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All’Unical un seminario su tolleranza e memoria: “bisogna mantenere vivo il ricordo della shoah”

Arcavacata di Rende ( Cs) – Educazione alla cittadinanza, valori come la pace e la tolleranza, multiculturalità ma soprattutto interculturalità e su tutto, il ricordo ancora vivo della shoah. Questi gli argomenti del seminario di formazione dal titolo “Oltre il giorno della memoria” che si è tenuto presso l’aula Magna dell’Università degli Studi della Calabria. L’iniziativa, curata dall’Istituto Comprensivo “Zanotti Bianco” di Sibari, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Roque Pugliese, referente della comunità ebraica di Napoli,responsabile di tutto il sud Italia, che ha tracciato le radici dell’antisemitismo nelle divisioni religiose già ai tempi dell’inquisizione. Visibilmente commosso, ha ricordato i sei milioni di ebrei uccisi con particolare riferimento ai tanti bambini, circa un milione e mezzo, vittime di sevizie di ogni genere prima di essere trucidati. Attualizzando la violenza che ancora oggi connota il genere umano, Pugliese ha sottolineato quanto sia importante passare il testimone della memoria ai giovani, in modo che possano “combattere le ideologie e non l’uomo”. “Iniziative del genere servono a regolamentare la cultura della memoria –secondo la Dirigente Rosanna Rizzo- e fanno da base ad una educazione che deve tendere principalmente alla cittadinanza attiva e democratica”. I professori Manlio Gaudioso e Paolo Coen, componenti della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria sono stati concordi nel ribadire che la shoah deve essere oggetto di studio interdisciplinare sia a livello scolastico che universitario, per “abbattere steccati che per troppi anni hanno diviso le varie discipline”. Il giorno della memoria, secondo i due studiosi “deve rappresentare un continuo interrogarci, un bacino su cui tutti debbono riflettere, imparando a distinguere i buoni e i cattivi, visto che una scelta può fare la differenza”. Interessante esempio di arte come strumento di memoria visiva, le slide proposte da Alessandra Carelli, anch’essa membro della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria. Disegni, schizzi e raffigurazioni a firma dei tanti artisti che, nonostante la prigionia e la morte imminente, sono riusciti a consegnare i veri documenti dell’Olocausto, utilizzati poi anche come prove durante il processo di Norimberga. A concludere i lavori, Fortunata Adele Milone, docente dell’Istituto di Sibari, che ha illustrato il progetto sulla shoah grazie al quale la sua scuola è entrata a far parte della Rete delle scuole dell’Unesco. Un vero e proprio percorso di divulgazione dell’Olocausto non come mero evento drammatico, ma come esempio fattivo di educazione alla cittadinanza, un modello di riferimento per far vedere quanto c’è intorno alla shoah e cosa si può imparare da questa dolorosa pagina di storia.

Unical, “Per non dimenticare”

RENDE (CS) Giornata della Memoria, un incontro per non dimenticare. Alle ore 9,30 di questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria, si è tenuto l’ormai tradizionale incontro in ricordo dell’Olocausto. L’appuntamento, che ha visto la partecipazione di diverse scuole, è stato introdotto dai Professori Manlio Gaudioso e Paolo Coen. I docenti, e non solo, che da nove anni portano avanti l’iniziativa, hanno mostrato grande impegno nel rendere sempre nuova ed attuale questa giornata, come dimostrato anche dalla presenza dell’importante scrittrice israeliana Judith Katzir. Come preannunciato dal professore Coen, questi avvenimenti ci aiutano ad allargare le nostre prospettive e a poter guardare la Storia attraverso discipline diverse ma interconnesse tra loro. L’intervento del professore Giuseppe Passarino, del dipartimento di Biologia, ha potuto infatti spiegare l’Olocausto da un punto di vista scientifico. Il professore, occupandosi di Genetica e DNA, ha mostrato con diversi esempi come il concetto di Razza, promulgato dai Manifesti del Fascismo e del Nazismo, sia considerato inesistente. I nostri sensi ci mostrano che esistono delle differenze, ma queste variabilità possono essere riscontrate in ogni individuo ed esse non dipendono affatto dall’appartenenza ad un ceppo comune di alcune popolazioni. Le distinzioni non possono essere considerate come negatività, se non esistesse la variabilità la nostra specie sarebbe destinata all’estinzione: il cambiamento, la diversità, sono delle risposte del nostro organismo ai cambiamenti esterni e consentono all’uomo di potersi Adattare. Si è passati così da uno sguardo scientifico ad uno sguardo umanistico e sicuramente denso di sentimenti. Il successivo intervento ha visto infatti la partecipazione di Judith Katzir, autrice del libro “Carissima Anna”, che trae riferimento dal diario di Anna Frank. L’autrice ha cercato di spiegare come la Memoria della Shoah sia cambiata nel corso degli anni e come il processo di commemorazione possa esser diventato, in alcuni casi, qualcosa di ordine politico. I temi del libro, trattati durante l’intervento, trattano la storia di un amore tra una ragazzina, Rivi, e la sua insegnante di lettere. La trama, ambientata negli anni ’70, racconta di un sentimento per una persona dello stesso sesso e più matura e può essere inteso come un trattato sull’uguaglianza, una protesta contro la negazione di Diritti. La protagonista del romanzo, ormai matura e scrittrice famosa, immagina di essere Kitty, la migliore amica di Anna Frank, e di scriverle lunghe lettere, confidandole i suoi pensieri da adolescente.

