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Visite ai malati, a Cosenza arriva la stanza degli abbracci

COSENZA – Emozioni a centimetro zero. È stata allestita all’interno della casa di cura Madonna della Catena una stanza degli abbracci per rendere meno dolorosa la separazione tra le persone costrette alla degenza ed i familiari che vivono questo distaccamento e l’impossibilità di vedere un proprio congiunto da vicino con angoscia e preoccupazione per via dell’emergenza covid.

A darne notizia è Giancarlo Greco, responsabile de iGreco Ospedali Riuniti. «Le immagini e le testimonianze di questi mesi – dichiara – ci hanno testimoniato la solitudine e l’impotenza di malati e congiunti di fronte al muro che il virus ha costruito intorno a sè. Pur potendo contare sul valido supporto delle psicologhe Carmelina Magarò e Carmen Marasco, sempre molto attente e vicine ai degenti nell’affrontare il percorso di degenza, abbiamo voluto introdurre nella struttura questo angolo speciale, per far superare e rendere meno invalicabile questa barriera e mettere le famiglie nelle condizioni di potersi guardare negli occhi ed abbracciarsi, a centimetro zero. Un’attenzione in più per quanti si trovano ricoverati per affrontare percorsi di riabilitazione neurologica, respiratoria, cardiologica ed ortopedica».

«Riteniamo che la cura delle emozioni – aggiunge – valga molto nel percorso della riabilitazione e che aprire alle visite, dopo tanto tempo di chiusura, possa rappresentare un momento importante. Pensiamo alle persone anziane, in particolare, a quanti hanno avuto un ictus o hanno subito un intervento ortopedico».

La stanza degli abbracci è stata allestita nella casa di cura Madonna della Catena, accreditata col Sistema Sanitario Nazionale per la riabilitazione intensiva, estensiva e per gravi celebrolesi. Si tratta di un box con una parete in plastica trasparente, elastica ma allo stesso tempo robusta per consentire la percezione tattile. L’abbraccio avviene attraverso delle apposite maniche che permettono di stringersi le mani e accarezzarsi. 

Madonna della Catena verso la sospensione dei licenziamenti

COSENZA – La capacità imprenditoriale del gruppo iGreco, la loro solidità finanziaria e la puntualità nel pagamento delle spettanze ai dipendenti, merce rara al giorno d’oggi, hanno giocato un ruolo determinante nella partita della assegnazione di nuovi posti letto accreditati alla struttura sanitaria della Madonna della Catena, insieme al lavoro diplomatico e di mediazione del Prefetto Gianfranco Tomao e dei sindacati, e alla buona volontà sia del commissario Scura, sia del direttore generale dell’Azienda Sanitaria Raffaele Mauro. La casa di cura con sede a Laurignano, dunque avrà 49 posti letto in più, certificati dal fabbisogno espresso dall’Asp per il distretto sanitario Cosenza-Rogliano-San Giovanni in Fiore. L’iter procedurale in questo senso è stato avviato per giungere in tempi brevi, entro martedì prossimo 20 dicembre, alla emanazione del decreto. In tal modo saranno scongiurati i 57 licenziamenti dei lavoratori in esubero. Una vicenda lunga e travagliata, quella della Madonna della Catena, con momenti di estrema tensione, che per fortuna, una volta tanto, sembra avviata verso una conclusione positiva.

Tutela dei lavoratori: Crisi nei Sindacati, allarme per la clinica Madonna della Catena

th (21)Rimaniamo basiti di fronte all’ANSA del 12 luglio 2015 a firma del Segretario della Funzione Pubblica della CGIL Calabria Alfredo Iorno ed il segretario della FP- CGIL Medici Catanzaro Ivan Potente, che ha seguito la nota del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, per l’attacco fuori luogo e fuori qualsiasi ottica di pensiero volto a tutela dei lavoratori, nella lettura della disamina per la distribuzione del budget per l’anno 2015.

