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In missione speciale al concerto di Morandi a Reggio Calabria

CERISANO (CS)- Una missione speciale da portare a termine. È quella affidata ad una ragazza di Cerisano dal padre, Luigi Bisceglia, cinquant’anni dopo. Era il 1967 quando il signor Bisceglia, allora ventiquattrenne, fece il servizio militare insieme al Gianni nazionale ad Arma di Taggia, una frazione in provincia di Imperia, in Liguria. Di quell’incontro restano delle foto ingiallite che Luigi Bisceglia ha tenuto con sé fino ad oggi, custodendole gelosamente. Da allora ad oggi di tempo ne è passato, per l’esattezza cinquantuno anni. Era marzo 1967 quando una “recluta” speciale, ad Arma di Taggia andava già a Cento All’Ora. Un soldato esemplare, sì, ma con qualche privilegio dettato, forse, dalla fama di allora. Quel ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones, con la sua musica e le sue canzoni continua, da mezzo secolo, a fare innamorare generazioni intere. Un artista che, pur cavalcando l’onda mediatica- lo vediamo spesso protagonista sui social-  mantiene fede a quella sua impronta romantica, sognatrice e malinconica mista a grinta ed energia. Le stesse che lo hanno sempre contraddistinto e accompagnato nella sua vita artistica e musicale.

 

Ed ora che quelle foto avrebbe voluto mostrarle a Gianni Morandi in occasione dell’unica tappa calabrese del suo tour – domani Gianni Morandi sarà in concerto al Palacalafiore di Reggio Calabria-  la salute malferma degli ultimi mesi gli impedirà di concretizzare questo suo desiderio. Ma nulla è perduto, perché Luigi ha incaricato la figlia Rosanna di consegnare le foto a Morandi, anche perché per anni quelle foto le ha conservate insieme alla moglie Franca, scomparsa qualche anno fa, che del ragazzo di Monghidoro era una accesissima fan , percorsa da una passione viscerale e smisurata per l’idolo della canzone anni sessanta e che, ancora oggi, a 74 primavere, è capace di suscitare, come allora, le stesse emozioni, grazie ad un fascino evergreen.

Consegnata piastrina storica appartenente alla Seconda Guerra Mondiale

 

salerno

Isola Capo Rizzuto ( KR) – Si è tenuta lo scorso sabato presso la Sala Giunta Comunale una consegna storica di un reperto risalente alle Seconda Guerra Mondiale, appartenuto ad un defunto militare di Isola Capo Rizzuto. Si tratta di una piastrina identificativa appartenuta al militare Francesco Salerno, nato a Isola Capo Rizzuto nel 1923. A ritrovare la Piastrina è stata l’associazione nazionale “Gruppo Ricerca”, associazione dedita alla ricerca e salvaguardia di ogni piccolo pezzo della storia d’Italia, con particolare interesse militare e, nel dettaglio, ai due conflitti mondiali. Ove possibile il gruppo cerca di ricostruire la storia di ogni singolo reperto: testimonianza ne sono le piastrine dei soldati americani riconsegnate recentemente ai loro parenti, alle Hawaii e in Pennsylvania. La Piastrina di Francesco Salerno è stata ritrovata qualche tempo fa durante alcune ricerche in un campo di Anzio, nel Lazio. L’associazione, successivamente, si è messa in contatto con l’ente comunale che si è subito mostrata disponibile e felice di questo reperto storico. A sua volta l’ente ha avviato i contatti con i familiari del militare per organizzare una consegna ufficiale dello storico reperto. E’ stata una grande sorpresa per tutti i familiari, che hanno accolto con positività la notizia. Alla cerimonia di consegna hanno partecipato Aldo Salerno e Antonio Arena, rispettivamente figlio e nipote del defunto Francesco Salerno. Il figlio Aldo ha provato a dare una spiegazione al ritrovamento ad Anzio di questa piastrina: “Lui era in servizio a Civitavecchia, durante l’armistizio fece ritorno a Isola a piedi, si fece circa 700 chilometri di passeggiata per far ritorno a casa, dunque è probabile che l’abbia persa durante il cammino. E’ morto a Isola, nella sua terra natia, nel 1991. E’ bello che a distanza di 70 anni ci venga riconsegnata, complimenti all’associazione che svolge tutto questo con passione e amor di patria”. In rappresentanza dell’associazione è giunto a Isola Capo Rizzuto il giovane palermitano Alessandro Di Fiore, che si è detto felice per questa consegna: “Siamo un gruppo di persone che svolge tutto questo per passione e non per scopo di lucro, tutto quello che facciamo è completamente autofinanziato da noi stessi. Lo facciamo proprio per avere questi momenti straordinari, per noi è molto bello entrare a contatto con la storia, ed è sempre commovente restituire ai familiari la piastrina di riconoscimento di un soldato, è un obbligo morale oltre che un onore, a maggior ragione se nostro connazionale. Sono fiero di contribuire a mantenere vivo il ricordo di chi ha combattuto per il proprio Paese. Ringrazio l’amministrazione comunale per la disponibilità, Antonio Franco per avermi aiutato nelle ricerche, e l’assessore Francesco Pullano per la sua presenza e per l’ospitalità”. Assente il Sindaco Gianluca Bruno per altri impegni istituzionali.