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Lucio Caracciolo a master Unical: «Intelligence chiave di volta del futuro»

RENDE (CS) – «Le grandi compagnie telematiche sono formidabili strumenti di intelligence e di influenza geopolitica. Ovviamente, quando queste sono al servizio degli Stati, non sono rivolte esclusivamente al consumo o al profitto, ma anche al mantenimento di un certo dominio statale o continentale. Spesso infatti entrano in questo grande gioco i fondi sovrani per influenzare l’economia e la geopolitica del pianeta». E’ quanto ha affermato Lucio Caracciolo, direttore di “Limes”, intervenendo al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. «Non dobbiamo commettere l’errore – ha proseguito Caracciolo – di descrivere il mondo come se fosse un’entità unica. Oggi, infatti il 50% delle persone non usa tecnologie telematiche perché non è collegato ad internet». Occorre quindi distinguere, sostiene il Direttore di “Limes”, tra “Caoslandia” e “Ordolandia”. Il primo termine identifica una parte dell’area centrale del pianeta, dove si registra il progresso demografico più veloce al mondo ma è anche teatro di quasi tutte le guerre, nonché caratterizzata da stati-mafia e disastri ambientali e climatici. Rispetto ad “Ordolandia”, il dato comunque più interessante è quello dell’età mediana che in Africa si attesta al di sotto dei vent’anni mentre, ad esempio in Europa, arriva intorno ai 45 anni. Ciò, secondo Caracciolo «produrrà effetti geopolitici di grande portata perché – come sosteneva Giovanni Arrighi – quando i giovani, in una società, superano una certa soglia, si verificano richieste di profondi cambiamenti sociali. In Europa infatti viviamo una certa tendenza conservatrice mentre in “Caoslandia” la spinta è quasi rivoluzionaria».

Caracciolo ha poi analizzato il futuro ruolo delle megalopoli, soffermandosi sullo sviluppo non pianificato di città come Lagos o Il Cairo, che sono di fatto fuori controllo.

Interessante è stata poi l’analisi del terrorismo come fenomeno alimentato dai media: «l’atto terroristico – sostiene Caracciolo – intende  indurre paranoia e irrazionalità, alimentando le teorie del complotto. A questo proposito dobbiamo considerare come le organizzazioni terroristiche siano anzitutto entità economiche che per alimentarsi trafficano droga, armi, petrolio e beni archeologici. Il mercato di sbocco di questi beni sono le nazioni ricche per cui occorre ribaltare il punto di vista dall’offerta alla domanda di criminalità».

Caracciolo ha poi accennato a Trimarium, il progetto infrastrutturale pensato e proposto in ambito polacco, sostenuto dalla Croazia e in una certa misura dalla Romania. «Trimarium riguarda l’Adriatico ma esclude l’Italia, riguarda il Baltico ma esclude la Germania. Italia e Germania vengono infatti considerate entrambe vicine alla Russia di cui, con il progetto Trimarium, si cerca in qualche modo di arginare l’avanzata».

«Comprendere il presente per costruire il futuro»

Caracciolo ha quindi concluso analizzando gli attuali flussi migratori che sono aumentati perché si è creata una sorta di pressione tra il Nord Africa, da dove si concentrano le partenze, e il Nord Europa, che cerca di mantenere i migranti nel Sud del vecchio continente. In questo contesto l’Italia pretende solidarietà, mentre gli Stati dell’Europa del Nord invocano la responsabilità degli altri. In una situazione di deficit demografico, come quella dell’Italia, la risposta al fenomeno migratorio deve essere quella di creare le condizioni strutturali per gestire il fenomeno attraverso un sistema di immigrazione controllata. «Per fare politica estera e per sfruttare al meglio la collocazione geografica dell’Italia – suggerisce Caracciolo – c’è bisogno di un’identità nazionale precisa, sollecitata da una classe dirigente avvertita. E L’intelligence può essere la chiave di volta del futuro, perché essa stessa è, nella sua funzione, non nelle persone, il cuore dello Stato».

 

Master Intelligence, all’Unical Evgeny Morozov e Lucio Caracciolo

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Dopo le Feste Pasquali, il Master in Intelligence dell’Università della Calabria riprende con due significative lezioni.  Domani sabato 7 aprile  2018, presso l’Aula “Caldora” dell’Università della Calabria a Rende, alle 8.30 dopo il saluto del Rettore Gino Crisci e presentato dal Direttore del Master Mario Caligiuri, ci sarà  la lezione di Evgeny Morozov, uno dei più noti esperti di nuovi media a livello mondiale, che parlerà su ”L’intelligence nella falsa democrazia su internet”. Nel pomeriggio dalle 13.30 alle 17.30 è prevista la lezione di Lucio Caracciolo, Direttore di “Limes” e uno dei più importanti esperti del settore a livello internazionale, che affronterà il tema “L’intelligence nella geopolitica del XXI secolo”.

