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[#AnimeSchool] Il superuomo nicciano, Texhnolyze

Torna la rubrica dei consigli di Nerd30, questa volta fusa insieme alla rubrica che va ad approfondire una tematica presente in un anime: AnimeSchool.

Per il sottoscritto non è semplice parlare dell’anime in questione, non solo perché si tratta del mio anime preferito, ma perché è un’opera estremamente complessa e raffinata, uno dei capolavori dell’animazione giapponese. Purtroppo la sua complessità lo ha reso un anime difficile da digerire per molti, infatti si tratta di una delle opere d’animazione meno vendute della storia del Giappone.

Ma come spesso accade, il successo non coincide con la qualità.

Stiamo parlando di Texhnolyze(2003), anime sperimentale psicologico di 22 episodi, prodotto dallo studio Madhouse, con la splendida regia del grande Hiroshi Hamasaki.

Trama: La storia si svolge nella fatiscente città sotterranea di Lux. Gli abitanti di Lux sono arrivati a chiamarla “la Città” e trattarla come una forza senziente. Tre fazioni si contendono il controllo della città: Organo, un conglomerato professionale con legami con la malavita e con il business delle protesi (“Texhnolyze”); Union, un gruppo di fanatici che vogliono mettere i bastoni fra le ruote a Organo ed a Racan, un gruppo di giovani predoni dei giovani. La serie si concentra in particolare su Ichise, un orfano, divenuto cacciatore di taglie, e che ha perso una gamba e un braccio, Onishi, un giovane dirigente di Organo che ha molti i nemici, e Ran, una bambina che ha un potere molto importante e che interessa a molti abitanti della città. Mentre affrontano le sfide che quotidianamente gli si pongono di fronte, questi personaggi saranno testimoni dei grandi eventi che determineranno il destino della città. (fonte Wikipedia)

 

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Commento

Capita a volte di visionare un’opera che esce dagli schemi convenzionali, che riesce a rapirti quasi come se avesse vita propria, e che una volta terminata ti lascia un misto di pienezza e vuoto, sia per quanto riesce a darti, sia perché in cuor tuo sai che difficilmente proverai qualcosa di simile per un’altra opera. Vi confesso di aver colto l’essenza di questo anime solo alla seconda visione, probabilmente perché la prima volta non mi ero approcciato ad esso con il rispetto che meritava, a volte distraendomi per poter sfuggire a quel ritmo lentissimo. In questo caso l’anime è così lento perché è talmente gigantesco da far fatica a muoversi e ogni suo passo fa tremare il terreno e l’animo dello spettatore. All’inizio assistiamo ad interi episodi quasi senza dialoghi, ma che lasciano intendere che l’opera sarà principalmente un viaggio ad immagini. Infatti Texhnolyze è un’opera in cui ogni inquadratura è ricca di forza narrativa, al punto da lasciare senza fiato in diverse occasioni.

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I temi affrontati dall’anime sono estremamente profondi e ricercati, come l’accettazione del cambiamento e il modo in cui gli uomini affrontano un destino privo di un vero senso e scopo.

Texhnolyze è infatti un’opera che affonda le sue radici nel concetto di nichilismo, ovvero l’assenza di un vero scopo nella vita del singolo individuo e della società, che può essere combattuto solo da un essere che trascende il semplice concetto di essere umano, una figura che possa accompagnare il mondo verso una nuova era, creando nuovi valori per se stesso e per la razza umana. Questa figura profetica non è altro che il superuomo di Nietzsche.
All’interno dell’anime sono presenti diversi personaggi che sembrano incarnare questa figura, tra cui il nostro protagonista Ichise, il personaggio di Onishi e quello dell’enigmatico Yoshii. Il protagonista è un personaggio estremamente particolare, privato di un braccio e una gamba già nelle primissime battute, sostituite da delle protesi meccaniche, che lui stesso non riesce ad accettare. Ichise è fortemente legato ad un passato oscuro e terribile, che lo hanno reso un personaggio quasi totalmente spento. Interessantissimo il fatto che Ichise non abbia mai mezzi termini, ma risulta quasi sempre inespressivo, tranne per degli scatti di ira veramente terribili. Le cose che ha dovuto subire in passato sembrano averlo trasformato in una sorta di animale, paradossalmente l’essere più lontano dal concetto di superuomo. La sua vita sembra svolgersi tra un passato crudele e un futuro che si preannuncia peggiore e Ichise si trova preso nel mezzo. Interessante scoprire se riuscirà ad evolversi nel corso dell’anime.

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Onishi è quel personaggio che sembra voler agire in prima persona per il bene della città di Lux.

Si tratta di un personaggio quasi d’altri tempi, con una dedizione assoluta al suo obbiettivo. Il suo destino si compirà con una delle scene più belle dell’intero anime, che faranno capire ulteriormente quanto il suo spirito sia inamovibile.

Yoshii è forse il vero superuomo di tutta la vicenda, un personaggio che vediamo spinto da motivazioni quasi inspiegabili, ma che vedranno la luce solo nelle battute finali. Il decimo episodio della serie, con lui protagonista, è forse quello più importante in assoluto, quello in cui il destino di Lux prende la sua direzione definitiva. In un certo senso Yoshii è l’esatto opposto del nostro protagonista, ma vi lascio alla visione dell’anime per chiarire il tutto.

In mezzo a tutti questi personaggi straordinari abbiamo il collante dei loro destini, la giovane Ran, una bambina con il potere di vedere il futuro, ma solo uno dei tanti possibili futuri. Sarà compito degli altri personaggi accettare passivamente il proprio destino, oppure accoglierlo e provare a cambiarlo.

 

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Come potete capire, Texhnolyze è un’opera filosofica, che negli ultimi episodi sfocia addirittura nel metafisico. Ancora adesso mi chiedo come abbiano fatto Chiaki J. Konaka e Yoshitoshi Abe a immaginare un’opera simile.

Geniale, veramente geniale.

Apparato tecnico

L’apparato tecnico di Texhnolyze è perfettamente in linea con la narrazione, quindi siamo su livelli veramente impensabili per un’opera di animazione.

La regia di Hamasaki è (e che ve lo dico a fare) semplicemente strepitosa, incredibile in alcuni momenti. La sua lentezza esasperata trasformano l’anime in una serie di sequenze memorabili, costellate da alcuni picchi da pelle d’oca. Lo studio delle inquadrature, dell’utilizzo dei colori, delle luci, degli effetti, tutto è calcolato nei minimi particolari. Le animazioni sono in linea con buona parte delle opere sperimentali, con il bellissimo character design di Yoshitoshi Abe (già visto in Serial Experiments Lain). Il comparto sonoro è veramente superlativo, con delle musiche perfette, a volte struggenti, ma perfettamente in linea con la scena.

Conclusioni

Texhnolyze non è un anime, è L’ANIME. Personalmente la trovo l’opera d’animazione più bella che io abbia mai visto.

Consigliato a chi cerca altro dall’animazione, a chi vuole scoprire un anime che è pura e semplice arte.

Antonio Vaccaro