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Nasce il primo campo di padel di Spezzano

SPEZZANO ALBANESE (CS) – La città di Spezzano Albanese è nel pieno delle attività per un restyling generale che parte dagli impianti sportivi e finisce con le scuole, passando per la messa in sicurezza del territorio con particolare attenzione al dissesto idrogeologico e la rigenerazione urbana. L’intensa attività è coordinata dal vicesindaco Giuseppe Liguori in stretta collaborazione con lo staff del PNRR (delegato Pietro Damiano) e dell’Ufficio Tecnico. Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per la realizzazione di un campo da padel nel complesso dell’area degli impianti sportivi in contrada Serralta. «Vista la vasta area a disposizione -afferma Liguori- l’idea è quella di render tale zona un Polo Sportivo attrezzato che consenta ai nostri giovani di fruire di varie attività. Abbiamo avuto un finanziamento di 44mila euro per la costruzione di un campo da padel che sorgerà di fianco al campo di calcetto, nella zona attigua al palazzetto dello sport e sarà utilizzabile già in questo mese di aprile. Se ci sarà interesse potremmo pensare anche alla costruzione di un secondo campo».

Ma le attività sugli impianti sportivi non finiscono qui. Infatti, anche all’interno dello stadio comunale presto saranno avviati i lavori per il rifacimento della pista di atletica. Infatti, sono stati finanziati ben 70mila euro dalla Regione Calabria per permettere di realizzare i lavori di rifacimento che, per ragioni climatiche, saranno avviati nel mese di maggio.

Infine, 35mila euro sono i finanziamenti per l’acquisto di attrezzature da fitness che saranno installate nella villetta comunale di via Vignale. «Queste attrezzature -conclude Liguori- potranno essere utilizzate sia da adulti che da giovani e avranno il pregio di essere altamente inclusive».

ONCOrosa, una cuffia speciale contro la caduta dei capelli

COSENZA- L’Azienda Ospedaliera di Cosenza è lieta di comunicare che martedì 8 maggio, alle ore 11.30, presso il reparto di Oncologia, sarà presentata “La cuffia contro la caduta dei capelli” donata dall’Associazione ONCOrosa di Cosenza.

Un regalo importante per la sanità cosentina, reso possibile dalla sensibilità e dalla generosità di Enti, Associazioni e privati cittadini, che consentirà, alle donne affette da patologie oncologiche, di curare uno degli effetti psicologicamente più destabilizzanti delle cure chemioterapiche, quale la caduta dei capelli.

La testa calva, infatti, è la cicatrice visibile di un tumore, attira gli sguardi, ricorda ad ogni donna il dolore di ogni giorno nella lotta al tumore, levando l’elemento distintivo della femminilità di ognuna. La caduta dei capelli è la conseguenza della cura oncologica più difficile da sopportare e preservarla può essere un grandissimo supporto durante il percorso terapeutico.

«La speciale Cuffia, come illustrato dalla dr.ssa Virginia Liguori, presidente dell’Associazione ONCOrosa e Dirigente Medico presso l’UOC Oncologia di Cosenza, –  è un sistema costituito da un’unità di raffreddamento e controllo, collegata a un casco in silicone e un corrispondente casco in neoprene. Il sistema, grazie a un sofisticato meccanismo refrigerante monitorato da sensori, mantiene una temperatura bassa per tutta la seduta della chemioterapia. Il raffreddamento del cuoio capelluto, infatti, durante il ciclo chemioterapico, previene e riduce notevolmente la perdita dei capelli. La macchina, appena arrivata e già in uso presso il Day Hospital Oncologico dell’Annunziata di Cosenza, è, al momento, unica in Calabria e trentesima in tutta Italia. Siamo fieri – conclude la dr.ssa Liguori –  di aver potuto dimostrare ai nostri pazienti che per noi la loro qualità di vita è importante quanto la cura ».

