in Calabria non smetteremo di praticare gli sport che amiamo, sia perché animati da un incontenibile passione e sia perché consci che scuole e campi da gioco sono i più forti antidoti della criminalità e più forti promotori di integrazione ed emancipazione”.

Dorina Bianchi – Componente Commissione Parlamentare Antimafia: “Lo sport a Locri non deve morire. Non certo per mano di qualcuno che vuole distruggere un’esperienza che accomuna tante giovani ragazze e dà entusiasmo ad un’intera comunità. Alle giovani calciatrici ed al presidente della squadra  va tutta la mia vicinanza e l’invito a continuare a giocare. Con loro in campo scenderemo tutti al loro fianco”.

Bruno Molea, parlamentare di Scelta Civica, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera e componente del Consiglio nazionale del Coni: “La mafia è abituata a colpire le attività, i settori, le donne e gli uomini che attraverso la loro attività fanno luce dove la malavita vuole che resti il buio. E’ per questo che hanno pensato di attaccare la squadra di calcio a 5 femminile Sporting Locri, una presenza virtuosa in un territorio complicato come quello della locride. Lo sport è per definizione il settore dove è più facile trasmettere messaggi di fiducia, di speranza, di riscatto soprattutto. Dove chi ha talento emerge. Quante atlete e atleti del sud hanno dimostrato di poter vincere pur partendo da quartieri e paesi emarginati. Quante squadre hanno offerto a cittadinanze sfiduciate l’opportunità di sentirsi alla pari delle grandi metropoli e delle città più ricche, grazie al lavoro di atleti e dirigenti coraggiosi e tenaci. La mafia ha paura di chi sa trasmettere fiducia, di chi sa dare il buon esempio. Per questo motivo l’intero movimento sportivo italiano e le Istituzioni devono intervenire con determinazione per consentire allo Sporting Locridi poter continuare la propria attività e alla città di Locri di competere ancora nella massima serie del calcio a 5 femminile”.

Jole Santelli, parlamentare Forza Italia: “Esprimo la massima solidarietà all’Asd Sporting Locri per il vile atto intimidatorio ai danni del presidente della societa, l’ultimo di una serie che ha portato la dirigenza a ritirare la squadra dal campionato di calcio a 5 femminile. Un gesto che mortifica l’intera Calabria e chi attraverso lo sport si impegna da tempo per il riscatto di un territorio troppo spesso criminalizzato a causa di comportamenti che non rappresentano assolutamente la comunità locrese e su cui è importante fare chiarezza. Alle giocatrici, ai dirigenti e a tutti i sostenitori va la nostra vicinanza e l’invito ad andare avanti perché i sogni di ognuno di noi valgono molto più di vili intimidazioni”.

Alessandro Nicolò, capogruppo Forza Italia in Consiglio Regionale: “C’è di che rimanere davvero sbigottiti dopo la diffusione della notizia che una squadra di calcio femminile di Locri è stata intimidita in maniera così grave da rinunciare persino a proseguire il campionato. Arrivare a forme così gravi di minacce contro una compagine di ragazze che da oltre un lustro onora lo sport e la Calabria è un gravissimo sintomo di malessere civile che va analizzato e combattuto con determinazione. Intimidire lo Sporting Locri non è questione che possa riguardare la dirigenza di quella società e soltanto le ragazze impegnate nell’attività agonistica, ma è qualcosa che offende e colpisce in fondo il modo di vivere le relazioni sociali, la libertà di ognuno e di tutti. Per tali ragioni, e lo dico in maniera scevra da ogni interesse cosiddetto politico, da cittadino, è necessario riportare nel suo alveo naturale una vicenda che rischia non solo di produrre effetti pericolosi per la sicurezza delle atlete e dei dirigenti, ma ripropone uno scontro di civiltà di cui in Calabria non se ne sente proprio il bisogno. Mi auguro che chi ha posto in essere tali intimidazioni rifletta e desista da un disegno, quale esso sia, che alla fine porterà solo ulteriore diffidenza verso la nostra terra, contribuendo così ad accreditare un’immagine della Calabria come regione persa e senza possibilità di redenzione”.

Ignazio Messina – segretario nazionale di Idv: “Le minacce alla squadra femminile di calcio a 5 di Locri, tanto gravi da spingere al ritiro dal campionato, sono un fatto gravissimo per il quale lo Stato ha il dovere di intervenire subito, efficacemente e fino a quando i responsabili non saranno individuati ed arrestati. Non servono interventi spot, che si diradano una volta cessato il clamore mediatico. Le intimidazioni alle ragazze dello Sporting Locri e alla società rappresentano una gravissima minaccia alla libertà ed alla comunità calabrese contro le quali non può bastare solo esprimere solidarietà. Ora la priorità è non lasciare soli atlete e società’, punte di diamante dello sport italiano, e individuare al più presto i responsabili di questo vile e vergognoso atto per assicurarli alla giustizia, comminando loro condanne esemplari. Lo Stato è più forte e lo deve dimostrare con i fatti”.

