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Zona rossa e decreto Calabria, Spirlì chiede un confronto con il Governo

Catanzaro, 6 novembre – «Il Governo continua a difendere la più che controversa scelta di dichiarare la Calabria “zona rossa”. Ma, oggi, è altrettanto doveroso ribadire che: se non è stato possibile assumere tutto il personale sanitario necessario; se non sono state utilizzate fino in fondo le risorse economiche disponibili per acquistare le apparecchiature e potenziare il sistema di monitoraggio; se tutto questo è successo, è anche e soprattutto perché i commissari straordinari delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria – nominati dal delegato del Governo – non hanno svolto il loro lavoro correttamente».

Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.

«Neppure noi, proprio come il ministro della Salute Speranza – continua –, amiamo le polemiche. È tuttavia necessario raccontare le cose per come stanno, sulla scorta di atti formali che fotografano al meglio la verità che stiamo raccontando da giorni. Prima di dire che questa situazione è responsabilità della Regione, dunque, è opportuno che i rappresentanti del Governo interroghino la propria coscienza, facciano un passo indietro e accettino, una volta per tutte, quella che ormai è una certezza: il fallimento della gestione commissariale in Calabria. Quella stessa gestione che l’esecutivo Conte, malgrado una forte opposizione interna, si accinge a riproporre».

«A brevissimo – prosegue il presidente ff della Calabria –, porterò, nelle sedi opportune, tutti i documenti che attestano la verità dei fatti. Allo stesso tempo, assicuro che non consentirò mai che vengano messi in discussione lo sforzo e la professionalità dei medici, degli infermieri e del personale sanitario e amministrativo della regione. Professionisti eccezionali che, nonostante le tante criticità determinate dalle varie strutture commissariali scelte dal Governo, hanno dato – e stanno dando tuttora – il massimo di se stessi per far funzionare l’intero sistema. Li ringrazio uno a uno».

«Sono inoltre certo – conclude il presidente ff – che verrà considerata la disponibilità della Regione a dialogare in maniera costruttiva, e nell’interesse dei calabresi, per individuare un nuovo modello gestionale che non sia in alcun modo sovrapponibile a quello che, da più di 10 anni, ha determinato l’attuale stato di cose. Chiedo pertanto un incontro immediato con il ministro Speranza per risolvere la questione commissariamento, prima che sia troppo tardi».

Calabria zona rossa, Spirlì: “Ricorso contro ordinanza”

– Catanzaro –  «Impugneremo la nuova ordinanza del ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale».

Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che annuncia un ricorso contro il provvedimento firmato dal ministro Roberto Speranza.

«Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri, al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti, non hanno prodotto – afferma Spirlì – alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di “chiudere” una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta».

«Altre regioni, con dati peggiori dei nostri – spiega ancora il presidente ff della Regione -, sono state inoltre inserite nella zona arancione e hanno evitato – e ne sono felice – la chiusura. Non si comprendono, perciò, i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la “vita” o la “morte” di un territorio. Perché è di questo che si tratta: un nuovo lockdown rischia di annichilire in modo definitivo una regione come la Calabria».

«Nessuno nega le ataviche difficoltà del nostro sistema sanitario, ma, in queste ultime settimane, la Regione – attraverso misure differenziate e restrizioni mirate – è riuscita a limitare i danni e a tenere la curva epidemiologica sotto controllo. I dati ufficiali – continua Spirlì – confermano la bontà di questa impostazione: attualmente, i posti di area medica occupati sono il 16%, quelli di terapia intensiva raggiungono invece il 6%. La soglia che dovrebbe far scattare la chiusura è del 30%. È dunque piuttosto arduo comprendere le ragioni che sorreggono l’ordinanza ministeriale».

«Il numero complessivo dei contagi e lo stato attuale del nostro servizio sanitario – conclude il massimo rappresentante della Giunta – non possono perciò offrire alcun supporto alla scelta di inserire la Calabria nelle zone rosse del Paese. In virtù di queste premesse, nella consapevolezza di dover difendere a ogni costo una regione e una comunità che hanno già fatto enormi sacrifici, annuncio la volontà della Giunta regionale di presentare ricorso un’ordinanza ingiusta. Il Governo ha deciso di punirci, ma noi non ci pieghiamo».