Questura di Cosenza, Liguori lascia la direzione. Al suo posto Giancarlo Conticchio

COSENZA –

Dopo 3 anni, il 26 aprile prossimo Luigi Liguori lascerà la direzione della Questura di Cosenza. A succedergli sarà il dirigente superiore Giancarlo Conticchio, 55 anni, originario di Gravina di Puglia, già dirigente del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Puglia, la Basilicata ed il Molise e direttore della scuola allievi agenti di Vibo Valentia. Nel lasciare l’incarico di Questore, Liguori ha indirizzato a tutto il personale della Polizia di Stato in servizio e a tutti i cittadini un messaggio di commiato: «Nel momento in cui sto per lasciare la bellissima città e provincia di Cosenza – ha scritto Liguori in una nota – rivolgo un saluto affettuoso a tutti e ringrazio chi mi ha dato l’opportunità di essere al servizio di questi “agenti” e di tutta la comunità. Spero, con la mia condotta pubblica e privata, di lasciare un buon ricordo ed un patrimonio di prassi amministrativa che ha sempre, dico sempre ed a qualsiasi costo, anteposto gli interessi generali a quelli singoli, sia nella conduzione dell’Ufficio nel delicato settore delle autorizzazioni e licenze di polizia che nella gestione tecnica dell’ordine pubblico. Ai miei funzionari ed a tutti gli operatori di polizia l’abbraccio ideale e l’invito a continuare a migliorare costantemente l’efficienza dei servizi nell’esclusivo interesse di tutti i cittadini».

CONTICCHIO

Giancarlo Conticchio

 

Iacucci incontra il Questore Liguori. Convocato il primo Consiglio provinciale

COSENZA – Incontro istituzionale, nella sede della Polizia di Stato di Via Palatucci a Cosenza, tra il Presidente della Provincia Franco Iacucci e il Questore di Cosenza Luigi Liguori. Ad accompagnare il Presidente della Provincia, nella sua visita all’Autorità Provinciale Tecnica di Pubblica Sicurezza, il neo Consigliere Provinciale Francesco Gervasi.

Si è trattato di un lungo e cordiale colloquio, nel quale ha assunto particolare rilievo la volontà comune di uno stretto rapporto di collaborazione tra le due realtà istituzionali. «Il tema della sicurezza – ha dichiarato Iacucci – rappresenta sicuramente una delle priorità della mia Amministrazione. Assicuro pertanto la massima disponibilità e il mio impegno a portare avanti un’azione comune, per la tutela e la salvaguardia dei cittadini e del territorio e in questa direzione incoraggio e sostengo una maggiore sinergia tra la Questura di Cosenza e il Corpo della Polizia Provinciale, in particolar modo per lo svolgimento dei Servizi di Ordine Pubblico». Franco Iacucci ha inoltre dato atto della meritoria attività, che la Polizia di Stato porta quotidianamente avanti, nella lotta alla criminalità comune e organizzata e contro qualsiasi situazione d’illegalità diffusa nel cosentino.

Il Consigliere Gervasi ha anch’egli voluto sottolineare, da uomo delle Istituzioni impegnato pure nel Comune di Mendicino in qualità di Assessore con delega – fra l’altro – alla Polizia Municipale, sicurezza, vigilanza e tutela della comunità, legalità e trasparenza, «l’importanza di tenere vivo e costante un rapporto con il Questore quale Autorità Provinciale di P.S. e porre in essere una serie di iniziative che stimolino la diffusione della legalità, partendo proprio dal coinvolgimento del mondo scolastico». Al termine dell’incontro il Questore Liguori ha poi formulato a Iacucci gli auguri di buon lavoro.

Intanto è stato convocato per il prossimo 20 febbraio, alle ore 10:30, presso la Sala delle Adunanze del Palazzo della Provincia, il primo consiglio provinciale per il 2017. L’Adunanza è chiamata a discutere il seguente Ordine del Giorno: Giuramento del Presidente della Provincia; Accertamento requisiti eleggibilità e convalida dei consiglieri provinciali; Comunicazione nota Prefettura. L’eventuale seconda convocazione è fissata per martedì 21 febbraio 2017 aIIe ore 11.00