Resilienza e cyberspazio, Umberto Gori all’Unical ospite del Master in Intelligence

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Al Master in Intelligence dell’Università della Calabria è stato di scena Umberto Gori, Professore Emerito dell’Università di Firenze e primo docente in Italia ad avere ricoperto una cattedra di relazioni internazionali. Introdotto dal Direttore del Master Mario Caligiuri, Gori ha invitato ad «accettare le incertezze e sviluppare la resilienza per giungere ad analizzare la contemporanea società della disinformazione». «Attualmente – ha affermato – ci troviamo in quella che viene definita da Luciano Floridi come iperstoria, dove il benessere collettivo dipende dall’efficace ed efficiente gestione del ciclo di vita dell’informazione. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno evidentemente segnato la differenza tra ciò che eravamo e ciò che siamo e che potremmo essere». Il professore ha poi proseguito ricordando che ai quattro ambienti di dominio naturali, rappresentati da terra, mare, cielo e spazio,  a partire dagli anni ’90 se ne è ha aggiunto un quinto, creato dall’uomo: il cyberspazio. In questa nuova dimensione – ha spiegato – si annullano spazio e tempo e si sviluppano maggiormente le relazioni sia in termini di cooperazione che di conflittualità. Spaziando da Copernico a Turing, Gori ha poi analizzato le più importanti teorie che hanno cambiato la storia dell’uomo, passando da Hobbes a Copernico, da Darwin a Freud. Analizzando le relazioni internazionali, Gori si è poi soffermato sull’attuale problema della democrazia politica, economica e sociale.  Infatti, dall’ordine storico stabilito dalla pace di Vestfalia del 1648 agli accordi di Bretton Woods del 1944 è cambiata tutta la scena internazionale, che oggi vede l’entità statale molto indebolita. Il sistema internazionale – secondo il docente – accusa da un lato trasformazioni macroscopiche, da intendersi come desuetudine dei processi tipici, e dall’altro lato risente della nascita della politica post-internazionale, che contribuisce a generare turbolenze, caos ed incertezza.

Gori ha poi declinato gli scenari futuribili, ipotizzando un assetto geopolitico in cui attori non statali sostituiranno le Nazioni nella soluzione di problemi mondiali. Infine Gori ha sviluppato i concetti di Information, Cyber e Hybrid Warfare affermando che il vero pericolo degli Stati è costituito dagli attacchi cibernetici. A questi ultimi si può reagire, accettando le perdite (che sembra essere la soluzione finora preferita dalle aziende), rafforzando le infrastrutture per evitare perdite future, oppure abbandonando gli strumenti informatici. Non appare anacronistico allora l’investimento dei servizi segreti russi in macchine da scrivere per le comunicazioni più riservate. «La strategia – ha concluso Gori – deve avere lo scopo di reagire all’incertezza per calcolare in anticipo le azioni della controparte. In questo senso prevedere sarà sempre più difficile ma sempre più necessario». Non poteva che concludersi con il riconoscimento della insostituibile funzione predittiva dell’intelligence la lezione di Umberto Gori, che ha poi risposto alla numerose domande degli studenti.

Intelligence, Bruno Pellero spiega il valore delle intercettazioni al master Unical

RENDE (CS) – Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad un cambiamento epocale nelle comunicazioni elettroniche. All’aumentare della complessità delle telecomunicazioni corrisponde una diminuzione degli obblighi regolamentari che oggi rischia di compromettere seriamente l’efficacia degli sforzi impiegati per intercettare. Da questa considerazione ha preso le mosse la lezione di Bruno Pellero al Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Pellero è uno dei massimi esperti in materia, non solo in ambito interno (già consulente di diverse procure e di enti pubblici e privati) ma anche a livello comunitario ed internazionale (è stato infatti uno degli esperti di cui si è avvalsa la Commissione temporanea Echelon del Parlamento Europeo sul sistema Echelon).

