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Cosenza, l’Asp sospende 20 dipendenti No Vax tra sanitari e amministrativi

COSENZA – L’Azienda sanitaria provinciale cosentina ha avviato la procedura di sospensione nei confronti di oltre 20 dipendenti tra sanitari ed amministrativi, perché non ancora in regola con il vaccino antiCovid. Tra di loro ci sono 3 dirigenti medici, un tecnico di laboratorio, 3 infermieri, un tecnico di radiologia, un medico di medicina generale e sei amministrativi che risultano però sospesi già dallo scorso mese di ottobre.

Tra questi però, figurano anche 6 dipendenti che nel frattempo, dopo il richiamo ufficiale da parte dell’Azienda hanno deciso di adeguarsi alla normativa vaccinandosi.

Cosenza, due vigili urbani sospesi perché non vaccinati

COSENZA – Sono stati sospesi dal servizio perchè non vaccinati contro il Covid. A renderlo noto è Luca Tavernise, segretario aziendale del coordinamento sindacale autonomo polizia municipale che ha segnalato il caso, con una missiva, al sindaco, al prefetto ed al dirigente del personale comunale, chiedendo la revoca della sospensione dei due vigili sostenendo che si tratta di “una cattiveria gratuita nei confronti dei colleghi“.

La dirigente della Polizia locale, erroneamente o per eccesso di zelo – afferma Tavernise – ha preso spunto probabilmente da una Circolare del Ministero dell’Interno, confondendosi con l’obbligo vaccinale per le forze dell’ordine che non ha alcun riferimento con quanto rappresenta lo stato giuridico della Polizia locale”.

Blitz della polizia contro i No Vax, in chat progettavano azioni violente

ROMA – E’ scattata alle prime ore di oggi un’operazione della Polizia di Stato per l’esecuzione di una serie di perquisizioni in diverse città nei confronti di appartenenti ai movimenti No Vax. Su un gruppo Telegram avevano ipotizzato di compiere azioni violente nel corso delle manifestazioni contro i provvedimenti del Governo.

Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, sono state condotte dalla Digos e dalla Polizia Postale. Le perquisizioni sono scattate a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia. Oltre alle abitazioni degli indagati, i controlli hanno riguardato pc, cellulari, tablet e account social.

Secondo quanto emerso gli indagati, ipotizzavano su alcune chat di Telegram violenze, anche con armi, durante un imminente raduno No Vax a Roma. Le persone coinvolte fanno parte di alcune delle frange più scalmanate dei No Vax in Lombardia e in Italia.

Gli indagati del gruppo ‘I guerrieri’

Otto perquisizioni sono scattate a Milano nei confronti di altrettante persone, tra cui 5 donne, per istigazione a delinquere aggravata. Gli indagati sarebbero membri attivi di un gruppo Telegram denominato “I guerrieri”, nel quale venivano progettate azioni violente da realizzare, anche con l’uso di armi ed esplosivi fai da te, alle manifestazioni “No green pass”, in particolare quelle in programma a Roma per le giornate dell’11 e 12 settembre prossimi.

Analizzando i messaggi, gli indagati, uno dei quali titolare di porto d’arma e già noto alle Forze dell’Ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto, proponevano di partecipare in massa alla manifestazione romana sabato, incitando ad azioni violente contro non meglio precisati obiettivi istituzionali.

 Le cinque donne sono state definite “arrabbiate e determinate” ed erano ritenute elementi di spicco del gruppo, composto da gente comune: disoccupati, operai, portinai o camerieri.