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Busta con proiettili alla madre di Giuseppe Luzza, vittima di mafia

VIBO VALENTIA – Una busta con una lettera anonima e con all’interno tre proiettili e una foto del figlio defunto (Giuseppe Luzza) è stata fatta recapitare ieri a Teresa Lochiatto, madre dell’uomo, vittima innocente di mafia e di Matteo, ora responsabile regionale del settore memoria Libera Calabria. La busta è stata fatta recapitare alla donna presso la sua abitazione, ad Acquaro attorno al primo pomeriggio di ieri. Teresa Lochiatto ha subito denunciato l’accaduto ai carabinieri che hanno immediatamente avviato le indagini. Il figlio Giuseppe fu barbaramente ucciso nel gennaio del 1994 quando aveva poco più che vent’anni. Dopo essere stato stordito dai suoi aguzzini fu gettato in una buca e cosparso di benzina. Il suo corpo fu fatto bruciare assieme a tappeti di gomma.

 

 

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Sciolti per mafia i comuni di Limbadi e Platì

ROMA –  Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha sciolto per infiltrazioni mafiose i Consigli comunali di Limbadi e Platì.

A Limbadi lo scoppio di una bomba che ha ucciso Matteo Vinci

Limbadi era stato al centro dell’attenzione nelle settimane scorse dopo che il 4 aprile era morto un uomo di 42 anni, Matteo Vinci, ed era rimasto gravemente ferito il padre Francesco, di 70, a causa dello scoppio di una bomba collocata sotto l’automobile sulla quale viaggiavano i due. Mentre il Comune di Platì é stato sciolto più volte per mafia in passato, per Limbadi è la prima volta. L’unico precedente risale al 1983, quando il Consiglio comunale appena eletto non si potéinsediare per l’annullamento della elezioni comunali per la presenza tra gli eletti di persone ritenute legate alla ‘ndrangheta.

Il sindaco di Limbadi, «un atto ingiusto»

L’attuale sindaco di Limbadi, Pino Morello, ha contestato fortemente la decisione del Consiglio dei Ministri. «Noi la ‘ndrangheta – ha detto – l’abbiamo sempre combattuta con i fatti e non con le parole. Faremo subito ricorso al Tar e vinceremo».

Foto (http://www.lametino.it/Cronaca/disposto-accesso-antimafia-al-comune-di-limbadi.html)

Bomba Limbadi, Ambrogio, «Priorità Pd contrasto alle mafie»

COSENZA – All’indomani dell’evento delittuoso che ha colpito la città di Vibo Valentia, dove un’auto con all’interno una bomba è esplosa causando la morte di un uomo e il ferimento del padre, interviene il consigliere Marco Ambrogio

«E’ inammissibile che a distanza di ventisei anni delle stragi di Capaci e via D’Amelio che uccisero i giudici Falcone e Borsellino, oltre ai membri della scorta, la ‘Ndrangheta continui a sfidare apertamente lo Stato in Calabria utilizzando un’auto bomba». Sono queste le parole di Marco Ambrogio, consigliere comunale di Cosenza, membro della Provincia e candidato alla carica di segretario regionale del Partito Democratico.

«Una crisi che sta intaccando il tessuto sociale calabrese»

«Anche il danneggiamento del monumento a Soriano, dedicato a Filippo Ceravolo, vittima innocente di mafia, fa capire come sia in corso una crisi che sta intaccando negativamente il tessuto sociale calabrese. Sicuramente la magistratura farà il suo corso e siamo fiduciosi che sarà fatta luce su entrambi gli episodi. La politica regionale deve rilanciare la sua azione in questa per incidere positivamente sull’educazione civica ed il contrasto alle mafie. Nell’agenda del Partito Democratico calabrese questi temi devono avere massima priorità e nei prossimi mesi li affronteremo con puntuale attenzione.