Nell’immaginario collettivo si è sempre erroneamente creduto che tutte le istituzioni sindacali  fossero al servizio della salvaguardia dei posti di lavoro, ma dobbiamo appurare, nostro malgrado, che molti si battono solo per alcuni lavoratori o categorie di lavoratori, tralasciando l’aspetto più importante riconducibile alla sanità cosentina destabilizzata, prevaricata, mortificata e ridotta al lumicino sotto gli occhi di chi avrebbe dovuto proteggerla e potenziarla. Ci troviamo, invece, con le cliniche in ginocchio e la sanità pubblica in preda al caos totale, nel ristagno e nel silenzio più assoluto di chi avrebbe dovuto migliorarle.

Per quanto ci riguarda pensiamo di vivere un momento sereno, grazie all’avvento di alcuni imprenditori coraggiosi, seri e solvibili, accorgendoci, di contro, che ciò in Calabria evidentemente da profondamente fastidio, poiché siamo da troppi anni nelle mani di amministratori che antepongono i propri interessi volti al raggiungimento di fini reconditi che nulla hanno da spartire con la Sanità, i lavoratori ad essa collegati e ancora prima il benessere degli utenti che si trovano oggi a non aver garantito nulla.

Naturalmente tutto ciò è stato negli anni supportato anche da quelle forze sindacali che si sono biecamente prestate ai giochi di potere.

Ricordiamo che a causa del taglio di oltre 60 posti letto di riabilitazione intensiva subiti dalla ns struttura nel 2011 ci troviamo come lavoratori a dover “sopportare” economicamente una riduzione dell’orario di lavoro (per un esubero di circa 70 unità lavorative) prima con l’accesso alla CIG in deroga ed ora fino al 31-12-2016 con contratti di solidarietà non ancora definiti a livello ministeriale e solo con la ri-assegnazione di parte di essi alla ns struttura (una delle poche a poter vantare tradizione e competenza in campo riabilitativo) riusciremmo in parte a salvaguardare i livelli occupazionali.

Precisiamo a chi non ha saputo o meglio non ha voluto documentarsi prima di esporsi in maniera presuntuosa che la nuova rimodulazione dell’accreditamento di Clinica Madonna della Catena prevedeva 50pl di riabilitazione intensiva, 18 pl di riabilitazione di alta specialità per celebrolesi e 10 pl di unità spinale, ma questi ultimi, dopo aver avuto parere favorevole per la loro attivazione, sono stati richiesti indietro dalla regione nel 2013 e riconvertiti in 23pl di riabilitazione intensiva. Pertanto, non si sta parlando di un accreditamento aggiuntivo ma, sostanzialmente, di assegnazioni già legittime. Infine, corre l’obbligo precisare che l’incremento di 2 milioni di euro di budget, oggi assegnatici, riguarda la contrattualizzazione dei 18 pl (già attivati nel corso del 2014) di alta specialità in riabilitazione per celebrolesi (cod 75), parzialmente coperta nell’anno precedente con un budget  di € 982.000, e che con la ripartizione attuale va a soddisfare il fabbisogno nel settore della neuroriabilitazione, come previsto dall’Asp, di cui la Clinica Madonna della Catena è l’unica struttura  nella provincia di Cosenza ad erogare servizi.

A tal proposito non vogliamo dilungarci sul rispetto assoluto delle indicazioni del piano sanitario regionale riguardo i canoni di integrazione al pubblico e di abbattimento delle cosiddette migrazioni sanitarie che tanto servono alla nostra regione per uscire da questo reale disavanzo.

D’altronde non ci meravigliamo che l’iter procedurale di assegnazione dei posti letto sia stato espletato entro i 60 giorni di tempo, come previsto dal regolamento regionale.

Detto questo,  ci dissociamo da quanto dichiarato dai segretari della CGIL regionale nell’ANSA sopra citata e dalla nota recante stessa data, a firma del Presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, e ci appelliamo all’intelligenza, competenza e correttezza del Commissario Scura che nell’incontro del 25 Giugno ha infuso tanta speranza nei rappresentanti sindacali presenti, che nulla hanno da spartire con il potere e gli arzigogoli ad esso connesso, ma siamo lieti di constatare che finalmente le suddivisioni di budget tra le varie strutture siano effettuate in maniera tecnica tenuto conto dei criteri di appropriatezza dei ricoveri.

RSA FP CGIL Clinica Madonna della Catena

Sabina Aquaro

 

RSA USB Clinica Madonna della Catena

Lucio Grandinetti

 

RSA CISL Clinica Madonna della Catena

Massimo Nardi