Nuova ordinanza Covid, Spirlì su scuole: «Mai pensato di chiuderle»

«Ci auguriamo che, grazie alla nuova ordinanza, nelle prossime due settimane la curva dei contagi possa scendere. Abbiamo la necessità di far decongestionare gli ingressi negli ospedali e di fermare l’aumento dei contagiati. Tutti insieme ce la facciamo». È quanto afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, in merito alla ordinanza 83, emanata oggi, che prevede limitazioni agli spostamenti e la sospensione delle attività scolastiche in presenza nei comuni identificati come “zona rossa” di Giffone (Rc) e Caccuri (Kr) e in quelli identificati come “zona arancione” di Mangone, Rovito, Spezzano della Sila e Zumpano (Cs), Anoia, Rosarno e Taurianova (Rc).
 
GLI ATTACCHI DEL COVID
«La nostra regione, come tutte le altre d’Italia – spiega Spirlì –, non è esente dagli attacchi del Covid-19, per cui, di volta in volta, per contrastarlo, bisogna stabilire ciò che è buono e ciò che non lo è. In questi giorni, ho incontrato rappresentanze colte dei sanitari calabresi e studiosi del fenomeno; mi confronto costantemente con le categorie interessate alle decisioni che devono essere prese e mi fido anche di quel poco tempo che prendo per me per poter decidere».
 
LE SCUOLE
Quanto alla paventata chiusura delle scuole, il massimo rappresentante della giunta regionale chiarisce: «Se ne è parlato troppo, si sono fatte congetture senza voler accertare che le decisioni, in questo frangente, non possono essere figlie né degli entusiasmi, né della fretta o della leggerezza. Firmare un’ordinanza è una cosa seria e mi sento di dire, in perfetta coscienza, che il tempo che di volta in volta mi prendo è quello giusto, il risultato di una serie di consultazioni e di studi di dati precisi che devono essere valutati prima di qualsiasi decisione».«Non ho mai interloquito con il premier Conte, mentre è vero che mi sento giornalmente con i ministri interessati alle problematiche di cui mi occupo in quel determinato momento. Non c’è mai stata – sottolinea Spirlì – la volontà di chiudere tutte le scuole della regione, non ce ne sarebbe stato motivo perché non tutto il territorio della Calabria vive le stesse ansie e le stesse preoccupazioni di alcuni territori».
 
L’ORDINANZA
«L’ordinanza di oggi – continua il presidente ff – è specifica e chiarisce un concetto che noi stiamo tenendo vivo nelle decisioni finali: esistono zone fortemente colpite, le zone rosse, altre che sono altamente colpite, le zone arancione, e poi territori che sono tenuti sotto sorveglianza giorno dopo giorno».«Sappiamo perfettamente – dice ancora Spirlì – che le scuole non sono un luogo di contagio, ma sono frequentate da persone e, molto spesso, gli asintomatici non sanno di essere vittima del virus. Per cui – fermo restando che non è in discussione il sistema scolastico e la grande capacità che ha dimostrato fino a oggi di garantire e tutelare studenti e il personale docente e non – abbiamo la necessità, in quei paesi dove il numero dei malati ha superato un certo coefficiente, di fermare le attività che creino motivi di vicinanza».
 
«SERVE PAZIENZA E TRANQUILLITÀ»
«Dobbiamo essere pazienti, tranquilli, e – aggiunge Spirlì – riflettere su tutte le cose che facciamo. Dobbiamo essere accorti nei nostri spostamenti, nei nostri gesti, in tutto quello che facciamo. Non diamo per scontato che il virus possa essere lontano da noi. Ricordiamoci di usare le mascherine, di sanificare le mani e di lavarle spesso».
 
«Abbiamo insegnato tanto a molti durante la prima ondata. Questo – conclude il presidente ff della giunta – non è un nuovo lockdown, ma è comunque un periodo molto duro perché la seconda ondata potrebbe essere più lunga rispetto a quanto noi speriamo che sia. Mi auguro che potremo costantemente comprenderci vicendevolmente. Non sarà mai preso un provvedimento contro qualcuno, cercheremo sempre di fare gli interessi di tutti».
 