Attentato a Limbadi, bomba esplode in auto, un morto e un ferito

LIMBADI (VV) – Si è trattato di un vero e proprio attentato. Una bomba era stata inserita all’interno della vettura saltata in aria nel pomeriggio di oggi a Limbadi, nel vibonese. In macchina vi erano padre e figlio, Matteo Vinci e Antonio Vinci. Per il giovane non c’è stato nulla da fare. E’ morto carbonizzato all’interno della vettura. Per il padre, che è saltato fuori dall’automobile,  si è reso necessario il ricovero in urgenza per gravi ustioni. Intanto il Prefetto Guido Longo, intanto, ha convocato in via d’urgenza, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per esaminare della situazione «In relazione – si legge in una nota della Prefettura di Vibo Valentia – ai gravi fatti delittuosi verificatisi nelle ultime ore a Soriano Calabro – dove è stata danneggiata la stele commemorativa di Filippo Ceravolo, giovane vittima innocente di mafia e soprattutto a Limbadi, dove si è verificata l’esplosione di un’autovettura a causa di un ordigno” che ha provocato la morte di una persona e il ferimento di un’altra». Sul posto sono intervenuti gli artificieri con i cani anti esplosivo. E proprio dagli artificieri è arrivata in serata la conferma che l’auto sia esplosa proprio per una bomba. Gli specialisti dell’Arma sono giunti a questa conclusione dopo gli esami più approfonditi eseguiti sul posto. Dunque è confermata la pista di un vero e proprio attentato. 

Si pensava ad un cattivo funzionamento del sistema di alimentazione a metano

A seguito della deflagrazione si è sviluppato un incendio che ha distrutto l’autovettura al cui interno vi erano due persone, Matteo Vinci, morto carbonizzato e il padre Antonio di 72 anni che è sbalzato fuori dall’abitacolo. A seguito delle ustioni riportate è stato trasportato all’Ospedale di Vibo Valentia. Immediato l’arrivo sul posto dei Vigili del Fuoco e dei sanitari del 118 unitamente ai militari della Compagnia di Tropea. Nessuna ipotesi è al momento esclusa dagli inquirenti. Secondo una prima ricostruzione, parrebbe che un mal funzionamento dell’impianto di alimentazione possa aver provocato l’incendio della vettura.

Foto zoom24

Sciolto per mafia il comune di Scilla, nominata Commissione Straordinaria

SCILLA (RC) Nella seduta del Consiglio dei Ministri dello scorso 21 marzo, su proposta del Ministro dell’Interno ed a seguito della relazione predisposta dal Prefetto di Reggio Calabria, è stato deliberato lo scioglimento del Consiglio Comunale di Scilla per accertati condizionamenti dell’attività amministrativa da parte di infiltrazioni criminali.

Per la gestione provvisoria dell’Ente, al fine di perfezionre la procedura di scioglimento, il Prefetto Michele di Bari, con  provvedimento del  22 marzo ha sospeso il Consesso per prevenire “situazioni che potrebbero ulteriormente compromettere la libertà di determinazione ed il buon andamento o l’imparzialità dell’amministrazione” ed ha incaricato una Commissione Straordinaria composta da Samuele De Lucia, Vice Prefetto, da Filippo La Cava, Viceprefetto aggiunto e da Antonino Costa, Dirigente di seconda fascia.

Gratteri, «Da annullare le delibere dei comuni sciolti per mafia»

CATANZARO – «Quando i partiti selezionano i candidati conoscono perfettamente la loro storia. Per questo nel momento in cui un amministratore viene sorpreso con le mani nella marmellata nessun dirigente politico può giustificarsi dicendo non lo sapevo». Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri intervenendo questa mattina su Radio Anch’Io. «Sarebbe utile – ha aggiunto Gratteri- ampliare i poteri dei prefetti e consentire loro di annullare tutti i provvedimenti licenziati dalle giunte sciolte per infiltrazioni mafiose».