Nel nostro Paese, all’avanguardia nelle tecnologie per l’acquisizione informativa, ogni anno viene effettuato un rilevantissimo numero di intercettazioni che vengono analizzate ad L esempio per risolvere casi complessi o per contrastare le organizzazioni terroristiche e criminali. Pellero infatti si è soffermato, approfondendone gli aspetti, sulle mutate necessità degli investigatori, che hanno necessità di intercettare, analizzare, identificare e correlare il traffico delle telecomunicazioni. Queste complesse operazioni oggi devono avvenire anche in tempo reale nonostante lo scenario sia radicalmente modificato a causa della migrazione su internet dei servizi telefonici e della multimedialità accessibili a tutti.

Pellero ha poi evidenziato come sia cresciuto il potere dei social networks, al punto da diventare strumento di propaganda anche nelle campagne elettorali dei maggiori paesi del mondo. Le informazioni, l’oro del nuovo millennio, vengono infatti prima raccolte e poi strumentalizzate attraverso i social per generare reazioni, con i pericoli che ne conseguono alla luce di una sempre minore consapevolezza degli utenti. A questo proposito è apparsa molto interessante la tecnologia per gli infiltrati digitali. Il docente ha poi illustrato le più avanzate tecnologie di estrazione dei dati, navigando da marinaio esperto, in quello che viene definito surface web, scandagliando poi il deep web e il dark web, meno visibili (o indicizzati) ma dove si concentrano le attività più discutibili e illegali.

La lezione si è poi conclusa con l’esame delle tecnologie per l’analisi delle fonti aperte, l’analisi delle impronte vocali e con uno sguardo al futuro, rivolto alla localizzazione degli smartphones e più in generale degli utenti mobili che può essere utilizzata anche per attivare allarmi e identificare soggetti sconosciuti.

 

Bergamotto, un master sul prodotto simbolo del territorio

REGGIO CALABRIA – E’ stata firmata, a Reggio Calabria una convenzione tra la Città Metropolitana e l’Università Mediterranea che sancisce la collaborazione tra le parti per la realizzazione di un master sul prodotto simbolo del territorio, il bergamotto. A siglare l’intesa sono stati il sindaco Giuseppe Falcomatà e il direttore del Dipartimento di Agraria dell’ateneo, Giuseppe Zimbalatti. Obiettivo dell’intesa – che secondo quanto annunciato dai promotori inciderà sul processo di alta formazione dei laureati attraverso un master di II livello – sarà la creazione della figura di tecnico esperto in produzione e valorizzazione del bergamotto.
«Attraverso questa intesa – ha sottolineato Falcomatà – si recuperano somme importanti e si investe sul futuro”. “Siamo la città del bergamotto – ha sostenuto Zimbalatti – ed è necessario creare le competenze che possano far decollare l’economia legata al prodotto».

Voucher per Master di I° e II° livello, arrivano i finanziamenti regionali

CATANZARO – Si rinnova l’impegno della Regione Calabria a sostegno del potenziamento delle competenze dei laureati calabresi e dell’accesso all’alta formazione. Anche per l’annualità 2018 la Regione Calabria, infatti, promuove l’avviso rivolto al finanziamento di voucher per la partecipazione a Master di I° e II° livello, a copertura totale o parziale dei costi d’iscrizione. Con uno stanziamento complessivo di quasi 1,2 milioni di euro, a valere sul POR Calabria 2014-2020, il nuovo bando intende favorire l’alta formazione post-lauream ai fini dell’accrescimento delle competenze di chi è in cerca di occupazione e di coloro che vogliono migliorare la propria posizione lavorativa potenziando le proprie conoscenze per l’esercizio delle attività professionali.

«Nel solco di quanto già realizzato nella precedente annualità sia a sostegno del diritto allo studio che dell’accesso all’alta formazione –  ha dichiarato il Presidente della Regione Mario Oliverio – abbiamo replicato l’avviso per il finanziamento di voucher impegnando, grazie al Por Calabria, ulteriori 1,2 milioni di euro. Intendiamo sostenere un settore, quello della formazione e della conoscenza, in grado di incidere efficacemente sulla competitività della Calabria nel mercato globale. La nostra terra ha bisogno di qualità, noi abbiamo le risorse da spendere, quelle che ci offre l’Europa, ed eccellenti risorse umane che devono essere incentivate a migliorare le proprie competenze e la propria professionalità a vantaggio di tutto il sistema. Prosegue il nostro impegno per valorizzare il legame tra il mondo della ricerca e quello del lavoro per una Calabria che ha scelto di fare dell’innovazione e del sapere le proprie direttrici di sviluppo»

La concessione del contributo pubblico ammonta ad un importo massimo pari a 4 mila euro per la copertura totale o parziale dei costi di iscrizione a Master universitari annuali di primo e secondo livello in Italia, erogati da università italiane pubbliche o private legalmente riconosciute, o a Master annuali in Italia accreditati ASFOR, assimilati ai master universitari di primo e secondo livello.  I Master ammissibili a finanziamento devono avere una durata di almeno 8 mesi o un carico di lavoro di almeno 1500 ore complessive e valere almeno 60 crediti formativi. Sono ammessi anche i percorsi di alta formazione erogati on-line.