Coronavirus in Calabria, il Presidente Spirlì firma una nuova ordinanza

Alla luce del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 24 ottobre 2020, il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, ha disposto ieri una nuova ordinanza (la n. 80) a modifica e sostituzione delle misure già fissate nella n. 79, emanata il 23 ottobre 2020.

Il Dpcm di Conte prevede la didattica a distanza (Dad) per le scuole superiori di secondo grado al 75%.

l’ordinanza firmata dal presidente f.f. Spirlì «riconferma la sospensione integrale delle lezioni in presenza fino al prossimo 13 novembre. Nei successivi dieci giorni ci si allineerà alla Dad al 75%».

LA DAD

«Successivamente, dal 14 al 24 novembre 2020, a seguito dell’analisi dei dati epidemiologici, si valuterà la possibilità di consentire la didattica digitale integrata nella misura non inferiore al 75% delle attività».L’ordinanza, inoltre, «dispone – anche a seguito dell’avvenuta interlocuzione con il Comitato regionale universitario di coordinamento della Calabria (Coruc), di cui all’art. 1 comma 9, lett. U) del Dpcm 24 ottobre 2020 – dal 26 ottobre al 24 novembre 2020 la sospensione delle attività didattiche in presenza presso le università, le quali assicurano lo svolgimento di tali attività in modalità a distanza».«Restano ferme, nel rispetto della normativa e dei protocolli di sicurezza vigenti, le attuali modalità di erogazione “mista” o “blended” delle attività didattiche per gli studenti iscritti al primo anno dei corsi di studio e per gli studenti dei corsi di dottorato e di specializzazione in campo sanitario, delle prove d’esame, nonché le attività da svolgere necessariamente in presenza in loco riguardanti le esercitazioni in laboratorio e il tirocinio».

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Tra le altre misure contenute nel nuovo provvedimento, «l’obbligo sull’intero territorio regionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie da indossare anche nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto, a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi e, comunque, con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande».«Sono esentati i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva; i bambini di età inferiore ai sei anni; i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità; i clienti degli esercizi pubblici nel momento in cui consumino cibi e bevande; gli alunni delle scuole quando sono posizionati al loro banco nel rispetto del distanziamento previsto».

LE REGOLE NEI CIMITERI

Si stabilisce che «i sindaci dei Comuni dispongano, dal 28 ottobre al 4 novembre 2020, misure per l’accesso dei visitatori presso i cimiteri, che tengano conto di quanto segue: a) accesso consentito previa misurazione della temperatura corporea; b) utilizzo delle protezioni delle vie aeree; c) rispetto di tutte le altre misure di prevenzione; d) regolamentazione degli accessi per evitare aree di assembramento sia all’interno che nelle aree esterne; e) apposizione di cartelli informativi per i visitatori».«Si raccomanda a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. La misura vale per l’intero territorio regionale».L’ordinanza «conferma il disposto, a carico delle Aziende ospedaliere, affinché provvedano ad incrementare la dotazione di posti letto dedicati all’assistenza di pazienti affetti da Covid-19 nella misura del 20% di quanto previsto nel Dca n. 91/2020, entro il 3 novembre 2020».

GLI ACCOMPAGNATORI DEI PAZIENTI

Si ribadisce che «è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti, di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso, salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto e che l’accesso di parenti e visitatori a strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione».«È confermato il divieto assoluto di assembramento, il rispetto delle misure di distanziamento fisico interpersonale e delle misure igieniche di prevenzione ed è fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi».

GLI SPOSTAMENTI

«Non sono consentiti spostamenti delle persone fisiche, dalle ore 24 alle ore 5 del giorno successivo. Sono consentiti soltanto gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità, situazioni di urgenza o motivi di salute».Per giustificare gli spostamenti sarà necessario esibire una autodichiarazione, utilizzando il modello allegato al presente atto.Resta consentito, in ogni caso, «fare rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza ed il rientro al proprio domicilio, dimora o residenza degli avventori degli esercizi pubblici attivi per asporto e consegna a domicilio fino alle ore 24».Le disposizioni della presente ordinanza si applicano in sostituzione di quelle già fissate con l’ordinanza n. 79/2020 e producono efficacia dal 26 ottobre 2020.L’ordinanza è in vigore fino al 24 novembre 2020 in coerenza con il Dpcm.In allegato l’ordinanza integrale e il modello per l’autodichiarazione.