Antonino Marcianò – presidente Confesercenti Calabria: “Noi che facciamo della legalità una ragione d’essere, vorremmo dare il nostro contributo, il nostro sostegno. Ci auguriamo che la befana, nella calza, porti il regalo della tranquillità, del ritorno sui suoi passi del presidente della squadra di calcio femminile. “Vogliamo testimoniare ed essere vicini a questa squadra e, partendo da questo triste episodio, vorremmo trasformarlo in positivo utilizzando queste ragazze come segno di riscossa e di opposizione a questi fenomeni di intolleranza. Se ci sarà un consiglio comunale aperto, ben venga. Ma  occorre andare oltre gli impegni formali, servono azioni concrete. Perché se anche lo sport viene colpito da un fenomeno per il quale tutti in questi anni ci stiamo battendo per sconfiggerlo, allora è finita per la Locride e per la Calabria. Perché questo testimonia che a nulla valgono i proclami, gli impegni. Bisogna essere fermi e decisi al di là delle formalità e dei proclami perché altrimenti resteranno vani anche gli appelli del vescovo che ha fatto a Natale, quando raccomandava di superare lo stato di povertà e di disagio che coinvolgono tantissime famiglie. Speriamo si tratti solo di una bravata ma resteremo sempre vigili e pronti a dare un contributo concreto affinché questa vergogna venga cancellata da azioni che possano dare il senso del riscatto di una intera popolazione”.

Lucio Dattola – Presidente Arcigay “I Due Mari” RC: “Quanto accaduto a Locri riaccende drammaticamente i peggiori riflettori su una terra violentata ancora una volta.  Non è più accettabile che la Calabria e la Locride, che ci ha sempre ospitato mostrando una grande attenzione per la sfera dei diritti e delle pari opportunità per tutti, assurga agli onori delle cronache come terra di minacce e di ndrangheta, come luogo in cui è più facile ritirarsi che combattere, come territorio che uccide anche la speranza di una meravigliosa favola sportiva come quella che queste ragazze hanno regalato a Locri. Le minacce e i soprusi di cui è vittima lo Sporting Locri minacciano e usurpano tutti noi che, giorno dopo giorno, passo dopo passo, combattiamo la nostra guerra quotidiana per rendere la Calabria un luogo accogliente, sensibile, aperto e incline allo sviluppo umano, sociale ed economico. Guerra, si: questa è una guerra che non possiamo e non dobbiamo permetterci di perdere.Grazie, ragazze, perché continuate a dimostrare che in questa Calabria è possibile. Ciò per cui ci battiamo è la libertà, per questo siamo con voi.”
Nico D’Ascola – senatore e responsabile giustizia Area Popolare: “I gravi fatti avvenuti nei confronti della società di calcio a 5 Sporting Locri sono dimostrativi ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, della mancanza di una cultura della legalità. Le notizie di inaudita gravità di minacce rivolte alla dirigenza della società calabrese, chiamano tutti ad una forte presa di coscienza. L’economica, le attività sociali, lo sport non possono e non devono essere condizionate da chi vuole solamente  controllare la vita delle nostre comunità. La società civile e le istituzioni  non possono rimanere inermi di fronte a episodi di questo tipo, ma devono reagire e prendere atto della gravità della situazione, con una condivisione corale a sostegno e tutela di una  società che ha  portato in alto i valori dello sport”.

‘Ndrangheta, operazione in Calabria, Lazio e Piemonte: 36 fermi

Vasta operazione contro la ‘ndrangheta nelle province di Reggio Calabria, Roma, Verbania e Vibo Valentia, con 37 fermi e numerose perquisizioni. L’operazione riguarda tre cosche della Piana di Gioia Tauro, ed in particolare la zona di Cinquefrondi. Le cosche coinvolte sono quelle dei Petullà, dei Ladini e dei Foriglio quali articolazioni autonome dell’associazione per delinquere di tipo ‘ndranghetistico nota come “locale” di Cinquefrondi, operante nei comuni di Cinquefrondi e Anoia con ramificazioni in tutta la provincia di Reggio Calabria ed in altre province.carabinieri di giorno

L’operazione denominata “Saggio compagno” è stata condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, provvedimenti emessi  dalla Procura antimafia di Reggio Calabria. Il reato contestato è associazione per delinquere di tipo mafioso, insieme a detenzione e porto di armi da guerra e comuni da sparo, ricettazione, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, furto, spendita e introduzione nello Stato previo concerto di monete falsificate e danneggiamento seguito da incendio: reati tutti aggravati dal metodo mafioso.

   L’operazione, eseguita con l’ausilio dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, è nata nel novembre 2013 anche sulla base delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.