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Lo chef calabrese Luigi Ferraro ritira a Mumbai il Premio Ospitalità Italiana 

 

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New Delhi ( India) – Nell arco della sua carriera lo chef  Calabrese Luigi Ferraro accumula grandi successi  con partecipazioni a programmi televisivi e tanti i riconoscimenti ottenuti sia in Italia che all’estero, hanno segnato il suo percorso lavorativo, contrassegnato da esperienze internazionali a Sharm el Sheik, Londra, Stoccarda, Bangkok, New York, George Town, San Pietroburgo, Parigi, Mosca ed ora New Delhi. Dunque non poteva mancare allo chef Ferraro, in qualità di rappresentante del “Sorrento Ristornate”, il marchio Ospitalità Italiana, che serve ad indicare i migliori tra ristorante italiani nel mondo, riconoscimento che rappresenta una garanzia sia per gli esercenti che per i turisti: visibilità e garanzia di qualità. Ferraro ritira a Mumbai il Premio Ospitalità Italiana .A New Delhi lo chef dirige il Sorrento Ristorante all’interno del lussuoso Shangri-La Eros Hotel. Il Tg regionale della Calabria in questi giorni ha intervistato in diretta Sky lo chef Ferraro proprio in seguito a questo prestigioso riconoscimento Il marchio Ospitalità Italiana – Migliori ristoranti italiani nel mondo è una certificazione, promossa dall’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche e dalle Camere di Commercio, per promuovere l’offerta di qualità in Italia e nel Mondo. Lo chef Luigi Ferraro, Calabrese di origine, ma da anni ormai “cittadino del mondo, continua a mietere allori e non a caso la Regione Calabria lo ha nominato Ambasciatore della buona Calabria a tavola nel mondo.Pochi giorni fa lo chef Ferraro da New Delhi è volato a Mumbai per ritirare il marchio Ospitalità Italiana, ennesimo riconoscimento per la sua professionalità. Le imprese che conseguono questo riconoscimento vengono valutate ogni anno, mettendosi così in discussione e sottoponendosi a delle valutazioni condotte da personale esterno alle strutture stesse. Nonostante molte imprese analizzate abbiano spesso votazioni buone o sufficienti, solo coloro che ottengono un punteggio elevato sono titolate ad esporre il logo “Ospitalità Italiana”, perché questo marchio viene assegnato solo a quegli esercizi che hanno un’offerta di eccellenza. Ed è proprio lo chef Ferraro che, dopo cinque anni vissuti a Mosca, pur essendo arrivato in India da poco meno di due mesi, nella grande capitale New Delhi per avviare il Sorrento Ristorante che si trova all’interno del lussuoso Shangri-La Eros Hotel, ha deciso di mettersi subito in discussione anche in questa nuova avventura lavorativa, sottoponendosi così alle rigide valutazioni per ottenere la certificazione di “Qualità Italiana” Ristoranti italiani nel mondo, riuscendo anche questa volta egregiamente in questa impresa lavorativa, l’ennesima che gli conferisce qualità e professionalità. L’India, l’unico luogo al mondo dove le contraddizioni convivono in simbiosi quasi fossero una sola cosa, esaltandosi a vicenda. L’India, conquistata e sottomessa da sempre è il paese in cui sembra di vivere un viaggio nel tempo.Il lusso più sfarzoso accostato alla troppa povertà che ancora regna sovrana ovunque. Ed è proprio qui che lo chef ha deciso di proseguire il suo viaggio, lavorativo e di vita, certo è che sarà un’esperienza indimenticabile più delle altre probabilmente.Un onore  e valore continua a dare alla sua Cassano Allo Ionio che lo contempla da anni.

Anna Maria Schifino

La Regione partecipa alla fiera internazionale “Food Ospitality World” di Mumbai

CATANZARO – L’Assessore regionale all’Agricoltura, Foreste e Forestazione Michele Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – ha reso noto che la Regione Calabria partecipa in questi giorni alla fiera internazionale “Food Ospitality World” di Mumbai. Lo stesso Assessore, insieme al Dirigente Generale Giuseppe Zimbalatti e al Dirigente del Settore “Valorizzazione e Promozione risorse agricole e filiere produttive”,  Giacomo Giovinazzo, è arrivato oggi in India per una missione commerciale di grande prestigio e rilevanza strategia. “Partecipiamo per la prima volta a questa importante manifestazione – ha dichiarato l’Assessore Trematerra – perché siamo convinti che l’India rappresenti un mercato ed un’economia in continuo sviluppo. Siamo qui per promuovere i prodotti agroalimentari calabresi, prodotti d’eccellenza che vantano marchi europei di qualità, e per capire quale siano le prospettive commerciali delle nostre produzioni agroalimentari in questo paese. Rappresentiamo inoltre le aziende calabresi che sono fortemente interessate al mercato internazionale e che sono già presenti in Usa, Canada, Australia, Cina, Russia”. A rappresentare l’Italia, alla fiera di Mumbai, insieme alla Calabria, c’è anche la Regione Lombardia, come deciso da Fiera Milano. Un’opportunità interessante offerta alla Regione guidata dal Presidente Scopelliti, che ha sostenuto con convinzione la missione commerciale dell’Assessore Trematerra e dell’Assessore  allo Sviluppo Internazionale Fedele, assente a causa di imprevisti impegni istituzionali. “La nostra prima missione commerciale a Mumbai – ha affermato il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Zimbalatti – ha l’obiettivo di capire quali siano le possibilità di affermazione delle nostre produzioni di filiera di alta qualità in questo paese. In questa prima fase abbiamo intenzione di avviare una collaborazione fattiva per far conoscere le modalità di consumo e di preparazione degli alimenti nostrani che, siamo convinti, riusciranno a catturare l’interesse del sistema commerciale indiano”. “La nostra ambizione – ha aggiunto l’Assessore Trematerra – è quello di giungere, nella prossima edizione della ‘Food Hospitality World’, ad una partecipazione più organica della nostra regione, con la presenza di aziende interessate e proiettate al commercio internazionale”. Nello stand riservato alla Regione Calabria all’interno della kermesse indiana, è presente un variegato paniere di prodotti agroalimentari di tradizione e qualità, dall’olio extravergine d’oliva, al vino, ai salumi, a testimonianza della cultura e della storia dei territori calabresi, con la consapevolezza che il consumo deve essere associato alla conoscenza dei luoghi di produzione.