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EbookCamp IV: a Cosenza arriva la conferenza “non conferenza” – due chiacchiere con Ciccio Rigoli (Sbf)

COSENZA – I prossimi 2 – 3 marzo il centro storico di Cosenza ospita la IV edizione dell’EbookCamp, una due giornate di dibattiti e dimostrazioni attorno al tema de “La scuola diventa digitale”. Tanto fermento e curiosità attorno a questo evento, seppure ad ospitarlo sia una città ormai avvezza a incontri culturali di ogni genere, continue contaminazioni e vivacità artistica multisettoriale, che trovano il loro centro propulsore nella vicina cittadella universitaria; l’’Ebookcamp, di fatti, sembra distinguersi e attirare l’attenzione per diverse ragioni.

Innanzitutto si parla di ebook. Quel demone o, antiteticamente quell’“uno e trino”, per molti (troppi) celato in maniera indistinta tra un aggeggio tecnologico, un libro digitale, un software per leggere i pdf, che tanto incuriosisce, ma che spesso risulta troppo “impegnativo” da pensare. Questa è la ragione cui, forse, si devono le facce perplesse, ma al contempo illuminate da imbarazzante curiosità nel momento in cui a Cosenza si parla di una conferenza con tema ‘La scuola e il  digitale’.

A ciò si aggiunge un ulteriore curiosità celata dal nome stesso della manifestazione, che riguarda le modalità in cui si terrà la manifestazione, ovvero secondo il principio del “barcamp”.

Ebbene si: niente interventi organizzati, con ospiti invitati ad hoc, niente scalette da rispettare tassativamente e, soprattutto, niente gerarchie; bensì una “non conferenza” collaborativa, fondata sul principio della libera adesione, con libero intervento. Scandito in sessioni della durata di trenta minuti ciascuna, il barcamp, si strutturerà in maniera spontanea “emergendo” a partire dalle riflessioni degli oratori e dai dibattiti che da queste potranno scaturire.

Scopo del barcamp è quello di favorire il libero pensiero, la curiosità, la circolazione di idee e perché no, la presentazione di problematiche da risolvere insieme, in un nuovo modo di incontrarsi e confrontarsi. Esperti del settore, ma anche giornalisti, docenti, lettori, editori, curiosi e chi più ne ha più ne metta: il barcamp pensato dallo staff di Simplicissimus Book Farm è fatto per essere aperto a tutti coloro che vogliono condividere e imparare; e bisogna ammettere che proprio l’apertura e il pluralismo sono i suoi maggiori punti di forza.

Per la prima volta quest’anno un tema da seguire, ovvero “La scuola diventa digitale”, topic che, d’altronde – per certi versi inaspettatamente – ha infiammato già la III edizione dell’Ebookcamp, quella di Loreto dello scorso settembre, durante la quale un solo intervento che ha interessato la scuola è bastato ad accendere i dibattiti di un’intera giornata. “Quali saranno gli sviluppi futuri di questo settore? Come cambierà il modo di insegnare attraverso l’introduzione delle nuove tecnologie nella scuola?” Queste solo alcune delle riflessioni attorno a cui attesa si creerà discussione.

Unico punto fisso in questa pubblica piazza dei “non interventi”, il (non) moderatore, colui che regolerà la scansione e il susseguirsi dei partecipanti; l’unico elemento “tradizionale” per questo incontro ‘in’convenzionale; stiamo parlando di Ciccio Rigoli, meglio come conosciuto come libraio del fortunato store online “Ultima Books” che, forte dell’esperienza delle scorse edizioni, ma nuovo al barcamp in terra calabra, ci ha lasciato qualche impressione.

Qual è il ruolo del “non moderatore”? Che bagaglio ti porti dalle precedenti “non conferenze”?

In realtà ho cominciato a lavorare con Simplicissimus proprio a un EbookCamp, quindi diciamo che a mia storia come libraio digitale parte proprio da qui. Lavoravo in una casa editrice, ho portato la mia presentazione all’EbookCamp 2010, la prima edizione “corsara” che abbiamo fatto in uno stabilimento balneare, abbiamo capito di pensarla allo stesso modo e quindi mi sono ritrovato a lavorare per Simplicissimus. Nonostante negli anni l’EbookCamp sia cresciuto e sia diventato più importante, non ha mai perso l’aria informale che lo rende più interessante di tanti convegni sull’editoria digitale nei quali si ripetono più o meno gli stessi argomenti. In più, vista l’aria informale, il momento delle domande diventa sempre molto interessante.

Chi partecipa alla “non conferenza”? E chi non vi partecipa? Sulla base della tua esperienza ci aiuti a costruire il profilo dell’”oratore” tipo?

Non esiste un oratore tipo. Negli altri EbookCamp abbiamo visto editori, appassionati di editoria digitale, giornalisti, insomma, poiché il programma viene deciso in autonomia dagli oratori, visto che tutti possono proporre un proprio intervento, non si può tracciare il profilo di un oratore tipo. Devo dire però che fino a oggi non ho mai sentito un intervento noioso. Contrariamente a tanti convegni istituzionali, non ho mai avuto la tentazione di addormentarmi.

Si parla di scuola e di digitale. Il fatto che per questa IV edizione l’Ebookcamp abbia un tema definito farà secondo te qualche differenza rispetto all’”apertura” prevista dal barcamp?

Non credo, anzi, in questo caso può darsi che si amplierà la platea. Fino a oggi agli EbookCamp hanno partecipato soprattutto gli appassionati di editoria digitale, stavolta sarà interessante ascoltare gli interventi degli insegnanti, categoria molto bistrattata ma che credo abbia degli argomenti interessanti da proporre.

Quale appeal ti aspetti dal tema centrale?

All’ultimo EbookCamp l’intervento sulla scuola è stato il più dibattuto, anzi, è stato l’unico nel quale sono dovuto intervenire per calmare gli animi. C’è stato uno scontro quasi fisico tra editori di scolastica, insegnanti e redattori che lavorano in questo settore. Non dico che mi aspetto di dover calmare qualcuno con del sedativo, ma mi aspetto una bella discussione.

Quest’anno per il primo anno, l’Ebookcamp “emigra” al Sud. Cosa ti aspetti da questa edizione? Che tipo di ricezione stai riscontrando, quali i pronostici sulla partecipazione?

Sono molto contento. Poi tra l’altro sono calabrese, anche se abito a Milano, quindi diciamo che giocherò “in casa”. Ci sono già diversi interventi stabiliti, quasi certamente altri se ne aggiungeranno prima di sabato, e credo anche che la partecipazione del pubblico sarà buona.

Quali sono state (fin qui) le difficoltà nel “mettere in moto” questo evento lontani da Loreto? E, lontani dai grandi centri del Paese?

Qualcuno ha detto “E come mai a Cosenza?”, come se fosse una cosa assurda. Io credo invece che, soprattutto oggi, cominci a perdere senso la forza dei grandi centri. Non dimentichiamo che Simplicissimus ha base a Loreto, nelle Marche, quindi già di base partiamo come lontani dai grandi centri, ma al tempo stesso ci stiamo estendendo in Europa. In più l’ebookcam sarà anche in streaming, quindi che si svolga a Cosenza, a Milano oppure a Canicattì, in ogni caso tutti potranno seguirlo.

Farei un grosso in bocca al lupo a tutti, e spero che siano due belle giornate. E anche che ci sia il bel tempo, per far vedere che nella mia regione splende sempre il sole, nonostante tutto (le previsioni meteo, ahimè, non sono molto d’accordo con Ciccio, ndr).

 

Giovanna M. Russo