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La proposta di legalità e trasparenza di “Terra Libera” per le prossime amministrative cosentine

COSENZA – Come ormai è noto, il prossimo mese di giugno i cosentini (così come altri cittadini dei Comuni italiani) saranno chiamati alle urne. Molte sono le problematicità che al momento affliggono la città e il movimento “Terra Libera”, avvicinandosi il momento della scelta, ritiene che “le lacune da colmare richiedano una serietà e un impegno leale e trasparente, di chi si appresta ad amministrare Palazzo dei bruzi”. Per questa ragione, è necessario “arginare ambiti di connivenze, corruzione e clientelismo. Quello della legalità è un principio imprescindibile per “Terra Libera”. Il movimento chiede, pertanto, ai candidati a sindaco di prendere una netta posizione sulle questioni legate alla legalità nei luoghi dell’esercizio delle funzioni istituzionali e politiche. In particolare, si fa riferimento alle cosiddette liste pulite e alla legge Lazzati come “strumenti ad alta capacità di estromissione  dalle stanze istituzionali, del   fenomeno mafioso e, dunque, dell’illegalità”.L’auspicio di “Terra Libera” è che ogni candidato inoltri richiesta formale, secondo quanto previsto dal Codice di procedura penale, di atti che attestino l’esistenza o meno di procedimenti penali a loro carico. Un’azione che consentirebbe anche agli elettori di compiere una scelta libera e ponderata. Anche “Terra Libera”, dunque, scenderà in campo e lo farà con candidati cui verrà richiesta la presentazione del certificato di casellario giudiziario e carichi pendenti, facendo proprio il codice approvato in Commissione Antimafia nella formazione delle liste. Francesco Molinari, sostenitore dell’approvazione della Legge Lazzati, invita, quindi, tutti i candidati ad aderire alla proposta di trasparenza.

Bindi e Roberti all’Unical per parlare di ‘ndrangheta

ARCAVACATA (CS) – Un parterre di istituzioni politiche ed ecclesiastiche stamane, nell’Aula Magna dell’Università della Calabria, hanno presenziato stamane al convegno “La forza del diritto o il diritto alla forza… nuove strategie politiche e normative per la lotta alla mafia”. Ospiti d’onore Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia, e Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia. Ad aprire la conferenza,  il giudice De Grazia organizzatore dell’evento nonché promotore della Legge Lazzati, nata per rendere inutile l’opera dei mafiosi a favore dei politici corrotti.E De Grazia, in occasione di tale evento,  ricorda i principi morali di Giuseppe Lazzati – politico e intellettuale italiano –  ribadendo il concetto che tanto gli fu caro: una città a misura d’uomo e in cui giustizia, legalità e solidarietà vanno di pari passo.

Si presenta invece battagliero il nuovo rettore dell’UniCal, Gino Mirocle Crisci il quale – in un gioco di parole lasciato al caso – afferma che «l’Università deve mostrarsi un po meno torre d’avorio e un po più propensa a scendere sempre di più nel territorio, rischiando – continua Crisci – di sporcarci le mani. In questi decenni non è stato fatto, ma è arrivato il momento di indirizzarci su questa strada. E’ per questo che siamo soddisfatti di aderire a tale iniziativa».

Pareri unanimi per Franco Roberti e Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, i quali hanno ribadito che per colpire le mafie, bisogna colpire i patrimoni. Rosy Bindi ha giudicato grave quanto accaduto ad Isola Capo Rizzuto, dove è stato arrestato il sindaco, Carolina Girasole, per collusioni con la ‘ndrangheta. «Lì dove si afferma un potere mafioso è perché è venuto meno un impegno da parte dello Stato – aggiunge la Bindi – e là dove c’è una negazione del diritto alla scuola, alla salute, al lavoro,  là c’è una possibilità in più per la mafia». Per il Presidente non bisogna abbandonare gli amministratori ma bisogna sostenerli e indagare tutte quelle realtà che appaiono opache. E dopo aver annunciato  una serie di nuove iniziative della Commissione antimafia –  in cui  verrà svolto un lavoro  anche su tutte quelle professioni (avvocati, commercialisti, notai) in cui campeggiano “troppi silenzi” – la Bindi conclude: «lì dove il Governo fa la lotta ai falsi poveri io lo inviterei a fare la lotta contro la vera povertà che c’è in questo paese».

Sonia Miceli

M5S, Musica e legalità, concerto evento in favore della Legge Lazzati

RENDE (CS) –  “L’onestà andrà di moda”. È l’auspicio del Movimento 5 Stelle Cosenza che ha organizzato il primo evento pubblico a sostegno della Legge Lazzati, “Musica e legalità”.

Il 29 giugno dalle ore 18 a piazza Matteotti a Commenda di Rende, avrà luogo “l’evento in moVimento” per eccellenza, che vedrà la partecipazione di otto gruppi musicali, del presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione, il giudice Romano De Grazia e di tanti meetup della provincia e non solo.

Sul palco si alterneranno i Sabatum quartet, i Marvanza, i Mujina Crew, i Macadam, Antonello Anzani, Comma, Trafficanti d’Armonia e gli Invece. Tra un concerto e l’altro ci sarà spazio per gli interventi sul tema della legalità e per dire no alla mafia, ad ogni tipo mafia e di cultura mafiosa perché la mafia nasce e prolifera dove c’è silenzio di omertà e dove la paura  soccombe alla prepotenza. Ecco perché il M5S scende in piazza, per bucare il silenzio e per urlare che qualcosa si può e deve fare perché nessuno sia lasciato solo nella paura dinanzi all’arroganza mafiosa. Sulla legalità si parte dal presupposto che non ci sono misure buone o cattive se limitano l’infiltrazione mafiosa.

Ma l’occasione sarà buona anche per trattare le altre “stelle” tanto care al MoVimento e le proposte fin’ora portate avanti in regione: piano regionale rifiuti, zero privilegi, turismo paesaggistico culturale, connettività pubblica gratuita, tematiche di emergenza ambientale nei territori.