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Da Soveria Mannelli a Salisburgo: la danza che sfida e vince pregiudizi ed arretratezza culturale.

SOVERIA MANNELLI (CZ) – Luigi Luna è ancora un bambino quando sogna di fare il ballerino. Figlio unico arrivato come un dono dal cielo quando ormai i suoi genitori non pensavano più di potere un giorno diventare mamma e papà. Luigi inizia in una piccola scuola di Soveria Mannelli, piccolo paesino del catanzarese a studiare danza. Tutte bambine! Presto scoprirà di non essere come i suoi compagni in paese. Non ama il pallone e non ha i loro interessi. Ma a lui non importa. La sua stanza con le foto dei suoi idoli, étoile di fama internazionale, sarà il suo rifugio, dove ascoltare i brani del repertorio classico, vedere i video delle coreografie più celebri. Non molla per niente al mondo la sua passione e si sposterà tra mille sacrifici su Cosenza per perfezionare i suoi studi. All’età di tredici anni la prima vera scelta. Luigi anche se piccolo mostra una grande maturità e si trasferisce da Soveria a Siena in Toscana, dove  si diplomerà negli studi professionali e nella danza. Nella scuola del Balletto di Siena Luigi sarà seguito da insegnati provenienti da vari teatri: Alla scala di Milano, l’Opera di Vienna, il Balletto di Cuba, il Teatro di Torino. Sono ormai un lontano ricordo i pregiudizi e la solitudine culturale in cui Luigi ha deciso di iniziare il suo percorso formativo per diventare qualcuno nella danza. La sua passione, il suo talento, la sua spiccata sensibilità hanno sfidato i luoghi comuni ed oggi gli danno ragione. Dopo il diploma al centro professionale senese, arriva la certificazione American Ballet Theater NTC. 
Nei 5 anni lontano da casa vincerà una borsa di studio per il Conservatoire Nationale Supérieure de Musique et Danse de Paris, più semplicemente “Conservatorio della Danza di Parigi”. 
Sarà ammesso ad una serie di master class presso la Royal Ballet School di Londra.
Da altrettante soddisfazioni sarà ripagato il suo sempre maggiore interesse verso il mondo della danza contemporanea e del teatro danza, inspirato in particolare modo dalla figura di Pina Bausch, di cui Luigi ricorda massime ed insegnamenti: «Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti…».
Aprendosi ai linguaggi contemporanei, Luigi Luna si trasferisce a Catania dove fa parte prima del corso di perfezionamento della compagnia Zappalà coreografa di fama mondiale (modem codici gestuali compagnia Zappalà danza) e poi del collettivo giovanile della compagnia stessa (collettivo modem). Luigi studia e danza alcune delle coreografie di Zappalà, affinando così la sua sensibilità artistica oltre che la preparazione tecnica. A tal proposito di grande importanza il lavoro con coreografi come: Davide Sportelli, Manfredi Perego, Samir Calixto, di cui seguirà in maniera attiva il flusso creativo. Ma il meglio per lui arriverà con la strepitosa biennale di Venezia.
Selezionato dalla coreografa canadese Marie Chouinard, Luigi partecipa all’11° Festival Internazionale di Danza Contemporanea della biennale di Venezia, avendo l’onore e il privilegio di portare in scena le creazioni di William Forsythe e Benoît La Chambre. Due visionari della danza destinati a segnarne per sempre la storia. «La Biennale è stata per me un paradiso – racconta Luigi- sono stato immerso per tre mesi nel mondo dell’arte contemporanea, vedendo e conoscendo artisti provenienti da tutte le parti del mondo». 
E dopo una delle vetrine più importanti per la danza contemporanea, nonché uno dei festival artistici più importanti al mondo, è la volta di Salisburgo, dove Luigi ha deciso di approfondire la sua tecnica presso un centro chiamato SEAD. «La selezione per questo posto –racconta- mi ha visto prima partecipe di un’audizione avvenuta in Italia che ha avuto esito positivo e successivamente impegnato in altri 5 giorni di audizione svoltisi proprio a Salisburgo».
A partecipare a questa selezione sono stati centinaia di danzatori (le audizioni si sono svolte in tutto il mondo: Berlino, Tel Aviv, Beijing, Stoccolma, Barcellona, e altre città ancora) in 157 si era stati ammessi alla selezione finale avvenuta a Salisburgo, di questi solo 30 sono arrivati fino alla fine, tra cui il nostro giovane conterraneo.
Di questo posto però ancora non può dire molto, perché la sua avventura qui è appena iniziata.

“International Observe the Moon Night InOMN” al Planetario Pitagora di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – “International Observe the Moon Night InOMN”, promossa in Italia dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, giunge al Planetario Pitagora di Reggio Calabria. L’edizione 2012, che si terrà dal 20 al 23 settembre in coincidenza con l’equinozio d’autunno, avrà come slogan quest’anno:”Under the same Moon, Sotto la stessa Luna”.
Oltre le consuete osservazioni notturne del satellite, si terranno diversi incontri, che  avranno inizio con una conferenza per l’appunto sull’equinozio, che rappresenta una delle quattro porte simboliche dell’anno.

Nell’antichità questi avvenimenti sono sempre stati considerati momenti speciali da celebrare pubblicamente: in Grecia gli equinozi prevedevano una celebrazione maestosa nei Misteri Eleusini, dedicati proprio a Demetra e al suo mito.

Tutte le iniziative sono ad ingresso libero.

Per visitare il Programma.

g.m.r.