Morte Santelli, nuove elezioni regionali. Spirlì alla guida della Calabria

La morte prematura di Jole Santelli spedisce la Regione Calabria a nuove elezioni appena pochi mesi dopo il voto dello scorso 26 gennaio, quando la candidata di centrodestra aveva totalizzato il 55,29% dei voti.

Secondo lo statuto della Regione, infatti, come recita il comma 6 dell’articolo 33, “si procede parimenti a nuove elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta in caso di rimozione, impedimento permanente, morte, incompatibilità sopravvenuta e dimissioni volontarie del Presidente”.

L’articolo 60 comma 2 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, prevede che “il Consiglio regionale con apposita delibera accerta ovvero prende atto dei casi di incompatibilità sopravvenuta, rimozione, impedimento permanente o morte del presidente della Giunta. A tal fine il Consiglio è convocato dal presidente entro dieci giorni dall’acquisizione della notizia e al termine della votazione, ove il Consiglio abbia assunto la deliberazione suddetta, il presidente congeda definitivamente i consiglieri”.

“Secondo la legge, le nuove elezioni si dovranno svolgere entro 60 giorni, poi – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini – ci saranno aspetti burocratici e poi c’è da tenere conto delle questioni relative alla pandemia e i provvedimenti che i ministeri adotteranno in ordine alla celebrazione di nuove elezioni».

Nel frattempo i poteri passeranno al vicepresidente della giunta, il leghista Antonio Spirlì, per il disbrigo dell’amministrazione ordinaria.
“Con Jole perdo un’amica fraterna, una parte della mia famiglia, una meravigliosa complice di tanti progetti, di tanti sogni per questa nostra Calabria. Sogni che condividevamo fin dal primo giorno della nostra amicizia. Perdo il presidente della  Regione che ho sempre desiderato. Perdo una parte di me. Con Jole dico addio a una parte del mio entusiasmo, perché con lei abbiamo imparato  a condividere tutto, come buoni fratelli, a volte litigando un po’, ma il più delle volte sorridendo. Era una donna ironica, curiosa,  simpatica, eccentrica, artistica, fantasiosa, lungimirante. La  Calabria perde un grande governatore”. Così Nino Spirlì ha commemorato la presidente della Calabria.

“Mi auguro che oggi – ha detto – tutti i calabresi siano uniti in questo immenso dolore. E’ morta una guerriera, una politica che ha  fatto della tutela dei diritti delle donne una bandiera e che non si è mai piegata a strapoteri di alcun genere. Noi, per quanto nelle nostre possibilità, lavoreremo senza sosta per portare a termine il progetto politico di Jole. Non sarà facile, senza di lei. Non saranno giorni  semplici quelli che ci vengono incontro, ma faremo di tutto per non  disperdere il suo patrimonio umano, politico e amministrativo”.

Regione, Spirlì: «Pubblicato il bando riapri Calabria»

CATANZARO – «Con mia personale soddisfazione è finalmente arrivato alla pubblicazione sul sito della Regione Calabria il bando relativo al provvedimento ‘Riapri calabria’». Così Nino Spirlì, vicepresidente della Giunta regionale della Calabria.

«Presentando la documentazione utile, e con un iter burocratico snellissimo, le imprese calabresi, messe in ginocchio dall’emergenza Covid-19, possono richiedere – ha proseguito Spirlì – un contributo a fondo perduto  messo a disposizione dalla Giunta regionale. Fin dal primo momento, il mio assessorato al commercio e all’artigianato ha ritenuto opportuno costituire un tavolo permanente assieme a tutte le rappresentanze delle associazioni di categoria, affinché il risultato finale dello stesso bando potesse essere quanto più possibile vicino alle esigenze delle nostre micro e medie imprese. Il tavolo di concertazione non ha, comunque, completato il proprio compito perché sarà permanente e durerà per tutto il mio mandato. E’ con le associazioni di categoria che intendo portare avanti il mio lavoro perchè l’attività del mio assessorato non sia slegata dalle necessità quotidiane dei lavoratori che a queste mie deleghe fanno capo. E’ mio auspicio che le risorse che mettiamo a disposizione siano il punto di una partenza verso il raggiungimento della normalità. Il commercio e l’artigianato sono la spina dorsale dell’economia calabrese: senza di essi saremmo finiti! Auguro a tutti i commercianti e a tutti gli artigiani di poter riprendere con fiducia il proprio lavoro, sicuri che questo assessorato sarà per loro garanzia e compagnia».

