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Natale: Rende si trasforma in una Betlemme vivente

Grande successo la notte della Vigilia di Natale I bambini della parrocchia hanno riproposto,un viaggio immaginario in Palestina tra storia e vangelo alla scoperta dei luoghi, dei personaggi e delle città, al tempo della nascita di Gesù. La manifestazione religiosa è un appuntamento ormai entrato nel cuore dei cittadini. Sono 7 anni che viene ripresentato alla gente , sempre in forma nuova  e ogni volta sempre con più crescente e gioiosa partecipazione. L’atmosfera è molto suggestiva,personaggi e costumi sono stati pensati con cura e bene realizzati, si ha veramente la sensazione di fare un salto nel passato. Il Presepe Vivente è un vero e proprio fattore di coinvolgimento e integrazione sociale, tutti, chi un modo e chi un altro si sentono coinvolti. I pastori hanno fatto rivivere l’atmosfera dell’epoca , si sono recati nella Betlemme di Rende a vedere ciò che è accaduto.“Trovano il bambino che giace in una mangiatoia, rimangono meravigliati e incantati davanti ad Esso,lo adorano e offrono i loro doni e se ne tornano con il cuore pieno di gioia ai loro greggi”. La parrocchia è un rifugio, come la stalla di Betlemme che è stata in grado di far nascere un bambino. È da quella stalla che il mondo ha ricevuto la gioia della speranza. È dalla parrocchia di San Carlo Borromeo in festa che questa speranza può rinascere. Il tema della Natività è sempre contemporaneo nella celebrazione annuale in ricordo della Nascita di Gesù a Betlemme, la Natività è sempre  quotidiana, come quotidiano il tempo dedicato ad accogliere, a dare calore, a stare attenti a non perdere umanità. L’idea di rievocare la Betlemme e la nascita di Gesù che viene descritta nei Vangeli di Luca e Matteo, è una forza tale, da far emozionare le persone attraverso la rimessa in scena di ciò che viene descritto, raccontano le responsabili Anna Maria e Virginia. Comunicano inoltre a tutti che, il giorno dell’Epifania alle ore 9,30,  l’orologio del tempo tornerà magicamente indietro di 2000 anni . Un centinaio di figuranti, drammatizzeranno , alcune scene tradizionali. La cometa, solcando il cielo di questa Palestina medioevale, indica la strada ai Magi che giungeranno ad adorare il Bambino . Il cammino dei Magi è, comunque, un autentico percorso di fede.
Epifania, festa di luce, di annuncio e di incontro. Anche loro, come noi, giungono a Gesù grazie a dei segni. Il loro esempio ci deve aiutare ad alzare lo sguardo verso la stella e a seguire i grandi desideri del nostro cuore.
I magi parlano ancora oggi alla nostra vita
Anche noi, in qualche modo, dobbiamo offrire a Gesù questi tre doni. L’oro simboleggerà la nostra carità; l’incenso la nostra preghiera; infine, la mirra rappresenterà l’offerta dei nostri sacrifici quotidiani, dei nostri fioretti.
Alla fine della Messa i Re Magi distribuiranno le Calze a tutti i bambini presenti.