Unical, riflessioni sul tema “Finanza, mafia e democrazia: un intreccio problematico”

RENDE (CS) –  Dopo il riconoscimento “No Profit” da parte della Prefettura di Cosenza, l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, presieduto dalla prof.ssa Patrizia Piro, ha dato il via alle attività sociali del nuovo anno promuovendo, nella sala stampa dell’aula magna “Beniamino Andreatta” dell’ateneo, un incontro culturale sul tema: “Finanza mafia e democrazia: un intreccio problematico”. A relazionare su questo tema sono stati chiamati il prof. Mario Caligiuri, dell’Università della Calabria, ed il sen. Giuseppe Lumia, già presidente della Commissione antimafia e della Commissione giustizia del Senato.
Assente il Rettore, prof. Gino Mirocle Crisci, impegnato in Sicilia per ragioni istituzionali, l’incontro si è aperto con una breve introduzione del presidente dell’Associazione, prof.ssa Patrizia Piro, che ha spiegato le ragioni e le motivazioni che hanno portato ad organizzare l’incontro quale occasione di riflessione su temi di grande attualità contenuti nel libro “Come si comanda il Mondo. Teorie, volti, intrecci” di Mario Caligiuri e Giorgio Galli, edito dalla Rubbettino. Un libro che mette nelle condizioni di riflettere sul potere delle multinazionali, delle lobby e sulle condizioni della finta democrazia dove il mondo finanziario, così le mafie, svolgono le loro funzioni contrapposte di conquista di posizioni di rilievo nella tutela di interessi economici rilevanti a danno di una democrazia reale e sana. Una situazione in cui emerge sempre più la necessità di affidare all’Università e al mondo della scuola un ruolo pedagogico e culturale educativo attraverso i processi formativi delle nuove generazioni.
Per il prof. Mario Caligiuri le dinastie economiche finanziarie e le dirigenze interfacciate dei vertici delle multinazionali sono i punti di riferimento e di valutazione per i percorsi sociali, culturali ed economici, in cui la democrazia e la politica mondiale devono interfacciarsi per la costruzione di un mondo migliore, tenendo conto che le nazioni oggi si devono fronteggiare con i fenomeni complessi come la globalizzazione e l’immigrazione che possono essere considerati irreversibili e che il mondo della politica deve adeguatamente regolamentare. La politica è stata neutralizzata dall’economia attraverso un potere che non è anonimo o legato agli sviluppi dell’innovazione tecnologica o dell’intelligenza artificiale, bensì è rappresentato dai manager che controllano determinate multinazionali economiche e finanziarie. Le concentrazioni di capitali privati hanno scalzato lo Stato, diventando il principale centro di potere delle nostre società. Un’élite ristretta, non elettiva proveniente dal settore finanziario domina il processo di globalizzazione e controlla molti governi attraverso il potere politico delle multinazionali
Con l’intervento del sen. Giuseppe Lumia, già presidente della Commissione antimafia e della Commissione giustizia del Senato, al quale la presidente dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, prof.ssa Patrizia Piro, ha consegnato, a nome e per conto del Rettore Crisci, la targa di merito per gli ospiti illustri, il tema dell’incontro è entrato nei contenuti più specifici delle dinastie criminali e del controllo dell’economia “non criminale” da parte delle mafie. Temi ed argomenti che hanno portato il sen. Lumia a parlare della situazione di crisi della politica, sia in ambito nazionale che europeo, in cui si riscontra la perdita della propria identità, la capacità progettuale ed organizzativa, come la capacità di formazione e individuazione di una nuova classe dirigente portando così le mafie ad occupare un ruolo proprio nella gestione della finanza controllata dalle famiglie mafiose che hanno investito enormi quantità di denaro, ricavato da attività illecite, in attività non criminali, creando un’alterazione grave delle regole di mercato e una commistione del lecito con l’illecito. La finanza e le multinazionali controllano a livello mondiale l’economia reale e influenzano pesantemente le scelte politiche dei governi. Di fronte a ciò gli Stati Uniti d’Europa debbono concertare una politica comune di governabilità in cui la legalità e lo sviluppo devono camminare insieme nel rispetto dei sistemi territoriali.

All’Unical seminario su “finanza, mafia e democrazia, un intreccio problematico”

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – L’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ha organizzato per giovedì 15 febbraio, alle ore 16,00, nella sala stampa dell’aula magna “Beniamino Andreatta”, un seminario aperto alla comunità universitaria e al pubblico del territorio sul tema: “Finanza mafia e democrazia: un intreccio problematico”.

