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Le eroine del melodramma incantano al museo dei Bretii e degli Enotri

COSENZA – Dorabella e Fiordiligi, Berta, Elvira, Rosina, Magda, Musetta e le altre. Sono le eroine del melodramma fatte rivivere al Museo dei Brettii e degli Enotri, in occasione del secondo appuntamento della rassegna concertistica “I luoghi, la storia, la musica”, promossa dall’Associazione culturale “Polimnia” e patrocinata dal Comune di Cosenza.

A ridare corpo ed anima al loro pathos amoroso, così come alla loro astuzia e intelligenza, sono state due giovani cantanti, entrambe allieve della scuola di canto di Teresa Cardace e  perfezionatesi alle masterclasses del soprano di fama internazionale Fiorenza Cedolins. I loro nomi sono Francesca Campanella e Greta Carlino. La prima soprano, l’altra mezzosoprano.

L’Associazione culturale “Polimnia” diretta da Luigia Pastore, che ha avviato un incisivo percorso di valorizzazione dei giovani talenti del belcanto  ha puntato molto su di loro e alla fine del concerto le loro qualità sono venute fuori al punto da meritare ampiamente gli applausi del numeroso pubblico convenuto al Complesso monumentale di S.Agostino per una nuova apertura di credito nei confronti di una formula, quella pensata da Polimnia insieme all’assessorato al turismo e marketing territoriale del Comune, diretto da Rosaria Succurro, che fa leva proprio sul potenziamento dell’attrattività di alcuni luoghi della memoria della città e dell’area urbana attraverso il fascino universale della musica e, in particolare, del melodramma.

 La selezione dei brani, curata da Luigia Pastore, ha spaziato in lungo e in largo proponendo pagine operistiche molto note al grande pubblico, ma non per questo non insidiose per le cantanti che le hanno dovute affrontare: dal duetto “Prenderò quel brunettino” da “Così fan tutte” di Mozart in cui la Campanella e la Carlino impersonano Dorabella e Fiordiligi, a “Il vecchiotto cerca moglie” dal “Barbiere di Siviglia” di Rossini, con Greta Carlino a suo agio nei panni di Berta, a “Qui la voce sua soave” da “I Puritani” di Bellini in cui Francesca Campanella è Elvira.

Tra le esibizioni più apprezzate il celeberrimo “Duetto dei fiori” dalla “Lakmè” di Léo Delibes e, proseguendo, ancora molte frecce all’arco sia per Greta Carlino, apparsa più matura, tanto in “Una voce poco fa” dal Barbiere e nella “Seguidilla” dalla Carmen di Bizet, e per Francesca Campanella che ha dato il meglio di sé nell’aria di Musetta in “Quando m’en vò” da “La Boheme” di Puccini. Oltre alle voci, Carlino e Campanella, hanno rivelato anche buone doti interpretative.

Ad accompagnarle, esaltandone le qualità canore, il pianista Andrea Bauleo, confermatosi ancora una volta un’autentica colonna dei concerti di Polimnia, con il suo pianismo sicuro e rigoroso, emerso ancor di più nei soli previsti dal programma, nei quali il suo estro si è imposto con ulteriore energia (la “Serenata” di Franz Schubert, l’Intermezzo dalla Manon Lescaut di Giacomo Puccini, “Salut d’amour” di Edward Elgar). Bauleo aveva aperto il concerto con “La meditation de thais” di Jules Massenet, divenuto ormai l’inno ufficiale di Polimnia e che in questa occasione il direttore artistico Luigia Pastore ha voluto dedicare allo storico cosentino Coriolano Martirano, scomparso di recente. Una dedica particolare (presente in sala la moglie di Martirano, Maria Cristina)  rivolta non solo ad una delle personalità più eminenti del panorama culturale cosentino, ma anche ad un grande amico di “Polimnia”.

“Oltre la scena”, continuano gli appuntamenti all’Unical

ARCAVACATA DI RENDE (CS)- All’interno della programmazione della stagione “Oltre la scena”, gli appuntamenti al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria continuano con il cinema e con una rassegna dedicata al melodramma cinematografico italiano, che si svolgerà da lunedì 11 a giovedì 14 aprile. La rassegna, intitolata “Il melodramma della nazione. Passioni italiane”, è curata da Francesco Ceraolo, docente di “Teatro e opera” e “Analisi del film” presso il Dams Unical.

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Capace di attraversare la musica, la letteratura e il cinema, il melodramma è la forma artistica che forse ha segnato più profondamente la cultura italiana moderna. La rassegna presenta quattro grandi capolavori del melodramma cinematografico italiano passato e presente: “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, “Il giovane favoloso” di Mario Martone, “Vincere” di Marco Bellocchio e “Novecento” di Bernardo Bertolucci. Quattro grandi narrazioni dell’Italia e della sua storia, della sua identità politica e psicologica, delle sue virtù e contraddizioni, attraverso cui ripercorrere la “nascita di una nazione” che ha trovato nella forma melodrammatica la sua espressione più compiuta.

Si parte lunedì 11 aprile, alle ore 20.30, con la presentazione della rassegna da parte del curatore Francesco Ceraolo, alla quale farà seguito la proiezione de “Il gattopardo”, capolavoro viscontiano dal cast stellare: da Burt Lancaster a Claudia Cardinale, da Alain Delon a Giuliano Gemma, solo per citare alcuni dei protagonisti. Si prosegue martedì 12 aprile con “Vincere” di Marco Bellocchio, un melodramma di denuncia che ripercorre il destino di Ida Dalser e del suo tormentato rapporto con Mussolini. Mercoledì 13 aprile sarà la volta de “Il giovane favoloso” di Mario Martone, una revisione personale del regista napoletano della vita di Giacomo Leopardi. La rassegna si chiuderà giovedì 14 aprile con la proiezione di “Novecento” di Bernardo Bertolucci. Trattandosi della proiezione integrale di entrambi gli atti, l’inizio del film sarà anticipato alle ore 19.30.

L’ingresso a tutte le proiezioni è gratuito.