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Al termine dell’intervento alcune studentesse, tra gli scolari presenti, hanno letto passi tratti dal libro e fatto delle domande alla scrittrice; il disordine e l’inattenzione di molti studenti ha mostrato però come episodi storici di questa portata possano essere presi in poca considerazione. Ed ecco che l’incontro di oggi si fa ancora più importante: non si può e non si deve essere distratti al ricordo, la Memoria dell’Olocausto non è sola commemorazione, è una giornata che mostra cosa l’uomo possa essere e cosa possa diventare. La Arendt con estrema lucidità ha mostrato nelle pagine sulla “Banalità del Male”, come l’uomo possa essere vittima di meccanismi che lo inducano a diventare “disumano”, la Violenza è un codice culturale ed in quanto tale va sradicato attraverso l’educazione. La Memoria si trasforma da passato a presente e lo specchio dell’Olocausto è un monito per impedire che ulteriori brutalità vengano commesse.

L’incontro si è concluso con l’intervento del professore Coen che, da studioso di Storia dell’Arte, ci ha mostrato come ognuno di questi autori possa avere la sensibilità e la particolarità di affrontare la vita con uno sguardo diverso e come il romanzo presentato “ci insegna che anche la Shoah può trasformarsi in un’occasione artistica vera”.

Concetta Galati

Una cerimonia in ricordo del giudice Scopelliti

(VILLA SAN GIOVANNI, REGGIO CALABRIA)- Il sottosegretario alla Giustizia Berretta si è presentato alla cerimonia del ventiduesimo anniversario dell’omicidio (ordinato da Cosa Nostra per paura e ripicca e commesso dalla ‘ndrangheta ) del magistrato di Cassazione Antonino Scoppelliti. Circondato da un ambiente commovente, ha detto: “la memoria deve servire da stimolo per ricercare con tutte le nostre energia verità e giustizia”. Rosaria, figlia del giudice e deputata Pdl, ha affettuosamente ricordato: “mio padre è stato definito un eroe, ma in realtà è stato semplicemente una persona che ha fatto il suo dovere sino alla fine”. 

Il giudice di Cassazione fu freddato dai killer in Calabria, mentre da solo, con la sua automobile, si accingeva a tornare a Campo Calabro (suo paese natio). Voleva raggiungere un posto familiare, dopo aver trascorso una giornata al mare e in suo onore si chiede oggi uno sforzo di legalità.

Ma uno Stato che ha visto i suoi apparati più nascosti e potenti trattare con le organizzazioni criminali, può diventare realizzatore di un progetto di giustizia ? Se alcuni atteggiamenti “mafiosetti” e omertosi, divulgati da qualche fiction o padrino, si ergono a norma comportamentale, la società civile può ambire ad uccidere la mafia ? Falcone sosteneva: “la mafia è un fenomeno umano e come tale ha un inizio e una fine”. Aveva ragione o era un inguaribile romantico ?

Il Comune di Cosenza incontra la Provincia di Reggio per programmare la Festa dell’Europa, con lo sguardo rivolto a Ferramonti di Tarsia

Cosenza – Un vero e proprio treno della memoria che farà rivivere agli studenti delle scuole alcune delle scene della deportazione degli ebrei verso il campo di concentramento di Auschwitz. Molto curata la ricostruzione storica. Il convoglio, che sarà allestito con una carrozza d’epoca che ospiterà figuranti, finti deportati, ed anche un carico di bestiame, partirà dalla stagione di Reggio Calabria l’8 maggio prossimo per raggiungere Cosenza. A bordo degli altri vagoni del treno, un gruppo di studenti delle scuole reggine che, una volta giunti nel capoluogo bruzio, si uniranno agli studenti delle scuole di Cosenza per raggiungere insieme il campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, il più grande campo di concentramento per ebrei e stranieri costruito in Italia dopo le leggi razziali, e dove vissero, tra il 1940 ed il 1943, più di duemila persone che, nonostante la vita difficile del lager, vi trovarono un “paradiso inaspettato” grazie all’aiuto e alla solidarietà ricevuti dalla gente del posto. Durante il viaggio in treno e in pullman, che ripercorrerà simbolicamente il percorso che facevano i deportati, i ragazzi delle scuole verranno coinvolti in alcuni momenti di formazione e riflessione collettiva.

L’iniziativa è stata messa a punto nel corso di un incontro tenutosi a Palazzo dei Bruzi tra l’Assessore alla Comunicazione del Comune di Cosenza Rosaria Succurro e il Presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria Antonio Eroi, in vista della la Festa dell’Europa del 9 maggio prossimo. All’incontro erano presenti anche la Presidente della Lidu (Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo) di Cosenza, Paola Rizzuto, che sarà partner dell’evento, accompagnata dall’addetta alle relazioni esterne Maria Claudia Marazita e Daria Cimino, esperta del Consiglio d’Europa.

Le visite delle scuole al campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia saranno programmate sia l’8 che il 9 di maggio.

Il Presidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria Antonio Eroi non è nuovo ad iniziative del genere per aver promosso, in occasione della giornata della memoria del 27 gennaio scorso, un gemellaggio con  la corrispondente Provincia polacca di Oswiecim (Auschwitz) ed un viaggio-studio nel campo di sterminio  per le scuole distintesi nella realizzazione di lavori sulla Shoah.