La domanda può essere presentata per le spese di iscrizione a master dell’annualità accademica 2017/2018, già avviati o da avviarsi entro il 31 maggio 2018 (per i quali non sia già stato effettuato l’esame finale), che devono concludersi con attestato finale entro il 31 dicembre 2019.

Possono concorrere alla richiesta dell’erogazione di un solo voucher coloro che alla data della presentazione della domanda, siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • ISEE 2018 del nucleo familiare non superiore a € 30.000
  • abbiano conseguito uno dei seguenti titoli di studio: Laurea, Laurea Specialistica/Magistrale, Laurea Specialistica/Magistrale a Ciclo Unico o Laurea Vecchio Ordinamento, titolo equipollente rilasciato da Università straniere
  • siano residenti in Calabria da almeno sei mesi alla data di iscrizione al Master e per tutta la durata dello stesso sino allo svolgimento dell’esame finale e conseguimento del titolo
  • risultino iscritti o ammessi anche in via provvisoria al Master per il quale richiedono il finanziamento
  • non abbiano beneficiato di altri voucher erogati dalla Regione Calabria per ulteriori percorsi di alta formazione a partire dalla programmazione 2000/2006.

In aderenza agli obiettivi strategici del programma regionale sarà sostenuta la frequenza di percorsi formativi coerenti con le otto aree di innovazione individuate dalla “Strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente” S3 e ritenute di particolare importanza per lo sviluppo della Regione: agroalimentare,  edilizia sostenibile, turismo e cultura, logistica, ICT e  terziario innovativo, smart manufacturing, ambiente e rischi naturali, scienze della vita.

Le domande per ottenere la concessione del voucher possono essere inoltrate con procedura telematica a partire dalle ore 12.00 del giorno 5 marzo 2018 e fino alle ore 12.00 del 4 aprile 2018, accedendo, previo accreditamento, all’apposita piattaforma attraverso il portale http://calabriaeuropa.regione.calabria.it/website/bandi/. La procedura di selezione è a graduatoria. La valutazione delle domande sarà affidata ad una Commissione di Valutazione appositamente nominata dall’amministrazione regionale.

Informazioni sull’avviso possono essere richieste al Settore Alta Formazione e Università tramite la mail: altaformazione@regione.calabria.it. Per problemi tecnici connessi alla procedura on-line può essere inviata una comunicazione alla e-mail: supportotecnico.master@fincalabra.it

Tutte le informazioni sono disponibili nel seguente link

http://calabriaeuropa.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/view_bando_preview.cfm?356

Unical, ambasciatore Azerbaijan al master in Intelligence: «Vostro Ateneo una scoperta per me»

RENDE (24.2.2018) – Lezione dell’ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaijan in Italia Mammad Ahmadzada dal titolo “Il ruolo dell’Azerbaijan nel contesto geopolitico euroasiatico” nell’ambito del Master in Intelligence dell’Università della Calabria. L’ambasciatore azero è stato salutato dal Rettore Gino Mirocle Crisci che ha ricordato  l’impostazione moderna e aperta alle collaborazioni internazionali che Beniamino Andreatta aveva intuito per l’ateneo calabrese fin dai primi anni ’70. Il direttore del Master in Intelligence Mario Caligiuri ha evidenziato l’importanza degli studi di Intelligence nel campus di Arcavacata, prima Università pubblica italiana ad aver approfondito questo settore scientifico così decisivo per la comprensione del presente e delle relazioni geopolitiche.