Cosenza, controlli della polizia in circoli e locali pubblici

COSENZA – Cinque grammi di hascisc sono stati sequestrati dalla polizia ed una persona è stata deferita per possesso di banconota falsa, nell’ambito di controlli del territorio predisposti dal questore di Cosenza Luigi Liguori nell’area dei quartieri di Via dei Mille e di Via Panebianco, ritenuti – informa un comunicato – crocevia di reati di criminalità diffusa e in particolare di piccolo spaccio anche a giovanissimi. Gli agenti della squadra volante e del reparto prevenzione crimine Calabria Settentrionale hanno inoltre effettuato controlli straordinari in circoli e locali pubblici dove sono stati identificati numerosi avventori, cittadini italiani ed extracomunitari, tutti con precedenti di polizia. Sono in corso ulteriori accertamenti sui locali, finalizzati alla eventuale sospensione delle relative licenze. Per quattro cittadini extracomunitari, due albanesi, un tunisino ed un marocchino, tutti con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e per reati inerenti alla droga, sono in corso le procedure per l’espulsione in quanto privi dei titoli per soggiornare sul territorio dello Stato.

Software e stampante donate dall’Anps alla questura

COSENZA – L’Associazione Nazionale della Polizia di Stato di Cosenza, presieduta dal Sostituto Commissario in quiescenza Francesco Greco, ha donato alla Questura una nuova strumentazione tecnologica, costituita da una costosa stampante e da un innovativo software, che consentirà agli uffici di velocizzare i tempi di stampa e quindi di rilascio delle autorizzazioni di polizia in materia di armi. Si tratta di un contributo particolarmente importante poiché nel corso dell’ultimo anno, con l’introduzione dell’obbligo di presentazione della certificazione medica di idoneità, le istanze pervenute alla Questura di Cosenza erano raddoppiate, mettendo in difficoltà il personale addetto. Il Questore Liguori ha ringraziato Greco per la sensibilità e per il contributo che quotidianamente offre, attraverso l’Associazione, a favore della cultura, della sicurezza e della legalità.

Unical, ISEE incompleti e studenti ignari. E’ caos sulla seconda rata?

RENDE (CS) – Una grossa tegola potrebbe abbattersi sugli studenti dell’Università della Calabria. Una storia di errori, a metà fra la responsabilità umana e quella meccanica, che ha inizio con la compilazione dello modello TC da parte degli studenti iscritti, lo scorso autunno, e che è servito per la determinazione di prima e seconda rata di immatricolazione. IMG-20160321-WA0027

Questi i fatti. Da qualche settimana parte della popolazione studentesca avrebbe cominciato a ricevere una mail dagli organi competenti dell’Unical nella casella di posta istituzionale, che tutti gli studenti immatricolati possiedono, in riferimento a mancati indicatori ISEE al momento della compilazione del modello autocertificazione dei redditi per l’anno accademico 2015/2016, o a indicatori sbagliati perchè mal calcolati (v. foto). In questi casi il regolamento dell’Ateneo prevede per il calcolo della seconda rata – la cui data di scadenza si conoscerà solo ad aprile dopo la produzione dei MAV – l’importo massimo pari a 1.300 euro più il triplo della differenza tra 1.300 e la tassa calcolata secondo l’ISEEU dichiarato al momento della compilazione del modello.

All’origine di questa incresciosa, soprattutto per gli studenti, situazione si sarebbe originata al momento del rilascio dell’ISEE e del’ nuovo ISEEU nei CAF di riferimento, che in molti casi sarebbe stato calcolato erroneamente. Questa situazione riguarderebbe circa 1800 studenti secondo alcune stime, 3000 secondo altre. Nella maggior parte dei casi l’errore è stato determinato dal fatto che ad essere rilasciato non è stato il nuovo ISEEU, ossia Indicatore Situazione Economica Equivalente in ambito universitario, ma la solita attestazione ISEE. Oppure, in altri casi, non si è fatto in tempo a presentare a presentare il reddito 2013, che riporta certifica la situazione patrimoniale del 2014, e quindi è stato rilasciato il certificato ISEE 2014 relativo al patrimonio 2015.