Dopo i saluti del Rettore, prof. Gino Mirocle Crisci, e l’introduzione  della presidente dell’Associazione “Amici dell’UniCal”, prof.ssa Patrizia Piro, ci saranno le relazioni del prof. Mario Caligiuri, dell’Università della Calabria, che parlerà sul tema: “Dinastie economiche finanziarie e dirigenze interfacciate dei vertici delle multinazionali”; nonché del senatore Giuseppe Lumia, già Presidente della Commissione Giustizia del Senato, che affronterà il tema: “Dinastie criminali e controllo dell’economia “Non criminale” da parte delle mafie”.

Argomenti ispirati dalla lettura del libro “Come si comanda il mondo. Teorie, volti, intrecci”, di Mario Caligiuri e Giorgio Galli, pubblicato dalla Rubbettino Editore. Per l’associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” è il primo evento culturale che viene promosso ad apertura delle attività sociali per l’anno in corso. E’ gradita la partecipazione degli organi d’informazione per opportuni servizi di approfondimento.

Mafia, DIA Reggio Calabria sequestra beni all’armatore Matacena

REGGIO CALABRIA – La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria ha eseguito un provvedimento di sequestro e confisca di beni, emesso dalla Corte di Assise d’Appello, nei confronti dell’armatore ed ex deputato di Fi Amedeo Matacena, ora latitante a Dubai. La confisca riguarda 12 società in Italia e all’estero, conti bancari, immobili e un traghetto in servizio nello Stretto di Messina, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro. Matacena, condannato definitivamente nel 2014 a tre anni di reclusione dalla Cassazione per concorso esterno, è stato riconosciuto quale politico di riferimento delle cosche reggine a salvaguardia dei loro interessi. Poi è rimasto coinvolto nelle indagini della Dia e coordinate dalla Dda che hanno portato all’emissione di ordinanze di custodia cautelare in carcere, oltre che nei suoi riguardi, anche a carico di sua moglie Chiara Rizzo, per intestazione fittizia di beni, e dell’ex Ministro dell’Interno Claudio Scajola, per averlo aiutato a sottrarsi alla cattura.

Legalità, all’assemblea di San Luca partecipazione del CoISP

SAN LUCA (RC) – Assemblea di San Luca. Brugnano: «La vera rivoluzione ci sarà quando la cittadinanza collaborerà con le Forze di Polizia e la Magistratura. Solo in quel modo San Luca tornerà a vivere».

Una delegazione reggina del CoISP – il sindacato indipendente di polizia, guidata dal segretario provinciale Emilio Musacchio composta dal Segretario Aggiunto Leonardo Patitucci e dal Segretario Sebastiano Vecchio, ha partecipato all’assemblea pubblica al comune di San Luca (RC) convocata da un comitato spontaneo “pro san luca” tenutasi nel pomeriggio del 26 u.s., dove si discuteva delle prossime elezioni amministrative.

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Il CoISP si è presentato a San Luca per sostenere la candidatura, lanciata dal giudice Romano De Grazia, del Segretario Nazionale Giuseppe Brugnano come espressione di legalità e di senso dello stato in un territorio in cui lo stato sembra essere off limits.

Durante l’intervento il Segretario Nazionale Giuseppe Brugnano ha invitato la cittadinanza e le espressioni politiche del territorio ad invertire il senso di marcia che ha portato san luca ad essere conosciuto nel mondo come espressione dell’antistato e della criminalità organizzata, Brugnano ha detto che la vera rivoluzione ci sarà quando la comunità inizierà a collaborare fattivamente con le forze di polizia e la magistratura… senza alcun dubbio, invece si è formato un movimento spontaneo il – Movimento Civico pro San Luca – in rappresentanza della San Luca onesta e laboriosa che si oppone decisamente alla campagna mediatica ghettizzante a cui è stata sottoposta l’intera cittadinanza per le colpe dei singoli.

Il Movimento cittadino si è resa parte attiva a raccogliere le segnalazioni di criticità del territorio ed a farsi portavoce con le Istituzioni, un gran passo avanti, certo l’intervento del segretario nazionale ha subito suscitato “mal di pancia” tra alcuni presenti in sala consiliare i quali hanno abbandonato l’evento.

È chiaro a tutti che «San Luca non vuole morire, San Luca non deve morire!»