Storia e sviluppo di un Paese in netta crescita

L’ambasciatore di Baku ha iniziato il suo intervento illustrando la storia della giovane Repubblica dell’Azerbaijan, indipendente dall’Unione Sovietica dal 1991, fornendo un interessante punto di osservazione sull’Azerbaijan visto dall’Italia e viceversa. In particolare ha precisato che «anche a livello delle relazioni internazionali occorre combattere gli stereotipi della disinformazione». Geograficamente appartenente al continente asiatico, ma spesso considerato uno stato europeo per connessioni storiche e culturali, l’Azerbaijan rappresenta oggi una società aperta e tollerante, dove convivono musulmani, ortodossi, cattolici ed ebrei. Inoltre, com’è noto, è un paese ricco di risorse energetiche e quindi fornitore primario dei Paesi europei.

Italia partner privilegiato

Fra essi anche l’Italia che dall’Azerbaijan acquisisce il 19% (valore destinato a salire) del greggio importato dall’estero. Allo stesso modo l’Italia si conferma il più importante partner commerciale dell’Azerbaigian, dove si è sviluppato un grande mercato del Made in Italy. Da sottolineare anche come gli stessi fondi sovrani azeri investano nel nostro Paese.

Buoni anche i legami culturali tra i due paesi

In crescita anche i legami culturali, poiché in Italia attualmente studiano oltre 2000 giovani azeri e lo stesso ambasciatore Ahmadzada ha dichiarato che si adopererà affinché altri studenti del suo Paese scelgano la Calabria e l’Ateneo di Arcavacata che per lui ha rappresentato «un’autentica scoperta». Inoltre, l’Ateneo di Arcavacata rappresenta il punto di partenza per rafforzare i legami fra l’Azerbaijan, la Calabria e le sue istituzioni e le sue imprese. Infine, Ahmadzada ha ricordato di essere particolarmente legato all’Italia anche per aver studiato alla Scuola “Enrico Mattei” dell’Eni e che si adopererà per creare proficue collaborazioni con l’Università della Calabria in diversi ambiti scientifici, tra i quali anche quelli dell’intelligence anche quelli dell’intelligence e della sicurezza.

L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con il Centro Studi GloCal.

 

Intelligence, Enzo Cotroneo al master Unical: «L’Islam va conosciuto evitando i luoghi comuni»

RENDE (CS) – Quando si parla di Islam è necessario «correggere la rotta, individuando e riducendo i luoghi comuni e i pensieri standardizzati della comunicazione internazionale». È quanto ha sostenuto Enzo Cotroneo, del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria durante la lezione tenuta ad Arcavacata al Master in Intelligence diretto da Mario Caligiuri. 

Studiare le tappe della storia dell’Islam per sottolineare le radici del sistema islamico

Nel corso della lezione, Cotroneo ha sostenuto la necessità di capire che l’Islam non è solo una fede ma anche un sistema giuridico e quindi politico ed economico. E proprio in questo modo l’Islam gestisce le popolazioni, inglobando al suo interno un processo religioso totalizzante, tale da orientare centinaia di milioni di persone ormai in tutti i continenti. Cotroneo ha quindi ripercorso le principali tappe della storia dell’Islam per sottolineare le radici del sistema islamico, a partire dalla predicazione del profeta Muhammad e della diffusione dei primi califfati. Sono stati così analizzati i vari Islam vigenti oggi nel mondo, dalla Costa d’Avorio alle isole della Malacca. Dalla geopolitica dell’Islam si è poi passati a questioni più aderenti all’Intelligence, vale a dire come riuscire ad individuare la giusta chiave interpretativa per una corretta analisi delle organizzazioni terroristiche che si richiamano all’Islam: dai mujaheddin afghani degli anni ’80 del secolo scorso fino ad Al Qaeda e all’Isis. Alla parte teorica della lezione hanno poi fatto seguito interessanti verifiche pratiche, caratterizzate dalla visione di video e finalizzate da una parte allo studio delle tecniche di comunicazione audiovisiva e dall’altra all’analisi degli elementi storici, sociali, ed economici dell’Isis.

Le considerazioni di Cotroneo

La lezione di Cotroneo è inserita nell’ambito del modulo delle lezioni del Master in Intelligence denominato “Le minacce planetarie”, che ha già visto le lezioni del geografo Franco Farinelli e dell’esperto di economia cinese Antonio Selvatici. 

«Sono felice di aver visto degli studenti interessati che hanno partecipato in maniera attiva. Quest’occasione di studio e di confronto è stata per loro importante per correggere una terminologia sbagliata e per costruire il proprio punto di vista analitico sulla materia che sicuramente potrà essere loro utile per le loro attività future. L’Intelligence serve a questo: a spogliare i concetti delle informazioni superflue e a costruire scenari in cui si diano risposte», ha concluso Cotroneo.