Parte dell'interrogazione presentata da Militerno
Parte dell’interrogazione presentata da Militerno

Ad intervenire sulla vicenda è il senatore accademico uscente Fernando Militerno secondo il quale la situazione è figlia dei procedimenti dello scorso anno: «Con gli altri senatori Verano e Ceravolo avevamo già provveduto ad inviare al Rettore e al Prorettore un documento per chiedere la revisione ed evitare maxi sanzioni agli studenti. Ora che il problema si ripropone abbiamo redatto una nuova interrogazione inviato agli offici competenti per abolire la maxi sanzione e per evitare si arrivasse al medesimo epilogo, non abbiamo ancora avuto risposta». Questa la via indicata per il futuro da Militerno: «Tutto questo si potrebbe prevenire se il centro Residenziale recuperasse i dati relativi alla situazione reddituale dello studente direttamente dall’Inps, ovviamente salvo consenso dello stesso».  Della spinosa questione si è interessato anche il consigliere d’amministrazione ancora in carica Antonio De Tursi. Ad illustrare il suo impegno e quello del fronte comune RDU – DAS è Domenico Liguori, presidente dell’associazione RDU. «Stiamo elaborando un report accurato che raccolga tutte le istanze degli studenti coinvolti che si sono rivolti a noi. Poichè in molti casi l’errore non è dipeso da loro, non è giusto che l’Università possa lucrare sugli studenti, anche in virtù del fatto che non esista una una precisa normativa nazionale che preveda tali sanzioni, ma è tutto a discrezione dell’Ateneo. Inoltre tutto quello che sta succedendo potrebbe essere strategicamente controproducente per la stessa Unical. Prima le tasse che aumentano anno dopo anno, così come i beni accessori, e ora la storia delle maxi sanzioni in caso di errori faranno inevitabilmente calare le iscrizioni, senza considerare il numero degli studenti che abbandonerà gli studi in corso». Anche per Liguori, come già per Militerno, la strada maestra sarebbe quella dell’informatizzazione delle dichiarazioni: «Basta autocertificazioni da parte dello studente, che possono sempre essere sensibili a errori, ma l’Università acceda alla banca dati dell’Inps».

Ad aiutarci a far luce concretamente sulla situazione è Ivan Toscano, del CAF Nazionale del lavoro di Quattromiglia di Rende: «Da questo anno accademico il calcolo dell’ISEE e il dell’ISSEU è più complesso e richiede l’inserimento di altri valori reddituali, non basta purtroppo un calcolo con il programma dedicato in base solo ai redditi percepiti e al patrimonio immobiliare e mobiliare posseduto da ciascun componente». I tempi però stringono, la corretta documentazione dev’essere presentata entro il 31 marzo, salvo eventuali proroghe. «E’ necessario quindi che gli studenti – continua Toscano – procedano a farsi rilasciare al più presto una nuova attestazione unica valida attraverso un calcolo manuale che non tutti sono in grado di fare». Il tutto, infine, è aggravato dal fatto che  molti studenti che non visitano abitualmente la propria casella di posta istituzionale non sanno ancora di aver ricevuto la mail informativa. E intanto il tempo passa…

Andreina Morrone

Cyberbullismo e generazioni connesse, al via il progetto “Gioca la tua parte per un internet migliore”

Cosenza ( Cs) – E’ ripartita il 9 febbraio la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del progetto Generazioni Connesse del Safer Internet Center Italia, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete. L’evento è previsto nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani. La Polizia Postale e delle Comunicazioni incontrerà oltre 60mila ragazzi in occasione del Safer Internet Day con lo slogan “Play your part for a better internet” ovvero “Gioca la tua parte per un internet migliore”. Nell’ambito di tale progetto la Questura di Cosenza e la Polizia Postale saranno presenti a Spezzano Albanese (CS) il 16 marzo dalle ore 09,30 alle 16.30 per incontrare gli studenti, circa 250, delle scuole secondarie di primo e secondo grado della cittadina che ospita l’evento e di  Corigliano Calabro. L’evento, che sarà aperto dal Questore della Provincia di Cosenza, dr. Luigi LIGUORI, ha lo scopo di insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri. Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, co-finanziato dalla Commissione Europea, che nel corso delle 2 edizioni precedenti ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato circa 150.000 studenti nelle piazze e 800.000 nelle scuole, 25.000 genitori, 10.800 insegnanti per un totale di 2.800 Istituti scolastici, 18.000 km percorsi e oltre 130 città raggiunte sul territorio e una pagina facebook con oltre 700.000 visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online.