“Diario di una vecchia checca”, il libro scandalo di Nino Spirlì

COSENZA – Venerdì 11 aprile 2014 17.30, alla libreria Ubik di Cosenza in via Galliano 4 , si terrà la presentazione del libro dello scrittore e autore televisivo Nino Spirlì dal titolo “Diario di una vecchia checca”, Minerva Edizioni.

Dopo un anno dall’ultimo incontro a Cosenza, il ritorno!

In Italia e in Europa è già cult!

L’ideatore di format TV e soggetti cine-televisivi (“La Fattoria”, “Né con te, né senza di te” e “Forum” tra gli altri), ripropone il suo libro-scandalo, il suo libro-verità.

“Sono Vivo – afferma Nino Spirlì – E racconto i ricordi, attraverso la curiosità dell’ultimo amante amato. Dai primi incerti traghettamenti sessual-sentimentali di gioventù, alle briglie sciolte della maturità… Fino alla sfrontata ingenua autoironia di oggi”.

Interverranno Marco Marchese (Segretario Associazione “Certi Diritti Calabria”), Giovanna Vingelli (“Direttrice Centro Women’s Studies Milly Villa UNICAL”) e Andrea Gargano (Associazione “Certi Diritti Calabria”)

 L’incontro sarà moderato dal giornalista de “ilGiornaleOFF” Antonio Sergi.

 Sarà presente l’autore.

 Un racconto spietato di un uomo romanticamente spietato. Una fotografia a luce naturale di trent’anni di vita realmente vissuta senza pregiudizio, tra sesso, famiglia, preghiere, lavoro, televisione, teatro e tanto sentimento. Un Diario da leggere tutto d’un fiato, come del resto è stata vissuta la vita di Nino Spirlì, che si ribella al luogo comune che le “checche siano volutamente perfide”.

“Ne abbiamo passate di cose tristi, noi vecchie checche” – scrive Spirlì – “Ne abbiamo ricevute di coltellate, noi vecchie checche. Ne abbiamo versate di lacrime, noi vecchie checche. Ne abbiamo subiti di torti, noi vecchie checche. E, se oggi indossiamo camicie dai colori sgargianti, ci pavesiamo di collane, bracciali ed anelli, sfoggiamo sciallesse e stole improponibili, ci zavorriamo con tonnellate di ori ed argenti, è solo perché sappiamo ridere di noi stesse, noi Le Vecchie Checche. Perché abbiamo imparato l’autoironia, dopo l’ironia, e prima della perfidia… Le Vecchie Checche sanno! Come il Profeta Isaia, l’Evangelista Marco, San Giovanni dell’Apocalisse, Copernico, Nostradamus e la Madonna di Fatima! Sanno, perché sanno vedere. Senza guardare.

Non ne hanno bisogno. Sentono con gli strati più sottili, quelli nascosti agli sciocchi. Vedono col mistero. Anche quello della fede. Non hanno bisogno di tonache consacrate o di master universitari. Vedono col cuore dell’anima. Coscienti di esserlo, un’Anima. E combattono, dal primo all’ultimo giorno della loro esistenza. Contro la bugia, l’ipocrisia, la menzogna, contro il tradimento; perché non sanno mentire, non sanno fingere, non sanno tradire…

Sono solo cattive per destino. E vivono la loro e della loro cattiveria. Tanto cattiva da diventare una buona cattiveria e quindi, filosoficamente, la bontà.”

MIner”E arriva un giorno in cui decidi che quella vita che hai vissuto senza progettarla, ma, anzi, ingoiandola e rendendola senza truccarla mai, deve essere conosciuta. La tua vita. Nella quale gli Altri sono stati accolti, ospitati e onorati. Sempre. Anche quando hanno invaso, armati di se stessi e della propria natura, pensando di lasciare al loro passaggio solitudine e disperazione”.