Big Data, nuova presentazione all’Unical dell’ultimo libro di Domenico Talia

RENDE (CS) – A pochissime settimane dalla sua pubblicazione, il nuovo libro di Domenico Talia “La società calcolabile e i Big Data” (edito da Rubbettino), si conferma una delle uscite editoriali più interessanti del momento. Un saggio breve ma ricco di indicazioni, descrizioni e considerazioni sul notevole impatto che le nuove tecnologie hanno e avranno sulle nostre vita e su come i flussi di dati possano orientare l’opinione pubblica.

Big Data e Algocrazia 

Da sx verso dx Riccardo Barberi, Domenico Talia e Mario Caligiuri alla presentazione di martedi nella Sala Stampa
Dopo la presentazione avvenuta martedì pomeriggio nella Sala Stampa dell’Università della Calabria, al volume è ora dedicato l’evento Big Data e Algocrazia. Riflessioni a margine del volume di Domenico Talia “La società calcolabile e i Big Data”, per l’appunto. 
 
La manifestazione, in programma domani alle ore 10.15 presso lo  University club, è stata organizzata all’interno del Master in Conservatore dei Documenti Digitali. Modera l’evento Luca Ponzi, caporedattore del TgR Calabria. Interverranno, insieme all’autore Domenico Talia, i docenti Piero Fantozzi e Nicola Leone.
 
 

Franco Farinelli e le contaminazioni fra intelligence e geografia

 
 

RENDE (CS) – Una lezione fuori dall’ordinario quella tenuta nell’ambito del Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Introdotto dal Direttore del Master Mario Caligiuri, è intervenuto Franco Farinelli, Presidente dell’Associazione dei Geografi italiani, professore presso l’Alma mater studiorum di Bologna e nelle più prestigiose università del mondo, da Berkeley negli Stati Uniti alla Sorbona in Francia.

Con chiarezza espositiva e ricchezza di contenuti, Farinelli ha ripercorso le nuove minacce globali e l’importanza delle scienze geografiche quale metodo di incontro e di sintesi delle scienze umane in un processo di conoscenza e di Intelligence.

«Assai spesso si pensa che una mappa sia la copia della Terra senza accorgersi che è vero il contrario: è la Terra che fin dall’inizio ha assunto, per la nostra cultura, la forma di una mappa. Per questo, spazio e tempo hanno guidato il nostro rapporto con il mondo». Da questa affermazione è nato l’ampio ragionamento di Farinelli che – sul modello proposto dai filosofi dell’antichità – ha individuato la geografia quale prima forma concreta del pensiero occidentale. All’inizio si è imposta la cartografia che è però «la riduzione della conoscenza alla descrizione della rappresentazione geografica sulla carta».

Nella geografia, invece, sono stati introdotti non solo i principi fondamentali della cartografia, ma si ampliano e si assimilano le regole della geometria euclidea. In tale quadro, si definisce il ruolo fondamentale dello spazio e del tempo, che per secoli ha accompagnato non solo le scienze geografiche ma che ha fondato la modernità, costruendo il mondo così come lo abbiamo conosciuto. Oggi, ha spiegato il professore, è andato in crisi il sistema fondato sulla interpretazione dei fenomeni.

Farinelli ha richiamato, quindi, la profezia di Immanuel Kant, che insegnava peraltro geografia, il quale ipotizzava il futuro di questa scienza nell’analisi «dello spazio buio della nostra mente». In un continuo rimando alla storia, alla letteratura, ai simboli, ai miti e alla filosofia, oltre che ai modelli tolemaici e ai concetti di spazio, tempo e prospettiva, il docente ha accompagnato gli studenti in un affascinante viaggio alla scoperta del mondo. Per Farinelli «se la geografia è Conoscenza, allora ad essa bisognerebbe ritornare per poter tentare di seguire i fenomeni della globalizzazione che ha scardinato le tradizionali certezze».

A riguardo, ha ricordato la nascita della Rete, nell’estate del 1969 che ha radicalmente trasformato le concezioni di tempo e di spazio, di soggetto e territorio, per ritrovare nel concetto di “Paesaggio” l’elemento unificante che più avvicina alla comprensione della realtà, rappresentando un efficace modello cognitivo. Per il docente infine «se la geografia è la forma originaria del sapere occidentale e per analogia la mente funziona come una carta geografica, forse proprio in questa scienza possiamo rinvenire il seme del pensiero del futuro».