Amendolara, Liguori rinuncia alla candidatura a sindaco

AMENDOLARA (CS) – Antonio Liguori ha deciso di declinare l’invito a candidarsi a sindaco di Amendolara che gli era stato rivolto dall’area di centrosinistra. Lo ha reso noto lo stesso Liguori con una dichiarazione in cui spiega le ragioni della sua rinuncia, giunta “dopo una lunga riflessione – è scritto in una nota – circa la mia situazione professionale. Sono giunto alla conclusione di non poter garantire purtroppo il mio impegno politico attivo, pertanto vi comunico ufficialmente la mia non disponibilità a candidarmi come capo lista per il centro-sinistra in vista delle prossime elezioni amministrative.
Spero di non deludere nessuno ma vi chiedo semplicemente di rispettare e accettare la mia scelta”.

Terrorismo, arresto di Hamil Mehdi a Luzzi. Il riepilogo della giornata e le reazioni della politica

Conferenza stampa arresto hamil MahdiCOSENZA – Aveva in programma di trasferirsi in Belgio Hamil Mehdi, 25 anni, il cittadino di nazionalità marocchina, da dieci anni trapiantato a Luzzi, nel cosentino, e tratto in arresto dal personale della Digos di Cosenza, coordinato dal servizio centrale antiterrorismo, diretto da Claudio Galzerano e dal questore di Cosenza Luigi Liguori. I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato anche Giovanni Bombardieri, magistrato della Dda di Catanzaro, che ha coordinato le indagini. Su Hamil Medhi le forze dell’ordine hanno cominciato ad interessarsi dal luglio dello scorso anno, quando il giovane è stato respinto alla frontiera di Istanbul per motivi di sicurezza. Le autorità turche lo hanno rispedito in Italia poiché non aveva bagagli con sé, non aveva il biglietto di ritorno ed era sospettato di voler raggiungere, attraverso la Turchia, i territori islamici per unirsi ai guerriglieri dell’Isis. Al suo rientro il marocchino era stato fermato all’aeroporto di Fiumicino, dove i poliziotti gli avevano trovato uno zainetto con all’interno un paio di pantaloni militari, una pubblicazione dei Fratelli Musulmani sui comportamenti che deve tenere un buon musulmano secondo il Corano, due telefoni cellulari e 800 euro. Neanche ai familiari Mehdi aveva svelato le sue intenzioni. Quando gli agenti della Digos si presentarono a casa sua a Luzzi, a luglio, i familiari dissero che il giovane sarebbe rientrato quella stessa sera. Sulla vicenda dell’espulsione il giovane si difende sostenendo che era andato in Turchia “solamente per pregare”. Ai poliziotti che stamani lo hanno arrestato, il giovane ha ribadito che gli avevano à’ contestato di appartenere all’Isis, ma di avere spiegato che non era vero. Per oltre sei mesi la Digos di Cosenza, sotto le direttive della Dda di Catanzaro, ha monitorato il marocchino, nell’ambito di un’indagine di prevenzione che ha consentito di accertare che Hamil Mehdi aveva un12633298_934550579962159_309948123_o accanito interesse per immagini, filmati e altri contenuti propagandistici riferiti all’organizzazione terroristica dello Stato Islamico, linkati quotidianamente tramite diversi siti telematici d’area, i cui contenuti rimandano a forme di addestramento e combattimento tra soggetti incappucciati, tutti contrassegnati dall’inconfondibile “brand” dello Stato Islamico. Notato nel giovane anche l’estremo rigore nel seguire i dettami del Corano, oltre agli accorgimenti che il cittadino marocchino teneva durante la navigazione in internet per evitare di ricevere virus e di essere intercettati. Inoltre, le indagini hanno appurato che Hamil Mehdi aveva contatti indiretti con utenze di soggetti che sono stati accertati essere responsabili di attività a’ riconducibili al terrorismo internazionale, tra cui anche una a cui faceva capo anche Ayoub El Khazzani, l’attentatore del treno Parigi-Amsterdam. I numerosi elementi raccolti, hanno costituito una solida base per applicare la recente normativa di contrasto al terrorismo internazionale con particolare riferimento alla fenomenologia dei cosiddetti foreign fighters, ovvero persone che si autoaddestrano con la finalità di unirsi alla battaglia condotta dall’Isis. Per questo la Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha proposto al competente Gip l’adozione della misura di custodia cautelare che ha portato all’arresto di questa mattina. All’arresto si è giunti anche per evitare che il giovane riuscisse a fuggire, considerato che dopo l’espulsione in Turchia aveva manifestato l’intenzione di volersi trasferire in Belgio, viaggio poi rinviato per motivi di famiglia. Questo ulteriore elemento ha spinto il coordinatore della Dda di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, ed il sostituto procuratore Paolo Petrolo a chiedere l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’arresto di Hamil Mehdi è ritenuto dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, un “caso importante” perche’ rileva come “internet sia utilizzata da Isis per reclutare manovalanza di morte e avviare processi di autoradicalizzazione”.

 

LE REAZIONI:

Matteo Renzi (Presidente del Consiglio) – Il potenziale terrorista arrestato a Cosenza questa mattina non è il primo e non sarà l’ultimo. Perché il lavoro delle nostro Forze dell’Ordine è straordinario. Quelli che dicono alziamo i muri e chiudiamo le frontiere non si rendono conto che molti sono già in Europa

Filippo Bubbico (Viceministro dell’Interno) – Il decreto anti terrorismo ha messo a disposizione del Paese strumenti molto importanti che funzionano. Questa operazione è stata resa possibile esattamente in ragione dei contenuti di quel provvedimento che ha garantito alle forze di polizia e alla nostra intelligence di poter analizzare, controllare e valutare meglio i fattori di rischio.

Antonio Gentile (Senatore Area Popolare) – L’operazione condotta oggi dalle Forze dell’Ordine a Cosenza e che ha portato all’arresto di un marocchino per terrorismo dimostra il livello altissimo di attenzione in Italia e l’efficienza del nostro sistema sicurezza. Tutto ció conferma l’ottimo operato del governo ed in particolare del ministro Alfano, la cui fermezza e decisione ha consentito il varo di norme, da ultimo proprio il decreto antiterrismo, che hanno rafforzato le difese del nostro territorio fornendo allo stesso tempo strumenti efficaci per il contrasto e la lotta al terrorismo internazionale. Sono azioni brillanti come queste che danno la misura del buon operato del governo, facendo giustizia delle demagogiche e populistiche dichiarazioni di chi invece sa soltanto fomentare le paure degli italiani. E’ anche questo il senso dello stare al governo e di essere una forza responsabile di governo come Area popolare

Rosa Calipari (vice presidente della commissione Difesa e componente del Copasir) – Complimenti alla Digos di Cosenza e allo Sco, il Servizio centrale antiterrorismo, per l’operazione che ha portato ad individuare un giovane pronto a trasformarsi in un foreign fighters. L’arresto di questa mattina dimostra che le norme esistenti, insieme a quelle di recente approvazioni con il decreto antiterrorismo, la preparazione e la professionalità delle nostre forze di sicurezza nel loro complesso sono efficaci. Possiamo senz’altro affermare che il nostro Paese oggi è all’avanguardia nel contrasto al terrorismo internazionale, un mostro particolarmente feroce e con molte teste, contro il quale la tecnologia può molto ma solo insieme al dispiego intelligente e generoso delle risorse umane.

Roberto Occhiuto (deputato Forza Italia) – Oggi è il giorno dei complimenti alle forze dell’ordine per la brillante operazione che hanno messo a segno. Ma non solo. Oggi deve essere anche il giorno in cui ci chiediamo quanto siano sicure le nostre città e cosa stia facendo il governo per garantire la sicurezza di tutti noi. Il governo non può fare finta di nulla, limitandosi a festeggiare l’evento, facendosi forza del successo della polizia. L’Italia, purtroppo, è un paese ad alto rischio di infiltrazioni terroristiche, anche per colpa delle politiche messe in campo da Renzi e Alfano, che stanno dimostrando di non essere assolutamente in grado di gestire queste emergenze. Mehdi sembrava perfettamente integrato, mentre questo parlava con terroristi e aspirava ad allacciarsi le cinture per l’ascesa al suo paradiso: attenzione, perché questa non è una rara eccezione, ma la regola di questi terroristi.

Ernesto Magorno (Deputato Partito Democratico) – Le forze di polizia calabresi hanno compiuto un’importante operazione antiterrorismo. A loro un grazie, il terrore non vincerà mai.